L'Unità - anno VI - n.43 - 25 ottobre 1917

288 la classe dei commercanti com,e una classe 11ra– licamente inutile per l'Impero e ueneralmente in– degna di consi<leraz'ione. E' un modo di vedere, che anche il più elementare studio della storia mostra esse,·e falso. Non è esa.gera lo il dil·e che, 6e non fosse la classe dei mercanti, la supl'ema-· zia commerciale dell'Impero Britannico oggi non esiste1·ebbe. Il Comitato perciò suggerisce che il Governo debba confinare strettamente la sua a- 1,ione alla vigilanza, accenbrandola in un unicù organo, e dev{: farla finita coi numerosi e in.coor– dinati uffici governativi, che ora restringono se– riamente il !egitlimo commercio. Un'altra ferrovia giolittiana " La linea Bu ca-Dronero fu concessa con con– " venzione 9 dicembre 1990, approvata con de · e ., to rea.le di pari data n. 846 al Comune di Dro– " nero : l'es~rcizio della Unea venne assunto da. !e « Ferrovie dello Stato in bMe alla legge 27 gin " gno 1-012.Tutti i p.rodotti spett.ano all'eserccut~ " il quale deve provvedere a tutte le spese di eser " cizio. La Jinea ha la lunghezza 1·eale di km. 12,5 ,. e v·irturule (agJi effetti deHa trazi'one) di km. 39 « in salita e 4- in discesa. Unico documento eh:: " esiste circa la richiesta dJ parere all'Ammi, i– " straziane ferroviaMa in merito a tale assun " zione è la lettera 7 febbraio 1906, n. 2788, d. 1 " Direttore generale ai Ministro dei lavori pt ,. " blici del t~mpo. La lettera, favorevole all'assu 1 ,, zione, si .hasa sui computi fatti dal R Ufficio "'speciale delle Ferrovie i qua.li conchiudevan1 " col dichiarare attivo. l'esercizio. Nel fatto i pro– " dotti dell'anno 1913 toccarono a.ppena L. 4145 " per km. ed è evidente che essà non bastano a ., cdpri re gli oneri, avendo spesso l'Amministra– " zione dichiarat-0 quello, che è del resto lall'ga· mente confermato da indagini da noi ~retta– " mente iatte e ili cui a suo posto d'iremo, cioè " cl,e la spesa per le sue linee non resta mai al " di otto di un minimo di L. 10.000 a I.. 15.C00 u per km. n. Qne te parole si leggono neg'li " Alti della Com– missione narlamentare per l'esame dell'ordi1oa mento e de! funzionamento delle Ferrovie de· >l Stato istit.uita dalla legge 23 lug)lio 1914, n. 74 9 ». Volume I, pag. <13. NOTA BENE. - Tutto l'affare si fonda su una semplice lettera lavorevOlle alla Direzione gener ,'e delle Fe1Tovie. Nessun parere dei cpq>i tecnlci • amministrativi, indicati dalla legge. Su una sem– plice lettera illegale, si impegnano arbitrariame::– le i denari nostri, ingenui lettori, in regime gio– littiano. E questa lettera è provorat.._-i, il 7 f•·b– braio 1906, cioè oosendo ministro dei Lavo1·i ptJl,– blici l'on. Tedesco, nel ministero Fortis, il qual~ presenta le dimissioni 1'8 febbraio 19'06. Jmn·r.· glio, dunque, in articu.lo 1nnrtis. ~1a questo non è nient~. La Convenzione del 9 dicembre 1909, con cui il fo1·tunalo Comune cli Dronero riceve la conces– sione della costruzione della ferrovia, che la Di rez:ione generale delle Ferrovie ha proclamata retl• ditizia, appartiene al ministro Bertolini nel n.i nistero Giolitti, che durò dal 1906 al IO r!icem– l>re •l.909. AJtro imbrog,lio' in articttlo mortis, dus– que, Esiste in Italia un Consiglio di Stato? Dett 0 parere favoreole alla Convenzione? Esiste un Consiglio superiore dei lavoM pubblici? poman– da ;dem. Dagli Att.i della Commissione non ri– su'1ta che questi corpi amministrativi sieno .inLPr venuti nell'atto. Se non intervennero, come l.t Corte dei conti potè a·egistrare il decreto reale eh~ approva.va la. Convenzione? Si trattava torse di uno di quei decreti, che dove1Ja essere registri\.!,· perch.è !'on. Giolitti li contrassegnava. con tmu sigla convenzionale ? Fjnalmente, la legge del ZI giugno 1902, con .•ui l'esercizio cieli.a ferrovia è assunta dallo Stato, è ratta dal ministro Sacchi, in un altro ministero Giolitti. Dunque, nel 1906 la Direzione generale (l,,;'e Fenovie dichiara attivo l'esercizio della ferro 1ia da costr·11ire, nel 1909 la costruzione è affidai' al Comune di Dronero; e nel 1912 !'on. Gio :t-.i ne appioppa l'ese!'cizio a!Jo Stato, cioè a noi min L'UNITA chioni, che da ora in poi paghel'emo circa ~'\O mila lil'e all'anno di las e, affmchè la città d1 Dro11e,-o posa continuare a votare all'unanimit:ì per l'on. Giolitti. Se io adopero un f,-ancoboUo falso, vado in ,,a !era, perchè ho cercato froda.re lo Stato di quatl''•' soldi. Se tu pl'endi un fazzoletto in tram dau~ t,1sca.ciel vicino, vai in galera, perohè hai cercato di rubare dodici soldi_. Ma se colui ruba a le e a me 350 mila all'anno, con la compUcilà de,'a Direzione generale delle Ferrovie dello Stato e ùJ due n1inistl"i, allora è lui che potl'à mett~r~ 'n galera te e me, non appena sia tornato minislrr, Come diceva nell'111timo numero dell'Unità t,,1 abbonato, in Jtalia l'Alta Corte di giustizta esi– ste sola.mente per i campanelli clett,,ici di Nunzio Nasi. ,1a l'idea dell'abbonalo non è cattiva. Ncìk future eleni0ni generali la messa in islato cl a cusa del'on. Giolitti e dei suoi compUci dev'oo,ere una delle piattafo,-me della lotta elettorale. Una ottima iniziativa Per iniziativa del senatore Della Torre e cl Secolo è stato bandito il seguen; J concorso: Constatando che, ad onta dei vari e notevoli provvedimenti presi dai due rami del Parlam~11•·, per migl"iorare le condizioni del personale e que!le del materiale, non si è riusciti -ad e.l.irnlnare i g1a– vi inconvenienti che rendono lenti, insufficienti e troppo costosi i servizi postali e telegrafici, e che. più che decent,·are e semplificare, si sono ma 0 giormrnte burocratizzati ed appesantiti i diver,i congegni, il Secolo indice ,un concorso per uno stu– dio stù riol'dinamento delle poste e dei telegrafi assegr,~do ai migliori lavol'i due premi: primo L. 3000; secondo L. 2000. 1) LI tema del concorso è: « Esaminlllre le origini de/. persistente mate-): - lento del personale, le cause che impedisco-ne ,n vasto e ra.::icnale decentramento e le ragioni pc·· le q,iali l'aumento deg/,i impiegati è coslant,,– m.ente s·uperiore all'incremento ,tel /a.voro. Con siderare se la proposta delta separazione delle poste dai telegrafi, risvonda a veri ed urgenti bi– sogni. Proporre rimedi atti a decentrare, a ren– dere agili e meno costosi i ·vari ingranaggi, ed au mentare il rendimento, •a creare in tutto it per– sonale il senso delL'ini.iativa e delln re.<ponsr,– bilit<l, a.d arrestare l'ìngiustifl,cato aumento 1: impiegati, ar! imprimere celeritd e precisione al lavoro, ad eliminare sperequazioni e sperperi e a migliorare le condizioni del personale mercè 11· ec11n01nie che si possono largamente realizzare ». 2) 1 lavori, in doppia copia e dattilografai;, donanno essere mandati, entro il 31 genna10•~91~, alla Direzione del Secolo, contrassegnandoli ~on un motto. In busta ehiusa, contraddistinta d3!It, stesso motto, dovrà ess~rP indicato il ,1ome gncime ed· indirizzo dell'autore. 3) Una Commissione, compost.a di tre me,n– . bri, giudicherà in modo definltivo ed inap])(,l' · bile 1) La propMetà dei la,vori premiati, rimane agli autori. T;a iniziativa è ottima ~otto tutti i 'punti di visla. A.s;pettare ila riforma amministrativa ,jal Governo, cioè dai politicanti e dall'alta buroc •.-· zia romana, /> un'illusione, pe!'chè la riforma ; •ve essere fatta precisamente contro i politicanti e contro l'alta burocrazia romana. La riforma d•·;p verure dal paese con un movimento 1ivoluziona rfo. Ma il paese, mentre è scontento del-le condi– zioni attua:li, non riesce .ancora a: vedere la linen che si deve seguire nella ricostruzione, dopo ln demolizione. Il metodo dei concorsi escogitato dal Pclla. T0r e e clnl Secolo permette agli elementi intelligemi P sani dell'amministrazione di farsi avanti e cli fare )11'opost,e concr6te, ibasate sulla conoscenza in– terna deg,li ingranaggi, che si devono demolir· o Mformqre. Solamente, occorre che da,JJa Commissione gi 11 dicatrice del concorso sieno esclusi gli alti bui-•• cratici e i deputaU, e quei senatori, che sono nel'~ politica attiva. se non si vuole ritornare sempr ,– o.I punto di partenza, neo Il pensiero largo del Papa La lettera dir qui p1tbblichia1110, è stata di– rei/a du una tedescu, l'edova <li un a.Lto fwn.iona– rio italiano, ud un ufficiate del nostro e.lercito. Le p1Lrole, che stmnpiamo in corsivo, so1111 so/lo– lineate nell'originale, che è nelle nos/.re mani. La lettera <i scritta co,t ta.nla mali;ia, che legal– mente in es.w non c'è nulla, che possa dare om– 'bra: in fondo, non è che una lettera .., filosofica, in cui il. Papa, Con/11.cio. it socialismo, il gesui– tismo, sono rimescolati in un'unica insalata le– tlesca, a scopo <li propaganda pacifista e kaiseri– s/a, Ma è wratteristica la simpatia, con cui que– sta proteslante, conservatrice, (llÌche nobile - perchè è u.na von - tedesca, segue il maviment• eterico-socialista italiano, e lo presenta a<l un ufficiale italiano. Quando si pensa clie lettere e disco1'Si di questo genere ne vengono scritte e fati.i continuamente in Italia da migliaia di per– sone - tedesche e ai,sltiache, e sopratt,tto Ua– l-iane - c'è da ammirare il. buon senso del nostro paese, che assiste, tutto com71reso, abbastan;a be– nP o siffat!~ s/i/licidi~ rii .<uggestioni dis{attis/P Comi.nciata il dì 17 - finita il 22 agosto l917. Carissimo figliuolo, Ti volevo scrivere molto prima, ma proprio non arrivai a fa.l'Io, avendo dovuto fare t,·aduzioni e fruboricare_ lettere « come la sabbia del 111are! ». Tu però non devi credere che li dih1entico ... Subito ho intuito la delicata anima tua - e t.i lHt preso a volere btme ... sai quel bene che nasce dallà comprensione. Sano contenta di sape,-ti in salvo ancora per tre mesi ... in questo fratt~mpo pcssono succedere mol· t.P. cose, e molte cose già si av,v'Ì.alllaverso uno scio– gliment.o. Non prestar fede alla stampa « arrab– biata» nel governo, che sta vicino a liquidarsi per forza di ragione, ma credi nell'iniziai.i va pa– pale, la quale avrà una grnnde ripe:roussione. li mondo ma~sonico ru è abituato a mettere in un cantuccio la potenza ·della gererchia - la quale però - cli rimpetto al crollo di tante autorità si mantiene salda. La ,1assoneria, unila agli ebrei capitalisti, lavora per la cont inua,;icine dell<t guerra; - il socialismo ed il ·gesuitismo per la pace, la quale è necessaria per non compiere il si~ici<lio d'Europa, la. cruO:lenella pS'iche occiden– tale, continu<;,ndo la guerra, diventerebbe preda anglo-americana, sparendo esausta la Francia - l'Italia a poco a poco, m'intendi bene, dop,;i for– te resistenza, la quale ,potrebbe protr11,rsi, chia– mamdola dopo 10 amni estinzione d'Europa. - i Centrali; la parte .orientai.e, la Russia .<fasciattt in vari pezzi, cade nelle mani gialle, le quali già, ora ne occupano una par-te! ,Considerato dal!' alto - spassionatamente - I• sLato de.Ile cose può dire: che ci troviamo dinan– zi il dilemma: sparizi011e del pensiero europeo (il Mediterraneo, mare AMERICANO ANGLO): il cristianesimo positi'vo sopraffatto dal panger– manismo giallo (Budda . Confucio) e da,J moder nismo ateista. Per tutti coloro i quaili hanno carÒ i tesori spirituali ed intellettuali del passato, d~– ve essere brama suprema che vinca il papa, il qua.le non lavora, come senza criterio dicono i gior– na,Jn ma.ssonici, - per un. partito contrario all'I t.alia - ma per la larga idea dell'universale cri stianesimo Figlio mio, - ti ho fatto qui una gl'8.nde dis– sertazione, tienila per te. Sventuratamente pochi intendono e ,·edono le cose come realmente sane. Io non sono cattiva romana - ma cristiana po– sitiva, conservat1ice, epperciò mi asS-Ocio al pen siero largo del papa. Che dirti di noi? A,v1·emo tanto piacere di rive– de·rti _: g1à t.i ho detto che ti voglio ben.et I... P ... venne qui in convalescenza - ora sta. a N ... pres– so i suoi caM. M...sta al dietro fron'te. G... P.,, di certo, all'undicesimo macello sull'Isonzo, voluto d,a lJ!oyd George! Che Iddio proteg,ga tutti e oi mandi una fine. Tua vecchia Zia M. Gerente responsabile: ERNESTO FRATOICI 01"FIC]NA POLIGRAFICA ITALIANA ROMA - Vh della Guardiola, N. !:i! - ROl,.'I

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