L'Unità - anno VI - n.52 - 27 dicembre 1917

3'.12 Della maniera di ~ssere buoni italiani 1 el numel'O di lunerll 17 òi~emb1-e, in un ani– culo intorno alle relazioni d, Caillaux i_n llalia t intomu alla cam1mgna condotla dal famigerato /lonnel Ruuye a favore Jello stesso Caillaux, l l– lle1L Saziònule usciva nelle frasi seguenU: " li 1Ju11net Rouge continuò ne!Ja suo. violento. " tampagna contro cli noi, r:i accusò di esse1·Q dei ge1·111trnollli;<lf'i nemici della Francia, dt, ,, ..,, H voluto pugnalare i nostri alleaLi alle " 3pa!le, di essere degli irreducihili pacifisti e Ji tutte quelle altre cose, che ci J1anno dette tante " volle, nella loro deplorevole il1coscienza, quei cari itaUani, custodi degli ideali della .,ervìtù « o òella rinunzia. E' assai doloroso vedere cl\~ " il /Jonnel Rouge invoca la tesiimoniMza di " quel signor Pietro Silva, collaboratore del Cor– " l'itre della Sera, e del quale a.bbiamo ,i,vuto altra volia modo di oeoupal'Ci per lo. suo. pro– " po.ganda jugoslava .E' inuiiJ,(): tutta questa ,, ircnte - ri peUamo - si Lrova in buono. e in « mala lede selllJ)rQ in oompo.gnio., e la veTiià è ,, questa: che c'è' un solo modo di essere buoni 41 italiOJ1.i Il, Abbia.mo voluto ,,ipm' io.re questo velenoso at– làoco che mira a colpu-e il nostro collaboratore e l'ope,-a nostr!l, come nuovo documento dei me– .lodi prussiani e insieme gesuitici, cari a.gli scrit– tori dell'Idea Nazionale. ·Non si può non ricono– sce-re un perielio esempio di arte loiolesco., n_el– l 'atiacco ordito col pretesto di ur.a qualche ripro– duzione di scritti del Silva. fatta arbitrariamente del /3onnel Jlcuue, e nell'abilità delVinsinuazione con cui si la travedere la possibilità di un qual- 8iasi legame Lrn il Silva stesso e la banda disfat· lista italo-francese. Beninteso non si affonna tale legame con termini tali, che possano dare a chi è cosi diffamato un dil'itto per un'azione quai· siasi in prot)rio. difesa. E dire· che nell'articolo, i ~ignori dell'/dcu Na:ionule si lagntino, perchè il 8on11el Rouge ebbe a qualificarli gesuiti! McrHa poi un rilievo SJ)eciale la solenne affer– maziooe ;, che c'è un solo modo di essel'e buoni italiani• "· El'iclenicmonle, questo solo modo e quello di cui dà lezione ogni gionno l'Idea :Va,io- 11ale. ll che, applicato alla q·ueslionc jugo!>lava, che è quella su cui il giornale nazio1,a!ista insist,' (la linQtla balle ... ), verrebbe a significa. e che pe, essere· buoni ilaliarLi, occo1~·e éssere feroci slavo– fobi, come i (edeschi e i magiari; e pe.rciò bisogna rnet.le1·e sempre sotto cautela l'alleanza dell'Italia con la Fran,cia.' e con l'lnghillerrn, perchè quesie nazioni nòn poss9no rendersi solidali cor. la frene– t,ica sla,·ofo:Jia dei nazionalisti italiani: « certe f01·me cli slavofobia. e di fllellenìsrno (dei nostri •it– t.uali alleai,i) .hanno. per noi un significalo che non può la~èiar' clÌ.11lbi" - scr11·e il signor. Ilot(ng, red11,itore dcll'/<ler, Nazionale nel volnmetio J·''iu111e italiana, pag. 9, per farci car>ire che quel signifi· calo ri deve c<msigliH,re a guarci».rci -~empre addie– tro ve1'so la Germania e !a ~1agiar/o. ~fotirn 1><>r sni 11011~on;i buoni iia,lia.r,i i mem,hri del Gover• no, che nella scorsa estate autorizzarono o per: misero la campagna per l'i'Pt.esa ilalo-jugloslava. conclqt.tn da lanla parte della grande stampa; non sono buoni italiani i ca.pi dell'esercito, che id– l'inizio d<\!l'antur,no scorso fecero constatare per mezr.o clelh slnrn1)a i buoni• risultati ottenuti cl.'\ tal, campagna. (vedi gli ar-iicoli di Rino Ales.'i ~crilti dall'l $Cde (le] Comando Supre.mo e puhbll– oati sul . eco/o)~ non sono buoni italiani tutti co. loro, • formano la grande maggioranza. dell'opi niona pu,bbtica. nella penisola e che r.clla cosiitll" ;,ione dello Sta io jugos)avo non riescono orrn:, i pii) a vedere nn pericolo per noi. Buoni italiani ~ono gli scrittori dell'Idea Nacin– ncr./.t. E cioè del giornale che nel luq-lio <lei 1916 l~,– Miava Jl1ra.ncesco Co1}poladare dell'idiota a: chiun– que incvocasse lo $lascia.mento dell'Austria; del gio1'l'l.ale che a preparare tale salvataggio contri– buiva con la sua costa.ni ~ e feroce campagna ili <liffaniazione di fntto il movimento jugoslavo, eampagno. do.ila q,uaJe il -Governo .di Vienna po\e– va tra.<rre armi in $ero.te e preziose per eccitairc il fanahismo slavo contro l'Italia; del giornale che CO L'UNllA ·con tale campagna, e in gentre cou iulia. 1a ~u~ propagando. sfrenatamente imperialistica, ha con– triliuiio a creare in America., in Inghilterra., in [,'rancia, un ambiente di continuo disa.iiio a.ll 'a.– zione del Governo iio.liano. Uuo,ti ilufiani sono quei collaboratori e amici dcli' Idea .Va:ional.e,. che come il signor Tamaro ' il Duca di Cesaro sono andati predicàndo all'ltu– lia la ncces$ità di .accqi·darsi con Ia Bulgaria co11- iro la Serbia, la stessa politica l'he ci era cu,,;;i• glia.io . dal signo,· Caillaux. Certamente, in tutta questa rnoltéplice azione, il cui risultato nor, poteva non essere se non un pro· gressivo ecciuunento dell'opinione pubblica, con conseguenze non sempre buone per i nostri rap– porti con gli Alleati, i buon-i italiani dell'fllea'Na :ionale possono n buon diritto rivendica.re il pri• malo. Qneste campag"e dirnite ad esasper0,1'e l'o– pinione pubblica, sono state 11110 dei mcZ?.ic011cui Bolo Pascià 11a. lavoro.io in Francia ed all'estero I><ll' conto della Germania. Edoardo Scarloglio In– vornva con Bolo Pascià e con Caillaux, sapen,10 quel che faceva. Gli energumeni clell'l<lea !\""z;o nate lavoran1.Ho I><lrBolo Pascià e per C:Rillaux, alla cieca, jmmaginandosi, che fosse quello iI solo modo cl.i essere buoni italian'i; peN:h~ fra i me$tieri roii cui "quella gente si guadagna il ·p,ine c'è si,ecialmente di non cap,h·e ma.i nu1;!_8.; e fra lutti i mestieri che la, questo è il solo i1l cui ;riesca alla perfezione. E tanti ossequi a1 sena.to1·e Tommaso Tilt.ani, di cui !')dea Na:ionple è stai~ sempre ammira.– t.,·ice.fode\e e devota. . g_. s. La propaganda·., fra i soldati L'a"dicolo cle.l.l'Unità del 15 novem.bi ·e « Guar– -1 ,ndo la ,,·callà », è cLiquelli che si possono Jeg gere e ~ommehia.re ai soldati con effetto salutare. :'(c. l'Orrei moli i e in molti giornali: r>urtroppo In vaca ..... l n molii mesi, di prima linea, oltre :un anno, mentre assisle\'O COli dolore e con rabbia à. un - J>i'Ogressivo raffreddàmento e addormentamento, Jler non dii· a,Jiro, degl,; animi. mi sono chiesto. più volte perchè ma,, con tanti uomini colli che abbiamo, e iaoii Comitati pro soldato, Lon si sia trovato chi pensasse a s~rivere opuscoletti, ·arti· coli o serie di a.,·licoli ben fatti sulle ragioni eco– r,omiclle, politiche, morali della nostra guerra da diffondere largamente tra i soldati. Si crede forse che il soldato non comprenda? Vial Il soÌdaio A o B potrà essere una tesla dura, ma 1a massa legge, osservil., distingue, si forma opinioni e giu– dizi su tutto e su tutti. E che osservazioni talora e che verità! Bisogna e~ care di guida.ria {J118sia massa pensante, illuminarla.. · Chi l'Ifa fatto? Ci s'illude forse che valgano certe eonispondenze 1 di gio'mali? Per ca, rit.àl - " Vede, signor tenente; ecco qua chi 1a dura.re La guerra: Barzini, Civinin.i ..... Ingannano il paese: vanno a dire che non vediamo l'ora di muovere all'at– tacco! ,i -. (e Son pagati dal goverr10 n - diceva un altro. Quante volte ho sentito questi d,isc01·si! Ho sempre cercato cli reagire, ma non si vince: è troppo evidenté la falsità di certa letteraiu.ra , per rhi sta lassù e vive di latti, non di parole. Quei s.ig1~oriio li caccerei via lutti dalla zona di guerra. .',i ·soldati e all'Italia hanno fatto e fanno più mfe che ,bene. Lessi ur,a ,·olia di un ministro, Comandini mi !,are, che aveva un bel programma di propaganda. TI programma. sarà staio. bello, ma la propaganda citi l'ha vi.sta? Mandavo.no su• di tanto in tanto nn certo giorn (l.le del Soldato. Che miseria! Frasi comuni e generiche sullo. patria, che lasciano il tempo che trovano; descrizioncelle più o meno ,·eitoriche, accolte come quelle di cui sopra; e rrualche letterina di p·rigior.iero. « A Udine l'hanno ~crilta », scattava un soldato. " Più indietro, più indietro ... non c'è arrivato a Udine' chi l'ha seri/– la » - gridava. uo altro, e bisognava. gettare il giornale pér parlare della piogi.ia e li.e! bel tempo. Varaa1ente no; bastai u mettersi a 11arl~·e sul senu ùella lristeua della gue, ra e ùeUa ~ua nc– ,·e,sttil incl"itabile per noi; della belleua dell,1 p:tce e della necessità di una ,ittoria Lostra per ron,c1·1·u1·1,i 1,oi u lungo e della vigliuccileria ù, l.11 popolo intc-ru che, 111cnt1 e gli altri , h onu 111 f)l\ce e per la pace, quello l'Ìl'e in pace, 111a per 1 ,, wuerra. \ soldati cùJJivano, ~cnlinrno, e si potuva 1Ni più ·olle constatare clic la cou,ersazione al'eu1 lascialo qualcosa nelle loro meLti. Bisogna'. convincersi che ai soldati OCCQ.l'!'ono non <Htittcchière, non ingaorli. puerili, ma ragioni, fatti, verità. Vel'iià so1 ,. u( ,,,. Nessuno che .;ia stato lassù cogli 1.,~cltiaper,, , -otrà.nega.re <,1ues,o fallo: che, censurJ o non ce1,sura, nulla s'Ucceae a Lilibe" che non av1·iri a:Ie Alpi, nulla _JCcede allo Stelvio ùie non arrivi al mare e viceversa, spesso in '.:)Ocheore, prima cl,e a.i· giorL.all. Du n– que, propagando., ma sel'ia, ,eria e con gli occhi alla realtà e ve!'ità dello cose. Qu. .e ro ç do 1•ei tocca.re oltre questa: - Gli imbosc.i.nemi. <:he piaga e che 1.l'Lstissimi effetti sullo e9iriio dei combattenti! - l rilJOSi e il modo d'intenderli. jl.ccidenti a certi riposi! - -Gli·orari di lavoro. L'equilibrio, la misura, la discrezione, acca.mo alla più J'i.gorosa disçiplino. e all'energia, ·sJno ce,·io belle virtù latine; ma, a dir vero, non pare che siar.o militari. Tutto questo è nolo certamente. ?Ila ho 1·0!1110 dil'lo anch'io, che ho vissuto lassù,' proprio con l'anima, con la vivo. e renna coscienza di un grnn do.vere da compiere. E ci Lornerò fra pochi giorni, con la stessa ferma convinzione e lo stesso fe1·mo ,,roposilo cli fn•· 0 ql!anlo po,~o e quanto debbo. Un abbonato dell'Unità. Gli Stati-Uniti d'America per l'1 talia l 1 ~.casione delle feste di No.tale si sono raccolti a Homo. 200 giovani aviatori an1eric:.rni che fa.11110 parte della SQuadra. assai più numerosa inviata dal Governo Federale in Italia. Salutiamo con gioia e schietta cordialità questo fraterno aiuto, che l'America dà all'Italia. · Già prima della loro dichiarazione di guena all'Austria, gli Stati Uniti, per mezzo della loro Croce Ro ss., ·avevano fOJ11itoal nostro paese gran quantità di nwleriale sanitario, aiutato in larga rnisurn i profughi delle terre inva.se e offerto del– le complete ambulanze che· fra breve .sonimeranno a 200. )la questo non'è che uno degli aspetti della 1Ùnl– tifonne attività che l'America espÙca nella ua partecipazione al conflitto mo1;dialc. Con la ,rigo– rosa sorvegliRnza sull'esportazione nei paesi neu– t,·ali (ultimamente è stata pToiLita l'importazio– ne dì merci in Russia fino a che i bolscheYiki sa– ranno padron; di Piell'Ograclo), con l'intensifica– zione del tonnellaggio marittimo che permette lo appr.ovYigiona.mento dei• merèaii più sprovvisti, con i larghi prestili finanziari, con la spedizione <li macchinario di ogni genere (alla sola Francia nel 1917 furono invia4e 800 locomotrici, 2000 km. di rotaie, 5000 apparecchi ferroviari e 580 locomo– tive per uso esclu ivo dell'esercito americano), ~d infir,e con la creazione di un esel'cito che darà I)resto prova della sua poderosa efficenza, gli. Stati Unii.i mostrano di voler - secondo la parola .ti \\'ilson - ra:re di questa gne,:ra nne guena. « ,:li ogni vero ame.ricano per l'affermazione del dirit– to unil'er"salc e !)et· l'indipendenzA. cli tutte le na– zioni. Siamo oggi - egli. ha prpclamato - ur,,i nazione in armi e la lotta deve essere continuai.a nelle fattorie, nelle miniere, nelle offìcino. TuU i i viveri ed i comhu$libili debbono essere uso.ti pc\ rronomizzati all~ scopo comune. » -~ gli americani hanno ri3po$LO con s-inbera !e– de e con !ermi e leali propositi· all'appello, gettan– do nel vortice dell'immensa cqntesa· q11anto di più ricea e ùi più ,alto ~ nato dalla loro civiltà.

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