L'Unità - anno VI - n.36 - 6 settembre 1917

' Non pos siam o trovare alta proibizione che urra sola spiega zione . I governi temono che la soluzio – ne eventual e, che. potrebb e uscire daÌ la Conferen– za, non sia - ·pur essendo accettata dai popoli ' - que lla solu zion e che essi deeiderano. Ma in que– sto caso i. Governi av rebbero torlo e i popoli ra– gion e. Quali risultali potrelYbe avere la Conferenza ai Sto ccolma? · 1. La conferenza potreblie constatare la com– pli cità dei socialisti aust ro-t edeschi n el conflit to, e la: I.oro irridu cibilità . Tn questo caso la confe- 11en1,a s i volger ebbe contro la Germ an ia. , 2. La conferenza propone un a pace secondo giustizia. Altro dan no della Germania. E' evidente che fra i ri sult ati possibili questi . primi due sono i èl1ENO )Jrobabili . Il sociaijsmo int ern aziona le - data la' sua avversione as,wlu – ta a lla gtiena - e dato il suo propos ito d-i risu· scit ~re l'Internazionale - non potrà comporr e il di ssidio che cerca ndo nn compromesso. 3. Se per raggiunger e un accor do tra i po– poli fosse necessar io un compromesso per ciò che riguarda l'assegnazione dei ter r itori ri venclièati in nome del J>rincipi~ cli nazionalit à, tale comp1·q– messo non 11olrebbe n on essere subo rdina lo, in un' asse mblea di socia li sti , e non d,i comme dianti , all'attuacione pre ventiva di ttn ,·eaime politico di tiberttl e cli au tonornie nazion ali, tale da garn n– tir e la pac e futur a. In somm a la Conferen za di Stoccolm a non potrebb e su11erài;e lo scoglio delle nazion al il!à, se non proponendo ai popo li, agli austro-tedeschi innanzi tutto, l'attuazione della Lega delle naz ioni, senza AbsbÙrg o, senza Ii ohen – , zoll ern, S'in tende. E anche questo sarebbe a no– stro vantaggio. Fuori di questa soluz ione la Conferenza non a.vrcl1be co'n s?, i popo li, e sev,pellirebbe l' In tefoa– zionale. Sappiamo che la socia ldemocraz ia tede– sca 1ès.tata deftnita: la feccia più vile dell'uma nità. E per questo? Se co_storo trionf assero (ipotes i as– sur da), pr ovocherebbe ro la ri volta morale dj lutti i popo li. P ensar e altrimenti, vuol dir e dubitar e dell 'efficac ia d elle idee di ones tà, di giustizia, e valu ta re di più la ciarl ataneria della verità. Siamo indo{ti a cred ere ch·e i gover ni temano du nqu e la soluzione più probabil e perchè emin en– tem ente rivolu zion aria. Ma è poss ibile che uomi , ni posti cosl in alto oggi dalla stori a giochino cli astuzia e prome tt a no, senza volerla, la Società del– le Nazioni? Noi spe rduti nelle provincie é. ignari di tanti re– tros cena della politica - sognatori for se - do– .mandi amo a te, cara Uni td, se abb iamo un po' di ragio ne...,. o se le ideologie ci fanJ10 veder doppio. Ge1·mignaga, 15 agosto 1917. G. B. REGGIOHI Postilla Noi ignoriamo, non meno d el nostro amko cc sperduto nella provincia », i « retrnscena della polizia ». Ma, a occhio e croce, ci. semb r a che i Go– verni dell'I ntesa abb iano' vieta to l'in terve n to dei l oro socia listi alla con feren.w di Stoccolma in com1>~gni a dei Gen osse n Scheidemann e Adler, um;itulto per un motivo semplici ssimo e legitti– mo: i'n tempo di gue !·ra - p erchè è bene r ic01·– da.rlo: siamo in tempo di atterra - è vietato a.i cittadini. di .un o Stato bellig erante di avere rap– porti · coi citta dini dello Stato nemic o. Che ci ,sia d,ell a ,gente, la quale clandestinam eiute abbia r ap– porti di questo genere, non è motivo perchè si debb a consenlk e che av,vengano ,Pubblica mente e lega lmente: nonosta nt e che le legg i vietino di rub are, c'è deHa gente che r11ba ugu alm ente di nascosto: dobbiamo per questo p rocla mare che è le<;ito rub are all!J. luce del sole? Siamo - rjpetiamolo - in tempo rii guer ra. P erciò tolleria mo molte limit azioni alla libertà, che ~arebbero insopp ortab ili in tempo di pac e. Questo divneto di mand ars i baci e ab br acci at – traver so le fronti ere tra cittadini di Stati nem'i – ci, appa rti ene a siffatto genere di limit azion i. Abbiamo voluto la guerra : dobbiam o volerne le éon seg uenze. Il nostro amico, può, a dire il vero, osservarci che, anc he in tempo di guerr a, cert e leggi si in- ' o n o L'UNITÀ . terpretano cum gmno satis . se c'è vantaggi o a chi udere gli occhi, si chiu dono e si lascia conere; nel caso della Conferenza di Stoccolma, i Govern i dell' l nteea avrebbero ricavato notevo li vantaggi ,c!all 'a nda r ~em.to e, dai :resuJtat i rii essa ; <perciò a vrebbero ratto bene a non creare o~tacoli. :11a noi non siamo della. opin ione del nostro amico • nea nche su questa subordin ata. Per chia •rire la disc.ussione, non sarà ino'I)por– tuno richiamare alla memoria la ,genesi e Jo scopo della Conferenza di Stoccolm a, la qua le po'ichè questa è andai a mutando continuamente • di ca– ruttere dal primo momento in cui se n:è par.Jato, e perc iò su cli essa si è creata ovunque, · a tu tto wantaggio dP,lìa Gerwanta, una grande confu– sione. Pr ima dell a guerra, i Part i,i sociaJisti dei sin– goli Stati erano riun iti in una orga nizzazione in– t.ernaz iona le. Questa Internazional e aveva il pro – prio Officio Esecutivo a Brnxelles . Scappiata la guerra, l'ade sione fatt·a dai Pa:rtiti socialisti nei var i ipaesi 'belliger·anli, meno che in Italia, all a i;ue1,ra, e l'entrata dei socialisti a far patte dei ' Governi di Fran cia e d'Inghilterra , por tar ono allo sla,celo dell' ln temaz ionale . Ma l>en presto vi furono iniziati ve per ricosti , tuire l'Internaz ional e. Fu questo - lo scopo delle conferenze di Zimm erwald, e di Kientha l; a cui però non in tervenn ero che le minorrin ze socialiste del la Frnncia, clell'In ghilterra, della German ia --– pri ve di :Peso nelle rispettive nazioni. Nell'alplrile 1917, .,i memb ri olandesi dell'Ufficio dell'Aia credettor o maturi i tempi per uno sfor zo , maggiore. Pr eso contatto coi social isti dell a Sve– zia, Danimarca e Norveg ia, costituir ono un Comi– tato scand in avo-olandesP,, con a capo lo svedese Brantin g. Questo Corr!ilato scandinavo-ola nd ese diramò un invito a tu tti i Partiti socialisti del mondo , senza disLinzione tra mag gioranz e e mi– noranze , trà tedesc hi e in tesist i, tra belligeranti e ne utr al i, per·chè int eTVenisse ro ad una Confe– renza Internazio nale ~ulla p ace, da teners i a Stoccolma il 15 mag,gio 1917. La data fu poi rin– viat!t. al 10 giug no. Fn qu esto il primo invito, eman ato non ,dai ,socialisti ru ssi, ma da un Comitato neutrale. Il ·20 !llPrile 191ì, l'E secutivo del Pa r tito socia– lista fran cese, deliber ò, con la sca rs a maggio– ranza di 13 su 11, di no n and are a Sto ccolma., non volen do in contra.Tsi coi socialisti tedesch i tra– dito,l'.i clell'Int emaz ional e. Il 9 magg:io anc he l'E – secutivo nazion ale nel Par tito Labour ista in glese ripudiava la conferen za di Stoccolma. Altretta n– to fecero le organizzazio ni belgh e ed americane del lavoro. Ed anche g.li estr em isti di Russia e i gru'11pi zimmerawldiani rlflu ta:rono l'invito, ma per ragio ni diverse: non in tendevano -riconoscere il caratte re di socialisti, nè -alla maggioranza te· desca, nè Alle ma ggioran ze frances e e inglese, che aveva no ader ito a lla guer ra. Così il tent ativo ola ndese-scandinavo per ri co sJituirP, a . Stoccolma la Jnt ernaziona le fall iva. 247 ctale, tedesca, capitanata da Ha ase e da Bern– stein, si rive lò anch'essa. per qu'ello che realm ent e era: un gr1.14>po di commedianti, che dopo ave re votato le spese mili tari per un anno, fanno le vi– ste di stacca rsi dalla magg ioranz a !per fa.re più comoda men te la politica delJa maggioranza tede– sca presso i socialisti dell'In tesa: tant 'è vero che essi' hann(f · chiesto l'ammi ssion e di Scheidm,ann alla lnt erna ziona le, · nonostan te che voa liano far cr edere di essere i1t Lotta con Sclieide,na;nn. La sola min oranza ri voluzional\ia tede~ca, il così 'det– t; « Gru ppo Spartacus », cap ita nat o• da Liebk– nec ht e èlieheh ing, si dimostrò verament e avve r– sa, con un•a pi ccola minora nza di socialisti au– str iaci, all' imp eria lism o austro -germanico, e ac· cusò Scheidemann e compagni di essere venduti, ladri e spie dei çoverni. ' Ma a qu esto pun to, nuo vo ca mbiamento di scena . li Consiglio dei , Delega ti operai e sold ati di Pi etrogrado (C D. S. O. ) il 9 maggio 1917, pren de l'iniziativa di convocaire una Confer enza in terna– :.ionale a Stoccolma fra il 28 giugn o e 1'8 luglio. E' questo il secondo invito a Stoccolma , ma I! i ( prim o emana to clai russi. Esso fu fatt o dal C. D. S. O. di Pietrogrndo, .non a nome de! Gover– n o Pr ovvisorio ru sso, ma a nome clella clemo crazia social e~russa. E dichiarava che lo scopo pr incipa le àella Conferenz a " ùovr~bbe essere di aniv ai·e « ad un accordo LTa i 'rappresentant i del prole – " tariat o socialista pei· ·mettere fine alla lJegu a « ·concessa. dai singoli P a rti ti ai Gover ni im'])e– ,, ri alisli, treg ua che rende sterile una vera lotta « \)er la ]1'M\e ». In alt.re ·pa role, lo scopo di chia– rato della Confrenza era cli obbliga re quei socia, listi che parteci pa no, a Governi di coalizione, a divid ersi dall e coalizioni nazionaJi, e riacqu ista .ta così la indipcn clenza., riunirsi con t utti gli altri part iti socialisti, ristabilire l'Tnternazionale, e ob– bligare ·,tutti i Gover ni a la.re la p9-ce. Va ril evat :i che in questo invito il C. D. S. O. pubblicav a bens ì le •proprie idee sulla pace: - pace senza ann essioni e senza ind ennit à, su lla base del clil'ittò delle nazi oni a. decidere del pro– !PTiOdestino; - ma non propon~va alla Conferen– za di Stoccolma di formul are il pl'Ogratnma di p ace. Il compito della Conferenza era sol amente quello di . tiorganiz,,,are l'Int ernazional e, dirig en– dol a contro le forze imp eria listiche di· Lutti i Go– verni. Ctti accetta va l'invito si obbligava ad at– tuare le itecisioni della Conferenza. I nos tri lett ori sa nn o con quale cost,ante sim – tpatia n oi abbia mo accom1>agn ato e intendiamo accompa gnar semp 1•e: an che nei momenti peggio– n , l'op era dei J'ivoluzion ari russ i. La cam,pagna di accuse e di vitupe ri , a cui certi gio1na lastri nostrani si è a.bbandonala cont ro la nuova Rus– sia, n,oi l'abbiamo semp re conside rata in giusta P maJ\•a,gia: 1. ingiusta, 1>erchè dobb iamo ricor– dar e che fa rivoluzio ne russa. se ha ritard ata la nost ra vitto,ria ci ha anche salvati dalla . pace se– parata dello Zar ; 2. malvagia, •perchè tutte le dia– tdae , fonda .te o infondate , dhe i suddetti giorna– lastri stampano, vengono immediatamente ·tradot – te in Svizzera dagli agenti tedesc hi e comunicate ai giorm1J,i ri voLuzion ari russi come pro,.,a di. osti– lità sistem atica. non di quei giiornali, ma di tùtta l'Italia e di tutt a l'In tesa, contro la nuova Rus– sia. A questo punto si pr oduceva un primo cambia– ment o. Vand ervelde, dopo la rivoluzi one russa, andando a Piet rogrado, 1 si ferm ò a Stoccolma , _e qui tPersuase il Comit ato otandese-sca ndinavo a sostitu ire alla Conferen1;a internazi'dnale un a se– r,ie di consultazio ni , ,afflnchè i, rappresentanti dei gTulppi socialisti, tanto di maggioranza, quanto di minoranza, di tutti i paesi bellige ranti, presen– tas sero le prop rie idee in torno alle condizi oni del– la pace al Comi tato socialista. neut rale. Er a questa. ,un 'idea p ratic issima, la qual e non poteva non essere accettata ~a qua lunqu e persona di bu ona fede; J,J<l' im a di disoutere sulla ricostitu – zione dell'Int ernaz ionale, .occorre vedere se la cosa è iposs ibile, cioè se esiste fra le Sezioni. cli qu eslii pret esa Internaziona le un possi bile pr o– gran1·ma comun e per il dopo g,uen a, e quindi anche _per le cond izioni dPlla pace. ~la ern anc he un colpo mortal e tirato contro i socia lisU aust ro– tedeschi, i quali erano obbligati a con creta re il loro programm a di gue rra e di 'pace. E di fatti · 1~ risp oste dei socialisti aust ro-tedeschi furon o un disastro . Scheid emann e Adler (Vitt orio , non F e– der ico, l'uccisore di Stilzgck) dovettero rivelarsi . per quello che era.no : agenti dei Governi a.ustria · co e ge rman ico; la minor an?Ja, diciamo cosi uffi· Ma la simpatia che a!bbiarno per la Rivolu zione russa, , e l'indulge nzn che ci semb ra dovarosa per l'in genuità e gli errori di un popolo libera tosi ap· pen a ora d a un a oppr essione infame ; e la pru– denza, -con cui rite niamo si debbano tratta re gli affaii ru ssi da chiu nque non voglia moltipli care , cons apevol ment e o inc onsapevo lmente, le ca rt e · nel gioco dell a Germania ; non ci possono i.m- pedire ' cli ric onos cern che questo ']lasso del C:~ D. O. S. non noteva ,ri u~cire utile che al Go– verno tedesco. La sece5$ione dei Partiti sociali– sti, infatti , da.Ile ,uni oni nazionali, e il ritiro dei socialist i dai Governi belli,geranti, non poteva ave re n·esulta ti p ratic i che in Fran cia e in In – ghilt e'rra, dove que lle. un ioni e quelle p arteci'])a– zioni sono av\·e.nute. La conferenza di Stoccolma , com' era stata concepita d app rim a. dal socialisti n1ssi, awe bbe servilo sola mente a suscita re la lotta 1ra i socialisti e i Governi in Franci1;1 e in In ghilt erra , lasc iando intatt e le situazioni in Gel'lnania,_e in Austria , dove i socialisti non so- ..

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