L'Unità - anno VI - n.31 - 2 agosto 1917

,Il e~ massimo sforzo, ritroveremmo integro e for– midaiblle, dopo la vHtorla, H probl<!ma che non .. avremmo sa,puto o voluto ris olvere nell'ora dello sforzo contro il nemico comune. I.I problema dopo la fVittoria sare:bbe, s1Ss1gno ri, riso!uto ne1 senso del naziona lismo italiano: 1>estan– do ·i ,piedi, mina cciando di ritornar. e colJ.1· Germania e di mettere in forse il nuovo 0:ssetto europeo, ·se · la Intesa non ci accon · tentasse, potremmo stra.ware agli slavi e Fiume, e ZaTa, e Spala.to, e Catitaro, e magari la intera Slovenia, ccime qua:lcuno è andato ,predicando - . eotto gli auspici della Reale Società Geografica. Ma sarebbe vittoria di :breve dur ata, la qu ale ser - L'UNITÀ virebbe eolo a epinge1·e !!'li slavi verso la Ger -. niania, . e a riapri re in nuova forma Ja· penisola , balcanica alla conquista germanic a. Ad evitare che la vitto ria abbia i medesimi ef– feUi di un a sconfittta, occorre che i grandi giornali come il Corriere del.la Sera, compiano con co– raggio H dovere di educare la opinione pul:fuli– ca ila.Liana a ll'idea dell'unità nazipnale sud-slava " di un equo compr omesso fra le due nazioni che vivono sulle spiagge del mare Ad,riatico. AJt.ra via, all'infuori di questa, non v'è per arrivare allo smemliramento dell'Austria e alla sconfitta della Germania . E· •· Audacia trivell a tr.ice S, trova, .a Roma, una Commis.sione· di Sici- legge originale del 1906 e confermata esplicii,a– liani la qua)e, è venut.a a chiedere al Governo., in mente dall'altra del 1910, che ave\'a la 'sua prin– forma perentoria ed urgente , l'emissiune di un dc- . cipale tase - come dicemm o - nella istituzi one eroto luog otenenziale col qual e 6ia ·pl'orogata pel' dei Magazzini generali. _ altri 12 .anni la durata Ciel Consorzio obbligaton o 'Ma cooì non fu. Il Consorzio unzichè i Ma,gaz· per le miniere di zolfo dell 'isola, isti tuito con le zini generali, preferl costitu ire, contro legge, dei leggi 15 luglio 1906 e 30 giugno 1910. · maga zzini consorziali , non solo, ma - contro lo Questo Consorzio fu is tituito in un momento .w esplicito volere del legislat ore - si trasformò, • cui le condizioni dell 'indu stria zollliera siciliana &Jla chetichella , in ,banchiere dei consorzia ti, !a- era.no molto critiche: sciando quasi inoperosa la Banca minerari-a che a) perchè si era accumulato uno stoc<k di zolfo pure era stata istituii.a per esecita re questa fun – invenduto nelle ma:nj. di una Società che per di eci "zione di banchiere-. anni aveva ,sindacato il 60 pei cento della pro- . · Evid entemente nel Consorzio si verificava quel ' duzione; , fenoIJ)eno che ~i verifica - come l'esperie nza hn b) percliè la produzione era in continuo au- dimostrato - in tutti questi enti pubblici o semi- mento e debo1e, invece, il consumo; . pubblic i : ]'Interesse dell'Ent e (amministratori e e) perchè si era affacciata sul mercato mon- burocrazia) si era, a poco a pcico, e quasi alla diale l'industria concorrente della Lousiana.. insaputa cÌélle persone stesse, sovra1)posto a quel- Si temette che il passaggio da un regime di sin- lo general e dell'industria. -L'organizzazione deflni- dacato a quello di libertà, specie ne!Ìe condizion i tiva dell'indu stri a sulla base dei Magazz ini gene- in cui l'industria zolfifera si trovava, Jivrebbe 1,0- rali e della Banca avrebbe naturalmente reso inu - tuto procurare conseguenze gravissime Ìlll'indu- · :. tile il Consorzio con tutta la sua enorme macchina .' stria, anche dal punto di vista sociale nei rap- 'itmrocrati ca ed amministrativa; ed allora, anzlchè porti della ·classe operaia per le tristi ripercus· esegui re· le leggi, ogni azione fu dir etta ad eccen– sioni che questa dà una crisi avrebbe r isentito; e trare nel Consiglio le funzioni di depositario e di si credett'e di rimediare colla legge del 15luglio 1906 banchier e che rend evano, èosl. nccessa'ria l'esi– anzidetta - per la qu ale dhblig atoriamente furono stenza delÌ'Ente medesimo. · riuniti in Consorzio tutti i proprietari ed esercenti N,1n è qui il luogo di esaminare i risultati di di miniere di zolfo della Sieilia, affidando al Con- dieci anni di amministrazione del Consorzio, sorzio ,stesso l'esetlusiva ~a:coltà di vendere gli Qui vogliamo e·saminare solo la ri chiesta pro - zolfl. roga· perentoria, urgente, imrn ediata per decreto Spiccato ed essenziale cara tte re di questo Con- luogotenenziale . sorzio Ju la temporaneità, stabilend06ene la du- rata per 12 anni. Esso, nella mente e nella volomit del legislatore non doveva costituire la solu zione · definitiva del 'Problema , ma doveva inv ece prov – vedere transitoriàment e· a salvare ,l'industria dalla crisi e nel tempo stesso alla gr aduale e dc- , flnitiva organizzazione dell'indust ria medi.ante la istlìu1ilone.: a) di mag azzini generali di drpostw; _ b) di una B,anca di Credito minerario pre sso cu, i cònsorzi.ati avrebbero potuto scontare le fedi di deposito; e) di una Cassa pensioni per gli opera.i ·· vecchi e,1 invalidi. Nel temuo stesso il Consorzio, riunendo nelle sue mani ·tutta la produzione dello zolfo, doveva funzionare come un vero e proprio Sind aca to di vendita tenendo alti i prezzi. , Ad aiutare il raggiun gimento di quegli scopi, lo Si!Jto, per la durata del Consorzio, diS'J)ooo che, a titolo di sussidio, l'Amministrazion e dello Stalo rimborsasse al Consorzio medesimo l'imp osta fon– diu.ria che i prop,rietart pagavano sulle minie re (nella' somma di lir e 150-000 annue circa) e cne le Ferrovie dello Stato rimbor sasse ro metà cte1 noli chè si p•agavano per il tra sport o degli zolfi {L, 700.000 annue circa). Era accordata, insom– ma, sotto que sta for ma', all'industria, una pro te-. zione di lire 850.000 circa annu e. ,Data que-sta agevolazione finanziaria, la quale : in tondo, serviva: a coprire tutte le spese di am – minislraz"ione del Consorzio (circa L. 650.QOO an– nue in media) e ad istituire· la Banca. e la. Cassa Pensioni, pareva 'ben natura ·le e giusto attende1·s1 che il Consorzi o ave sse provveduto a quell'orga– nizzazione definitiva. dell'industria voluta dalla o Ed anzitutto èhe cosa, in sostanza, si domand a? . }(on la proroga pura e sernplice del Cousonio, ma la proroga purché accom.paanat .a ùalle agevolezze di cui sop ra (850.000lire circa annue ). J.a tormu – la il)fa.tli, della domanda principale di un refe– renrl11m ind etto testè fra i consorziati , dice te– stual mente cosi: « Siete d'a ccord o, in 'massim a, · sull'opporu nità di ri chiedere il prolnngamento della durata del Consorzio per altri 12 anni, FER– "IIE RESTANDO lJE AGEVOLEZZE CONCESSE con la legge 30 giugno 1910? ,,. Jn altri termini i conso rziati rispondendo per il 90 ner cento circa affermat i-vamente a questa u,0- ma;1da, hanno , •aiuto dirè solamente che vogliono , sì la proroga del .Consorzio, ma a condizione che esso sia mantenuto a spese /lei/o Stato, ci.oè dei contr ib11enLi italiani. E la: domanda fu fatta in quella forma 1)Prchè, in caso diverso, non si sa– rebbe potuto costi tuir e neppure la Commissione preparatrice del r ef erendum e nPss1m accordo si sarebbe 'Potuto raggi ungere: il che significa ., per con seguenza immediata, che dell'c>p))ortu nità ,_e della necessità di un Consor1.io gli int eressati in maggioranza, non ~ono affatto convinti. A maggior conferma di ciò sta il fatto cho, men– ire su questa prima. domanda furono d'accordo tr 90 per cento dei consorziati , ·sulle riforme da ap– portare al ·funzionam ento dell'Tst ilut o esiste il più grand e disa ccordo. Cosi Ja quistione si ridu ce \t vedere se sin oppor – tuno e giusto che il Consorzio sia continuato a mant enere a spese dello Stato. All'uopo, basta domandare: a chi giova il Con– sorzio? Sono le persone a cui giova o è la loro indus tria, in condizioni tali da non poter mante– nere il Consorzio a: spese propri~? Come si vede, non facciamo quistione di liber i– smo o di protezionismo; anzi 'questa d oma nda è basa ta sul... sacri nrincipi prot ezionisti per I quali l'in terve nto dello .Staio è doyeroso quando un'in– dustri a -non può per Je sue cndizioni interne esser e assicurata della pro1>ria esistenza o del propri o sv ilupp o. *** Chi sono dunque, j produttori di zolfo? Dalle statistiche del Corpo deUe Miniere rlsult.a. che la produzione di tutto lo zolfo di Sicilia si tro – va per 1'85 pez, cento nelle mani della grarnie in – dustria e solo per il 15 per cento l]elle mani della piccola. I pr oprietari del sottosuo lo di questo 85 per cen – to sono nè più nè meno che le seguenti persone : Principe di Tralbia, . Conte Testasecoa, Contessa D'AyaJa, Principe Pignatelli, Principe di Scaleii , Baron e Giudice, Principe di Baucina, Principe di Aragona, Marchese di -San Gabriele, eredi Duca di Villarosa credi, Pint~cuda, Soci:età Miniere di Co– mitini: iri tutto una dozzina cli perso n e fra fisiche e giuridiche. Gli industnia.Ii dell'85 per cento medesimo sono: Società Minera ria Siciliana., Società Sikelia (oggi riunite si con l'int ervento della Banca Commer– ciale che d.a sole ralppresentano o potranno fra breve ràppr esenta re il 30 per cento almeno de11a produz ione) ; ,Société Géru\rale des Soufres, So– ciété Grottaca lda, Società per Ja Cozzodisl, Ba - 1·one Giudire e' C., Conte d'Ayala e C., cav. Serro, Ditta Scalia, ·•Ditta Fiocchi, Società Fa llea, Ditta . ~terlini, Ditta Vassal lo: anche qui, quindi, un'al – tra dozzina di grosse Società e grossi capitalisti. . Ora è giusto che il contribuente italiano - 'Pro– t}l'io mentre ,è gravato sempre più delle crescenti spese di guerra presenti e !liture - sia gravato di altre 850.000lire annue p~rchè sollevino i Pn.t1- c:ipi,· i Conti, i Baroni, ed i grossi capitalisti sul – lodati dalle spese del mantenimento "del Consor – zio che essi desiderano? Ed ~ giusto che di quest e 850.ùOO lire 700 mila circa gravi no più specialmente sul bilancio delle Ferrovie dello Stato che so ffrono oggi tanto a causa della guerra, mentre lo zolfo, viceversa, ha ra ggiunto · il prezzo di 350 lire _da 100 a cui era prima della guerra? Questo .prezzo cosi alto dice .anche ~alto pt~ chia'ramente di ogni altra considerazione, quanto . sia ingiusta ed inoppor tuna., oggi, la preteAA pro– roga delle agevolezze. Esse, del resto, non rap – prese nt ano che una quot a di lire 2:83 per tonne l– lata di zolfo prodotto; e nessuno vorrà sostenere che essa, per la! sua esiguità sia tale da poter 1 ,enclere remunerativa un'Industria che non lo fos– se, 0 ohe possa. costituire un efficace premio 'Ii~r 1tumenta.re la p.roduzione. ., "La politica del premi è stata giudicata dalla esperienza .. Lo Sta to ha dato dei premj per la escavazio ne delle miniere di petrolio; ebbene ece<l risultati: A■a.l Prodn loDl!I Pre• I lHlClltl T1nn. 4a1 go Y1f J>.O 1909 5.888 uno 7.069 1911 10.390 123.314. 1912 7.479 °155.426 1913 6.572 196.273 1914 5.542 214 .744 Come si evde, pr emi crescono; ma la prouu - ~ione diminui sce. , .\nche nell'industria zolflfera la produzione , an– c,lw primci ,tclla auerra, era dim inPita progre ssi– v~mcn le, malgrado il Consor;,,io, di oltre 60 mila. to nnellate del 1910 in poi; il che significa che il Consorzio, per lo meno, non ebbe alcuna influ en- 1.a su lla produz ione stessa. · · La verità è che i soli mezzi seri per aumento.r e la produzio ne sono: i prezzi alti ed i capitali. 1 _ pr ezzi alti oggi ci sono e di capita li le ditte so– p1·a elencate (che sono le padrone dell'indu str ia ) non mancano . Piuttosto è davvero strano che Il Consorzio mentre •pare si preoccupi tal)to dell'au– mento della produzio ne, vicever sa , poi, non distri -

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