L'Unità - anno VI - n.46 - 15 novembre 1917

ni in borsa.. Insomma, la. speculazione in borsa, da un lato, gop.fiavo. il ca.pita.le degli azionisti; - le compiacenze dello Stato in materia di 1or– nitnre, dall'altro, assicuro.vano ad essi lauti di– videndi; - mo. l'una e le altre era.no in contrad– dizione con gli interessi di una. ,buona produzione. Un simile modo di esercitare imprese ed in– dustrie dà alto valore sul mercato, ai negoziatori abili e non sempre •scrupolosi, piuttosto che at tecnici competenti e diligenti: e questo scorag– gisc..• la forma.,,;ione dei tecnici e incoraggia la formazione di quegli altri ... E questa a me pare una fra le cagioni (non certo la sola). per cui il ceto industria.le non eser– cita la pressione oocorrente a.d ottenere negli isti– tuti pubbliei metodi di insegnamento atti a. mi– gliorarp la preparazione tecnica. del persona.le ne– cessario alla. nostra produzione. Preparazione tee,. nica. che, come aooenna.vo in principio, è anche essa fra gli elementi necessarii per un nostro ra– pido progres~o economico. II mondo-degli atfari e il mondo del!'affarismo Portunatnmente, sonovi non poche industrio che, per 1,, loro proporzioni meno grandiose e per lE'Ilol'O c.-ondizioni sfuggono a.lle influenze delete– rie, cui ho ora accennato, ed a queste l'Italia deve il suo progresso economico notevole, ma in– ~ufficient.e p& i bisogni del paese a guerra finita. Principru.ii<sima fra queste industrie feconde è l'ugricoltura ~fa non appena si esca da.I campo <lPIJeimpre!!(>d'indole pretta.mente privata, ogni la,oro. ogni impianto è, in via di fatto, proibito dallu !'oncorrenza delle imprese dirette a sfrut. tare In bon;a o la fortuna pu1bblica. J guadagni lauti <' spesso sicuri, ch'esse promettono, attira– no i e-a.pilali in oerca di impieghi e richinmano le migliori intelligen7R, le maggiori capacità.; e quando pure una impz-<!!la seria, diretta a produr– re<' non a sfruttare. trovasse capitali, correrebbe risehio di cader vittima doi metodi prevalenti, di: vPntilti pur troppo tradizionali. Le migliori ener– gi<·. le migliori attitudini sono atrofizzate da.ll 'a– •pPltntirn di eccessivo aiuto per parte di uno S[nlo int<'gralm·e delle- deficie07,e deriva'lti da ogni inN1,pacità e da ogni aocidia,. lntnnto, nel Mezzogiorno e nelle Isole d'Ita. lia. eh<' nspl'ttano ancora il risveglio economicol g'ineeiono inerti forZ<'naturali. cbe post..>in opera ,!,, ca.pitali confortati da. competenza. tecnica. ed organi1.zatrirl'. arriN'hir('hbero il paege e gli im. pr<'nditori. T,n produ1.ione e la e!<portazione dei frutti e degli orlng,!!'i. iniziata dal Cirio. continuata ora da 11le11nl'ditt<' in misura limitata., potrebbe esiend!'rsi a. vnntaggio di tutta. Italia, ma soprat– tutto del Mezzogiorno e della Sicilia., in quelle parti dovr il clima è pià cnldo. E' vana la. spe– rAn?.n di otl('n<'r!' llDa vagta organizzazione di produ1.ionp " di commercio mediante oooperative <li produtt-ori. Occorrerebbe tzna grande impresa., <'On larghi <'apitali, la. qua](' da. un lato organiz- 7.lt ••<' l'in<'f'ttn dei generi. dirigendo con le sue riehi<'s!.<'.ineoraggiflrtdo eol credito agrario la pro– duzionr mnggiore e migliore dei gen<'ri di ven– ditn pii, mnl11ggfosa. <' <la.ll 'altro. medinn~ una orclU'lizrnzione analoga. a, quella efficacissima dei produttori <li frntta in Cnlifomia., regolasse la ài– strihuzione dl'i prodotti fra i vari m!'rooti italiani Nl l'Olf'ri, in modo da impedire i ribassi derivanti dn saturazioni' Una simile impresa. be.o diretta, a•si{'.urerC>hben chi fomi••e i ca.pitali. lauti gua– dagni; nll 'uomo o al ~ppo di uomini che la di– rig<'s~. non solo guadagni. ma anche quelle alte soddisfnzioni mornli rhe gono assicnratf' a chi proned,• ,i.gli interesRi di vagte plaglw r di po– polnzioni nnmerose. Essri richiederebbe un nu– meroso peMonale abile. int..>lligente. diligente per dirig, rp e sorveirliare 1 'incf'tta e la vc,ndita fa ri<'hil'dN!>hhe am•l1t 11nintenso e diffi<'il<> lavoro <li pr<'pnrazion<' c di <lirezion('. l\fn lr migliori l'!ll'rgi!'. Jr migliori int,,lligrn1.,, sono attrntl<' dal. J., impres, dnlle fornilurr ehe offrono solleciti gundaQ:ni .,i pi1'1sl'altri. o dnll,, imprl'•P II ba•e di sn('('11ln1.ionPdi bol""n TI mondo rl<'""l' ffari •fn,tb IP forzP d<'lln na- a 1no 1anco L'UNITA tura e le feconda. a profitto proprio e della na– zione. Il mondo dell'affarismo sfrutta il bilancio dello Stato e i patrimoni privati. Il primo pro– duce la. ricchezza, il seoondo la consun,a. Vi sono insetti, i quali, per preparare il vitto alle loro larve nasciture, pungono certi altri in– setti nel midollo spina.le, in modo da ridurli alla immobilità., fìnchè le loro larve nate e cresciute, vanno a sbocconcellarseli a loro bell'agio.. Non sembra, che vi sia in Italia un complesso di for. ze, il cui giuoco malsano paralizza una parte del– (e fa.ooltà produttive del paese e ne fa. una preda merme di parassiti voraci? Queste forze, l'ho già detto e mi preme ripe– terlo, non sono malsane in sè, a.ozi sono utili e necessarie. Diventano illegittime e nocive, in (juanto invadono, monopolizzano il campo, che de,·e rimanere aperto a t;utte le attività e a tutte le cner?ie. -Per opera di esse il nostro paese è oconom,comente indebolito ed inca.pace di fMe quel balzo in avanti, ohe ci è necessario per fron– teggiare i nuovi bisogni genera.ti dalla guerra : e se non sarà provveduto, farà un balzo indietro, Un nuovo assalto all'economia nazionale '-fa comp impedire queet.o ..,iuoco di foJ7,e ste– rilizzanti? Aspettare che colo:o i quali n(I usano e ne abusano Ri pentano e' si convertano, sarebbe puerile. D'aHra parte sarebbe vano a.spettare aiuto dolJo Stato. il qua.le è a quelle forze asser– vito. Il rimedio, la forza inibitoria., dt>,e scaturire dall'animo e dalla mente delJ11,nazione. Si è det– to, che qu&.etoinsufficiente vigore del nostro svol– gimento economico sia dovuto a deficienze in– site nel nostro popolo. Gli è rinfacciato di essere poco atto ad organiz.zare. 'La falsità. di una simile accusa. a«soi comoda per c~i vuol tenere il paege economicnment..> as– servito. appare dai fatti. Vedete l'organizza,;ione della nostra guerra creata in nove mesi I E ve– dete quelle s~esse orgMi1.zazioni parassitarie, contro le qual, ora alzo la, voce! Esse non sono certo idonee al loro scopo apparente, che dovreb– be cssrre di produrre mollo, n buon mercato, e bene; ma quale- organizzazione ammirabile è In loro per gli M<>pireali, che si prefiggono I Sono riusciti a dominare le amministrazioni pubbliche; il Parlamento, 11 suo dispetto. subi– - il loro predominio: plasmano l'opinione pub– blica a loro talento. Ne abbiamo proprio orn, un esempio sotto gli occhi. La servitù d'Italia vcrso i tra.sporti ma– rittimi esteri, cui accennavo or orn. nella pr!'scn– tc gua forma acuta, ha risveglialo !A,cosciC'nza nazionale. Minaccia (e speriamo non sin min!l<•– cia. vana) una rea,.ione di eAAacontro la, tirannia dogli organismi, che dispongono della navigazio– ne sovvenzionata, molto più che quegli organi– Ami sono da qualche anno ca.duti in mano a.i te– deschi. Ma già, prima ancora che quella reazione r<>""" <'0D<'retarsi. nMc,. nn movimento Anonimo per reclamare l'impron-isazione di un potente mwiglio da carico italiano dn costnzirqi dallo Sta– to, coi denari dei contribuenti, e d!t, affidarsi per l'eserci,io. a grandi Società. E' già in ngguato · per accaparrarlo la coali1.ione di inter-i, <'he è padrona dell!t, navigazione oovven?.ionatn 1 Tlo detto che questo movimento è anonimo, perchè oo bene che non gono ·complici di ('sso al– cuni autori Rtimatig_qimidi pubblica?.ioni in que– ~to spnso firmate. i quali sono innnmomt.i drl rone.etto. e«ngeratamen~ semplice. dell 'inter– VMto dello Stato per AAnare tntti i mali p per eolmn.re tuttt> le lacune. l\Ja la eampagna nnonim>L ini1.iatasi nE\lla ot.nmpa p<'r il naviglio da carico di Stato, muove a sdegno per In 'ICa.ltrezza infernale, con la qua– li'. approfittando della poea familiarità dPl pub– hliro ron una. quistion<' sp('(liru.e e compli< 'a.ta, <'"sa prO<'edr con alierma?.ioni sfacciato: l!' quali. r<>rlri loro indPterminatez?.a c- per In. loro forma a-.solntn. si impongono al pBPSI' non informato e, distratto. ma fanno manif<'sto o chi abbin otu– diato l 'arg-om<'nto e ne conosca. il retrO"<'l'na il finp di assicurar!' il monopolio dr! commprcio marittimo da c,irico ,i chi lo hn stPrilinoto finora 299 modiante il monopolio delln navigazione sovven– zionata. Dico monopoliQ pcrchè. quantunque lo grosse soc,ietà. di navigo,zionc sovven?.ionate sia– no nominalmente più d'una., es,;e formano un or ganismo unico di interessi. Il dovere de11eclassi dirigenti Jl rimedio, In, forza inibitori,~ devono nascere dalla nazione. R mezzo d'a.zione è l'opiniono pubblico, l'opinionc- pubblica illuminata. Certo sarebbe preferibile offrire w1 rimedio più facile, una ricetta di pront.i. ed infallibile effica– cia, da fare inghiottire a\J 'ammalato senz 'alLra fatica; una. legge, un nuovo organo rappresenla– tivo. o amministrativo, o giuridico. Pur troppo il rim~io automatico non esiste. DeYe e•sere elaboralo, faticosa.mente elaborato e quindi posto in opera, da.11 'animo e dalla volon– tà dei cittadini. on sarebbe certo equo chiede– re alle classi lavoratrici. che oltre la fatica del lavoro quotidiano, trovassero tempo per acqui– stru·e la ooltura gc-nera.lee quindi le nozioni spe– ciali, che sono necessarie per formare una. opi– nionp ragionata sopra. le moli.(, <' complesse qui– stioni, suUe quali l'opinione pnbblioo deve in fluire. F,' questo còmpito delln cla•se abbiente, la quale, per natura di co~. sotto qualsiasi r<' gimc, dopo tutti gli S<"onvolgimenti. rimane <' ri– marrà classe dirig<'nlc E' stato detto che k classi dirigenti italiani' non conoscono il loro dovere. Non è vero - guar. date al fronte di gurrra, vedet..>come i nostri uf– ficia.li. che ne pro, engono, prodigano in prima fila le· loro Yit..>per trascinar scco i loro soldati. Vedc-lC'listring<'r con loro legami di simpatia d, mutua fiducia, di solidarietà rroica. Dumnte tut– to il nostro risorgimento, ogni qualvolta le no– gtre classi dirig<'nti hanno visto chiaro il loro do– ver<'. lo hanno adempiuto s<' n7.nesita.re, o costo di qualunque sacrifizio. Quando si lmtta di com– batkre, il dovere si vc-de chiaro; e quando si brn,ttu di combatte1·c- pc-r l'nnitll <' l'indipend'rn– za. fo nostre c.l.a!<.qi d rigenti dimostrano le virti, nc-OOSsnrie per condurre il pai'R<' '.\-fa per costituire una na?.ione. per governar. lo. non basta. la virtì,. occ-0rre nnchc la cono– SC<'m.a. E ciò spiega, come in quei periodi, in cui non si tratta,,11,di lottare mn di aprire al pae– se l<' ,·iC' della civiltà e dello svolgimento ec,ono– mico. le nostre c-lassi dirigenti abbiano talvolta esitato nella scelta dello via e l'abbiano ta.lvolt.n sbagliata. l'f'r e•rmpio ori casi <'h<'ho cercato di <'Rporre oggi. Si lrntla di porr(' a dispoRizion<' delle noslr<' classi dirigenti fonti di culturn politica ed eco nomica. dirette non eertamentt' a suggerir loro sopra tutte le quistioni opinioni uniformi, il che sarebbe oosai dannoso, anchC' se fosse poseibilr, e poss,oile fortunata.mente non è: ma " fornir<' loro quel compl!'RROdi nozioni, che deve eAsC'r<' patrimonio comune di tutti i pnrtiti, e che scrvp a distinguere da 11n lato i metodi e gli atti, che tutti devono evitar!' e reprimrr<' perohè dannO!\i alln eo«.1,pubblica, <'n<' ho citati nlcuni in questo mio dir!': e dall 'nltro il vnsto campo delle atti– vità. che non sono da accettar~i o da respingersi ~ a priori >, ma, che pooRonoesserp vantaggiose <' nocivp !\ seconda. delle cil'<'O!\tan?-f'e del moclo d!'lla loro rittuazionr. Fra qu<'sk- ultime rimano libern la S<'Cll<\ d<>iva.rii partiti, delle' varie k-n– den?.e. genza alcun impedimento di proibizioni, mornl<' pregiudiziale chC' deve PSCludere le prim<' La eertezza. dcliA vittorin nostra e dei nostri alleA,ti Ri fa ogni i;:iorno piì, manifeeta. Ma si fa rrbhc una slrnna illusione <'hi <'r!'dessp, chP d!\po ott<'nutala. potremo mettere-i l 'nnimo in pare <' godC'rnR nc-11 '01.io , frutti. T,.-.masse sanno quc-llo ehr « no11 » ,ogliono, 11111 nC'<'ura, C'desse non possono mancarvi sen,a nn <lnrr incontro, p<'r forza di <'O'I<'.n Rnn?.ioni non solo morali. ma anche mnt<•riali r,., masse «anno quello chP non vo<1liono mn non ,nnno nè possono saperi' quello eh; vogliono P di eh<' hanno biqogno F, "'' I<' claS!li dirigPnti non s<'gno.noloro ln vin da tf'nPrP a ,,antaggio <'0- mune le massp si abbandonano nll<' for?.(' ist i,· ti, P ,l,,lln rivoJ117.int1<' viol<'nh

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