L'Unità - anno VI - n.48 - 29 novembre 1917

L'UNITA L' invasione e l' unità nazionale In verità., diciomolu chin1·0, i profughi veneti ~on souo so!Lnnto degli infortunati da soccorrere. Io li guardo, e penso ohe questa dolorosa immi– ~raz_ionc- sarà, per molto delle popolazioui pro– v1nc111l1 che la accoglieranno, il t)l'imo csem1>io rii una scingurà. sorrerta da gente, se non e lranen, diversa, per quella entità vaga e indetet·minatn per i vnntnggi, precisfl. o determinatissimo uc-1• l'imposizione dei s!ICrifici, che fu già l'Itnlia: tro– vata burocrnticn, in cui ognuno credette di es sere il pitt gravato. Nei cinqunuta anni di unificazione, ci fu pro– g1·esso. Ma più nella diminuzione del regionali– smo che nell'incremento del sentimento unit,n– rio Fu progresso negativo. La guerra., rugionnta nnzionalmenle dalla llli– nornnza ohe la impose, fu intuita t'ègionalmentP dalla maggiornnzo ohe li, accettò e la foce oon sue disti1,te , irlù, senza laccarsi lropi>o dall,i tradizionale visione degli interessi regionali. Che giova indog1tro se i soldati siciliani banno rnsil'Lito fra i monti trentini sopratutto per quello di!l'nità virile, ohe drappeggia i cenci indosso al misero solfataro, o so qualohe reggimento toscnuo <>ifece onoro sull'Isonzo sopratutto per una inti tna persuasione - ricordi i lazzi dei fonti dclln llezia ", amiro P1·ezzolini? - della brullezzn e. del ridicolo di esser Yinti da un tal nemico? Che giorn ridire cho il lomba1·do o il veneto 00111 bntterono come se li movessc tutti unu. trudizione famigliure di robbia antitedesca, o ohe nel pi<'– monte!!O spuntò un po' del municipalismo del 1nini~tt·o ]'incili o di Solnro della :.\Iargherita, o ohe il pugliese trasse l'oscuro senso della neces– sità dcliii guerra da quel mare, d!l quello spon,lr opposll', indispensabili ,.i,, della sun prosperitll? Tutto oiò c•1·1\ inovitHbile. Il nostro paese, dopo l'unificn1.iono, non Hottostcttc nll'evonlo storico oho lo costring<'sso alla fusione. Non obbe nò In grande• fortuna, nè La gr1U1d(' svenlt}ra. Non cosl in Germa11ia, clo,·e - n prMcinderr dalla hnsr cli una più anrnzata o eurnta preparazione intellt'l– tunle, svolgòntesi principalmente, nell11 scuoio strumont-0 di fini ormai ben noti la unità si rai:giunsc prC'slo, con la complioitiì ncll 'nfforc, « kolossnl », in cui !ti pnccottiglia rcn(IJ]!l si spn, l'i:t\'O fll{CYo!menlr per il mondo, sotto In n' C'lamo della in,·inoibilità C' della. cultura pru, sin no. 1•:ntrnt i nrlla C'OnsidC'rni.ionc mntorinlisticn dell'unili\ 11111.ionnl,•,i trdosehi s,•ppero far di meglio clw dt•pn•dursi a , icenda n,•ll'llmbilo dello Stnto, IIH\ si gl'tLnrono a q11C'llnronq11ist1i com mnroin.lc - c<>k•rnn, 1·hc•11rrrc11ndo nel ogni region,, gormnniC'a stn\'O pPr dir<' nd ogni l1idrone In Sili\ pal'I• rii prnnttn, lutli li on·i111·r•\'(l in lii fasrio: I' c•osl In forn111la cli flismnrck si risoh·,•,·n in una « cur&c » mui piì1 \'edutu. Questo fu I 'o"ento storiro costili1ti\'O dr Ila unità morale. Do noi, powrlà ,, mediocrità di casi mnnt~n– nero pi1'1,·i,·11ci I<' enlil,1 del pnssnlo. .\Ila Yern unità si snr,•bbe ll<'nenuli s.-,mpt't' turdi, 1\Iloh,, so la gul•t-ra. •i fos , S\'Oltn tultn feliC('mcnte, Sènzn lo giornn!,(' di C11poretto; ollor:.i, nel rigo– i:lio eh!' ,,,gu,• sc-mpr,, 111111 i:nena d 'indip!.'nde11z11 .-iltoriosa, nnf'mmo n,·11 a ln pi na ade<J11nzion" nllu fortuuu d,,[l'unità. Ogl!i, la slrodn, lunga alln ~t,.ssa ,·illorin. b fors..• ohhreviatn dnlln s,·en– tllra l,',•1·tJ.nto ~toriC'o c'è: ~ l'invnsione. T,'im·u 'linn,,. 1'1,,. r,rova l' S(111n.~~n, rnilitn rnwnlt· r 11111 l"llllll'lllt', "' no ione O,~!'l'\"Ìllm(I_ Qnnndo tremule• di n·d,•r ripetere sotto i ,·oabri o!'chi h \'i1·1•nd11 sccolt\rf d'Italia, di ,·edere nellè nostro pinnur<' d.:ciso dn pr,•1>0ndernoze slranier<' il dl'~liuo nostro m•gnte il dubbio. C'è una di! ff'rt'nz,1 pro<vnrla dol pnss,1to. E' la cos irntf' "" lori.irn1.ion,• militare dl'l :,\[.-,z1.ogiorno. Il Ralho <"hl' 11011rr,·ch•\'11, non rlt•sidera,·a l'unifkn on 11u1tt1rò<JUellti ,·aloriunziont' Ei:li osserY0\'11 che 11 ,hf,•n,orc <l!'ll'ltn1i . m•'n,Nc n lt·. rim·rn, 1 1, sumpr,• ud ollt•ndcrt' 1'1m nsortJ 111 contìu1 d1 \hrn1.1,1. ,•r,, , ·mpn' h,1111110 \l, nfrt.J1 ,Iuli" \t> g1omo, 11li .\r •1!00,si dn C'arlo \"lU. :.\fo('k <ln Chumpioun,•t, i rivoluzionori del ·21 dagli au- striaci inviati dopo Lubinna. E deduceva intel– lettualmente, senza ca,pire l'intima verità: « Bi sogna, che il Mezr.ogioroo si difenda sul Po ». So uvos e conosciuto le pagine del ]\fomioui: « I.e due Sicilie... una fortezza ésposta all'os– salto degli inimici nella sola sua fronte, e questa bene fortifiouto o non la1·ga », e via e via. e poi lo mcraYiglie pcrchè la fortezzu cedeva, avrebbe dotto nneorn: « non oederc<bbc, so ollungnta n.l 'Po >. Doscrizioni e deduzioni settant'n.nni fa pere– grino, ieri concordemente applicate - e non al– tro - nel gran fatto materialo della unificazione e in quc la grande impresa corregionale della guerra, oggi soltanto, col tedesco a mezzo il Ve– neto, sentite 11111.ionalmente nella pieno adesione del nostro cuore, del cuore di tutti gli italiani. Perchè in una guerra di edicenle offcsn il Surl n– Hchbe potuto semhrare trnscinato, in una guerr:t t·oloniulc, lt·aSC'itHtlorc: sul Piave o sull'Adige ap– pn.rc rii, c·he è, Jifenclilore cli ~~ stes~n, di tulln qud molto o poco bonessero che iu cinquanta unni si è p;11,,clngnal.o. E della nec·essi!t\ cli q11e– st11 difesa ha coscienza. ?,lutamcnto connc ~o II qualcbo 001111 di più profondo. Fino a ieri il :.\Iezzogioroo pareva, e forse ern, un poco sotto tutela. Era tUJu ~cnsozione im pre– l'isntn, smc111ila tnlora llf'l'\·ns.1111•1te, mo reitlc. E sentila dai me1·idionali. Quel Settentrione do"e c'crnno paoho tanto pitt ali,(', <lo\'è n.ndavano i figliuoli a farn i ilOl– dnLi, donde ,·enivnno i soccorsi nei terremoti ern in tutto supcrioro. ' .\lolt.c id,.., de\'Ono ora mulm·c in molte mcn~i conrusam·•ntr. Sì: quelle lerTc lnsst", così f,•co11'. ck, qucllt• ritt/1 cosi grandi sono pur sogoctto ai IC>romalunni: alcune gill soffrono cli un~ com- 1m•ssione iniquo, molte ne speoulano In immi– lll'n/,n, HOtlo il troppo vicino rombo del cannone. Bct'one qui i figli di persi in un esodo pii1 numc– ro~o o più strano, per molli nocoglienti, di ogni :11lr,1. t'I lt•1·remoto c'enlro,a il ra,li!ZO dt lllo, nell \•migrniionc l'appetito. Qui. lll\'N:O, è I '1- tnlin: eh<' non è dunqu1• solo il cnmpo d'aziono cli'! c·ar11hi11ierc-o dell'nitente delle i111poste nw unn forzo, una crcatum ,·i,·o, cui si aUaoca tao lo odio <' lnnt.o umore. E i suoi figli non 80110 clu11q11edi, isi <'iN•Oment<' in due porti, quella d..i f,•lic·i. e qu!'lln dei non felici: ma itW<'C'<.' li l't'!;:A'f' pi1'1 <'quo destino, riunenlo lo prospcrit~ n111l,•rinl,• nll'incuoo d<'lfa minnecia., e la p0\'<'1'llt nllt1 sit 'ure71.ll . 'l'uLti di,·!'rsamrntc inf<'lici. \lrt nclessn, chi niula'? r.hi prnff'!!~e ..nll'an11i nl In mann, ,·olio for7't numericn, rl1•11wnto drllniti ,·o rii rlecisinnc'! 1 piit 1 "''' ri. ! nl<'t'O , he 11111, n i1•1·ifurono aitHoti, n rnnohll('l'O in "' il dirltln cli 1•ss('re aiutali. 1,-,.,sN·e, e• il comprcndcn,i in quesl11 pos1z1ono di r,•sponsnbilità eolle!tiYa, ,·arrà mc-zzo SC'<lolo li , Hl nazionn1t:"' p<1r '" J)Of)Ola1.ioni nlt•ri<lionrtli I 1 ttlt'nH ri,t rli n\"t'r ron1h·llt11tn n i-;rnn~an\ da ut l l"Jt 11 lh l°t'!-.tren1a rovinn flnril •112li uomi,,i uwrid101mli dt domani, nlle pl..bi di lutl<' I<' rf gio111. I 'icl,·n d1 ci<'lche sin inlere.ssc ('X trn-rcgio– nnl<'. 11111.ionnlc:com" il 9n1H"rsi, prr dir cosi, di, tro 1,, simile lnnta g,•nle soliclok, donà fnr spar1rr n,•i setti'ntrionnli J'olimpi<'o l'gocenlri– smo che io suggerisco di ,tudi11rp lipienmint<' ,,sposto in C'nrl Cnltaneo. T"' wc<•hi.. « <'Oulissc-R » r<'gionnliste sono un po· soppinntnle dn que..li senti menti di prot<-'– lont: e di , onfhlcnz:\, di b('llf'fhio n tit11it,i, o '\nti,·ipnto, ,, :t<'l'etlato iamo sulla buona ,troda. f: s,• qualcuno dirì, ehr l'Osi Ri ru-rivo a conce– pirt• unn nazione or!!:tllil.7.nto r,•gionnlml'nt<' n motlo di SO<.'it't~di mutuo s<X.'eor•o, rispond ..rò <'lit' sc-mprc mi pince più l'll<'. l'h,, non RUI tipo 11crmnnico di n•-.ocisziono II delinquei"\' Glovaonl A oaaldo. 307 I tedeschi , in Italia Il Popolo d'Italia domane.la in ogni numero che sieno confiscati i beni dei leùeschi in J talia. li Corriere della ·era p•1·otcsta per il tratta u,onlo, diciamo cosl, umiliante, cli cui in 1lali 1 1 continuano a godere i sudditi tedeschi. L'Inizia– tiva dà notizia di una sentenza del lribu.nalc di Torino, eia aui 1'isulla che finora nessun provve– dimento è venuto a menomare la facoltà di pro– porre istanza e azione a un su delilo tedesco, es– se miosi il GO\orno ri e1•vato la facoltà. cli cui non fece uso, di eslenclrre loro il divieto fallo ai sud– diti austriaci. Il tribtt1iale lw pure constatato eh~ con la circe/are 2G luy/10 1917, n. 12800-a del JI.Ji– niste1 o deyli interni non erano ancora stciti col ~>ili i siulditi teeschi tla tLLle divieto. E il 11oslro tavolo è pieno di lclle1·e di amici dell'Unità che ri st>t·onano ad occuparci ù~I 1>roblerna. " P;rchè - ci cri\'e 11110dei nostl'i corrispondenti, 1>adrc di u11 e1·oic.>giovunc, lllOrlo ol fronte - perchè ~i fanno ancora pugamenU alla Germania? Re– centemente fu rallo un rimborso di dC'posili an– che <!alla Jnlcnclenzn cli Finnnzn cli Porlo .\ltwrizio 11 un deputalo ben uolo, l'l\Pl>l'escntanlo dì dille <1:ermaniche. La Intendenza era in dubbio se fare ,,uesli 1mga1nonli O 110; e dticso <'S!ll'CsSlllllCl,tC il pa1 ere del ?,linislero. La ris1>osla fu che per quan– to all'Austria non si devono fare; ma che quanto n fa1·e clelli 1 pag,une11li a ra1>1)1·rscnlanl.i di cline b<•·maniche, 1,on c'era nulla t'ho lo vietasse. Tullo qu~sto è as urclo ci sc1<ivc un altro cittadino che prolestu. ?ila non è assurdo niente affatto. E sarebbe be- 1:c•che certa p1·olcslc ingiuslirlcalo cessa,sero per lu se, ielà ciel no lro pac~~- Tutti de,ono ~aperc, infatti, che pro1>rio aii7l ,·1gilia dt•lln clichio,·a,iono di gue,·m dcll'ltnlin ull'.\11~lriu, C'ioè 1121 maggio UJ15, fu firmato 1111 ncc-0rclo fra Germanio e llulia " drca il trutln– menlo rlei 1·ispcllivi ~u!ldit, r dello 1 pl'opriutò. du• l'lllll<l In guc1 l'll "· li lPS(o di q11csl'1tc·corcloè sla– lu giù p11hbl1cuto dn una ,·i\i~ta giut"idica mila 11r,e. Ed è ,trnno l'hc h111la gc1,tc r,onlinui ad ignonll'lo, e a p1·oteshr,, contro !e conseguenze 1111t111·nl1 e in,,,·it,ùiili dt esso. T.n riprodul'inmo qui !><''' soddisfazione elci no– stri l,•ttol'i I' nflinrhi• ,.,,i \'Nlnno chi' l'op,•ra dclln no~lra autorità è a•«olul,tmcntc col'l'~tla ccl esrn– l•• da. ragioni di biasimo. \rl. 1. - E' garuutila ai h'clcschi in llalia. cd ,1glt it.lltani in C 0 n11ania la protr1.1onc clcUc loro I" r~onr e c1,•llc 't>top1·ieliL durante la guerra. \tt. 2. I·.~,, l)OSSCJll() l'OlllilLUUrCa risiedere I hernrnf'nl.è nr paest', ccr<'zio11e fatta per i torrl– torii e le• locnlilù cl••,ignale dalle ttlllor;(t\ compr– tr•nti <' .Ive le ltlllilazioni <'cli proneclimcnli clcl– lu polizia, <'ile verrnnno cv11nt:1nl111ri,tcp1·esi a loro riirunrdo nell'inlercssf' rlclla sicurezza dello Stotn ,, rlcll'o1di11e •pubblico, opvurr nell'interesse clrlla loro ~icurezza pr1sonalc. Es-i ottengono inoltn• Il pl'rmcsso cli lascilll'C '! paese entro i termini e p1•1·le , io C'he ,·crrunn,> 111dicnlc dalle autorità competenti t, loro giucll ,io. S0110 e>-1·lt1~i sollanto gli ufflrinli in tltlh iln cli s nizio, oppure in rongrdo, come 1)Ure le \irr– snn1• rirrrcale r t·omlannnlc tl<'r rPali co11111ni.I pnrlf'ntl h:,nno diritto rii p1,•ml!'rr ,·on sè li' Joru propril'ln pt>lsonult qunlorn 11011ne sia ,it•lnl11 I r•port,1Zinne se.concio prr!'Crlzioni gc1w1all. \tt :l. :-..r1 ~ocl1111cntoclri loro diritti prl ,·ali ,. 111•llcfaC'olt/\ rii lor Y.ilt•rc i loro dirllli di 1o1111zi tti lril>unnli, i lct1e,-<'11i In Jl:tlill e gli il:t hnni in GC"rnH1nia 1 110n ~otto!',l<'runno, unchr in av\'Pnirr, ari alcun u.llta lirnilnzlnn,• clw quella ,\<•i nr·ulri ~o~gio1nanth I. 1 lnro pall imnnio pt i\'alo 11011 saril quindi sot- 101inslo nel nlc1111sequcsl ro e• llquiclazionc, lrnnne nf'i .-n,i ,,rc,bli dallr leggi c~isl<"nli, inoltre 110•1 rlo\'rnnno c·sserc obhlignti a ,·.,n<ler(' le lom pro– prietà. foncliarif'. ·nn ,-nranno rliC'hin111ti nulli ì brl'veltti e gli nllri rlirilli clt proiezione 1wltnnli 11 lecle"<'hì ili ltnlia e a itnlinni in GPrmnnin; non sarà illlJ!C <lii> l'r•pn•1zio di tali diritti nè si con~enlirà ,I 1010 lrn ferimPnlo ,rmu il ,·on,rnS-O dell'avrnt.!

RkJQdWJsaXNoZXIy