L'Unità - anno VI - n.32 - 9 agosto 1917

.., " problemi vita italiana. Direttori, ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMINl DituiotlC • Amministrazione r Roma, via Adda, 4, - Abbonamento ordinario annuo lae 5 per il Regno, per l'estero Lire 10 Abbonamento sostenitore annuo L're 20; semestrale Lire 10; un numero Centesimi IO. Si p .... .,uca il 2'iovedi·a ROMA - Conto corrente con la posta. Anno VI - N. 32. SOMMARIO. ITALIA E INGHILTERRA - L'Unità. lL PERICOLO TEDESCO - L'Unità. IL SEGRETO DEI FATTI PALESI - g. s. L'ENTE DEI CONSUMI. Tedeschi e slavi' z'n Austt'i'a -. Glz" agrz'coltori com1'ncz'anoa capt're. -. Mazzz'nz' e l'Avanti I. ♦ • Tedeschi e slavi in Austria Nel C-0ngresso dei tedeschi dell'Austria, tenuto a Praga, il Presidente del Congresso, Bitter, ha detto: u Quanto a me, se l'Austria fosse govemata da– " gli slavi, preferirei essere un suddito del Re u di Prussia: anzichè un austriaco. Noi odiamo « e disprezziamo gli slavi d'Austria. L'Imperatore « Carlo ha scelto un cattivo momento per promul– " gare l'amnistia per i delitti politici, della <,1uale « hanno profittato i soli slavi; ogni tentativo di « [I>rocedere ad una riforma costituzionale austria– " ca nel senso di un aumento di ,potenza politica « degli slavi porterebbe inevitabilmente a u11a « guerra civile, che noi doV'remmo sostenere « con tutto il coraggio e tutta la ferocia di cui i « tedeschi sono capaci. Noi siamo tedeschi, sen– " tiamo da tedeschi e, se occorre, lotteremo da « tedeschi per il diritto alla vita. L'Austria deve • « essere governata dai tedeschi o cessare di vi- " vere come grande Potenza ;,. II giornale clericale trialista sloveno, lo Slo– venec, invece, serive : « ,La collaborazione degli slavi austriaci con r « tedeschi nell'interesse dello Stato è possibile sol– " tanto se i tedeschi rinunziano definitivamente « alle loro aspirazioni pangermaniste, se si libe– " rano dai sogni di predomtnio tedesco-magiaro, « se respingono il principio dei dualismo cosi « dannoso per la monarchia e se accettano Je cl.i– " chiarazioni di diritto statale dei partiti slavi "· La resistenza accanita dei tedeschi e dei ma– giari condanna alla impotenza questo partito ai slavi austriacanti. Se la Germania vincesse la. guerra, i tedeschi e i magiari avrebbero altro per • il capo che « accettare le dichiarazioni di diritto statale dei 'Jiartìti slavi"· E il giorno, in cui la Germania sarà vinta, fallirà con lo sfasciamento cieli'Austria anche il J)rogramma degli slavi au– striacanti, col trionfo del partito dell 'indipenden– za e deJrunità nazionale. Bisogna che l'Italia contribuisca al falliwento dello slavismo ou6trhcante, non solo con la forza delle anni, ma anche con una aperta e sincera in– tesa con gli slavi antiaustriaci del partito nazio– nale. 9 Agosto 1917 ITALIA. E INGHILTERRA Da qualche tempo si, hanno in lnghUi.erra ma– nifestazioni di opinione pubblica favorevoli o non così avverse all'Austria, come piacerebbe all'opi– nione pubblica italiana. Per es. il Manchester vuardian, giomale liberale e che era sempre sta– to fautore convinto dello smembramento dell'Au– stria, ha cli recente prospettata la poss.i!bilità di risolvere il problema austriaco con la trasforma· zione della vecchia monarchia feudale tedesco– magiara in una federazione di autonomie nazio- nali. · Tenuto conto del giornale e degli uomini che ne sono il pensiero diri,gente, l'improvviso cn,uuUl– mento d'indirizzo provocò da noi legittima sor– presa, e non potè non essere messo in rapporto con le proposte di pace, che si dicevano essere ar– rivate all'Intesa daJl'Austria. o a traverso l'Au– stria, e con la speranza di fare s11 quella ba.se la pace separata con. l'Austria e staccarla dalla Germania. L'idea di metter l'Austria contro Ja Germania e di far rivivere l'antico dualismo austro-tedesco neJl'Eu ropa centrale, non ancora si è schiodata claJ cervello di una parte del pubblico inglese. E' un errore; ma è giusto r:iconoscere che è soltanto un errore di visione politica ; non nasce da un sentimento volontario di avversione contro ~e aspirazioni italiane. Noi stessi, se il programrua ai un'Austria antigermanica potesse passare dal campo delle iJlusioni in queilo deJla realtà, nòn saremmo forse posti in una posizione ben delica– ta e imbarazzante? rimarremmo sempre incrolla– bilmente fermi a volere la continuazione di que– sta guerra mondiale, per mantenere integro ti programma originario deJlo smembramento del– !' Austria? oseremmo assumerci la responsabilità di rifiutare un'Austria federale e liberale sicura– mente antigermanica per rimaner fedeli, senza transazioni possibili, a tutte le nostre rivendica,. 1,ioni nazionali? Ma tutto ciò è un sogno del passato: il blocco clell' « Enropa centrale», assolutista, militare e fr11dnle, è 11na ineluttabile realtà storica, su cui deve regolarsi la politica realistica dell'Intesa_ TI blocco degl'Tmperi centrnli deve essere o subito o disfatto. 1, non appena le dichiarazioni del Governo di Virnnn e ,li Ilnda-Pest hanno fatto tramontare ogni speranza di distacco de)l'Austria dalla Ger– mania, il Manchester Guardian ba ripresa la sua rotta antica. Qnest'inridente del Manchester G1tardian è in– di,io a~sai caratteristico di un dislivello perico– l<i,o. rhe esiste nelle opinioni pubbliche dei paesi :illeati di fronte all'Austria e alla Germania. SI 1rntta <ii 11n errore reciproco e bilaterale, che è stnto e«11s., e rontinua ad esser causa di. altri er– rori, onrlt,• d'indole militare. L'Inghilterra e la F1·,rncin <·onsii!rrnno la Germania come il loro principale nemico; la Russia e l'Italia considera– no come il loro nemico principale l'Austria. Noi a·bbiamo aspettato un anno a dichiarare la guerra alla Germania, dopo averla dichiarata all'Ausll-ia; e se la Russia avesse potuto separa– re la guetra all'Austria da quella alla Germanio., probabilmente interi eserciti suoi, che combatte– vnno al confine tedesco, non sarebbero spariti nel tradimento, e la burocrazia dello Zar non avtreb– l)e sabotata la guerra europea. Non occorre in– sistere su questo punto, poichè al confrumo cvn . gli nlleaii occidentali noi, Italia e Russia., ne sca– piteremmo. ~la ciò deve imporre a noi di non dare alla fra– se di lord Robert Cecll, che « il principale neru,– co drJl'Jnghiltcrra è la German·ia » un significato antitaliano, che non aveva nelle intenzoni di chi l'ha pronunziata. Quella frase significa soJtu.,.,, ~he permane nella politica dell'Intesa l'errore ori– ginario di considerare la nostra alleanz-a CO!l\e fatta da due gruppi che si bilanciano: il gruppo degli Stati antitedeschi, e Il gruppo degli Stati antiaustriaci; gruppi legati da accordi di reci– p,·oci do ·1,1 des, anzichè dal sentimento della « unione» contro un solo nemico. Quella frase di lord Robert Ceci! è stata rileva– ta in modo particolare dalla stampa italiana per questa ragione: che, dopo la crisi politica e mi– litare russa, il peso della guerra antiaustriaca cade quasi tutto su l'Italia. Perciò è cresciuta la sensibilità del nostro pubblico. E gli uomini t>O– litici inglesi debbono tener conto della più diffi– cile e delicata situazione, in cui la crisi russa mette~lb'be l'Italia, se gli Stati delJ'Inteaa do– vessero continuare a distì.nguersi in Stati antite– deschi e in Stati antiaustriaci. Senza questa cresciuta sensibilità e predn,posi– zione ipercritica, il recente discorso Balfour non avrebbe trovata in Italia un'accoglienza cosi in– q11ieta e sospettosa. .I I Ministro rispondeva a due precise domande: - l'una clell'on. Bryce, e l'altra dell'on. Buxton. L'on. Bryce {che non è lo storico, l'ex-ministro ed ex-ambasc:iator·e, come crede La Tribuna), voleva dichiarazioni ufficiali. circostanziate fin da ora, intorno allo smembramento dell'Au– stria nei suoi elementi nazionali. IJ ministro ha' risposto nel solo modo che gli era con– sentito: - si è riportato alla risposta, che giò. l'Intesa aveva data :i.I Presidente Wil– son ; 1is'posta che rappresenta il pensiero collPt.tivo e concordato degli alleati ; risposta che indica la linea 1>recisa della tendenza, ma e1 astiene per ora da ogni determinazione concreta. Qualunque maggiore determinazione per regola– rr la sorte di Trieste o dell'Istria o della Dalma- 1.ia o della Boemia, e per definire i futuri aggrup– pamenti o confini reciproci o le forme di governo e via dicendo, sarebbe apparsa a qualcuno degli Stati alleati o dei popoli interessati per lo meno

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