L'Unità - anno VII - n.1 - 5 gennaio 1918

che l'Italia deve asRumcre a J}roposito dei p1·i– giunieri cz~chi doyrcbbero attentamente mcdl tare: L'UNITÀ Domande e Segni dei tempi • nuovi " P1·lmo: decisiva non sarà l'azione recata cl:i questo esen:ilo anche se la sua forza può essere con,s1d_orata superiore a 100 mila uomini. Essa 1,uò tuttavia a1Teca1·e un danno materiale al/'Aiistrio e ni rnoi alleali nel caso che l'Aust1·ia debba spio gare le sue fo1•ze sul lror.te occidenhile risposte A poco a poco i nostri lei.tori hanno preso !'a– birndine di scri:verci per domandarci consigli sui libri da lcygere intorno a dati argomenti, su ,tucli che vorrebbero fare, ecc. Pensiamo che si,1 <,pporttmo che q1usta q1tesla corrispondenza cli c/.om.anile e risposte cwvenga pubblicamente sul giornate, a{flnchè tli questo scamb'io cli informa-• :ion i e di opinioni .))ossa ap1irofiltare un nume- . ro pili esteso di amici. Beninttsn che noi non siamo ·1mn enciclopedia; per rispondere alle do- 111muleche ri saranno inviate, chiederemo a//11 "ostra voltct, consiglio, via via, alle persone com– {Jelenli negli argomenti in que&lione. Preg1tia11w solamente i nostri amic·i II non avere impazienze Ai Sott~-seordari di Stulo, allo Stato ,\favo iore dt:ll'esercllo, a, Governatori militari di Pariui r tli Lw11~, ai Generali coma11danli le regimi, ag!-i /lfflcia/,i ed ai fmi:.innari dei Gabinetti rivi!i e mi– litc,ri: · , " Secondo: il danno mora.Le che soffre la for;o "~111ata de/l" m9nm·chia 'in seuuilo a questa fel/o– ma e 1110!/opiù yrave di qualsiasi dunno 11,atl'– rialc. " I servizi concornenlti la guel'ra non sono trut ti ,11tlioienlemente e.senti eia certi metodi di lav,om IH cui lent.cu, a non co1•risponde alla necessità del– I ora presente Gli OJ1rori del temipo cli pace cont.i- 1,11ano. Urge che sia falt,a una caccia ostinata "Terzo: il criterio erroneo e incsatlo che l'J 11• tesa avrà circa l'amminist1<1.2ione statale dell, 1 111011arclt ia, u,tacolerà la pace, procl unglterà I:: guerra e costituirà un impedimento alle 1111111e trattative Ji pace. " Quarlo: la presen;a dell'esercito c:et·o slovac– co /JOtrcbbe forse im11orre la necessità di non man– dare corpi <•i t1·1111pec:eche-slovcicclte riuwstc f1•tlcli a p11u11are contro i loro corma:ion«li 11 1 fro'.1t1· occitlentale, ciò che ad o(Jni motlo ree-a osta– cot, •allo sposl<tmento militare da 1u11·tedella 1110- narchitt. . Quinto: lu cooperazione dell'esercito czeco-slo– vucco l'invigo1i1·à le truppe dell'Intesa nella ~re· dcnz1i che lu causa giusta. sia dalla 101·0 parte, l'0,1·,1 cltc non può essere 11·ascurala data l'iinpor– lm1:a I/e/ fattore morate deUa lolla "· -~lcunl, Plll' convinti del vaJore morale di questa pa1 lec1paz1one, sono spaventati dalla possibilit, 1 di 1·appresaglie conh·o i nost.ri solcln!i detenuti i,, ,\us_tnu. ~In quali rappresaglie può sognare ar,Cc· 1·a 11 b1~rb:.trn regime che cllirige il lavoro clcl!n no~trn nopolazione Ci\'ile con il bustone, che nu In J)l'lgionieri ha adibito a lavori di g11cr1·a cl,c nei CalllJ)i rii concentramento accorda agli i;lfcli t·1 1·pcl11siil necessario ai>pena per non morire e chr nggi più che mai si accani~ce co1.iro città in t11ft:5e,_sucriflcanclo innocenti, vel11ste opere d'arte e 111pietà? D'ali ronde il duello è si grave, modale, ,·h, dobb1nmo getta.rr ·i interi, enza inccl'tcz:rn e i--1.'n za grcUezze_ nel pieno vortice della trngecli>1. Ch, r1 d11·_1g1J ha il dovere di i.on perde,·e nor:J lolla la 1•1s1one dell'o1•iuonte rnor,clinle, di rom prendere e altrnrre a noi tutte le lor1.e consnrr.i– t~ tlulln lede e dal dil'itlo, ricordnnrJo che og,,i att11_ no.~tro in quest'epoca sarà registrato nell;i s101·1a e 1nnnlzcrà o de1wimcrà la coscionzn e l'ono r'.• delle _gcncruzio1,i ,·enture. Che c111eslis,·entur, 1 li c_l'.cri,·olgono n noi l'im1>lorazione piu de5olata ~ JHU fiera della loro vita., non possono a guer,·J f1111ta- dOik1 aver consumato il i>roi,rio a1·dor~ in un l'iposo inumano, con nel cuore l'odio clic 11~sc? per _chi. ci impedisce di affermare In pai'lc m1gl1ore cli 1101stessi - non J>OSSunodire che r 11g. g111per misurarsi in camJ}O aperto con il pi·oi>rio opp1·,,«soro, sono sLati accolti f1·alel'lln111cntc in Hul-lsin, in Francia, i)1 c1·bia, in Inghiltc1Ta, ma hun11,o lrnvalo SOl'Cla e muta l'a11irn1t cl'ltalin, di <1ue!l1talta che !l\'C\'a conlortato cor, la J}Oroln elci -.:.uo1 grondi, _i sogni dello loro fa11ciullc1.za, J'az,o ne tenar~ e ignorata della loro giovine1.zn ... An,111,i, avanti per l'llnlial Che cosa niù s'attru- 11ell'aspe1tare le risvoste. , DOMANDA. -- Vonci l'hirde1·e che ..-ol!'l'e ubbi1t e se merita di essere diffuso tra noi 11 libro di NOHI\l.\N ANGELI., Vogltern, 1913. La. •{Jrande ;tlusionl•, Roma, HISP0ST.1. - Hl ~ibro cli Noi-nrnn Ang~II so– sliena oon argomenti, spesso impre5shma.nti, che ltL utilità cl-~1!:1 g11errn è una illusione, la gucn·•• i1u11 arreca nrssun vantaggio neat,('he :ti vincilt'l· re. ~la ha il grnnde torto di non tenere in debi·.0 conto 11n'nltiu ,>erilil: che purtrOJJJlO c'è anco,o nel mondo della gente, la' c1ua,le si ill11clc clic J.1 g11Cl'l'll po~sa riescfrle utile, e Che '1uesta geni" 1.on farebbe male i suoi conti se potesse facihnen– lr imJJor~i colla prepotenza a tutti i vicini. Le• y11,•rrn 11011 ra7111resenta11essu111-a1uagy10 11ea11• rh1• pct 1•i11citore, a co111/i:ion<l che l'a(lr/re,vsor,• troi•i 11na resisten:a accc111ita, e che il vincitore stesso tleb/Ja vaoare a~.•ni cara la vittoria. Se in– ve<·e l'aggrcssorn raggiunge una ru,·ilc dltol'iA, alloru la gll(;l'ra diventa un 0Ui1110uffarn 11cr ; JH'cpotcnti, e un disastro vcr i deboli. Re, quindi, è vero che provocare una i,uerra è non solo delit1,i ma lollìa, quando la guerra nou rie.vca faci'/1ne111,· vittoriosa, è ve1·0 ai.che che resistere accnnii"– mc11le all'aggres ione è il solo mezzo ,•he vi sia pr,· co1wi11ce1·e i JJl'OJJOlentiche la g11e1T,t è 1111 >essi- 1nn afhne. :'-/cl libl'O cli Normam A11•gell111anca ct1uestn se– eo11da pu1·t-cdi una tesi pacifista che 1·,,gliu e.;sc•1 •' adegunta alla. reullà. Il libl'o è foncluto ,111ch'es•o su 11n'ili11sione: quella che l'11manitit sili tutt,1 formata di gente int,elligente su'la quaJe possa avere presa la propaganda di un libro che dinw– strn che la guc,Ta i•rebbc inutile. E, in chi 11011 n.bbia sulflcientc senso critico, 11uò su~cit1L1·~In 11:eclesima illusione, e preJ)nrare uno stato d'ani– mo cli ottimismo soensierato, assai utile per in– eo1·aggia1·e gli,agguati e i l'icalti e le aggresstu111 elci governi che non hanno scrupoli. l.'attualt' guerni mo11diale non sn.rebbè sco1>piuta, se le t1c- 111oc1·azic JMciflste dei Belgio, clcll'lnghiltc 1 -r,,. dclln Fl'll11cia, dell'Jtalia, dell'Amc1•ic·••. clell!L nus– sia, 11011 si fosse,·o illuse che la gucrrn cs,c,,,ro 1111,'. illusione la ~ua utilità - non sn1·ebbc,sl11l,1 mH1 prO('u1·atu da nes~uno, e se il governo tcn•· $CO non uv~&se ratto as$eg11am.c1110su qucHtfl no: ~t,1·a illu~ionc per prepa.l'arsi ad ngg1·C'drrri, ron la. <·crtezw di 1111a facile vittoria. E o crc:i– r~ la SJ)esioratcz1.a ottimista delle 1,o~trc clt•· 1110t·1·11tic ha rontibuilo assai il lihro di Nominn .\ngcll. dì cui l'Imperatore Guglichno nel ltnO ,i prot~Jarnnva entusiasta. a llulto ciò rhe ra.llenta. ancora. ['ingr.am.a.ggio am- 111inilrativo, J}Oichè l'interesse del paese lo esige. fii~ognn. t1,a.ltare gli affa.ri da. uomini d'nffo,1i, dun– c;ue bisogna spicciarsi. Non si dove più veder~ un Capo servizio che chiede - su {flleshloni insi– gnificanti - dei ra1>porti scritti rlai dipendenti i111media.ti che egli pllò interroga.Te quando ~-uole. Non si deve tollera.re che una pratica sia. t;ra. ,messa. 'd'ufficio in ufficio u per competenza."• au- 1nentata. acl ogni nuova fermala da lettere aocom– pagnnlorie, ·da logli di via, debitamente regi1Jrali - ,una semplice telefonala. può decidere immedia– tamente della .sua legittima destinazione. Gli uffioiaJi o i funzionari che lirattano giornal– monte affari della stessa specie non hanno il di– ritto cl'i,gnprarsi l'un l'a!Lro. Insomma è inam– missiJiJle il vecle,110 due uffici <:theinir.iano un hm– gù scambio di con-ispondenza J.)er una inlo11na– zione che un collo(fllio cli due minuti aYrElbbe po– tuto fornfre. I.e decisioni devono essere sempre p•ronLe, spes- o !)rese e la.lvolta. seguite prima ancora dello scnmbi·o di qualsiasi documento. Spett.a a.i due in- 1erlocutori di assume1•e la responsabibtll e una ceri.a. siourezza d'azione: basterà 1"111-si conoscere , eciprocamente e mettersi d'accordo a.Ila fine del colloquio - con la. ma.Lita. alla mano - sul signi– ficato e la portala delle parole soambiat-c. Non si t1·1Ltt.a clù sc>J>prime1·ei documenti soritti che sono spesso necessa1·j \ierohè portano una firma e l'C" stano: ma non lbisogna ricorrere ad essi che al momento opport,uno cioè quando la co.'la è già <lecisii o almeno scm1iJlfìcata da.Ilo scrunbìo clii ve– d Il IO nel COIIO<t1uio. Quando si sa.Mnno 1,rosc queste abitudinà, si constaterà che i ca,si che esigono un lungo studio sono rn1·issimi. lo ritcn(lo che 1'80 per r,ento dcvii affari possa c.<serestudiato e risolto molto rapu/a. mrnle. Ordino perciò che d'ora. innn11:t,i tuiltl' le 111•nticheche non esigono una hm1:1a inchiesl;i. sia– no espleta.te in Lre giorni, trasmissione compresa. . L'crocuzione di questi ordini sarà controllata do ispezioni imJ}l'O'V'Vise - ogni Infrazione darà. Iuago n. severissime p,unizioni " .. Gior&'iO l Clemenceau La Corte di Roma e l'Italia dt• per ron11,ierc un'opera di giustizia? Ogni ora l'ltc 1rn;.sa nell'indecisione è tanta forza rhr diu mo Hl r,t'llli('o: avanti sopratutto con nniino H',' Ho'dalll' diffidenze e dai pregiudizi che ('i tras('i ni:uno clil't:·o <'omc una \'encletta del vecchio mon– do. rhr si ci,~soh·c. Nessun leale ::iiuto oscrcrn, 1•1f1111n I r q1111 nclo \'Cramente senOircm,, scronrln lr 1u11·oledel gnrnde ilnliano rccentemc11lr sco 1" fH1 1 "<> cht• u quc.\la !Jtterra non è, 110, ta iu>st1n ~1u,·rrc1, ~ lo uurrra di tutti: non è pili una yueru, 1rrctlr11/1sta, ma 11na yuerra /!Cl rias~ettamento 1/t-l/'/è111·01w. i;· lo guerra dell'lntcw. dt tutta /'/11/r'."'· Gu,,, se rum saremo uniti! ,Vo1< pot,·o 11nsrr•r,• il nuovo ordine di cose elle sta 11er 1111 .,rerr nel 11101,tlo, che deve asso/11/amrnte 11a.,c(•r,• ver la salvc;;a del mondo. Noi voaliamo 1111; 1 1111~. 1 '/1 l•:11ro1111, si deve volere ltnCL nuova 1::11ropa "· Le spese di questo giornale devono essere pagate interamente dai lettori di esso, affinche ris•.1Iti,a noi per i primi, che !'<.,peranostra non è cam– pata in aria, ma risponde a un bisogne, reale di gruppi, abbastanza numeros:i, del nostro paese. Veramente, alcuna p1·ovincia non fu n11tl unit~ " felice, se non la ·viene tutta ,:iJJa oHJ >edien:i.ad '11- 11a r~pul:iblic:, o d'uno J)l'inciJ)C, come è avvenut'l alla Francia cd alla S1>agnu. E la cagione che la. Italia non sia in quel medesimo te,mine, nè o!bbia anC'h'ella una 1-epu~lica e uno 1,rincipe che la governi, è solamente la Ohiesn; porche, avendovi. ahiiuto o tenut.o imperio temporale, non è slnla si posse)1le nò cli toJ vi rlù, che l'abbia pot ulo oc– c11 parc il ,rest.a!,te d'Italia, e fa.rseno 1irinciJ>e; 0 1·011 i· stata, dall'n.llra parte, sì dabilc, che, 1,c,· paura cli ,non perdere il dominio olle ccRC tcmtlo– r:Lii, la non a'bbj potuto con....-ocare uno potc11t, l'l1c lo difenda contro a quello cl1Òin Italia fus,~ tli\'Onlalo troppo potente: come si è ved11to anli nuncnto per assai espcrlen,,e, <ruando, mediante C1u'lo ~lag'no, lo ne cacciò i Lombardi, ch'cro,10 gill <r11asi re cli tuttii Jtn.lia; e qu1u1do, ne' tempi 110s!Jn,ellu tolse la potenza 1i' Venezianì con l'aiu– lo di F.ranoia; di poi ne cacciò i F\r·1incio~i con l'aiuto de' ,S -vizze.ri . Non e~81mr10, dunque. ,tat,i lu Chiesa potente eia potere occupare l'ltolin, n~ ,t1·c11clo1,ermesso che un altro la occ111>i, è sL<t la wgione che la non è potuta venire sotto un capo; 11rn ~ stata sotto J>iù princi1>i e ~i@"l1orl,da' quo li ~ nut~ inntn disunione e tanta clobolc1.w, che In s, è t'ondott.a. ad c.ssere staia preda, non solo.men– t~ cli barbn.ri ~>0t.enti 1 ~a di qualunque l'!l.S8a.lta, ti, che noi altri llnhan, abbiamo obbligo r.on la Ghi~sa, e non con altri. Giorgio d'Acandia (I). E. Ben es, /.,a. lloemia contro l'A ustria-l'n– fllien11, Homo, .\uso,.in, 1917. (:? 1,.-.due lettere, la prima d1 un en1 >0rn.le 11itotu ,1,·i;ttnre, In sct·onda cli un sergente, ,ono rom– Jllll'"<' sul " 81dlet\n dc la colonie tchéqnr ilt· France 11, magg10-g1ugno e marzo 1917. _(3) La 1w.:ione c:eco-slovacca nella oucrra mo11 àtale. - Ausonia. Roma, 1918. Bianco Se il disavanzo finanziario ci dimostrasse che l'opera nostra non è efficace per man– canza di una larga base di coni;ensi at– tivi, noi ci rinur,zieremo senz'altro. E a dimostrare questa larghezza di consensi altrui, non c'è che un modo solo: abbo– e procurare altri abbonati: Niccolo Macbiavdli lfiscorsi s;ipra la prima Deca dì Tito Livio,

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