L'Unità - anno VI - n.31 - 2 agosto 1917

, Yl'IITIO'lIITIA Ol SITIA:i!'lLLOINITI-Dm r -.ro.rc1 ., (11.lllAON) '!U!All'J. "A 8L.t-n ,VJ. IN0 ,1 - problem ·i della vita it~iana. Direttori I ANTONIO DE .VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMIN I DireiioN e Amministrazione 1 ~oma, via Adda, 4. - Abbonamento ordinario annuo l..Jre 5 per il Regno, pe~ l'estero Liri 10 Abbonamento sostcnitou annuo l.'rc 20; semestrale Lire IO; un numero C"..entcsimi IO. Si p-.~olic,i il iiovcdi ,1 r<.OMA Conto corrente con 1.- posta . Anno VI - N. 31, SOMM ,ARIO. ll'/1.LIA E FRANCIA - l'Unità. L'ARREMBAGGIO PROTEZ:IONISTA - G. Dettorl. LA r.EGA PER LA PACE - G. Ferrando. ' PER L' ASSETTO .AD!I-IAT ICO - . f• s. AUDACIA TRIVELL ATRICE - G. Bruccolcri . IL MOVIMEN TO NAZIONALE sUD•SI.A VO - V. Gayda. Tristi amori - Il di'scorso di llaifottr - C'rra nna volta. TRISTI AMORI OaJ.l'Avan ti! tlcl 26 luglio Hl17 Ul}J)rendianÌo che l'on. Turati ha sustcnuto nei rt>ccnte co1wegno su· ciaU,;la di Firenze che « bisognu UJ1dare a Stocco! ma per lu pace e por l'i11ternazio11ale, sc11;a r.<c/n– .,ioni, pensando olla neces~itù di ro llabol'3 re 011- rhc co11 1111elf i dei yrn.ppi di oltri paesi che lwnno tenuto nn co11/egno diverto dal nostro, purchè con es~t si 1>ossa affrettar e la pace e ricos1it.uire l'in– tP.rnaziona.\e 11, 1.·011. Turali , dunque, si prepara a riaJ)braccio · re Schoidemann , perchè Schcid cma m, vuole 111 in· lernaziona le. I soli socialisti. con cui l'un. Turali non intende avere nulla da fare, sono coloro. c~o 11On vogliono saperne di una internazionale, di r11i sia parte anche Scheidemann . . Quel che al!'on. Turati impo1t n, è che una in– len;iuzionale qualunque ci sia a.I più 1wr~to. E pui– l'h~ 'que~tn in t.ernazlonnlc qu oh 1nq11PlN ,,ffre •a gran Yocc Seheidema nn , dopo avere vota.ti tutti i possibili e imm agtnablll crediti rnilU.ari, l'on. Tu – rati si prepara a collabora re: n•m olei. L'on. Turat.i ornmai non 1>unpiù vivere ~enw colla!bornre con quwcuno: ron ]'on. Giolitti al· l'int ern o. con Scheidemann all'estero. Ha bisogno di amare. Solamente, invecchiando, ha perduto il gusto dei noibili amori: non nnrn più che delle bn· g,asce. , ♦ ♦ " .Yon si. 7,uò 111.etterei.n dubbio che non (liova ,,. nes.111:no r nuoce a tutti 11 continuare u na lot– ta, /a. quale esau risce le for:e del paese, sen:a lasciar tempo di pensare ad altro. llfa nessu ,1111 .rn/11:ionc sa.rà ma .i possibilr , se 11-0n si parte dal ronvincf.mento sincero, che la lingua e la. civi ltà italia11a sono in l)almazia 111111 for:a utae, br- 11rflca, necessaria a /ntli e a Ila stessa ch·lltà P nnzionnlità sla 'va.. A questa (ll'll aliani, che si .,o. no costitniti nel prin cipi o dcllci nazl.-Onaltlà, non pn!rl'l,bero mai essere avversi , senza rl ,nnega.re In lol'O stessa esistenzo "· PASQUALE VILLA.RI (Discussioni critiche, Bolognn , Zanlchelll, 1905, p. 561). lTALIA E Il ,·iaggjo dell'on. Sonnino a Parigi hu 'dolo oc– ca-,ione a un insolito scambio di cortesie fra al– cnni fra i princi-pnli giomoli franc esi e quelli fra i giornali italiani, che non sÒJii-ono di nostalgie tedesche. Rallegriamoci del fenomeno noi che non abbia– mo aspettato la g·uen·n europea per affermare Io .necess ità delle buon e relazioni fra Italia e Fran– e:ia. :Ila cerchiamo per ,1uali moUvi sia cosl insolito la cordialità fra l'opini one J)Ul;blica !ran· cese e l'opinione pubblica ita.liana. · · Noi itali an i - è 'bene comincia l'C con que-sto ri· conoscimento - soffriamo nei nostl'i rapporti coi frnnc<-sl, di una. .permalosità eccessiva, quasi ma. Int.iccia, la quale ci l'endc f<!ll'Ssoingiu sta ment e soopettosi, trop1>0 facili alla recrimin aiio ne e nlln · protes to. E questo non è solo di qnog·J'italianì , ne· miei n priori doUo Frnncia, che rnlrnt.ieri ln re– gime triplicista av rebbero mandato quattro ,•or– pi di armata in Alsazia., mo. fann o oggi casa <lei diavolo non 1Lppena~in messa in · circolazione nn– gl i a:gcnti tedes chi In voce di ,m'invi o di soldAli it.a.ltani in Francia. No: anche gl'lt alianl, tutt'al· to che francofobi, e con vini-i assertori della possi – bile, anzi della necessa .ria conclliabill l/t fra lnte- 1·essi francesi e lto.llani, sono In que8to stato di inqulctudine ~mp ,re pront a a scattare. Di siffatta . cu riosa disposizi one rii ,animo, le prime conse rlsa ,Jgono a tempi orma"! lontani: a quel dece-nnlo fra tJ 1Sl60 e. Il 1870, in cui Napo· leone Ill, dO'po avor sparso tanto nobile sangue fra .ncese sui campi di Lombardi a e · avere mCllsa l'Itali a :-11lln. via mae ~t.ra . delln. uniti• nazionnl e, Ri 1ir111t - o meglio I clei i,•ali frti,nc~ l'obbltga.rono a pentirsi - di quel che aNeva. fatto e tentò di fPrma.1·0i su lla. nostra etra.da ; ci lm1)0s~ Aspromo n; t,, e la convenz ione <1 1 settemb.re ; ci insanguinò e 1111111.i•ì a ~fentana ; ci costrrlnse n, dhnentkare il bene Inestimabile che ci aveva donato, vlet.andoci <li 1·ngllerne i frutti; las ciò g :ridn.re all'Imperatrice Eng oni,a: "meglio i prussiani n Parigi che gl'lta.– linni "· R0ma "· Nn.p<)lenne lll commLse allorn con l'ltnlin Io stes-.co er rore d'In coer enza, ohe com– mettono rer1.I italia nissimi dei gio.mi nostri cogli Slo.Yidel sud: hanno Cl'eato con lA.gue rr a la ne– cessità dells un f1lcozlono nozionale sudslavn, e s11dn.o tutt e le loro rrunlcte per costring ere questa n110\'o forzo lnternai,ional e n· 9org1iro con sentl– ment i nnllt atlani. Dopo il 1870, Bl~marck ~frnttò e inienslflcò le consegue nze degli errori di Na.poleon e TTI: spin· se In Francio a. Tunisi. ,,er ~ca,,nre l'abl~so frn es~n e J'Ttalin; ntth·ò l'Italia nello Tripltre e re~r impossibile per molti anni ogni ritorno di omtcl – zin in Fran cia ,·erM l'ltnlfa. Fn que~tn la etil. rlnssicA delle J>Olemiche giornalistic he ltnlo-frnn – resi. a. base di Irritante orrogam .a in Frnnria. di morbosa susrettibilit/1, In Ttnlla. Nel 18!l6 comi nci ò la detenfr. Nel 1902 ~1 cJbh~ l'accordo mediterran eo. Nel 191 i l'lt alia ha resti· tulto alla Francia il dono di Solferino e di Son 2 Agosto 1' 11 FRANCIA .\lt,rtino. Nel 1915 è sorta la lr u.tella uza del sa.n· guc. :\In qualcosa di ammalato roota tuttora nelle O'pinioni pubb liche dr.i due paesi, che ha bisogno cli essere curato con effetto meticoloso e incessan – te ,ti cli qu1Le al di là delle Alpi: la tendenz.a al– l'a rroganz a in Francia, a tendenza a lla raazlone neura slenica in Italia. In questi ultimi due anni, per es., troppi pub– blicisti francesi hanno ~ posa.to con troppo più fervore, che non fosse òp1)0rtuno, la causa dei greci e cle-g]jslavi non solo contro i naz.ionaltsti italiani ma anche contro ogni a.spirazio ne più le· gittimo. dell'I talla. Noi non aio.mo sospe tti di txop– pe tenerezze 11er la slavofobia e per In ellenofobia dei nazionalism o italico. Mn. anche noi siamo ri · n1asli ~pcsso fe;1•itidalla funzl011e cli protettori in– cliscl'eti e di giudici troppo spesso malo infonn nti, che alcuni francesi si sono ,iUribulta , trascu r · dn, quella, assai plà utile e necess aria, di ami chornli e '[lrudrnti conslgllatorl dj accordi e di pace. A quest'erro re - lo riconos ciamo di buon i:rrodo - ,; sono molle' scuse: dn venti a:nni il pro.hlt-ma. degli slavi dell'Au stria era stud iato ap · pn ssionafam ent e in Franciff. do! solo e sempllc 8 punto di vista antlge rm anico, scnzn alcu na con· siderazion ,- dcgl'int.eres si dell'ltnlia , la quale ere trnuta un' appe ndic e del sistoma germ anico; la st~ssit Italia, del resto, mostrava cli avere sacri· fkatu sull'a lta re della Triplic e ogni diritto sul– l'Adriatico ; sopravv enuto. la crisi, gli slavoftli frnn cesi hnn continuato a ripetere quel -avevano rl•)tto ·s,•mpre q,iando non c'ora la crisi, mentre l'llulia non faceva nulla o :focO'Vaspropositi nel co11trn1>po.-r~ al\n. -prc:-pag~"ldA. .iava la P1'9P"-· /l8nclo italiana per muto.re cel'f-e vecchie abitu – dini mentali. Tutto questo ò vero, e spiega e ecu• sa in ~iart-eJ'on·ore. ma l'errore c'è stato. E c'll trop– p:i gente in I talln in agguato per approfitta .re di ogni 11asso fal so fra ncese, perchè tutti i buoni franc esi non debbano sentire it dovere di evlt a:r-i certi att riti anche minimi, I (J11allpossono susci– tare ,in Italia reazioni sproporzionate alla causa. a·nche, anzi sopra tutto , se si t.ratta cli sgarb i di forma più che di sostanza, di monrnnzn . di tatto più che cli mala volontà . Occorre c.hc Italia . e Fro .ncia si guar iscano di qnest.:i malattia dello "!)!rito, per cui sono sempre u dirsi come Catullo e T.es.bla: nec tecum vtt,ere possum nec sine te . Occorre si avvezzino a trat– tarsi l'una coll'altra cosl come l'ln ghilt erra ha semp 1·e trattata. l'Italia. L'Inghiltel'ra , in fondo , non hn mol da l.o all'I · talia neanche la centesima porte di quel che In 'f<'rancia ci ha dato n ell'ora drrlsiva . della n011trn form azione nazionale: ha perduto rpiù uom'lni la: Frn.ncia per I'ltali6 nel 1859, che non ne a.b!bla perdnt.i l'It a.lia ·per sè In tutt e le guerre della sua indlrpendenza, mentre In Inghilterra non è mal venuto In testa a nessu no che sangue Inglese ])0 - tesse essere mai spa.r so pl'.r l'It nlla . Eppure l'Jn– ,ghllt err a: ha avuto costantemente amica l'Italia e

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