L'Unità - anno VI - n.38 - 20 settembre 1917

260 la loro imm u.g,ina~ione; non cerlo negli scritti de– gli economi sti. ~e i qu ali potr ebbero leggere cl,– scussioni inl~rno ai casi in cui la prot ezione do– ganal e 1n1ò essere consiglia bil e, .as ai più larghe e Jlro·fon cle d1 q,.ianlo oggi ncppw· c ospcttino; im– pare rebbero " non difendere la prolezion e con argo menti a primo tr atlo invali di ccl in casi asso– lu tament e ina ccettab ili ; e porte rebbero la dice\1s= sione su q11c:i punti soltanto sui c1uali.,un a discus– sione può esse re utile ed in r,ui- si può venir e a conrlti,~ion( accetta.bili a tutte le persone di buo– na fede . F acendo come oggi fanno , trattando con disprezzo una scienza chr ha dietro di sè un a grande tradizion e e che è tutta com1}0sta di oss er– v.azioni di fatti e di esperienze del pas sa to, essi fan~o delle c<;r enti protezionist e italiane una co– sa volga)·e, di ar raff a.arra ffa, di sfrn lt.amn eto in– decoroso della pace e della· guerra, essi rinf.acola– no gli odi di classe ,' inasprisco no il diss idio tm a,gricoltura. ~cl indu stria, tra nord e sud e prepa– rano a se stessi ed al paese assai brµtti giorni. Lu fgl Ein audi. UNA SCELTA APPROPRIATA Tr a i '!)'!'eletti recentemente ~ilurat1 c'è anché il comm. Seri , prefetto dell'U m'bria . Niente cli ma,Je. Delle sue sciocehezze avemmo già occàsio– ne di occup-a.rci , per quanto la censura lo per– mise. Ma come sempre avviene in questi casi, le responsabilità si cercano a metà: quan do si è latta cadere un a testa di legno, si lasciano in piedi le a.ltre. • , P er es. vice-Drefetto col comm. Seri - e quindi corresp-0nsrubile de,))e asinità del s.ul ])eriore- C'l'a il cav. Emin a: un 'nltra testa indiscut iblilmcnte di legno, anc h'essa. Ebbene, il cav. Emina è stato nominato cem· missa ,rio dei consumi per H Piemonte ! Propr io 1>er "ii Piemonte ! Segni dei tempi L'A~•anti, polemizza ndo con la Tri buna, ha ou– ra , cli chiatl'.are la Tri buna "crgano ex-giolit– tiano ». Evidentem ente, l 'Av ant-i è conYinto che se ·la T1·ib·una fosse ' sempre giolH.tiana aut enti_ca., come per es. la Stampa, non vi sarebbe mo1.i.vo a di– scuss ione fra es~a e l 'Avan ti . Anche Ira i clericaLi l'A van ti cli~lingu e oramai i clericali ~}Cr ~ene, anzi i cattolici, che -sa,rebbe– ro quel li d.ell'on. il<IiglioJ.i, dai clericàli per male, ohe non aspettano la disfatta cosi alpertamente e sincer~mC'Tlte come tanno i giolitt iani au tentici, i ca ttolioi per bene e l'Avanti. &c ola, dunque, la nu ova tripli ce. Come la vecchia tripli ce, essa .è fatta .di nemici che aspi– ran o a \divora rsi J'un l'altro. Non si de,·e ma i dim enticar e che i fattoli mo– rali ed int ellettuali sono 'sempr e domi nanti , e che, iri oorti limiti, si rivela.no più potenti dei fatto ri num erici . Ciò• è tanto vero , che in certi cooi _le forze morali ,sono quasi _.c.apaci di compensare tutt e le oltre insuffi cienze, e ohe l 'influenza di una sola grande personalit à può elevare oonside– rern lmen te la capacità gèneral e di iut ieri eserc it i e perfin o di 'intie re nazioni . Quand o le forze av– versari e si bila.ncian o pres s'a. pOG,O dall e du.e p_arti, il sucoossq finale apparterrà a, quello che avrà manif estato il più alto valore moroJe, ed il più gran de spirito di sacrificio, o, se le risorse mor ali sono egl!a li , a que ll 'avversa.rio che sar à capace di sost,enere fin0J1ziariament e la, lott a il più lunga.– mente possibile. VON BERNHA IIDI . e L'UNITA Colui che vide tutto l..'l ngllilt erra sente tilla ~ingoi are gelosi a Jie! quell a nu ova poten:a germm 1ica, clw si è cost~ lui /a (t Fi· anc of ort e con m i re· di estr ema am~n .i on e. 1 t gennan esimo app ena è n ato (18-~8\ e g'ià minac cia di tur bar e l' equi librio ei,r o1eo, già man if esta pensieri di pr edomi ni o e di _usiapa• :ion e. La Dieta di Fr ancof oi·te non na sconde ti divisam ento .di estendere i! suo dominio si1w sn!– te spitiggie del i\111rdel Nord, d'i:nvadere coi trat – tati o colla f or:a !'Of nn da onde div entare poten– za maritt ima, e cont estare su.i 111ari l"imP,ero che esercita l'lng hi!t er·ra. A part e di queste tend,enze e· n atura l e eh gt'ingles i conside rino cli mal oc– chio i! nuov o im pll_ro germanico, e nutrano pe, essi, sentim ent i di ma! nas costa Ost'ili tà. · Or(t L'lngltilt e,·ra r;onsid er ,i la questio ne itali a– na non già com e questi one at1stri aca, ma com e q·uestione germanica. Essa sa che l' I mp er o att– stri aco non può più esi'stere nell e sue anti~he condizio ni; i/t'esso deve tr (J.sforma rsi e diventarB imp ero stnv o, oppu re esse.re assorb ito nell ' Impe ro germanico. Qtiind i n e! cooperare a!!a separa• zio.ne dell 'Ital i a dall'Aus tr ia , essa non inct'cboli • sce un antico e fedele alleai. o, 11w bensì combat te la politica ambiz 'iosa d'un I mp ero rivale. , Il moto ·di Vienn u del mese di marzo (18iS· 1 ft,, un moto ·meram ente polit ico . ll popolo della ca– pital e, interprete dei. senti1nenti che · animavano /1ttli i popoli .dell' I mpero, si levò e combat té per ott enere l 'is ti tuzione degli ordini costitu ; ionali, e tutt e quell e concessioni poli tiche rich ieste dal – lo spirito dei tempi. Questo mot~ {ti faci1m ent e compO.<to daUe con– cessioni pi,i , o meno sincer e fatte dall'Jm1>eratore Ma ·app ena ri stJ1bilit11 la pace -in terna , que!l•_ stesso porpolo, che aveva combattuto con tanto .,rdore per Le sue libertà , si uni al suo Governo · 11e r com batt er e contr o di n oi, e per rapirci le no· stre L1be1·tà non solo, ma un bene 11iù pr ezioso ancora, l'in('ipendenza. Si, o signori, fr a l e pri me ~le dell 'eserrito austria co combatt erono i vo lo11tani viennesi, ali eroi dette barricat e di mano della rivo!uziOne di Vienna. Ma nell'lm.pero atist>iaco la qnestion e di lib er tà, 111questi one politi ca non ·è la sola che agiti gli animi ., che muova le masse popolari. Accanto ad· essa ve n'ha un'altra ben più gra v e, ben più minacciosa ancor a , ed è l.a gran lo tta deUe razz e, le une tendenti a mantenere un an ' ti co pr edominio , e l e altre ad ao11t1istare una nuova 11a:ionatitd .. Vi e~s te sull e terre dell 'Imp ero w1a razza nu mer osa, ener gica, ardiment osa., ma da più se6oli oppressa, la raz:a slava. Questa razza vuole ot– tenere l 'i nt era stia ema.ncip,uione, ri con quistare la sua na:ionalità. La su.(, cau sa è giuste,, ÌI nobile. Essa è pr opugnata da orde rozz e. anco ra, ma (trdim.entose e.d ener!] ic he,. Essa quind i è dc– stinal<t a tri onf are in un non lo,ntano avven ir e. Poco dopo il trionf o de,lla causa liberale in Vi enna (mar:o 18,S), i l moto slavo comin ci ò a m.anif cstarsi apertamen te nell' Im pero . ll ramo più in telligen te della famiglia slava, gli abitanti de,l . la Boemia, t en tar on o sin da! mese di aprile di so/.trnr si al pr edominio germ.anico, di f ondare in Prag a un centro attorno al qual e tu tto !o slavi – smo ven i sse· ,~ ranno darsi . Questa impresa gene r.osa andl f allita : tutti i irnrtiti a Vi enna si ·uni· ,·ono per reprimer e il m oto boemo. Il moto .;/.avo, represso dall a forza br ut.aie nel settentrione .dell 'I mpero, si spi egò pi ù -vig or oso, più minaccioso, pi ù potente, nei . m ezzodì, nelle prov in cie dam , bian.e, abitate daoH slavi-croati. I o non pr enderò , qui ad esam e l e cause od i pret esti , che susdtaronn il. mot.o della Cr oazta contro l'Ungh eria. Solo ri cord erò che i magiari, no~ili, oener 9si quando si tratt{,I.Vd di ,di,f endere i diritti della loro ·nazi one contro la prepotenza imperiale, si mostrarono sempre o,•gogliosì; ti – seno delt' Austri a nan sia gi à u.na lott a politic, a, ·,.eue p·rovincie d'Ungheria. Io credo, dunque , che la lotta, che f erve n;,l rannici, 1ppressori 'Verso la 'razza sl ava sp11,rs a come quellp di marzo, ma bensì il preludio di u 11ft g11era terribile di ro.~:a , dell a gu err a del germa nis m o contro lo slavi smo. Cr eclo adu nqtte pot er asserir e che le eventua – fi tci de/l 'aov en fr e scnio tu tt e a noi f avor evoiì , Cavoul\. (Discor si v arlamentari , 20 ottobre 1848, I , l?0-61). C'era una volta... aJ tempo de;i'li etrusch i, una guerra fra i sullo– dati et.ruschi e i vicini umbt'i. Pe rciò in Umbria fu istituit a .una Commissio– ne per la requisi zione dei cereal i, presieduta da un f\)aggi ore.. La ~ommi ssione scop1i a Città :ai Castell o che un commerciante ave-xa nascosto una grossa pa,r– tita di grano; sequestr ò il grano e 1ece cont rav – venzione all'incetta tore. l': on l'ovesse mai fatto I 11 delputato del Ìuogd, sfegatat o giolitLi.ano, in- · tervenne: la cont rav,veinzione sfumò, e il maggi.o– re presid.ent.e della Commissi one sa ltò per aria in modo che in Umbri a non se ne seppe più nulla . POST A DELL'"UNITA',, □- Le pensioni ai niilitari Spett. Dir ezione del yiornale "L ' Un-ità » ROMA..- VH OSN3 '.l □ La pegg iore , la più cini ca solu zione di ques ~ guen a sa rebbe se gli a lleati, ment re disfa cessero l'ese rcito tedesco sui campi di battaglia, accetta s– ·sero le-stesse idee, che hann o condotto i tedeeçh i a questa lotta . Distrugg ere lo spirito di potenz a e di militarismo ' nel nostro cuo1:e, e nei nostri paesi , e nella nostra organ izzazione economico-indu – st riale, è non m eno necessari o che impedirgli di trionfa.Te ;;ui campi di ba ttagli a. .. NICHOLAS MURR'A Y BUTLER pr esidente della Uni versità d·i Colum bia. ♦ ♦ La responsabilità del giornale e dd due direttori è impegnata dii soli articoli che escono . leD%a alcuna firma o firmatt e L'U~ >. Per tutti gU altri artk:oli ldòD, ~ i sfa&oli autori. Gerente rei po!l! allile ; EÌINISTO Flllloin ' OF-FJ.OINA POUGRIA:J'ICA: ITALI.ANA •

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