L'Unità - anno VII - n.13 - 30 marzo 1918

/I .. 62 compiuta dal collègio unir.omiriale. L'on. GfolHli non ha fatto in fondo Che organizzare in vera <r' proprJa associazione a delinquere le rnediocrllil. invia~ alla Camera dal cdllegio uninominale, re.i;.· dendo più rigido il sistema della selezione .1lln rovescia, e garantendo con la violenza chi era 1 già alla Camera o.'filiato alla cnmorro. giclil– liana, contro li '()ericolo di essern.e sco.c· ciato do. (f\lalche nuovo verrnto. La degenerazione giolilliana del socialismo stata il resultalo rl•I collegio u inominale: il depptalo socialista, an• che se era 11-omodi val01·e in origine, ha do,vuto mettersi anche lui a concimare il suo col_legio per conseryarlo, cioè ha dovuto, per i suoi elettori e per:, le sue cooper&live, impetrare lavori dai mi– njstri; cioè ha dovuto non rombattere più. ,«t .re– rio i ministri; cioè è divenuto in breve anche lui un De Bellis qualunque. illusioni .dei ·pacifiSti, Per stroncare il giolittismo bisogna rompere la formn dei deputati gtolittioni, e aprir·c la Camera agli uomini d'ingegno e di car-attere, perchè o•· sano disorgar,izzare la Camera giolittiono, e im– pedire il sorgere di nuove oligarchie pat'lamen– tari. E per questo non c'è altra via-che il co'llegio plurinominale con la rappresentanza propon:1u, nale. · r Questa riforma delle circosc1·izioni eleUo\'ali è una r:·ecessità assoluta, ~pecialme~te i,n Ho.ira, ,., visto. di ~el vero e 9roprio salto nel buio, chr· saranno le elezioni generali subi lo dopo la guer,·" Quali correnti di jdee, quali partiti ~revarranno in quelJa liquidazione generale di tulle le respr,n. sabilità, nessuno può prevedere. Questo ad ~r:m modo è si.curo: che data lo. immensn opera di ri– costruzione etonomica, amministrativa e intèllet– tuale che sa.rà nece.ssarii;t,al paese, un Pn.rlamento di mediocrità sa,rebbe un disastro nazionale i1Tepa-. ro.bile, poco impÒrta quale partilo abbia la or·e– valenza: un governo di socialisti rivoluzionari, in c.ui vi fossero sei uomini clJingegno e di carattere, sarebbe 1>referibile, anche dal i,unlo di vista C(•n servo.loro, Il. un governo di conse1·vart.01iscimuni– ti; un governo di conservatori intefligenli noi In preferiremmo, senza esitazione,' a un governo di democratici call\orristi e balordi. Ora il collegio uninominale ci assicura, ,senza la possibilità di dubbio, il trionfo, in tutti i partiti, della balord,.~– gine universale. Solo àllraver'so il collegio olu!i· nominale e la rappresentanza proporzionale, pos– siamo ·sperare che entri alla Camera almeno u;,a cinquantina di membri giovani, ben pre1Jarati e indipendenti, capaci - sia che sieno nella mali"· gioranza, sia che sieno all'op-posizionc - di nf– frontare i problemi della restaurazione nnzionole. sen~ essere paralizzati nel loro ciclopico· lavoro dalla preoci;upazione d.i dovere evitare lo sciogli· mento dell'amministrazione ~adronccJla del <'o· mupé X, o di qovere impetrare dnl sollosegrctn– rio Y ai l!tvori pubblici lo. concessione a licita– zione privata di un lavoretto del tutto i~utile ni • disoccupati delJo. c~perativa· Z. Ed è una riform?, che non sarebbe difficile ol tenere, purchè pochi grandi giqrnali e una doz– . zinit di uomini politici autorevoli se ne'fa,cessero promotori. Molti vedono la gravità dei •problemi tecnici che s; presenteranno dopo la gueri;a,; ma tutti' sento– no che it -popolo italiano tende aJ ,;nnovamento morale della sua vita pubblica. S'impone quindi. come problema preliminal'C, la riformo. adeguata dP..lla procedura elettorale, dhe assicuri al Po.rln– '°!1entogli uomini migliori .. L'Ualtà. _Napoleone scrive al Vicere d'lta.lia il 13 febbraio 1811: « Se 11 io avessi una guerra sul continente, la prima 11 cosa da fare sarebbe di evacuare le isole folla La pace compromessa . I..' 't>•·opos(eche sorgono di tanlo in tanto nei gruppi, e democrnlici e conòei·va,tori dei •pae.,i dell'Jntesa, per una pace di· compromessa, che mett,a fine a questo. gu~rn1 :itroce, si ionclano tutte SLLllaiJlusione che, esisLa i11Gel'mania una corren e d'opinione pubNica abbastanza forte per irnporre al partito militare e aIIa Corona di ri– nunciare alle conquiste te.tTiloriali, e per inau· gurare a loro clispetto un regime di dei1:iocrazia a.Jl'interno; che la Germania debba averne onnai •abbastanza della guerra e ne sia pentita; che i wcialisti tedeschi - perchè 90ciaHsti - atbianll con queili d'altri paesi un:, quantità di idee ""· muni aM>ast.&nzagrande, pernhè sia possibile ,;na azione internczionale dei lavoratori, che ponga fine nlla Efuerra in base a i>riricipl profe.."-So.tiir. comune. Il difetti.o fondamPn!ale di questa utopia è c.he non solamente il Kaiser continua sempre a ri– petere che la Germania « è pronta alla pace, ina il ,mondo deve pri~ riconoscere la vittoria delle armi tedesche u; - non solamente il Governo te– tlesoo continua. a 1·ifiularsi di trattore tutte le questioni territoriali come po.tti di ur. unico pro– blema .'....quello della pace mondiale - , mo. pre– tende risolverle ad una ad una con transazioni separo.te fra ciascun popolq e 6 l'lmpe:i._i centrali, e non ammette il giudizio d"un asstmblea di rap· presentanti del modo inteiro," ch'ei giudica ma.1- disposlo contro i socialisti tedeschi di maggio· ro.nza si sono ripetutamente dichiaro.ti contrari, sia alla restituzione de<ll'Msazia-'Lorena, sia a una Polonia una e indipendente, sia a riparaz:io– lti pel Belgio, e gli stessi leaders ù-:lla min01·an– za indipendente non si SQn mai pronunziati espli– citamente in questo senso. Inoltre dhe iprova c'è" ,;he i socialisti voglia'no o possano rovescia.re il regime attuale? Quando maJ la Germania ha fatto una rivqluzione coroQata da successo, o ,anche solo sèioperi generali in tempi cl.i pace, come ce ne furono in Italia, in lnghilterra, iu Francia? Eri è oggi •probabile una .simile rilvoluzione, ment.re lo sfacelo russo per– mette a poche divisioni austro-tedesche d'avanz-a– re senza ostacoli flpo -'l.i centri di quel che fu già un Impero ·e d'imporre una JY-1,'.)C che è una resa a discrezione? Basta 1pa1Te ti prdblema in questi termini - e questi sono 1 tennini Yeri e occOll"re nor. stan– carsi maì ai riMterlo - per riconoscere che l'idea d'una pace cli compromesso ,10~ può nascer~ ohe in menti · destituite 1'o:,'11i senso politicò, o in menti che disperano della vitwr{a. La Ru$ia s'è disR .rmo.ta ' p,;ma di di·scuterc la pace; aveva ogni voglia di discutere la po.ce . Se ne son vi~ti i risultai-i. E'" ipossihile che vi sian teste incapaci dj, (:apir qnesta vi-emenda lezione di cose, e il fatto ·che Io. sola scelta possi'bile è tra la vittoria e la r~a? E' rnài possibile che vi sien leste incapaci di compr~ndere che le sles,e parole di giustizia . .autodeterminozione delle na• ziani, JiJ:>ertà dei mari, ecc'., significano cose di– verse pei tedeschi e per noi, e per ogni •popolb ,1. seconda della fase di evoluzione poli lica. da es~o raggiunta? E che, 0 ad es., Nazione, riel senso 111 cui questa pàrola è usata da Manini, è in f0n– t,,addizione con Nazione, nel senso ìr. cui, è usa– ta dai tedeschi, do. Fidhfe ir, poi? Quali r.agioni abbiamo noi per poter ritenere che, in una· con– ferenza internazionale, U <telegati 1 tedeschi e i delegati dell'Intesa, per quanto socialLsti, s'in– tenderebbero più degli attuali Go{•erni, i ~pli, dapo tutto, sono qua.li i po1>0li,col solo tollerarli, mostrano di volere e di meritare? A meno che, « Dalmazia e nor, disseminare così 1500 uomini,. come si è detto spesso nelle conferenze socialiste iute-rnazionali, si creda, su gni p1rnto scaJ:Jroso, seguendo il consiglio di Mefistofele, di risolvere i problemi di cose con parole e con frasi! .. « che potrebbero essere utili a.Urove "· Non _erano nati ancora I'on. Foscari e il gene– rale Corsi per scoprire che il possesso non solo ,Ji tutte 111 isole, mo. anche della cimosa con~ineotale dalmata, è r,ecessario alla sicurezza militare ·"lel– l't.alia! Orl>ene ·le discussioni sono vane perchè i due contendenti il>.anno nulla in comune, quando il mondo è diviso da opposti principi, qual 'altro modo di <teddere v'è· so non qu,ello di ve<Jtre moralmente, e qui nel.i de-. quo.le delle due p,u·Li è fisicamente, intellettualmente SUi>e.rioreall'altra, gua di vincere? Chi parla di una pace democratica, int.erfdendo con ciò una pace di <'0mpromesso senza vittoria, dimentica una deJJe verità, &u cui più solevo.no insistere ì grandi 1>ensatori della democr-azia del ~encolo XIX, il Bagehol, il Gt'Ote, il JliU, ccc., è che anche in seno a.i &ingoli Stati il re~irne democra– tico, cioè la soggezione delle mi nora.nze alle m~– gioranze è ,un sempUce spedicnt.~ diretto ad evi- . lare il regime dello. violenzà brutale, e si fonda nei seguenti postulati: che in regime di violenza i meno avrre.bbero la peggio se sfidassero i 'J)iù; e che tutti sarebbero sempre pronti a 111co11rere allo. • violenza e a combattere e a morire Pllr le loro opinioni. · Thai i's the questioni E ci vuol altro che faJ'e gli schizzinosi .al J(noct out blow· di Lloyd GeoTge, pe.r indurre la GermA.niA. ad evacuare i terrllo· rP, al cui dominio esssa pretende. Il fatto si è che se noi non possiamo atli!rrarla, eEsa atterre· rà noi, oggi o, Lro. pochi anni. Non c'è via di mezzo. Se lo. Germania rie~ce a mMitcnt>re integro. sè e i suoi all,Jati, divenuti suoi vassalli; - se riesce tt mantener li\ Russia dii ba in Stato.reli p:;eudo-indi'J)endenti, alla sua mero~; - ~e riesce a far del Mar Nero ·e del Bal– tico, due aghi tedeschi in cuj •,ostrui.e flotte im– meiu-e; - se riesce ad ev.acuare Belgio, Francia, Jt.alia, ec,:., solo diélro :restituzione senza garan– zie di disa.rmo di quelle colonie del Pacifica e deJil'Africa; donde in av:venire patirebbe infesta– re, gli oceani del Sud e ridLLITea nulla la stessa dottrina di Monroe; se tutto questo aJV'Yiene,la Gern,.ania ha posto le basi incrollaibiili della sua · egemoni.a mondiale, per varie generazioni alme– no. L'orrore di dover lottare ancora in questa guerra non deve farci dimenticare' !"orrore di una pace che- segnerebbe l'inizit• d'una servitù polilico,econo~ico. forse secolare e d'un periodo storico di terri'bil.i convulsioni , O noi riusciamo ora a stabilire nel monrlo la pace dei libe,; o il mondo a\'Tà la pax germanica, con un nucleo ferreo nel centro e intorno ,a questo, il caos d'un Bolscevismo 1miversale, clho eslende– ~à a tuitli i paesi la lezione di cose della Russia. · La lega delle Nazioni Un'al!Jl'a palle illòsioni •più pericol~ dei demo– cratici pacifisti consiste nel rinviare tutte le que– slioni"sco.brose alla competenza della tutura Lega clelle Nazioni. Facciamo la Lega - ea;i dicono - e il ·resto verrà da sè. Questo e;rrore non è <X1rto nei Govemi dell'Intesa, ~ tanto meno in Wilson. che ha paTlatò pelJa Leg,a. defl/l Nazioni, come da costituirsi dopo, !a vittoria. 'Ma esso ~ crrtamente i11molli leaders dei prurt.ill socialisti alleati euro: pei. Costoro r;ion si rendono conto che in un certo senso l'Intesa e gli Stati Uniti, con i loro Consi– gli ~ilitari ed economici, sono già la Lega delle Nazioni nella misura in cui questa. è p~sibile; e che se questa. concreta Lega d,elle·Nazioni non. riu– scisse a vincel'e mi!itannentP. la Germania li i suoi" alleali, mancherebbe ogni base positiva per ·una Lega delle !\azioni, ohe sia efficace, cioè sia even– tualmente capace di impo1Te iJ rispetto del dirit– to delle genti' a quelli tra i suoi membri che vo– lessero infischiarsene. E clic cosa ·sarebbe una Lega delle .'azioni, ir, cui la Germania ~ntrM~e senza asver pagato il !io dei suoi. delitti e caJ }o.ce di imporre la sua volontà a tuttf gli altiri in caso di dissenso? Sarebbe nè più nè meno che un mon– do dominato dai tedeschi sotto il nome di Lega delle azioni. Una lega di questo genere è piena– mente queUa che la GennaniA. ci propone, come garenzii{ della sua vittoria! 1 · ,1olti pacilist.i rifiutano la tooria clell'equili'b:l·io e gli oP'))Ongono quella della Lega delle: Nazioni. Ma volere o no, eon o sen:a la Lega delle Nazio– ni, l'equili!brio delle potenze rimarrà nell'avveni– re come nel passato l'unica ga.renzia della libertà d1 ciascuna. L'ordinare il mondo secondo principi ,.. • •

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