L'Unità - anno VII - n.12 - 23 marzo 1918

\ Intesa. stessa verso le cose )'Ul!ile: 1lisintere6!iame11- tl che venne accennato come posssibile do. Uoyi George nel suo noto discorso del gennaio passato. l'er ·rorluna, queblO. « boutade u del PretUier in– glese è stata smentila dalla polilica ~ dalle di– chil;),razioni di lui ste.qso e dei suoi collruborat.oti, utimament.e di Balfour, il quale ha iproclamat.o ln necessità di agit·e energicamente in Ori.ente, pe-.- impedire alla Germania l'nffe.rmo.zione del suo J)l'edominio sulla. Ru!'Sia. Sifiatta azione, più che in uno sforzo milito.re , difficilisRimo per ovvie 10.gioni 6 eografiche, deve consistere in un'ofle.n-, siva. morale, dirello. ad assicurare all'Intesa Je simpane delle forze organizza.I.e e delle ma.sse popolari russe. WUson ha iniziala. quest'offensiva. li " protes– ;,ore ideali.sta " americano, come le, chiama.no i deficienti della. poltticr,. « positiva " in Germania. e... o.ltrave, si rivela, anche in questa, come l'uo– mo piò « pratico » dell'Intesa antigermo.nica: tutta. la simpatia, ctie egli assicura in Russia a.gli Stati Uniti, obbliga la Germania a mantenere sempre in Russia delle forze di Òrcupazione, cJ1a n.on possono cosi venire sul fronte occidentale. .E' necessario che gli altri Governi dell'Intesa non paralizzino l'opera cli \Vilson con manilfeslazioni contraddilorie, anzi comprenda.nJ In necessità di !,econdarla e sem!pliftco.rla. Oscar Skarbek:-Tluchowsk:i. WILSON E L'AUSTRIA Alcune manifestazioni del Presidente WilMn hannp fatto credere a molti in Itali&. che il Presi– dente sia ro.,·ot'e'\·ole a. una ,pace di compromesso, specialmente con l'Austria, da cui l 'lta.J.ia abbià da temere una ingiusta limitazion~ nei suoi fini di guerra - anche di quelli che non 1)0SS()noes-– -.ere taccia.I.i di impera.lismo coloniale o adriatico. Chi per cspe-rienza: e per i.studic-•si sia fami– é'Ho.rizzalo ron la rnenta.l1là politica anglosassone, non può non trova:re assolutamente e1-ronea. una tale in terpretazionc e una tale p~.ioccupazione. Wilson non io. che estendere a lutto il mondo il metodo da lui seguilo nel con\'incere 9è ste»so t il suo paRse dell'ine,·itabilil:ì. dell'intervento a– mericano nel oonflilto mondiale. Tale la d4>1<>– rnm:.a di Wil..o0n. E' una diplomazia democratica. Ora. una diplomazia democratica. non può non 1 e~sere socratica.. In che cosa consi~te il mcl&do socrotico nel nostro caso? Consis\e nel pn•nclere il nernicJ in parola: nel prendere, ad es., in esame le parole e le frasi, du cui può sembrttre che gli uomini di Stato ne– mici convengano con i principi per i qua.li l'A– merica è sce&a in campo, applicarle a cusi rartl– colari e obbliga.re il nemiCQ a ò(re S<> accetta quello aplplicazioni, o se preferisce che le sue pa.– l'Ole 'ri~llltino in contraddizione tra di loro, o ~i~ao dimostNtte mendaci dalle sue azioni. 8upponiamo pure che Wilson si illuda di poter prnmuc>vere la trasformazione dell'Aust.ria·l!nghe– ria in uno Stato sinceramente demo<'ra.tico e fe– deru.le . Se questo ~ vero.mente 1I suo pensiero, noi possiamo esl'Cre certi che egli il self-govrrn,nrnt per 1° varie nazionalità incluse uell'lm'poro a.b– ~burghese lo vuolp sul serio Percil) non bisop;n;1. tem.ire che i! dialogo diplomatico da lui inlarn– lato pubblicamente col Governo auqtro-ungarico lo conduca a n,qult.ati da.nn?si. Se noi ~i,1mo realmente convinti che la soluzione federale e de– mocratica del problema austriaco :,iu impossibile, noi dobbiamo prevcdae che quel dia.logo diplo– matico non potrà non mettere \\"1lson di fronte all'impossibilità di scunlere le olignrchie tedesto– r,1agiare, altrimenti che accordano l'indip,.>nden– Zti nllr altre nazionalità. \\'ilson cjovrìi urriv,u.., alla dissoluzione dell'Au~tria. Col mo dialogo rgli ,.repara, arui educa, a q11erta soluzione s• .vte.•10, qli Stnli Unni, r la stesM Austria-Unohrrin. Col cercare ~inceramente i punti d1 contatto, e col trovare e dimostrare che lunsri dalla pos.sibllit\ d, un contatto c'è la realtà d'un insanabile con– tmqto, \\"ilson l-ducn il mondo a veder più ·h~ nui In guerra come una !{uerra di 1>rincipii, rn cui nes;sun comprom~ss'!Q è possibile. Wilson fa quello che a.,-rebbe d<7Vuto far·' on- Angelo Crcsoi. no I' LUNITA Ltabitudine delle bugie 1. Uno scambio di parole li Giornnle d'Italia, 11 mari.o, 2. pagina, l. co-· lonnu, ripubblica un articolo « poco noto, intito– lalo Lu l'ace » di Giuseppe l\lazzini, ntil quale è stata compiuta una sconcia falsificaz.io1,r. Vi si fa dire, infatti, a Mazzini: « Nostra è l'lstMa, neces– " saria ali' Italia, come bono necessari i forti del-· " la UalmaLia all'Italia meridionale "· " :\la.zzim, im ece, ha scritto: , ostra è l'Istria; « necess..'lria·aJl'lt.alia, come sono necessa,i i por– " ti della Dama.zia agli Sla·vi meridionali » (Au- 1:1.1.10 S,Ht, Htcordi e scritti, Xl V, 225). E ha scM!,– to anche: " 1-'l.<tria è nostra. ;\ltL da Fiume. lun– " gv la &ponda orientale dell'.\driatico, sino a1 Jiume Boiano 8Ui confini dell'Albania, bCende « una zona r,ella quale, tra le reliquie delte nostre ,, colonie, predomina Celemento slavo. Questa zo– " na, della riva adriatica abbraccia, oltrepassando " C!Ltt.aro, la Dahna:ia e la regione montenegri– " na ... ConqubtaJ1do a.gli slm•i del ,NJor,Ulnegro io « sbooC'o tlcJ ,qua.le oobisognano, le '8occlle di « Cattaro,' e agli Slavi della Dalmazia le cittd « principa/.i della costa orientale ... aiutatrice del " sorge,·e degli Slavi illirici ... l'lt.alia aoquiste· « rebbe, prima Ira LuLte le Nazioni, diritto d'af– " feti.o. di ispirazione, di stipula.:io11i economiche, u coll'intera famiglia sin.va " (Scritti editi ed ine– diti XVI, 152). S:l.rebbe cena.mente ingiusto attribuire personal– mente al direttore del Giornale d'l/.alia la disg1.1- slosa falsificazione perpetrata nel testo di ~Io.zzini: il testo fn.lsiflcalo è sto.lo portato alla redauone del giornale da qualcuno degli agenti della campagne, di bugie, con cui si è cercalo di pervertire il senti– mento del nostro paese; e il direttore del Giornale d'Italiana pubbli,·:oto in b11n11u. fet1P. Ma.diir.cstra– te. la. talsificazione, il direttore del Giorna:e d' I– talia avrebbe il dovere di denuncia.re l'aiutore, per iibBrarsi da ogni ,esl;>Onsa.bilità. g. s. Il. Carlo Scarfoglio Cara u Unitti n, E' un vero pecca.LO che La ,\'a.ione d1 Firènze sia un giorr.ale qu'.lsi sconosciuto fuori di Firenze percllè cosi non solo al gran pu.b,blicò italiano, m~ anche n moltissimi lelloti dell'Unitd, e forse a te stessa, ~ sfuggito uno straordinario articolo del direttore della Na:ione, Carlo carfoglio, del 10 marzo scorso, dal quale si ap1>rendono dei fatu ,t,,,·vero strubilim,ti. l,o Scarfoglio dichiara in questo articolo di es– ~cre costretto a rispondere ad un alt.acco pe,s~na– le mossogli dal prof. Salvemini in u~,o scritto " pieno di lll'ri invettive " p11bbhcute s11il'U11ùd ile! 2 marzo e riprodotto ùal ,eco/o. Ora io ho sotto gli occ-hi l'articolo Italia e Dalma.ia in que slione; e nor. trovo traccia delle " acri invettive ,. di cui si lamenta lo Scarfoglio. Cioè, si: in e•so !o Scarfoglio i• chiamato « direttore della Xa:io-· ne ", e que~to, per un fervido 1>0.lriota come i' lo ·carfoglio, dati i !11"ecedenli del giorntLle, che vnn– tò 1wl pcrio<l11della neutralità um, eccessi\'a ami ,·izia del ,·on,olr tedesco a Fire1,ze, co~tituis,:e, senza duhhio, un'ingiuria piutto.sto gra,e . .\>lad1 esser,, in~iuriato in barbara maniera pel solo fatto di essere chiamato u direttore della .\'a:inne "•·lo carfogl io drve prendersela Ho lo con ,,_.,stesso, e non portarne rar,core a chi gli ricorda il suo titolo attuale: J)<lrrh,' hn ncceltalo la direzione di un giornale com!' q11ello? perchè non ,, rimasto n la– \'orare nel Mattino di :S:o.poli? :\,la In ])arte più meravlgliosn dell'articolo dello Scarfoirlio della Na;ione consiste in dup audacissi– me afferm11.1ior,i. La prima è chP 11Satvemini ob hi.1 insultnto. assieme a lui, (Scnrfoia:lio), u un " ~r.lnrle srienoziato, il migliore studioso di p-eo– " grnlin anticn e di ,;toria politica ec-onomica rhe " nbhia la Frnncin, Victor Bfrar~ "· Ora nell"nr. tirolo incriminnto non vi è alcun nccer,no aJ Bé– rard, 1>roprio nessuno; ma farse lo S..arfoglio vuo>- • • 59· • le alludete ad un altro tuticolo ùeli'Unita, pul> blicato il i'.l 1ebbr,ùo, 11eJqua.le U giornale, a.<.ldu– cendo a s0bleg110 t.lrlle pro1>ric teorie sul problema militare deim Dalnia11a 1'1u1torita del Bcrard, lo c:hi1m1a « ur,o de, piu doll1 e ciutòre,olj conosci " tori della, questione d'Oriente, valenUl scrittori' .. di cose politiche, autore di opere storiche, d,ell 0 .. quali la più famosa. sul viaggio di Ulisse, si .. fonda su una conoscenza pro!oudo. delLc coste « del :\lediterra.-ieo "· Se questi sono insulti! La seconda affermazione è ·ar.cora più stupefu– éenUl. Scrirn lo Sca.rfoglio: " lo mi augurerei che « i miei aUuaJi ~òntro.diltori fossern stati antigio– " liltiani come me e con me, quando costava. qual– " che cosa. esserlo: pc, esem1>io all'epoca de1ra " pace di Ouchy. Ma di anligioliltio.ni allora ~.:«– " vamo due o tre, non giornali, ma persor,e. pcdr– " nati dalla questura e guardati come cani rogno– " si. Quando ci incontriamo oggi, che la nosll', " <>pera è compiuta, P, tutti i devoti di ieri trion ,, lo.no sull'idolo abbattuto, ci guardiamo e . ,,11a– ., mo melancor,icarnente "· Ecl ecco che i lello1; per fortuna pochini! - della :Va;ione sono im·i tali a pensare che il 5,alvemini sia. uno di que– sti ex-giolittis.ni cohvchiti, e antichi ammiro.ton della pace di Ouchy, mentre proprio contro gli sprnpooiLi della pace di Ouchy l'Unitd (un giorna– le e non una. persona) fu In ,ola ir, llalin 1\ pro– testare, con artico!, di O. So.ntillana, di C. A Nal– lino e del!o s!esso Sa.h-emini, campagna clw cv,ti– tuisce oggi per ITnild un titolo di legittima so<1- disfazione. l,o carfoglio vuole r.cl ,uo articolo 1iva.lers1 dell1Lcnttha figura, che gli ha fatto la.re il Su.he– mini, dimostrandogli con una valanga di docu– menti indiscutibili essere falso quanto lo Sco.11oglio aveva :lfferrnato: che, ciol', " come la francio. non " ha rinunciato_all'Alsazia-1.orer,a. sessant'anni 01· " •ono, così l'Italia non ha rinuncialo l'enti a,llli « fa alla Dalma;ia "· Lo Scnrfoglio d!chitna q11ri ccventi anni fa u erar,o unu. u formula rct.ol 'ica "· e niente aJll'0: " lo - scrive lo Scarfoglio - avevo " modestamente detto chr l'lln.lio. non ha o.ncorn u rinunziato, come non ho rinun:iato 1 1 enti ann; " fa. alla IJalma:in. Erh una fonnuln rellorirn « per dire che non vi ha l'inunzialo mai. La ri " nunzia è un fatto positivo. 1nontre la i.on ,·i– u nun1ia ~ un fatto negutivo n, e quindi· u finn " :i qunnrto la rinunzia ,,on avviene di fatto, eio « 1110 evidentemente in periodo di non rinunzia "· \Toti,·o per cui - possiamo rontinuare noi, Rvi lu1>pando il pensiero scarlogliano l'Ilo.Ila non nvendo mai rinunciato putn raso nl Gi:i.pponc e ctll'A1-gentina, potrebbe domani acram1lnre i suoi diritti s;u questi due paesil \1n perrhè dunque, un uomo d'innegabile ingegno, come lo Srnrfoglio. ricorre a questi espedienti pietosi Jler disrutero una l'Ciorchezza, invece di ammettere francamente tli n.verP scritta una sclochezzn, mettiamo pure in un m.omenlo di distrazione, disgrazia eh.e può surcl!dere anche a 11n 11omn d'ingegno? Guido Ferrando. TU QUOQUE, BRUTE ? -partiti clericiùi trialisti sloveni e croati av~– ,·nnc, u'l forte n'I>p<>ggionell'Arciduca Francesco Ferdinando. E il loro capo, on. SusterrpÌl', sr "" ~loTiava, e se ne serviva n geopo di propaganda c·ontro i partiti nazionali•ti jugo;;iavi, serbi, croo– li e sloveni, che , ogliono un'unione nazionale d 1 tutti qne.Hi popoli /11ori dell'orbita <!egli Absbur– go. Anche ora sont• questi partili clericali cront, r ,;loveni, che inscennno e in Croazia e in Bosniu e in Carniola dimostrnzivni palriot.liche auslrin ·che, contro i partili libera.li serbi e, croati lncol- 1,andoli dell'assassinio Vi è un movimento formidabile (rei i jugoslavi, che nel trialismo clericale a11striaco vedono u11 peric~lo alla realiz:o:ione delln lorr idea del l'ttni<,ne e dell'ind111cnrtenza na.ionali. Quo.li sara.nno le con!-<'guenze dcll'alt.entato• ella politica .nterna, con tutta prclbabilJtà, iw– guirà un rincrudimento di misure poliziesche contro i serbi e contro i partiti liherali croati r sloveni, che hanno per prnaramma l'unione no :ionale di tutti i jugoslavi. Alessandro Dudan, Tribua,,, t• luglio 1914. •

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