L'Unità - anno VI - n.50 - 13 dicembre 1917

• 320 L'UNITÀ l COSACCHI Fra le uumcro,,e fon:e ~oc1al,, che dete1·mrnc– ranno la nsultaute del domaui ue.11a 11u,,,.1u, 'Ulù!Lo &1>Csso so1.o nomrnati I cosucclu. L.ill suuo , ~o ,a.ccJu·/ {.!uwc e la 101·0 onguw,' lu loro fu11Z1v1,e j)Ol1uca nèil.., ~tona della Hus&ia•1(,luale e la 1oru. WJ.LUJ'a&ocwlc e la torza ]>OliUca nel momeLio ut– bUalc'/ La pw:ula .. cosacco » e di ongine tart.uJ•a e . ; "ll.Uica scmpliceru~me " caval;ere "· ~· pro1onda– ,uunui &1gni.Ucativo il !atto che una delle lorze s,,– ciu.t, della l:\ussia ublJ1u un norue ,artiu·o. ~ue"', ci co~t,·111gc a geua1·e u110 sguardo sul ,ontano passato d~lla flussia, quello cw~ cU quatu·o-cm- ,. que i.ccoli fa, quando UJ.J.coraferveva una lotta acèanita Ira gli slavi, che popolavano la Russia od10.rna, e 10 orde ui.rtare CIH} Ji disti·uggevano coi /uoco cd il ferro. Verso il secolo decimo– qu_into il potere dei to.1·\ari. si indebolisce, e si rafìor~a invece q~elio dello stato moScovita. , ,\1, lo stato moscovita portò con sè anche un nÙov" ordine 11ociale, .basato sulla servitù della gleo:H, e sulle per8ecuzioni politiche e religioie: La pane dell& popolazione slava, che per secoli aveva so &tenuto la lotta cont.ro i tartari, non potè sopvru· tare la nuova servitù, e precisamente in quc,t•, pe.riodo comir,cia il lenio popolarsi delle sLepy.l della Russia sud-orientale e meridionale da pa1 :e dei cosacchi; Cioè di quelli individui che nella Rus– si.a e nella Polonia erano insofferenti de.I nuovo regime oppressore.· Questi fuorusciti preferivan~ la vita, piena di pericoli, ma libera, alla scbw.– vitù in pat.ria. Cosi, fino dal secolo XV, si forma, cominciando dalle rive del Don, la zona fluttuante dei cosacchi, indomiti e uberi, che fanno la lotta. contempor.1: r.eamente su due fl•onti: contl'O gli oppressori rus– si e contro i taria1·•, ma che pe1·ò, quando la pa– llia è minacciata dalle orde tartare, eroicamente la difendono. Col tempo •Ja zona dei cosacchi sì estende dlille rive del Don· a quelle del Volga, pas– ~ poi alla odierna provincia di Orenburg, este ·, dendosi con rapidità specialmente Lella parte me– ridionale çlell'l.lkraina, quando la lotta fra gli ulrnaini ed ,suoi.oppressori pòlacchi si accanis.:e e non ho. più tregua. Si forma sul ùniepr la famo– ia " Zap,orogesk.aia Siec ", il cent1•0 guerriero dei cosacchi u.kraini, in cui. due. principt salda.Lo tuLte le forze vive ukllll.ine: l'indipendenza della loro patria e " la difesa. della religione ortodossa ». L'Ukraina, posta fra i Polacchi e la Moscovia, non ,potè mantenere e consolidare la sua. inaipen– denza, e tu costretta ad unirsi alla Moscovia. Que– st'ulUma, colla sua politica di sr.azionalizzauoi,c e di oppressione provocò molte insurrezioni gra,i e s:i.nguinose dei cosacchi ukiaini. Caterina. II dà l'ultimo colpo di grazia ai cosacchi ukrainl, una parte dei quali emigra nelle fertili regioni del Caukaso settentrionale, formando le unità co– sacche di TE!rek e di Kuban. La.' sorte dei cosacchi del Don fu più felice, ap– partener,do essi alla ~tirpe dei grandi russi, p~r cui meglio dei cosacchi dell'Ukraina, poterono con– servare le Joro istituzioni. La Russia aveva compreso l'importanza"poliÌica dei cosacchi, che rappresentavano una formida bile- difesa del co.Qfini dello Stato, e perciò cP-rcò di sfruttarli nell'interesse dello Stato. Molte voi· te tentò di privarli delle loro istit1,1zioni libere. ma dalla loro. forte resistenza. fu costretta a ventre ad accordi. ~ Gettando uLO sguardo sulla ca'rta della Russi~ odierna, vi si scorge facilmente una zona lunga e la,rga di teritorio; IJ)opolata prevalentemente dai cosacchi. Questa zona comincia alle lrive del Mar Nero, passa per tutto il éaucaso Set~entrional~ per il Don, attraversa una parte della provincia di Astrakhan, occupa quasi tutta la vasta provin– cia· di Orenburg, si estende ai coLftn.i della Russia asiatica e va a finire alle coste della Siberia Orientale .. ' ·su questa ,·asta e lunga zona abitano 11 u!lità, ,,11tonomc l',:litur\ cosacche, della cui Importanza ,) •numerica. si può avere un 'wea approssimativa dalla dist.ruz1one dei 2l! po&ti cht fwuuo ·u;.:,egnut a.i cosacchi 1.,el Preparllll.l1tnw, 1sùtwto qu:::.si u.llR vigilia del colpo dei wassimaltsli. l cosacclli del Don ebbc1·0 4 po~Li, quelli d1 Kuban - ;J di Oren· burg - ::I o!i Terek, di Uralsk, della Siberia e di 'fransbulkal - ~ posU ciascuna unità, di Amur, d• Semiriecensk, di Ussuriisk e di Astrak.ban I po'lio ciascuna. Vediamo quindi che i cosacchi delle cinque uni tà più importanti, cioè quelle del Don, del Terek. di Kuban, Ur• ed Aslrakhan, che formano una lw.ga zona continua dalle .rive del Mar Nero fino alla provincia di Uralsk, ebbero 15 posti su 22 In ci1re .1pp1·ossiu1 .nive si può dire che i cosacchi di tutte le 11 unità abitano su un territorio che sor– passa 300 milioni di dessi.atine (1 dessiatine = 1,9ù ettari), j quali rispetto alla superficie totale detia Hussia, esclusa la Polonia, .rappresentano circa una sesta parte. Su qu4sto territorio, nel 1911, s: calcolavano circa 17-18 milioni di· abitanti; ri– spetto alla popolazione totale della Russia, esciu sa la Polonia, questa cifra rappreser..ta circa un decimo. Ora la popolazione cosacca di tutta questa zona non deve essere molto inferiore ai 6 milioni, di. modo che rappresenta. circa un terzo della popo· !azione totale di detta zona. Naturalmente la lll'oporzione della popolazione non è ugua,Je in tutte le parti di questa lunga zoLa. Abbiamo <:o– sl il territorio dei cosacchi de{ Dori che occuva più. cli 15 milioni di dessiatine, con una popolazione di 3.600.000 a.l:itanti prevalentemente cosacca; qua– si lo stesso rapporto troviamo nella provincia Jì Orer.burg, con 17 milioni di dP.ssiatine e 2.093.000 abitant.i. Nella regione di Kubar. che ha una sn· J)Crlìcie di 8,7 milioni di dessiatine, più della metà della popolazione (2.731.000) è cosacca. Lo stess,, può dirsi anche della regione del Terek, dove s11 6,7 milioni di dessiatine vive una popola1.ione di 1.215.000 fuilioni di abitanti. Per le altre unità cesacche la 'J}foporzione sarà meno favorevole, però in complesso si può dire che la zona popo– lata,dai cosacchi rappreser.ta per la Russia una specie di tessuto protettore, ben organizzato mi– litarmente e che ceriamentC"'può màntenere l'in– tangibilità della sua lunga frontiera. asiatica. La rivoluzione ha portato poi un alt.ro cambia– mento molto imp&tan'te nél\'organizzazione del cosacchi: meni.re prima le 11 unitoà cosacche era- 110 separate l'una da!l'altra, ora cosqt-uiscono una lega sola con un Consiglio Centrale co'stituito dal ra'!>presentanti eletti da ciascuna unit,4 e chtl di– rige tutto il movimento politico dei cosacchi. La pTincipale occupazione del cosace0 è l'agri– coltura. La proprietà della terra e di tutte le ric– chezze del so'[}~asuolo è collettiva, 'di modo che cta questo punto di vista il cosacco, ,per le sue tenden– ze·sociali, si avvicina molto a quei contadini russi tra i quali si è conservato aLoora il " mir ». V'è ·però una differenza notevole, eci. è che i cosacçhi in confronto ai contadini, possiedono più terra In linea di massima si può dire, chè ogni cosacco possiede 3-4 volte più terra in confror,to a quei gruppo di contadini che hanno da 10 a 12 ettar, di terreno, cioè una quantità considerata normale per la vita di una famiglia di contadini. Non bi– sogna però dimenticar1ì che ~olti cosacchi vivonJ r.ello regioni dove l'agricoltura è molto estensiva e quindi nen sempre questa proporzione è cosi grande a favore del cosacco come lo si pot.rebbe giudicare a ').'rima vi,sta. In .questo momer,to, mancando le notizie skurt dalla Russia meridionale, è difficile dire quanto Ì cosacchi potr.a.nno contribuire alla liquidazione del regno dei bolscevki. Ma questo ~ certo: che i cosacchi, memori' ancora del loro passato, storico che fortunatamente contribui alla •rormazione del la Russia, rappresentano una forza notevoi'e, data la loro omogeneità, sia dal punto di vista della razza (meno i cosacchi del Kuban e di Terek che 110noui.raini, tutti gli -!litri appartengono alla stir pe dei grandi russi) sia dal punto di vista reli– gioso (sono ortodossi). Educati a~l'idea statale dalla loro lung11, stona piena di sacrifici e di lotte attive, i cosacchi, co1t la forza della loro organizza7.ione mili tare, po-– lranno esercitare una r..otevole pressione e con– tribuire efficacemente ad una più rapida e com patto. formazione di quelle numerose !orze vive del paese che si oppongono ai bolsceviki. Questo pro cesso non può essere molto rapido; non bisogna dimenticare mai che il più grande nemico di tutu i movimenti politici russi fu sempre e rima:r.e tnt tora lo spazio, e che ~ontro di esso c'è un sol, rimedio, il tempo. 0a una(Comuniciutone ddl'lslituto Ruut> .llilano1 Repetita juvant Nella Svizzera, paradiso della neutralità, se– condo ci !a sapere un testimone insospettabil~ in QUe64! caso, l'Avanti! del 9 _gicembre 1917, u man– ca farina, mar.ca latte, manca burro, mancano grassi, manca zucchero: quasi tutto oramai. Qa~– sto è indubitato ». Cowne pi.tre•è indubitato - ag– giungiamo noi - che l'Italia, rimanendo neutrair co1ne la Svizzera, avrebbe evitato la crisi alimer · tare, secondo dànno a credere l nostri nllutralisti· disfattisti · alla povera gente che soffre e che noL può , da sè sola trovare le cause del suo soffrire. Nolii.ie particolareggia.i nellé di'flcoltà alimcn tari della Svizzera si hanr.o nel nono rapporto Ji ueu tralità » del CoQsiglio Federale, presentato al– i' Assemblea Federale il 20 novembre e riprodot· to dal Journal de Genéve del 22 novembre, e ~u cui l'Agenzia S1,e!ani del signor Friedliin.der o del comm. Dc .Martino ha lfatto il più accurau, silenzio, perchè l'Agenzia Stefani del signor Friedliinder E del cQ1Dm.De Martir,o · comumca ai nostri giornali solamente le informazioni utili per facilitare la propa:gaf!da neutralista e- filognr– manica. S!)Condo questo rap.porto, " dopo il mese di a gosto, non .è stato possibile alla Svizzera nè tra sportare cereali dall'America, nà comprarne. Le riserve di cernali, che la Svizzera aveva a Ce_tta, ·si sono esaurite .in novembre. Dal 1. geLnaio al , 3i ottobre 1~17 la Svizzera importò 25.359 "Vagor,i • di cereali, mentre i mulini consumavano M.688 vagoni. , ·La Svi'zzera è ridotta a s~rvirsi, per le impo'r. tazioni, di soli piroscafi spàgnuoli., che alla-lunga non bastano più. 1 trasporti sono cresciuti favo· losamente: un qui11tale di avena, iper es., costa di trasporto 1,5. lire, mentre prima della gue,i·a costava da lire 1'30 a 2 lù;e ». Dallo stesàJ rapporto risulta che la S"izzem, paese neutrale, pe.r garentire la sua neutralità, he dovuto lfino~a indebitatsi per spe~e di mobilitu– zione per un miliardo e 76 milion~ di lire, a e.ii si devono aggiungere 120 •milioni di imposte .. La Svizzera ha meno di 4 milioni di abitanti; l'Italia ne ha circa 36 milioLi. Fatte le propor-zioni ,l'ItaJia avrebbe dovuto spendere pet difendere la sua neutrali!.(\ circa 11 miliardi. - Ma la neutralità dell'Italia non sarebbe stat» que!Ja della s,,izzera. La neutralità dell'Italia ern· considerata dalla Germania e dall'Aust.ria co!l'e un tradimento, data la preesistenza di quella • Triplice Alleanza, il cui rinnovamento nel 1912 l'on. Claudio Treves aveva approvato sull' A.vanti I Dopo avere speso, dunqv.e, 11 miliardi a man– tenere la sua. neutralità, prendendoli a prestlt.> dall'on. Prampolini e da Menotti Serrati, l'lto.lta avrebbe dovuto, a differenza della Svizzera., fare. i conti coll'Austria e con la Germania, ,91ttorios i grazie alla neutralità italiana, senza poter fare assegnamento r,ella solidQ!l'ietà di nessun 'alt.ra po– tenza. Queste cose è necessario ripeterle spesso, perrh~ troppa gente è Intereasata a fare le vi.site di lgno rari•. .. •

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