L'Unità - anno VII - n.13 - 30 marzo 1918

-òi naziono.lità. e di democrazia e associare le na– zioni demooratich~ 1n una lega per assicurare la pace, non significa soµprimere i'eq,uilibrio delle 1 pot.enze, ma ,elevarlo, migliorarlo, coo:rd·inarne e garentirne meglio J1 funzionamento. L'equih– brio è la sola ,garenzia contro la sopraffazione at– tuale o potenziale di uno o di pochi !<U tutti gli • altri Stati, come tra i partiti e le classi entro ogni singolo Stato. E qui occorre di,tingue,rc tra ch,e cose ben diverse tra cui i più non distinguono. ' ' .Molti credono' ohe il miJitmi.smo consista nei grandi armamenti, e che l'essenziale sia d'aver il disarmo. \1 a è un errore: gli armamenti sono, gli effetti e i sintomi, non Je cause. E' possibHe es– sere armati e non essere punto mililuristi. Anzi essere armati è una necessità, se si teme una agg,ressione. Per sradicare il militarismo, 11011 basta abolire o IiduNe gli armamenti: anzi quc– i,t'.aboHzione o riduzione non è neanche possibile, se non si crea.no condizioni, in oui sia umanamen– te ce!to. che l'aggressione non• riu&eiirebbe e sa-– r~ !punita, e •che sareMie superflua per -rag– giungere fini legittimi. Il problema è in tutto ana– toio a quello di far passare uno Stato dalla fase, in cui ognuno deve sempre andarsene attorn~ a"'· mato, all'altra in cui si può ciircolar senz'aimi, perchè ci sono qei budhi tribunali e dietro di essi c'è ·una forza puliblica tale che, in novamta casi su cento, è assurdo pensa:r di po~mi sottrarre al– ia sua costrizione. • L'UNITA le sue l01u, e non è un mero peso morto per gli nitri. E gli Stati Uniti sono ancor lu11ge dal far senlire tutto il 101·0 peso, pur avendaagià speso as– sni più che l'Jngllrilterra in quattro anni, e pur hvcnclo già ben oltre mezzo milione d'uomini in Europa. .Il problema essenzialé per noi è ,!i tener duro, fino a che siasi ristabillllila la suporiorità nume· rica degli Alleati in grado suflki~nte per 11na of– fensiva conlinuata, fino a che· si sia ar1ivati a costl'uir più tonnellaggio che, 11011 se ne affondi ,, a distrugger- più sommergilJili che i,on se co– struiscano dal nemico. SoN> fini 'Ilienrunente con– seguibili con lo forne tuttruvia a nostra dh<;posi– zione, integrate da una lntelligente offensiva mo-· 1 aie fra i popoli oppressi in campo nemico. Vi fÙrono momenti, mesi, anni, durante le guer- 1e napoleoniche, in cui l'lnghilterra rimn,se sola a lottare, c,Jmba\tuta anche dagli ~tali Uniti per la questione dei diritli mll.I'iltimi dei neutri in l<'mpo di guerra. Ora essa è lunge dall'esser sola in Euràpa, ha èon !è'è e l)Ct' ~è un \'asto Impero, .gli Stati Uniti e it'Giappone; le sue forze a1màttl m rapporto alla. popolazione no:i Jwnno ancora rag,giunto la proporzione raggi•mta tra il 1811 e .il 1811;; nè il suo debito di guerra in rapporto cilln sua attuale richezza .a a'ncora ragg,unto il pese che esso raggiunse nel 1814. Tutto cùpen~ dal ve– dere, come l1a detto Clemen9eac, chi avrà. per sè l'uJtimo quarto d'ora! · Concluderemo con una oaseTIVazidne: 63 Chi sono colo:ro, che s'illudono sulla possibilità d'una pace di com)11'omesso non disastrosa? Sono in massima pa.rte gli stessi che non cTe– dovano più alla lpOssihilità della guerra, che più ingenuamente fino all'ultimo momento credettero alla serietà, ,all'intelligenza, all'inflneinza del.la democrazia c,ociale tedesca; sono coloro, che non solo erano bechi ieri - malattia che 8/Vevamo tuLti - ma che dalla gue.nra non solo non hanl).o appreso nuJla, ma son !più che mai stati confer– mati nella loro ossessione di essere i veggenti per eccellenza. Son coloro che han già diroenticauf' i discorsi di Tisza e di Czernin circn. l'Italia, sono roloro cli.e non pubblicano di partito pl'eso i passi ,più truculenti d,egli uomini di ~tato nemjci. Do– vremo noi darla vinta a costoro. La guerra -è stata. lunga; e pr.>rnette di durare ancora a lungo; ma nessuno di noi ha diritto di' dirsi stanco, se i sa.oi disagi non eguagliano quel– li dei soldati e dei marinai. Chi, protetto da co– loro che combattono per terra e per mare, nutri– to quotidianamente di sostanze che gli arrivano solo meroè l'eroismo dei marinai in lotta costante obntlro i sottomarini, chi in queste condizioni, in Parlamento o fuorif~invece di ·animare chi lo sfu– ma e lo difende, lo pugno.la nella. schiena, costui dovrebb'essere costretto a.I !iilenzir,, · se non Jla i I pudore di tacere liberamente, se gli manca corag– gio del tradimento aperto. Anrc:lo Crespi. Siffatto passaggio dall'equ\librio fra gli Stati isoJati all'equilibrio fra gli Stati associati nella • Lega delle Nazioni, richiede grande fiducia reci– 'I)roca. lra i va1i Stati, e una risoluta disposizione a non lesinare i mezzi e il prezzo della' sicurezza Il metodo nella riforma amministrativa • comune. La lega delle nazioni implic,,1 insomma che la pace che !benefica tutti, !Jrovi tutti clisposU e capaci •a difenderla. Essa implica qufndi, sP. non il semrizio militare olibligalorio per tutti, cer– to però l'istruzione militare per tutti. Essa im– plica .che il compito di contribuire alla pace dél mondo non ci.da più solo su poch~ grandi potenze, ma spetti a tutti, in forma di cos~rizione dove la ((Ilota necessaria non °sia ottenibile in modo vo– lontario. Finalmente la Lega acc<:tlando la· teo– ria dell'equilibrio, ma la punizlQne di chi violi il patto comune, sia sempre una 'J>OSsibilità,anzi una certezza. Anche nE!lla Leg,a delle nazioni· la demccrazia 1>on 1)0trel:\be nè vinc;;~e, nè conservarsi, nè dif– fondersi, se non !os~e anche militarmente 'J)iù ca– pace dégli altri ,regimi. e se ,,on sapei,oo garan– tire. la propria sicurezza contro ehi vi att,mtassP. Una democrazia militarmente inetta nè sarebbe a lungo tollemt.a. all'inl(>lrno, nl'J riul)cire-bhe a lungo ,a salva,rsi dalle aggressioni dei vi<:ini, an– che i11 una Legi. delle :-/azioni.. E v'è finalmente il fatto che, ìlll1' dopo la vitto– ,;a nella Germania la Lega delle Nazioni non nascerà. tutta d'un colpo, ma a gradi, nel corso di due o tre generazioni, mediante vari processi di consolidamento simullanco dell'Impero Britanni– co, di questo e degli Stati Uniti, deUe Nazioni la– tine, delle· 'azioni slave, ecc. La vittoria dell'In– tesa awà. gdtato le fondan1ent9., non lpOStoil tetto all'ediftc:io! " Questo ad ogni modo è evidente, che Ja vitto, ria militare della Gcrrmania non ci dm·à urn, Lega del.le Nazioni, quo.le la intendiifmo noi, cioi· un ·mondo di nazioni libere. D"altra parte, se la vittoria clell'int.èsa non assicura da se solo il sor– gere della Loga, se cioè non è su(f!ciente, ne è pe-· rù il presui)posto necessm•io, o non ha equbvalenti La fiducia nella vittoria )1a è ancora posssi.bile la vittoria su di una, Potenza, che è 1luli,vata >\d est.andersi da AnverRa a Bagdad, e già virtualmente è sentita nel Paci– fico? Nella peggio1·e ipotesi. occorrerebbero anni pri– ma cl1e la Germaia po:;,sa_valersi degli effetti del crollo dell'Ju>pero Hu~o, e mesi e mesi prima che possa beneficiar del grano russo Se ~sa ha vin– to stil suo fronte orientale, essa ha contro di ~è tutto il resto del mondo. Se noi sirun stanchi, cssn ha avuto perdite di s-ran lunga maggiori in no– mini. Essa ha ne' suoi aJleati un pe o morto da ~orreggere finanziariamente e rcilitarmen!e; lad– dove tra di noi ognuno conta precipuamente sul- G1 o. B1 .neo li Ministro . itti, ad una Coinmissione di lm– ,piegali recb.tasi p.resso di lui, avrebbe manifesto.lo il suo fermo inlendimento1 che i lavori clella Com· missione Governativa pe1' la riforma della Ruh– blica Ammir,islrazione siano compiuti al più pre· sto, precisamente ent,·o il 30 giugno 1918; pe,:chè non si vada altrimenti per le lunghe, avrebbe pre– ùlsposlo o preparerebbe pochi, [orse quattro, que– stionari, da sottoporre uno alla volta alla Con,– missione, la quale dovrebbe presentare succes$i· vamente. e presso à. poco ogni <111ir,dicigiorni, le sue conclusioni, su ciascuno. Egli esaminerebbe via via le prime p,·oposte, rnenti·e la ·commissione studiei·chb~ e ,·isponcle– rebbe ai q11eslionari successivi. Fra pochi mesi, dun<1ue, anemo la riforma clclla pubblica u.mmicislrazione ... sulla carta. ·Al– lora si vedrà so sarà possibile trasferirla dalln tarta-1,ella .... amministrazione. Non dimentitltia1110, oppongono intei:_essi (ormiclabili: interessi di ca ste prnfessionali, interessi eleUorali. Ir,leressi della burocrazia: la quale flnchè do– vrà. aspettarsi gli aumenti di stipendio dalle pro· mozioni a determinale cariche, no,1 vorrà ma, suggerire ,semplificazioni cli sen·i-zi, che porte– rebbero alla soppressione di quelle· ccrriche. Interessi r\i caste professionali: che non vo– gliono es ere tagliate fuori do.gli uffici pubblici 11iù importanti. 1 ragionieri, act esempio, si op· pongono ÙU'aholizione del loro controllo provcn– tiYo legale sugli atti ·arruninisirnti\'i, - controllo costosissimo e iiiulile - perchè perclereb'.bero tutti gl'impieghi nelle ragionerie ,lei ..\linisteri, delle Prefetture, delle Intendenze. Interessi elettorali; di moltissimi, per non cliro di tutti i deputali: che non troverebbero più tanto facilmente· il modo di soddisfare gli o.ppetili di tult~ la fnla1,ge degli aspiranti agli impieghi pub– blici. Infatti, pur essendo stati chiusi i concorsi all'inizio della guerra, non nbbiamo noi visto c-0- stituirsi egualmente· in. tutti i puhblicj uffici nn nuovo esercito di. av\'entizi e di av1'enlizie, eJi· trati tutti col loro brarn biglietto di raccomanda: .zione dell'onor. Tizio o dell'onor. Caio? na brava legge a,·e\'a d1iuso la porta; ccl eccoti roolle mani nffreltarsi ad aprire le finestre! E tutta c1uesta gente, enlratn romecchessia nei pubblici 11ffici, giiÌ accampa pretese di stallililà, e, prima o poi, in un m6do o in un allm rinscirà, almeno 1n parte, ad abbarbicarsi! L'onor. Nitli ha mostrato di, sentire qua:i enor- mi ostacoli impediscano la riforma dell'Ammini• stra:r.ione; e nel -formare l(L Commissione vi ha messo in maggioranza uomini estranei alla bu– rocrazia vera e propria, ed al Parlamento stesso, ed ha assegr..ato un termine perentorio ai suoi la– vori. Ma temiamo assai che egll sia caduto da un eccesso ad un· altro, e ch8Jtil metodo da lui pre– scelto lo conduca assai lontano dal fine, a cui mira. Se noi wamo una scorsa a quanto si è scritto intorno al problema amministrativo in quesli ul– timi anni, nei quali il problema è diventato di moda, vediamo bensì formulali ottimi p1incip1 generaH; trovJruno numerosi e op,portun'i sugge· dmenti per il riordinamento delle Amministra– zioni centrali e sulla vexata èuaestio dei controlli;, ma nor, vi si incontra nessuna proposta concreta di semplificazione dei singoli servizi e dèlle leggi, regolamenti e istruzioni, che si riferiscono a cia– scuno di essi. Manca ((Uo.lunque esame e propo– sta. che riguardi l'ordinamento e il funzionamei.to degli uffici ,provinciali e circondariali, e meno an– rora di quelli più lontani della periferia. La ca,usa d ciò? Una e semplicissma. Nessuno - e sa.Iebbe pretendere l'impossibile - può co110- scere da sè solo tutta la organizza:z.ione ammini– strativa, e tutta la faraggine, non solo di leggi e regolamenti, ma di istruzioni, circola,i e ordini di servizio, che regola la com1ietenza, le nitri• bltzioni O l'ordinamer,to pratico dei singoli, in– finiti e svariatissimi uffici. Sarebbe quindi assnr· do pretendere che clùcchessia, tn1ttando della ri– forma della pubblica amministrazione, riesca ad affrontare con compet!lnza tuttè le facce del ciclo– pico llroblema. D'altra parte, ,peJ· naturale conclizior,c di cose, la più parte di coloro che èi ocoupano del tJro– blema, vivono nella capitale, a1T•lichè nelle J)ro– vincie: sono le persone autorevoli, cui è facile trovare accesso in un giornale orl ir, un" rivi– sta. 1 funzionari più giovani e più colti, i quali certamente pot.re' bbero portare l1trgo contributo nl dibattito, sono dispersi ·per le Ìontone cittadine di provinria. Ne è ver.uto, anche per questo mo– ti\'O, che tutti si sono occupati degli 'Uffici cen– lrnli, dei Ministeri, delle Ragionerie, della Corte dei Conti, del modo di organizzare le responsabi– lità. e i 'controlli, cioè cle'i problemi più facili a saltar fuori (non per nulla sono quelli che tutti n.hbiamo appreso r_elle Università.!) . ..\la nPssuno si è addentrato nel problema dei ,:apporli fra le •

RkJQdWJsaXNoZXIy