L'Unità - anno VI - n.32 - 9 agosto 1917

230 un eccesso di potere. Balfour è il .\Iinistro degli esteri non ùell'l.ntesa, ma della Gran Bretagna. ;_:,,.,quantù rig,11u,la srinlere"'i ùelntaii>< n~:– !u qu(!st:v:li au::,t,·ia.~a, é::,i:5it: u11 ~ccrJv ~ng.n.::0, che tutti conosciamo, e tutti diciamo cl.iignorai·~, pcrchè così vuole il nostl'o Ministro degli ester1. Quest'acco,·do non è stato messo in diocussione alla Camera dei Comuni. Che cosa vogliono di più i nazionalisti, e la « Damte Alighieri » e' la ,, Pro Dalmazia» italiana? /\ noi pare che basti. Se vogliamo che il programma territori al e del- 1 'llalla sia prechato nei suoi µarticolari, dobbia– mo rivolgerci all'on. Sonnino, no.n all'on. Bal– four, perchè nelle nostre particolari faccende la iniziativa spella a noi. Questa verità l'hanno ca– pita !)Cl' COJlt0101'0così hene gli Slavi del Sud, che il Regno serbo-croato-sloveno lo banno pro– clamato essi, e non hanno aspettato che lo p1·0- clamasse il Governo inglese: il che significa che, di fr011te :ci.Ileeventuali incertezze dell'Intesa, di fronte a.lle cootni.diltol'ie correnti ini.eITle che og– gi dividono i popoli soggetti all'Austria, vi è un gruppo di Slavi che, d'accordo col Governo serbo, prende 11fflcialmente posizione col programma esplicito dello smembramento dell'Austria. Perchè il Governo italiano non la altrettanto? perchè non pone lo smembramento dell'Austria tra i fini es– senziali della guerra italiana? E pel'Chè ce la prendiamo con J'on. Ballour pel'Chè non fa quel che non facciamo noi? In fondo, non spetta specificamente a. noi di far penetra.re inel pensiero politico inglese il con– cetto che lo smembramento dell'Austria, se è ri– chiesto dagli interessi speciali dell'Italia e degli Slavi, non è meno necessario per abbattere il mi– litarismo tedesco, e perchè tanto l'Italia quanto gli Slavi possano gravitare stabilmente, senza troppi rischi, verso due nazioni occidentali anti– germaniche? La interrogazione del deputato pacifista Buxton sull'AJsazin-Lorena deve essere posta in relazio– ne con le notizie date dal Cancelliere tedesco del– l'accordo segreto franco-1'1.lsso del gennaio 1917, che estendeva le aspirazioni del Governo francese al di là dell'Alsazia-Lorena fino al Reno, dando– gli un contenuto imperialista, a cui già si oppone la democradia mondiale. Buxton, poi, temeva che la rivendicazione francese dell'Alsazia-Lorena di– ventasse un ostacolo alla ra,pida fine della guerra, e metteva anche in dul>blo che tutti i francesi fossero davv~ro unanimi nel voler riven– dicare le regioni io parola. Balfour ha riaffermato contro il deputato paci– fista il diritto della Francia. Si no'li che questa « restituzione » era stata già « precisata» nella risposta dell'Intesa a Wilson; epperò Balfour, pre– cisando sulla questione dell'Alsazia-Lorena, non si è allontanato da quel documento. Se tra il pro– blema dell'Alsazia.-Lorena e i prdblemi « interes– santi, importanti e anche vitali, che riguardano la parte orientale dell'Europa», Balfour ha fatto una distinzione, questa non è una: scala di impor– tanza politica, ma al contrario una semplice dif– ferenza tecnica, in quanto il probler.ia dell'Alsa– zia-Lorena è già noto e risolnto nei suoi confini territoriali e politici della storia passata, mentre · i problemi « di tutta importanza» (all-important topico) dell'Austria aspettano la soluzione « con– creta» dalla storia futura, che la guerra prep<t– ra. Balfour, insomma, non ha commesso quel· l'errore di prospettiva e di classificazione, lu cui si sono doluti per tre giorni i giornali italiant I quali hanno dimostrato ancora una volta come qualmente abbia ragione !'on. Sonnino, quando dice che il solo modo di parlare senza pericolo di politica estera in Italia è di.... tacere. E un altro punto essenziale delle dichiarazioni di Balfour è sfuggito ai nostri giornali. Balfour, mentre ha difeso con calore contro l'interrogante il diritto della Francia a riprendere le due pro– vincie, « che le furono strappate con la violen1..a nel 1870 », tra insistito su questo concetto del rt– torno alla condizione ~torica territoriale del 1870, cioè ha limitato rigorosamente a questo concetto il di1•itto della Francia, e ha concluso - come sua opinione J)ersonale - che « flnchè · la Fran– cia combatterà per l'Alsazia:-Lorena, l'Inghilter– ra ha il dovere di sostenerla». In questa limita- o L'UNI~À ziooe è il punto politico saliente nella risposta tU Ballour: essa ci dice che iL Governo inglese nella qt,e.tione della ~inistra del Reno non hC! impegni can !et !"r:.n~iu. a~ d,; ~.J c.icil'Ac.$azla-L0rt:na. Di questo fatto noi riteniamo che tutte le de– mocrazie dell'Intesa debbano assai compiacersi: perch.è dall'Jngh.ilterra, disint.eressata territorial- mente nel problema europeo, noi ci aspettiamo appunto che eserciti. una d!.8cre!3 e p:-::dente o~)e!"n. ùi :nodera.zi.1nacontl1."'ugni esagerai:~ !"i• venct.icazione territoriale, che sia dettata da spi– rito d'imperialismi e sia di ostacolo ingiusililcat.o a nna pace duratura. L'Uallà IL PERICOLO TEDESCO Dalla recente polemica Michaelis-Ribot, risulta Heno a far parte dl quella compagine nazionale, io maniera ormai indiscutibile che nel gennaio con cui intendono di rimanere solidali. d!l] 1917 vi.fu uno scamblo di note fra, il Governo La soluzione più pratica si troverebbe 1,roba– francese e lo Zar, ,nel quale lo Zar s'impegnò non bilmeote nel fare divieto alla Germania di tenere solo ad appoggiare le rivendicazioni della Fra.o al di qua del Reno depositi di artiglierie, lorteue, eia sull'Alsazia-Lorena, m3. anche ad aiutare la guarnigioni superiori alle necessit.à dell'ordine Francia a costituire coi territori tedeschi sulla pubblico interno. Le sorprese, nella guerra modPr– sinistra del Reno uno « Stato a)Jtooomo » che pro- na, non possono riuscire senza l'uso delle grandi leggesse la Francia e il Belgio da una invasione artiglierie. Prima elle i tedeschi potessero tra,. di oltre Reno. sporta.re dall'oltre Reno i loro 420 sino alla fron- Che cosa intendessero per « Stato autonomo » il tiera francese, i francesi farebbero a tempo a Gove,•,nodello Zar e quello del signor Briand, portar lii-guerra sul territorio tedesco alla sinistra nessuno lo saprà mai. Come potrebbe tenersi in deJ H0'Ilo; e la stessa previsione di dover sopporta.– piedi uno " Stato autonomo » abitato da pdpola- ,·e la guerra in casa propria, renderebbe in avve– zioni tedesche, le quali non avrebbero nessuna nire i tedeschi meno disposti a subire certe sug– voglia di rimanere « autonome »? Come impedire gestioni malvagie. Senza dubbio un divieto 01 que– alle rappresentanze politiche e an1ministrative di sto genere limitere'bbe la sovranit.à dello Stato te– questo « Stato autonomo " di votare l'annessio- desco su una parte del suo territorio . .\la di que– ne alla Germania? fn che modo questo « Stato au- ste limitazioni cli sovranità è piena la storia della tonomo » proteggerebbe la Francia e il Belgio politica internazionale: la neutralizzazione ael contro un'invasione di oltre Reno? Come impeclire Belgio, del Lussemburgo, della Svizzera apµarte– a questo « Stato autonomo » di armarsi e di as- nevano a ·qnesta classe di limitazioni di sovra,. sociarsi al momento buono colla Germania, fun- nità. E i tedeschi devono prendersela con sè soli, zionando da sua avanguardia? Non c'è una evi- se il mondo di chi vuole la pace si sente costretto dente contraddizione fra iJ concetto della prote- a prendere certe J)l'ec.awjooi penose. Non è una zione, che la Francia avrebbe dovuto trovare in bella cosa tenere nella gabbia una povera bestt", q11esto Stato, e il concetto di autonomia che la creata anch'essa dal buon Dio; ma una bestia fe– Franci,a e il Governo francese avrebbe dovuto ri· 1·oce dev'essere o tenuta in gabbia, o soppressa; spetto:re? la ,bestia tedesca, non essendo lecito sopprimerla, Sono indovinelli che nessun Edipo risolverà mai. ' deve essere ing.atbbiala. La neutralizzazione dei La nobilissima corporazione dei diplomiiotici è sta- paesi tedeschi alla sinistra del Reno non vi<,,ereb– ta semJ)re famooa per fabbricare formule equi- be nessuno_ dei diritu nazionali pacifici dei tede– voche, adattissime a preparar nuovi germi di selli; assicurerebbe, nei limiti del possibile, la tran– liti, nel momento stesso in cui si tenta di I.iqul- quillità della Fra:ncia e del Belgio, sarebbe un dare le liti antiche. E la terribile lezione di questa elemento di fiducia reciproca per coloro, .che per crisi non ha, evidentemente, insegnato ancoru l'avvenire, io Francia e io Germania, sentiranno nulla ai nobiluomini del (i-ve o· clook. Mentre in il bisogno di vivere in pace. pubblico i Governi dell'Intesa ripetevano continua- Anoore al di là di quella linea, non si può, sen– mente che questa è guerra di liberazione e cl.ipa- za che qualcosa gridi nella nostra coscienza contro cificazione, e intanto i nostri popoli ne sostene- la Iniquità che si commette, contro la nuova cau– vano i pesi inauditi in quanto erano convinti di sa di guerra che si prepara. E l'accordo franco– combattere per una causa di giustizia e di umani- russo del gennaio 1917 va al di là di quella linea (à, e per assicurare la pace, nel retroscena della insormontabile. diplomazia, invece, i professionali dell'imperlali- La Rivoluzione russa ha stracciato In tempo op– smo preparavano, per il giorno della vittoria, un portuoo questo « pezzo di carta ». E la Camera pro'gramma, che sulla disfatta del prussiani'smo francese, informata nel Comitato segreto del mag– tcdesco avrebbe eleva.lo tutto un nuovo edificio di · gio passato del pasticcio combinato dal signor prussianismo coll'insegna dei loro paesi! Briand, ha rifiutato col voto del 23 maggio « ogni Intendiamoci. Ogni persona imparziale deve rl- pensiero di conquista o di asservimento di popo– conosrHe francamente che esiste per la Francia !azioni straniere ». e per il Belgio nn problema del Reno. Dato il fatto Ma questo deplorevole incidente ci ha fa'tto Te– che i tedeschi formano nell'Europa centrale un dere in piena luce il pericolo, che abbiamo costeg– blocco di 80 milioni di uomini, mentre la Francia giato finora, e contro cui non possiamo ancora e 11Belgio non possono contare che su 45 milioni sentirci del tutto assicurati. Mentre milioni di di nomini, è evidente che le terre tedesche della uomini soffrono e muoiono nelle trincee, nella il– s:inistra del Reno rappresentano un pericolo vi.tale lusione di sacrificarsi alla causa della giustizia e permanente per la Francia e per il Belgio. Una della pace, vi sono uomini di governo che si pren– sorpresa meglin preparata di quella dell'~osto dono gioco delle loro speranze, dei loro sacrificii, 19H, J)Orterebbe in pochi giorni i tedeschi a Pa dei loro eroismi! Uno dei veli che nasconde agli rigi e a Calais e a Bn,xelles. e segnerebbe la fine occhi dei popoli la veneranda Iside diplomatica, clel Bel,:io e della Francia. I centri vitali delh è caduto in questi giorni. Ce ne sono altri, per ca·– Germnnia, invece, sono tutti al di lit del Reno: so? Vi sono altri accordi inconfessabili, oltre quel- se la Francia preJ)arasse un'aggressione subita- lo che Michaelis ha rivelato? E' questo, dunque, il nca come la Germania, potrebbe approfittare della motivo vero del dissenso fra l'imperialista Mi!iu– sorpresa per inva:dere le terre di s.irnistra del Re- koff, che non voleva pubblicare gli accordi, e i , no, ma sarebbe fermata al Reno dalla rimanente socialisti russi che ne esigevano la pubblicazione? Germania, padrona sempre clella quasi totnlltà Dietro alla famosa risposta dell'Intesa a \Vilson, delle proprie forze, che sarebbero il dormi<> di c'era dunqL1e qualcos'altro che alcuni Gall:tinetti quellP nella Francia: la guerra sarebbe tutt'altro dell'Intesa tenevano in l'iserva? E dobbiamo ricer– rhe finita ro'l .q11e~tocolpo di mano. per q,.1a,nto care in questo dissenso fra il nuovo Governo rus– fMtnnato. so e alcnni fra i vecchi Governi dell'Intesa la cam- F.' q11lndi leirittimo il bisogno nella Jl'randa e pagna di ostilità, di discredito. di dileggio, che è Ml Belirio ~i a•sicural'l'i contro un pericolo cog\ stata fatta contro i rivoluziona'ri nrssi da molti ~ravP. TI problema da risolvere è rn1ello di ~nren- giornali, che erano stati sempre cosi indulgenti e lire il clirltto alla vita sicura della Francia e nel remissil'i colle colpe clamorose del vecchio regime Belino, senza violare il diritto dei tede~rhi del czarista?

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