L'Unità - anno VI - n.43 - 25 ottobre 1917

I ( 286 ciluzionc del 111inistrn di tl.8'' ic<,ltura, che ha p1·e· 11an1ttt qut•sla ... rircol:ne'/ Pog•gio a.ncora. Tutto il me(J(:a.nis,110degli e5ù· ne1·i e in mano dei sindaci e degll impiegali cornIU– mLli. E' il sindaco, o chi 1pe1·esso, che deve distri– bu i rn i moduli, Piellll)i1•ll, lìnna rii, certificarli per lo stato cli ramigliu. del 1·ichieda11te, e per la cli– cJ,iara,,ione , elativa al terrene da coltivare; è lui c-he invia. la domande alla Co1111ni,;sioneprovin– ciuJe di agricoltura. La quale, quando hu. esa.u - l'ilo J'esa1ne di ,ructl dato numero di domande asse– gnale a quella data Provincia, non può che invja. 1·cle donHuFle aLla Comn,is~ione militare, la qua– le, a sua voll>L,conlrnllali i IJolli e le fii-me .ion pu,'> che du.re il parere fll\'orevolc e con1·eder l'e,onero li e-entro del lcl\Ol"O è il SindRco o chi 'per esso. PN· i siudurl onesti. o che si ~enlono perseguiLali clai clc.-r"lltati l' dui prefetti, è una ,ora tortura: in qualrhe luogo, è ,lato· rallo u11 pubblico sorleg·gio ria gli arn11ti diriLto, per evitare sussurri e ac– cuse. Dure ,I sindaco è prnlello dal deputato e dal 1>1·efello, e ~a di potp,- tutto osare, li ,wv~!1gona ctsc lie J/OJJ,1/,, 1,m·l>aro. Le ])Oche esonerazioni cti– sponi.bili vengono conccsssc con esclusivi crile1i di funwitismo e !l' ltora.le. Conosc"i::tmo casi, in Lui cal- 1.1,lai, fflUrato,•i, sarti, IUL11TIOJH'C~O a.cl ;)ff\tto cleJlc• U'rTc a gru.no j)C•1· più di tre ctlari, e così hanno ottenuloJ'cs,rnero e se ne slA.nno in paese a irritar~ con la loro nrcsenza le famiglie dei contadini sul ,crio, che stanno al fronte. Ognuno cli quesli scan– ll: :t.li (a L'nntri) Ja. guf'}n'a una pTopaganda infìnita n,e,nle più n,a.lefic-a che ,ma intera biblioteca cli ci 1·colnri I,~1z1.a.l'i. E non pn.rliamo del pal' ass:t.isrno ~panH1tevolù csB1-cilato, ,wc-he con q11eslo 'IH'eleslo, sulla pove, a g,enle (111. lllollissimi imp'icigali romunali, e •In buUi, 'gli sbrigalaccendc, che for·micohu10 intor:11 agli uffici comunali. P()r e,si questa rarcenda cl 0 gli eso– neri è ~tata nna vera e l)roprin cuccagna: quante povere clonnicoiole hann0 dovuto pagare le dieci, le venti, le cil:<p1anla li,·e, nella illusione che q,ue· sta regalia potesse servire aò affrp(lare o condurrn "buon te,·mine la pratica! ln l-a.sc - a.Un noRtra c~perienza pe1· ~ona.le , n,)i 1,ossia.1110~·orentii·r <'IH\ nelle cl:-iR:--iugrieole del Y[ezzogiol'no, le- morii in guerra s•;nn RlatP, fìn1) a que$t.i ult.imi n1ec:.i, :.1cc·olte ron forza ~crenn e 1·a$scgnata, /lPrct,r erano Un male int:'vitabi.l 11 , da~ ta la aiierra! ma le promesse non maJ1tenule, le ing,iluslizie, i ric-l1iami di clnRsi e,·identemente non uccessal'i, le crh~;i n.nnona.riP di cui non si ,·npiscc il moi1vo, hanno pro\'oralo in <1t1esli ultimi mesi una l"Cra e propria csaS'perazinne, perchè si fia la aiusla impres.<ione e/re sono mali cl,e si 710/evano evilart'. Non c'è tempo da perdere I l:iisogna c-h~ il Governo si renda conto della nP– cessilà di correre immediatamente ai ripari. Atlbiarno già spiegato comG si devono concedere gli eSit'PCl'i ar;l'icol i. E r,ipetiamo che occol'rc eso ne-rare in blocco alc11ne cln.ssi di agricoltori e di L>nicrianti di bassa forza, in n(odo da evitare ogni ccnnplicazione di procedura e ogni fonna.lismù, o da non fri.r n"sccre frCnerichc aspella,tive e presun– zioni di cliritlo. Le classi d<t eaoncra!'e sono, senza duJ)bio, quel 1,, del 71 p 7~,. ìla se ne potrebbero almeno csone– r~ 1·ealtre clue. sempre henint.eso per i oli conta clini della bassa forz,,, purchè il Go,·erno c,1pisca una buona volta che è assurdo tenere soli.o le a1·mi cCTitinaia di migliaia Ji uomini delle classi a1u.i:1~ "'' ad unnoia.rsi ·per lutto il giorno nei depositi Il nei distaccamenti, o arar da pali alle stazioni fer– rnviarie, o ,la piantoni agili infiniti uffici burocra– tici, 111 cni metà del t.em' po se ne va a far ,1ienle, t l'altra ,nel,\ ad a pctla..re. La crisi può essere attenuala anche mediante un miigliore impiego dei prigionieri. J quali è as– surdo che vrngano ceduti ai privali, menlre il Governo asso1'.be man::> d'opera. privala per molti lavori pul>bJjci. Assai !più ragionevole e più eco– nomico sar®be che .il Governo usasse i prigi?nieri tier i lavori suoi, lasciando alle aziende private la · ma.no d'opera libera. Ma puTtJ;O'PPOanche per i prigionieri e avvenuto l'accaparramento e l'ar– rembaggio a, profitto prevalente dei !>rop1ietari e Gi o 81 n o L'UNITÀ terrieri dell'ltalla settentrionale e cemraJel E biso– gna che i JHovveclimenti necessuri sieno prasi su bilu, se si vuole che av,engano le semine entro 11 wossuno novtmbre. O guerra o pace d1e :;ia 1 3& niilioni <li uo1nini debbono 'pure 1nangia1 e. l,a pace, anz.i, ci condur– rebbe a una crisi ali111enlare più grave di quella tiella g•uerra, iperchi• i 110 milioni cli uomim del– l'Europa centrale, cli,• oggi sono bloccali, ·,erreb– bcrn a clis1)Utarci il cibo nel mondo, non appena il blocco venisse a 111ancare '!)Cr la pace. Ora i raccolti ag1·icoJi non ~•improvvisano, nè si 1>repu1a,;o in qualunque mese detra.nno. Se Ja– ::x L.1rno 1>ai:..sare il pru'-:simo ncrvembre senza ave.re p,·o,·veduto alle semino del futuro anno, noi cor– narno 'J)ericoJo di. 111ori1·di fame nella seconda metà del 1918: cioc pr~cipileremo ,nate,natica– mcnle in unù ';pavente\'ole disastro. Questa è la realtà. Guardiamola in facoia. E JH·,1vvediarno :n tempo ad affl ontarla. Pe1·ch(\ sia- 11iuanc-ora i11 trmpo, '!){'I' fol'tuna. 11 problema del personale dirigente 11 problema degl, esoneri della ma.no d'ope1·a uon dr,ve es.ere coHfnso con quello dègli e,oneri del personaile du·lgeule. Come abbi.11110a!Lrn mila spiegalo (Unità, 5 gen· naio 1917), le ultime chiamale alle armi, soltraeJ1- do al lavoro gli uolllini <li meclia. età, hmrnQ tolto alle grandi e medie ,tziende agrjcole molta pane rteJ 'personale dirigente, la cui sostituzione è spesso impossibile. E senza questo l)Crsonale, la J}rod.u– zione si arresta. an"he se la mano d'ope,·a so· vrabboncla. In questo la situ>Ltiune delle a,,iende ad affill.J o a co11cluzione direlta elci ~lezzogioi·no è più dil– ftcile che qu.,lla delle• 111Pzzadricdel :\ord e Centro c!'ltali a. Perchè 1·ag1irollu1 a 111oriòionale fun:.iona quasi t.utta e-on l'ol'era del personale tecnico e acile rnolti1udi11i ~ala,·;ate, menDre nella mezzadria 1,, ra11nglia colo111ca ha una l"radhione tecnica, cii c11i sono consaJ)e,·oli anch~ Je do1111e,e n,H1 ha un così assoJuto bi~~}gno di un:i ,tN·nica specia– lizatta.. E si badi <IH• un'iuclu~tria, un 0 1 pificio, un ne– gozio si possono chiudere, ora, P poi 1 1 iµrenciere a g-ue1wa, finita; non c·n ì l'azienda agricola; essa deve rn, ta.re sempre aperta, e richiede spe$e an– rhc se non 1 !H'Oduce; il danno di. un al'reslo Il detc- 1ioramento è per ess,l note,·0lrnente 111aggi0re. E sono appumo le aziende cli qualche i111porlanza quelle c-l1eprocbucono più cli quanto consumano e che conr·orrono alla alimentazione del pa.e::;e. Percii' noi ;crivevamo nel gennaio 1> a.ss <1lo: « Urge fiss:1re !)er legge o decreto il clirilto di Psonero a favore di chi trova.vasi alla dir<'zione dell'azienda prima della chiamala alle anni o - se si crede - prhna detta nostru ,,ntrata in y·:Lerra. Q11csl'ullim,, limitazione è ù11porla11le; esst, l"idur r,1 gli esone:·i al minimo nece'Ssario; e i propriP– tot:i debbono accettarla, poichè essi non chiedono che sia concesso il diritto dj esonerare un direl– iorn a tulle le aziende. a11t'11ea q•uelle che non ·ne ave,·ano uno, nè desiderano di creare così una nuova sor·genie di imboscati ,u. II Min,isterQ di ag,·i-·oltnm non ha cal)ilo niente r.eanchr in questo prohlema. Ed ha esonerato cioè il personale di.rigenle cli aziende agrarie. che sieno inscriltc a catasto per 1111imponibile superiorn a 5000 lire. Anche questo provn>dimenlo concede, al solito, più esoneri aJ Nord che al Sud; perchè nel Nord s<Jno numerosissime le aziende di media gran– dezza., mentre nel Snrl si paarn quasi senz3, lran sizione dalla piccola proprietà polverizzata alla grande ,,roprietà, ohe òcculpa enormi estensioni di to-renf'. Jnollre, in molti luoghi riel )1ez.ogforno, i proprietari, che erano accatasta.li per un red– clHo su 1 J)eriore alle 5000 lire, hanno ottenuto l'eso– nero, non di 11n capnlecnico, ma di sè stessi o dei figli, e se ne stanno lnlto il giorno a ozi'1re in pae~c con la Fascia al braccio, affinchè gli agenti della propaganda neutralista possano riferir,3 alla povera gente, con l'ai11to di qualche esempio con– creto, che « i ~ignori non va.nno aJla guerra ». :Finalmente - e qnPslo è ;J lato e_conomicamente a.ssurdo del provvedimentn - si è p,·eso come ba.se dell'esonero un cal.al ,to, che in molte provincie del ~leu:ogiorno risale ai !)rimi del secolo XIX! Ne consegue che ottengono l'esonero illimitato pro– prietari cli lnre a coll111a ~s1ensiva, nelle quali non è necessario l'intervento continuo di un tec– nico, perci1è i lavori vi 5i fauno in pochi mesi del– l'anno. V.iceversa le terre messe recentemente a coltura intensiva, trasformale o in via di tra– sformazione, cioè quelle che richiedono più di tutk le altre l"opera del per. ooale rtirigenle, non oi tengono esone•·i, perchè sono iscritte al cata.5io col 1eddito di u.n secolo fa! Perciò ri1>e1ia1110 che se ai vuol l'i1J1ed1are Ful se 1io, occorre concederp l'eaoner,., solamente a colo– ro C'lie prima della nostra enl rata in guerra f:,ceva- 110 il meslirre di dirnltori tecnici e ammini,traiivi delle medie e grandi Hzienòe u.grarie, indifferente– mente daj documenti caLastali che non hanno nes– sun l'8l>J)Orto con l'organizzazione produttiva at– tuale e con le esioo-enzerl1 es5a. E' affare di buon senso. )'la è lecito spe!·are che certe cose si faccia– no con buon senso? l'Unilà. P. - .Avevamo scritto quest'articolo, qua1ulu sono state pubblicale le disposizioni del .Vlin.is .. - ,·o della guern, J}Cr J'unpiego a,g1'icolo dei milita,·, disponibili. !.'errore di queste disposizioni sall.a negli occhi :;c,lo se si osservi: 1° che i p1·esid! soroù clislribuiii nel nostro p.aese senza riguardo a:Ju. organizzazione a.gricola; 2° che quello stesso con– lacl.ino, che è un ottimo lavoTa.lore qtLando è lilx:- 1·0, rivela una inerzia ... eroica quando deve Javv rare sollo la disciplina militare: 3° che_ molti cc– lonnelli considereranno questa nuova occupazi , ne come un,1. seccatura inaud.ita, e ce1·cherann'l con tutti gli espedienti e solte1iugi di non fare" nulla. Ca$cano daV\·ei-o Jc b1·accia dinanzi a q,.,P so nuovo spettacolo cli idiozia burocratica! L'U. . Un esempio NeJ Comune di Cellino (Lecce); abitanti 2731; numero dei m;ilila1i soUo le anni oltre 1,50; nu– meTo dei territoriali, che si trovano nelle condi– zioni per ottenere le licenze, 27. Il ipreJetlo telegra– fa al Sindaco invitandolo a convocare la Com– missione locaJe per fare Jè proposte dei miJlita,ri a cui polrebbe esser concessa la licenza agricola pel primo iun10, avvertendo che il numero dei posti disponibili è di 1 per 1000 (dicesi mille) abitan– ti. - Cellino avrebbe diritto a 3 agricoltori per pre– parare le nuove sem;ne. - Estensione territorio 1,000eita1i cirea!

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