L'Unità - anno VI - n.48 - 29 novembre 1917

308 diritto, salvo l'applica.zione delle p1'esc•l'izioni cmar,ale esclusivamente neJ,l'inleresse del1o Stato. l contraili conchiusi p1·ima e dopo lo scOJJpio cleihlague,n·a Lra teclesch i ecl ilalian i come pure le oil'bligazioni ili debito e c,redito cli qualsiasi geirere esistenti fra tedeschi e Ualiani, sall'anno dichiarali come abrogali, nuILie sospesi scillanto nei casi ,previsti daUe disposizioni generruli. L'indennizzo da chiedersi in base alile disposi– zioni vigenti in caso di sciogiimenlo di un con– tratto non dc·:e superare l'ammontare del danno suibilo eflelLivamente dalle parli co!ltJr.aenli. Himangono in vigore i vantaggi assicuTali ai sudclclt.i cli ciascuno dei due capi delle leggi vi– ~nli nell'allrn <paese in materia. cli ass'icurazio– ne operaia. J,J godimento dei diritti corrispon– denti non vorrà impedito in ,dcun modo. Art. 4. - Le dJ~osizioni (lella sesta convenzio– ne dell'Aia ci1·ca il lrallamenlo cl€!inavig,li com– merciali nemici allo scoppio delle ostilità verran– no a,pplicate alle navi commercirnli tedesche in L'UNITÀ 'J)Ot-li lal.iani e alle navi commerciali italiane in porli leclescJri, come pm·e ai cari<lhi tro,vantisi su tali nar.-i. Le navi inrlicale possono esse.re ohbJ.igate a la– sciare il porlo scillanlo se contemporaneamente vielle loro olierlo un saJlvacondotlo, riconosciuto impegnativo dalle ,potenze marillime nemiche per L,n 1 porto del pro1>1·io ,paese, e cl,iun paese ail:l'al– t1-0,oppm·e per un altro porlo ilaliwno o ledesco. Le disposizioni ciel caip. Ili dell'undicesima con– verniione cloll'Aia ci.rea certe resbri:,,ioni neH'eser– cizio del diritto cli preda ne'lla guena marittima, saranno ap 1 plicate al capitano, agli uf,ficiatli ed ai com11onenli l'equipaggio cli que.sle navi com-. rnerciruli e di quelle catturate clrurante la guerra. A-rt.5. - Questo accordo si estende 'P.lll'e ai te.T– ,1·i[or•iioccupali dalle aula,,ità mili!,m·i de.i due Stati, come puTe alle loro collonie ed ai !o,ro pro– tetlorat.i. B€1rlino, 21 maggio 1915. F'i.nnal'i. BOLUTI - JAGOW. L'ALTRA BATTAGLIA Gli scandali giornalistici francesi hanno fat– to1scoprire a Rastignac sulla 1'1'ibuna, che la Germania combatte, oltre alla battaglia mili– tare per fiaccare gli eserciti dell'Intesa, una battaglia giornali,slica per disunire moralmen– te l'Intesa, facendo sollevare contestazioni e semina.re sospetti in ciascuno dei nostri 2ae– si co11tro i paesi alleati. E ricorda le campa– gne contro l'Italia dell'Oeuvre, e contro l'In– ghilterra e gli Stati Unii.i del Joumal. « L'Oeuvre - scrive Hastignac - era (ed è ancora) una specie di Neue Freie Presse fran– cese, e sost.cneva (figurarsi se sostiene ora!) che l'interesse della Francia è di essere allea– ta con l' Ausi ria non con 1 'Itàlia, e che i di– ritti clell'ltalia sulle· terre irredente sono dirit– ti irrisor1 e in ogni caso di impossibile riven– dicazione, considera.la l'inferiorità politica e morale dell'Italia di front.e all'Austria. Per– chè, dunque, indurre la Francia a sposare alle sue sorli quelle infelici dell'Italia, quan– do tuttì i suoi calcoli e i suoi interessi la tra– scinerebbero invece all'amicizia con l'Austria? « Impossibile raccontare tutta 0'intricata storia della compra-vendita ciel Journal. E' noto che i fondi per l 'aoqu.is !,o ernno dati, nel– l'ultima fase, alla coppia Desouches-Lenoir, dal sig. Arturo Schoeller tedesco naturalizza– to svizzero, ànt,ico console di· Germania a Zu– rigo nonchè dottore honoris causa dell'Uni ver– sità cli Jena; e dati - dieci milioni - espres– samente per la campagna contro l'Inghilter– ra e l'America - come il Journal stesso di– chiara. « li sig. Dhur - dichiara infatt.i il Journal - reclat.tore capo a I tempo delle trat– tative con il sig. Schoeller, ebbe la debolezza cli sottoscrivere e impegnar-si per le campagne. progettale c-ontro l'Inghilterra e l'America e l'imprudenza di vergare il documento mercè il quale i signori Desouches e Lenoir perven– nero a con umare il clelffto del quale sono ac– t,'USaf.i ». E' l'imputato si.esso che confessa, e non v'è più luogo a dubbi nè a equivoche in– tcrf.)retazioni ,sul delitto. Il delitto: la lot.tà intérna contro l'Inghilterra e l'America. " Questa lotta, contro le alleanze e gli al– leati, è uno dei mezzi di disgregazione che la Germania ha sempre usato con maggior suc– cesso nei "aesi clcll'lntesa. Non si alimenta anche qui fo Italia la corrente contro la Fran– cia e l'Inghilterra - e specialmente contro la Inghilterra, ritenuta e considerata sempre da– ali italian.i, in tutti i I.empi, nelle buone come ~elle cattive venture, l'amica trndizionale, l'a– mica d'elezione e di p_erfezione? «Ma io non voglio parlare clell'ltalia ». A noi dispiace .molto che Rastignac non vo– alia parlare dell'Italia. Dovrebbe parlarne. E dovrebbe cominciare a recitare, lui, pel primo, il mea culpa, a nome proprio, e a nome del– l'intero giornale, cli cui egli è una delle colon– ne fondamenta](. o 81 1(0 Perchè anche in llalia i giornalisti e i g10r– nal i, q)1elav01ravano e lavoraJ10 pour le ROi de /'russe - sia che lo facessero per gli stessi motivi del Joumal, sia che lo facessero per di– sintel'essate a!finità intelleltuali e morali, con tutlo e,iò che è mentalità tedesca, come non dubitiamo sia il caso clella. Tribuna e di Ra– stignac - hanno servito gl'interessi tedeschi precisamente con gli stessi metodi con cui li ha serviti in Francia il Journal. La ·campagna vour le Roi de Prusse comin– ciò nel gennaio del '1912, dopo che gl'inciden– ti ciel Manouba e del Carthaqe, che furono vo– luti a sangue freddo in Italia per rompere l'in– ·tesa italo-francese e giustificare il rinnova– mento· della Triplice Alleanza. Alla campagna cli odio antifrancese, che da quegl'incidenti prese pretesto, Hastignac e la Tribuna parte– oipar'ono, sistematicamente, in prima linea, facendo a gara con Benedetto- Cirmeni e con la Stamva del senatore Frassati. Rastignac ri– corda? Scoppiata la guerra europea., dichiarata la neutràlità it.alia.na, occorreva impedire, o al– meno rendere difficile l'alleanza dell'Italia con la Intesa antigermanica. E allora fu sollevata fra Italia e Serbia la questione della Dalmazia, così come nel 1880-1881 fu lanciata fra Italia e Francia la Tunisia. Metter male l'Italia e la Serbia, che era alleata della Russia, della Frnncia e dell'Inghilterra, era. rendere diffici– li le relazioni fra l'Ilalia e l'Intesa. E la Tri– buna e Hastignac soffiarono nel fuoco, in pri– ma linea. Rastignac ricorda? Intervenuta l'Italia nella guerra europea, la campagna contro gli slavi ciel sue\ divenne ad– cJi.rittura. feroce in molti giornali il.alian.i, la Tribuna .in prima linea. « Il tedesco - scrive egregia.mente Rrustignac - ha il più profondo disprezzo per la gente latinn e la gente sla– va: gente, nel suo concetto, egualmente debo– le cli mente e di coscienza., quindi eg,ualmente penetrabile e mutabile, egualmente turlupina– bile e carrutt.ibile. Che cosa non si può dare a .intendere ai fanciulli inesperti e ai vecchi sonnolenti? e a quali atti, anche contro sè stes– si. non si possono indurre i poveri cli spirito? ». E alla campagna contro l'alleato degli allea– ti. si associò la campagna diretta contro gli alleati. E anche in questa campagna, specia.l– men1.e contro l'Inghilterra, la Tribuna è stata in J)rima l.inea. e Rast,ignac ha dato vo'1entieri qua.lche colpo di pa_lla, preferendo come ber– saglio la Francia .. Prima,, dunque, di assumere gli atteggia– menti ciel predicatore di buoni costumi per la Francia, sarebbe opportuno che B-astignac '.e" cilasse un oo' di mea culpa ner conto propr10, e oer conto ciel sua g,iornale, e per conto cli molti, cli troppi altri giornali italiani. Perchè l'altra battaglia la Germania l'ha combattuta e la combatte tuttora, specialmente in Italia. E troppi itahani - per interessi inconfessa– bili o per spontanee e gratuite affinità intellet– tuali e morali ·- vi han preso e vi prendono sempre parte. Chi si mette a scagliare pietre del calibro di quelle cli Ra t;ignac, ha il dovere di doman– darsi prima. se si senle davvero, senza peccato! l'Unità. VENEZIA. non clovTà essere difesa - SJ)e'I'iamo- da un inv;estimento ledesco-a'llstro-tu1100. La Jinea del Pia'Ve resiste come non a•vremmo osato sperare trn settiimane ar sono. E finchè resiste la linea cle,J Piave, Venezia è sioura. :.\,J,a dobbiamo t•emerconto della eventualità che ijnChe Ja linea dei! ,Piave debba esse1•el!llblbanclo– nala. Ddbbiamo tenerne conto, con animo forte e riso,Juto a non scora-ggial'Ci,a persiste-re nella IoUa, sempre, ad ogni costo, a paisso a passo. CFJ~·SURA. Venezia dev'essore cli.fesa, sul seil'io, ad ogni costo. ,La difesero i nostri pad•l'.ine.I 1849: non r',erano ancora calted1·e di storia dell'arte•, nei tH!lll~ianelati. Ha B$ilato forse la F:rancia, ha c,sitato i'l Belgio acl ofiri'l·e a;lla fu,i,ia nemi,ca le più grandi memorie del! prdprio passalo, pur di clifenclcrea palmo a !])almoil suolo deUa puU•ia? Noi non co.nosciamo le decisioni del Governo. Ma abbiamo il clirilt.o di fargli g~ungere il nostro grido clii volontà e di flecle: Venezia cle'V'esseredi– fesa, a!Jbanclonala mai! Una genealogia caratteristica Bolo Pascià generò &vallini. Cavallini jmpaJmò morganaticamente la i« ma.r– obooa Riooi ». La « marchesa lliooi » g,enerò Mernede Ricci. Mercede Riooi impalmò Guido Palamenghi– Crispi, figlio di Tommaso Palamenghi-Crispi e fratello della « Concordia ». Guido Palamenghi-Crispi - così racconta il « Popolo d 'ItaJia- >> (fu ldaipprima aggregato al 217° fanteria. Poi passò all'ospedale ooglo-ame– rioano di Roma ,e ne ooci il 24 maggio 1917. In seguito ottenne una missione speciale LUImotivazione di qLlesto incarico fu che Guido Palamenghi-Crispi lera s.tato come pittore o dilettante di pittura. Noi domandiamo, se la censura ce lo consente: - Guido PaJamenghi-Ctispi da, quale autorità militare fu invia.to La doma,nda è leg;ittima,, .;;e si vuole essere si– ouri che nello Stato Maggiore Italiano non ci sieno più amici di parenti, più o meno morga,– natici, di gente o sospetta o accusata di intelli– genze col nemico. Un altro filo conduttore La « marchesa » Ricci, dunque, era steJla di prima grandezza nel salotto di Maria Sofi,adi Ba.. vie'ra, ex regina di Napcili. Ed Enrico Malatesta, il condottiero deilllasetti– mana rossa, ,eTa ami<:oanche lui cli Maria Sofia di Bavi01·a,ex regina cl'iNapoli. Cominc,iamo, dunque, a calpire le o,rigini del'Ja seUimana a·ossa. Ucrcnte respons-abiLe: ERNESTO FRATONI 0'1FI-C1NA POLIGRAFICA ITALIANA HOMA - Via della. Guardiola, N. ~ - ROl,i;"

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