L'Unità - anno VI - n.43 - 25 ottobre 1917

l ' problemi .--~ italiana. della vita Dbcttori1 ANTONIO DE VITI D.! MARCO e GAETANO SALVEMIN! Amminlatraiiooc I Roma, 'ria Adda, 4. - Abbonamento ordinario annuo lbc 5 per il Rc:ioo, pu l'c:stc:ro Luc: lù Abbonamento sostenitore annuo L'rc 20; scmatralc Lire IO; un nwncro Ccn1c:.simi 10. Si pu.,blica il riondi a ROMA - Conto co,-rcntc con la posta. Anno VI - N. 43. SOMMARIO. GLI ESONERI AGRlCOLl - L'Unità. LA CRISI MINISTERIALE. LA BU!I-OCRAZJA COMMERCIANTE. UN'ALTRA ~-ERROVIA GIOLtTl'lANA. IL PENSIERO !,ARGO DEL PAPA. L'i"dt1ale infranto - Pt:rchè > - - Un eumpio - Un'ottima ùzi. zta#va. L'ideale infranto Sc.ive !'.\vanti!: « L'uomo, nel quale si sperava coinc nel care:. u giatore di un nuovo indirizzo di governo, nel « quale quUl!'uno clei nostri, anzi, aveva credu:·1 « di poter divinare il rim10vaLore del costumr « 1>arla.menlnre, il 1ivendicatore dei diritti co•Li « t11zionali dei rappresentanti della nazione, - « que6t'nomo - . E. OrlaT1do - ha dichiar « la sua piena solidarietà con S. E. Leonida --;. · « solati. :"/on ero. dunque ,·era la leggenda rh~ ,, <;_ E. il ministro rleg-li Interni pen~n•~e ad 11 u 1,:llVt: rno 1nigliorc e prt;:.parasse, colla sua osti– " nata e ~ilenzio~a resistenza, il ministero che J>cr « mettr-~e alle maSIJe lavoratrici italiane di espri– " merr il proprio pensiero, di affermare le pro1,ri• « nspirnzioni. Ora siamo trnnquilli. Conoscinmn « i nostri nPn <I. tutti i nostri nemici. An ·h, " quelli chr ('i ve11i,·ano incontro offrendori il doro « cli un governo migliore "· \la i gntndi ideali sopran ivmo n qualunqu~ niisastro. C0me In rniticn fenke, ·,inru;cono '1nl le loro ren,•.-i. E anche quest'ideale è de~tinatc;, S:f'mbrn, n 1111rt prorsirna reviviscenza. Percnèr II :?I agosto, l'Idra :Vo:ionale scriveva: · « Lo concezicne d'uno Stato slavo, che abbrac· ci tutti i pa,,,i slavi, fra il Danubio, l'Aòrintico e le Giulie. non può non essere salutata con com'J)ia– c<'mn dn lutti coloro, che riconoscono il diritto d~I principio nn7ionale ad a, ere pratica esplica1i ,n • per tutti i popoli "· CiOf' i confini dello , lato sla,·o erano il Dar,\! •io, le .\lpi Oiulie e l'.~driatico, non le cosl delle Alpi Dinarrche. (:io~ la Dalmazia, che è fra l'AdriaWro e l'altipiano clina1;co, era la~c n•:, « con compinrenza" n1'1o Stato slavo E il 2 marzo 1!)12 l'Idea :va:ionale scriveva " L'Italia nuova ha bisogno del predominio cle'– l'Adriatiro ... Trieste è il porto più importante d : l'Adriatico .. L'Istria~ lo. base naturale di oper:1. ziQne di ogni flotta. che voglia dominare il :-.r.,,-,, nostro ... Con Tt;l'ste e con Pola l'Austria è p 1 drona del nostro mare. Se esse foosero nostre, ! padroni saremmo noi"· Niente Dalmazia, dunq11~ Perchè allora niente? E perchè ora tutta o qua– ~i tutta? 25 Ottobre J 9 17 ' Gli esoneri agricoli Se n'è >pa11latoalla Ca.mera . .Ed è necessario si continui u. parln,·ne noi ;{tese, afl1richè iJ Gover– n,1 si decida, a correggere gli errori avvenuW, e iMf evitare et rori nuovi. Quel che si poteva fare Per rendere possibile la continuazione dei lavori agricoli, e specialmente le semine, i I Governo ha s111.bilito nell'estate scorsa di concedere 120 mila esoneri agricoli a contadini s:>ldaW. Per realizzare il provvedimento, c'era uJ1a via semplice e SJl€dit.a: concedere l'esonero a Lutti i militari cli bassa forza delle classi 1874 e 18i5, che [C's ero agl'icoltori o braccianti lo.sciando a cia– s,·uno di essi di indicare i mesi in cu, era ot>'P<>r– tuno che l'esonero cadesse. Questo sistema avrebbe avuto i seguenti vanln.ggi: 1° sotlraeva lr, concessione degli esoneri ad nuni p.-atica burocraWca,e a.cl ogni intrigo e favo· ritismo, rendendo facilissima !A. determinazione degli esonerundi, perchè in ogni de1>osito risulta !-eTiz'altro dal libretto personale di ciascun sol· dato la clns:,e a cui appartiene e la professione che egcr'Cito.va nella vita civile; 2" non si creo.vano uspettativc e ~>restrnzioni d, diritto su un numero troppo grande di u..mini, I• quali, quunclo rimangono deluse, creano mnl– contrnto e 1·0.nccre; 3° di•ci1>linavo. equamente gli esone1·aW fra Jr varie ione economiche del paese, dando maggior numero di esoneri ai centri agricoli che ai centri industrinli; 4° cinscuno degli aventi diritto avrebbe indi– cat.o i n\esi dell'esonero e cosi ciascuno. regione avr·ebbc nvuto i suoi esonerati nel momento più utilr per i Invori agricoli; 5° le hro.ecia, co5l liberate dal se,·vizio ITIJlito.re, av':ebbero i.l•ù1•eio "'se sfp«.sPla via di distribuirsi rn, le varie nziende, adattandosi alle necessità lo– cnli, regolandosi ciascuno secondo il suo massi– mo tornaconto, e ntornando a.utomnticamente là dove prima aveva la sua occ-upazione :.\la la nostra burocrazia ha biwgno sempre ,1i complicare gli affari. Qua.nòo, poi. intervengono interessi locali a sfruUare per sè i provvedimenti richiesti da r.ecessità generali, alloro la compli– cn7.ione burocratica è aggravata dalla camorra politica: e non c'è provvedimento, ottimo in mas– sima, che, ,rll'o.tto pratiro, non servn rome stru– mento di ingiustizie, perdendo buona ipo.rte della produttività, in vista della quale ora stato esco– gitato. questo. è in Italia In funzione della nostrn macchina b11rocratico-parlamentare. rar male Il bene, r far bene solamente il male. Il privilegio dei mezzadri Si è cominciato ron lo stabilire a.atuto.mente che all'esonero ho.nM diritto i conla.dini delle classi anziane, appartenenti a q11elle aziende familiari che diano o.f1vlamento di semino.re, per la st~iono del 1917-J , non meno cli tre ettari di terreno, e che non ahbiano nella loro famiglin o.Itri uomini va- lidi al lavoro f.ra i lG e i 65 anni; fra le dowande poi ~a rnn no p·referite quelle di famiglie che, oltre a. seminare almeno tre ettari di terreno, aUevl.Llle bestiame da stalla (bovini, equini, ovini e suini), e praticano la coltura arborea (alberi da frutti, viti, gelsi, oli,i, ecc.). Tanto valeva dire: che gli esoneri a,gricolr ver– ranno a :pplico.li a va11laSl!'iOquasi escl'Usivo della 111ez:cidrit1. Tanto valeva dire cl1e le terre coltivate a,t affitto o a piccolo. 1>roprietà col prevalen•e un– piego di salariali, sono escluse dagli esoneri. Tan– to vnleva dire che l'esonero sarà concesso spe· ,·itùmente agli agricoltoJi dell'Italia settentriona.lc è centrale, perchè dal Lazio in giu non ~-~ più mezzadria, ,;pariscono quasi del tutto le aziende ,t cùncluzione familiare, non c'è 03>1>odero.mrnto, rnno rare le aziende in cui la ,granicolL11,·a si11. associata ,dl'allevam~nto e rnll'ur.boricoILurn. I.a l"iprovn di quanto affermiamo si ha nel\11. enom1r s1>ropon.ione rrn gli esoneri concessi aU~ · diverse regioni ilnlian~. Se gLi esoneri rosse,·o con– C<'SSi .-on rrtteri di equità, l'Jtalist meridion,tle do- ' rel►be arnre !l'Ìu esonerati agricoli dell'ltalia setten– t• ionalc e centrale, perchè il ud è paese e~usiva– wentP agri('o}o, wcntt·e nel Nord l'attività econo l!lka ,i divide rra Hg1icolt11,a •? indu;.;tria.. Per lo 11,eno, gli esoneri avrebb<'rO duvuto distribuirsi in pro11orzioni eguali fra le varie regioni: 120 mila esoneri distribuiti rrn 36 milioni di abitanti, do· ,,.·cbbrrn dare in ciascun Comune tr<' esonerati O!:(ni 111Ule:,bitanti. Invece, da documenti, che oi pervengono da più 1>arti, ci risulta che al )tezzo– giomo è stato assegnalo un esoneralo ogni mill• Hbitanti. Evidentemente quel che perde 1'0.gricol– t11rn meridionale viene guadag11alo dalla mezza- dria dol Nord e del centro cl'llalia. · Beninteso, rhe in ciAscun Comune si larà a chi ,v,·nf!a arr'l.ffa: ci~ anchl' nel Nurd. ci saranno ' •!lttentrionali, cioè i lur'bi, e i mer,clionali, cioo I m1nrhioni. Propaganda contro la guerra l.'aY('r prdmess.o l'<"snncro, in termini genero.li , a 1111101"1111i,erso, è> ~tHIO un abile tnrcro pJJit.ico pr,· dissim11\are tultr le restrizioni e contorsioni, 111p(iia11tc· le quAli si volevo !ore a1>proflltare degli (•,911<•ri ,1wchlmente rhi 11iù si agitavo e e.onta.va 11oliti<'amente piit. .\lo. il 1rrrcco ho avuto rcsultali morali disastrosi. Tutto l'universo si è crrdulo sul– lu , ia di ot!Rnere l'esonero; e ha lnllo la domanda. J•: 111tt l'universo si e rne~so n maledire '!'li eso- 1,rri, i' governo. la guerra, appena si è avvisto che In 1irumessa era unn canzonat11ral Si pensi che una d"mo.11dn di esonero costa lire CHIC 'per marche do. bollo, senza ronto.re U costo del mo<lulo. che , iene ratto pagare fino a 25 centesi– mi! Sarà stato pre"l'nlato almeno un mezzo ml– li0ne di doma.nde. Il fisco ha guadagnato cosl ua milione. almPno. \fa sono quattrocentomlla fami– glie rhe si considerano truffo.te dal Governo. E poi c'è della gente ~he 1Jrla o.causa nella clrcola"6 Lo.z– znril Non arehbe più ragionevole chiedere lo. fu-

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