L'Unità - anno VI - n.27 - 5 luglio 1917

, L'UNITÀ Si ritorna alla democrazia I .giorn ali qu otidi ani si sono gua rd ati tu tt i bene dal da re un resoconto chi aro di qu anto è av ve– nuto nell'ultima sedu ta del Congresso int erventi – sta . :\la da l Pop olo d'Italia si in tr avvede abb a– stanza che si è trall:i. lo di un a vera. e prop ri a di– sfatta dei naz ion alisti. Ecco, ,n ta tti, il resocont o del Popolo d'Italia: « Nella seduta -pomeridi ana !'on. De Ambr is. pre – senta le segu enti dichia razioni con cord ate da nu – merosi congr essisti: « I rappr esentan ti sottos critti, richiamand osi al I,. r11,gioni del!'interv ento italiano che fu inteso rlal n ostr o popolo ne l senso di lotta contro i dise – ani imp eria listici austro -tedeschi, di chiarano che gli scopi del!'au spic at a pace vittori osa debb on o es– ser e pr eci sati in m odo da esclud er e il permaner e od il crearsi 'di quel!P situaz ion i na :i on,1li ed in – r,r ,w : io n ali che hanno origina to la presente guer. ra e pertanto aff ermano la nec es.,itd di conseaui– rr : « I. la re int egra:i one 1 tcrrit or ia.le dei ,pa e~i in1 1 asi; « 2. il r isar cim ent o dei d anni s1wi ti da qu esti 'paesi p er eff ett o dell 'in vasione ; « 3. l'int egrità Jie!l e nazi oni che, com e la Fran – l'i a, l'It ali a e la Romania /tanno qu alche parte del lnr o territ nr io sotto il dom inio strani er o; « {. la ricostitu:i on e in na;i on i indip end enti della P olonia, de/l'Armenia , ed i n aenere di tutl i i pop oli sm embra ti e soggetti al dominio stranie – ro anc he se artifi ci osamen te riuniti. in un conol.1> mc,:ato statal e. « I sottos critti 1"/con oscono in oltr e l'esis't en:a di altr i probl emi: " sistema:ion e dell e : on e a p op ola.ion e mi – sta , liber td dei mari , di sarmo , colonie , ecc., che si possono risolvere soltanto stabilendo fr a i po– p oli un p atto p erman ent e che li uni sca in una lib er a f edera:ion e anche senaa o contr o qu ellr na:i oni che si rifl.utass ero di ad eri r vi. l n tal mo– dv si p otrd r ealizzare l'id eal e bandito dal Pr esi– drnt e Wils on e dall a Repubbli ca Fran cese di co– .,tituire la società deUe naaioni; di chiaran o quin · di che la m.èta supr çma delta gu erra deve essere de{f.nita neU a costitu.ione deali Stati Uniti dt Etir opa e del m ondo , uni ca e sicura gar anzia d, pace d11revol e, di· giustizia internazionale e di m/(l/iore nv v eni r e p er !'umanitd. Le Ambris - Pa oloni - Ra,zi - Vercell~ ni - Nenni . " Qua lche particola re del discor so r ol q-uale De AmbrLs svolge queste dich ia razio ni suscita t1iva· ri.<.<imi contrasti da parte di p ochi congressisti, ma De Ambri s spiega ohe ~I tratta di mettere _ in rhiaro la ferm a decisione di strin gere in associa - 7.ioni tutte le nazioni contro gli Impe'ri central i qual ora non vogliano acr ett a re un a civile convi – ,·enza . « Un a;ruppo di cong re,-sisti rhi ede che la dichi a– razi on e sia invere fat ta , propr ia dal congresso mettend ola al voti. « { ro ntr a11tisi fann o più vivaci e tumu lt11osi. « Supera t0 Il tumultn ooo qu a rt o d'ora di nervo – •ism o, dichi ara zioni dell'on . P irolln i e dell' on. ,r n.urv ed un dl~corso di Giulf etti rondu cono 1'a11- •emhl ea ad ap nrovare a grand e ma.glf!or anza. tes– ser e alln ma no. la pr opos ta. di. mettere in votaz io· nP le dichia razioni , po i la dich ia razion e stess a. « 1 n azional i.,ti B qualrh e altr o chr tr o,•o u topi– •firr, In d ir hi ar a.i one, pr otestan o "· F. il gio rn aJe pubbli ca due comm en'ti dei due ro rr ispond enti da Roma, ch e sono a•sn i lnt eres– •a ntl. Sr rive Fr 11.nresro P aolont : « Un g ruppo di Interventi sti di estr ema aveva p rr •enf 1tn un a "dichi a razio ne per nffermare leal – men te le r n.giont e le direttlve del loro tnter ven– ti'!JTlnin ron tr on to ron q11elle di alt ri. ai q1111.ll i nn lsce In comune opero di dlfe•n Inte rn a dell n ,:ran rn . \f a grnn ra rt e del conirre~•o ha voluto i11,·P<'Prhe il conirres•o stesso si pronuncla•se In pro-p0sftn !)Pr dn re u na d ire ttiva alla co~lltuendn lep:n nazio nale. nonos tante le vivaci opposizioni del nnz!ona ltstl c-i 10 Bianeo " E poichè J'on. Maury a nome dei partili C-OSti– tuzionali ha dichi arato di accett are senz a ris erve il prin cipio a.ffermn.lo dagli in terventi sti di estre– ma, il congres so lo ha ap-pr ovat o a gran diss ima magg ioranza eccettu ati i nazionalisti militanti e pochi altri. " Così il congr esso ha dichiar ato ohe Ja gu erra dell'In tesa è un contr apposto della guer ra degli Tmpe ri centrali in quant o al pro-posito di stabil ir e nu ovi imp erialism i op-pone il p r o-posito di eliml – na l'li tutti con la teder a7lion e delle nazioni reinte– gra te e libere contro quegli sta ti ohe si rifiu tano di -pa rteciparvi. Da Roma la concez ione Jatina del. la con vivenza dei pop oli è ch ia rall).ente affermata per 1,r oclam azion e d_el congresso interv entista con– tro la con cezione teuto nica». E l'a ltr o corrispondente Nar: " L'imp eri alismo è morto. - Nell'ultima sedu ta del Congresso nazionale interventist a, dis cu– tend osi gli scopi della guerra, si è determinata la vill oria delle corr enti a.nti-nazionallste ed ant!– im-periali ste. Ha -prevalso il -princivlo cl)e la gu er– ra deve condur re am'unità delle nazioni di Eur o– pa liberat e e r einte grate nei loro diritti colla eli– minaz ione çlel militarismo e di ogni spi rito di so– pra ffazione . " Cosl 'l'impe ri alismo è morto in Italia e il ro– gito del trap asso è stato sottoscrHto anche da un deru ta to d el cent ro, l'on . .Maur y, l'impe ri alismo è morta per la !orza stessa degli eventi in qu an to qu esta guerr a rivo.Iuzionaria, mentr e dist ruggeva i pr incipi della vee<:hi a Europa , non da oggi de. st ava nel -profondo de.gli an imi d_elle n az!onJ il desiderio pr epot ente di li,lJeftà e di fr~tellanz a. « Gli interventi st i si. sono pronu n ciati ,per un a d11p,Jice n ecessità: redenzione .ed unità . · ,, Per l'It alia e la Francia , come anch e per la Romani a, si è specificata ment e ri chiesta l'in tegra . zione nazi onale . P ertanto i diritti di qa esle na – zioni , come quelli degli altri popoli, sono ricono– g('i11ti Il. Do:po di .che a noi non reste r ebbe che rallegrar – ci dPlla vitt oria delJe nostre idee, a. cui senza pr e– sunzi one possiamo dire che non è stat a estranen. l'onera ~omniut a dal nostro gior nale In q1iestl ul– timi mesi. ,fa Yerr emm o meno al dovere di lealt.à. che a.b– hiamo verso i nostri ami ci dell'Interventismo de– mocrati co, se IMciass lmo passa .re senza osserva. zioni la dimenti ca m;a in cui son o incorsi n el lor o ordin e Ml A'iorn o a -proposito della Boemia e del– In Serhi a. E' vero che n ell' ordi n e del gior no , nl n. ~- snbi to dopo le pa role « la Fr ancia , l'Italia . la Romani.A» c'è un ere., che è spari to, evldente – me~ te. !)er err or e di tramii~i on,. nel testo pub – hlicnto dnl Popn/n rl' Tt11/ia: e nel n. 4 s:i parla non solo della Polon ia e dell'A-nnenin, ma. anche « In !lPnere di tntti i popoH smembr: rti e soggetti al do– min io str aniero ». Ma. sart>bbe stat o assai megli o [lnrl are al n. 3 anch e della Serbia , e oJ n . 4 anche rlelln Boemia. E avremm o voluto In. formula slnte– ticn del totn.le smembr amento dell'Au stri a n on fos– •e manca to n ell'ord ine del giorn i'. Noi romp rend inmo i motiv i di (fl.1este r etlcenze . I nost ri amici, nella ill usion e di manten ere la con – cordia int erven ti sta, h ann o volu to non assalir e snertament e il t or o na.:ciona.llstn col cenri o roe,so delln unificazio ne serh o-croato-slo,·en a e dell'lndi – n<'nden1,a <lella. Boemi a; lo !'membr amenl.0 rlel– l'Anstrin non v'1. n tn~o lo nl pru ssiani d'It alla. \ fa qne•tn deslr!Prio di concordia è. second o noi, 1111 funestn erro re: la concord in. n on ~, otti ene, , •i ottiene solo d i otteni-br ar e le nostr e irlee, e di fnrilllvP il ln.voro nl J)t'~a torl nel torbld o. Lo mnni festa1 ione del Congr esso lnt erventl$UJ, nertnn!o. se ri allieta assai come d ocumento della f nr,-, ch 0 IP irler òemorrntkhe ha.nnn conserv ato in Ttnlh . nonostante due an ni di mistifi cazioni )!inrnnli•lirhe rli tnttl I rn llbrl , non et perm ette di rnnt.ar sen1'n lt• o vltlor lo, pe rd,~ « 1'fmf)"rl a11smo l> morto ", come •r r!vono gli amic i del Por olo rl' TtaTia Certe esitazion i democ ratic h e di fronte o re rl<' 'lffermazlont doverose di coerenza e di cora ggio 1 95 dimos t.rnno ch e l'imper iali -smo ha. bis ogn o an cc,l's di essere combatt u to, ver essere ridotto daviorc, a non ra,-pprcsentare ne ssun peri colo per l'avve• nire . Avvi.so a qu ei nostri ami ci, che vorrebbero che noi non romp essimo la concordia fra gl'i nlerv en– tisti, difen dendo l'ideale deJJ'lnle rventismo demo – cratic o contro quello dell 'tlntervenhsmo naz iona– lista. L'Unità P. S. - Leggiamo all'ulti mo momento sul P o– pol o d' It alia, che i nazio n alisti dopo la. vota.z-ia– ne dall'ordine del giorno De Ambris, intendono sta ccars i d a:lla orga:nizzarLione nazion ale lnt.erven· lista. Ne saremmo lieti, di qu esto fatto, che non im-pedirebbe l'azione comune per la guerr a tra nn.ziona listi e democratici - marcia r divisi, colpi – re unili! - e mett erebbe fine all 'equivoco che na – sce daJla convivenza conti nu a nelle stesse orga– nizzazio'ni di elemen ti contr aditt orl sotto tutti i prin cipali punti di vista. Ma dubitiamo assai. che i n azionalisti . vogliano rinmiziare a una conviv en za equi voca, da cui finora hann o ricavato inspe – rati ed imme ritati pro fitti . La loro a llea ru.a coi democratici nelle llle dell'interventismo è sta I.a l'all eanz a tra il ciuc o e il ciucaio: essi erano il ciucaio e i d emocratici funzionavano da ciu– chi. Che oosa sareb bero · i nltzionalisti , se n on si mescolassero in tutte Je manifestazioni interven – lislc? E vorranno ri nunzi are essi al vantaggi dol loro pa rass iti smo: essi che so no vissuti sempr e nel fianco degli alt ri p ar tili : dei -partiti democra– tici fra, Il 1910 e 1911, dei partiti clerico-giolltuani wa il 1912 e il 1914, da cavo dc:i democmtici fra il 1914 e 11 1917? l) U. SEGNIDEI TEMPI L ' « Osservatore Il-Omano >, 3 lu glio, s• p&– ginn , 4• oblonn a , -sente la opp ort u nità di da.re 11,i suoi lettori lunghi brani del «· poderoso dil!OOreo 1 dell'on . : Tur ati , cb e ebbe alla Cam era un ind.i– sQu tibi.le successo >. AJfo sua vo11"4,, !I.'« Ava.nti I > incominei11,-•d ess ere un po' secca.to del doppi o gioco, obe fanno i preti, lascian do i socialisti soli allo ebenglio e sfruttandone poco scrupo losamente l 'ope ra senza portooip&r e _equ&mente ai rischi comuni . « A.bbi11.mo replicatamente rilevato - eerive ù « giorna le eocialista -giolittiano - il fatto dello « s trano e doppi o contegno dei ca ttolici nelle ci.r– e costanze presenti . Il nostro ril ievo ha dato éu i e neni a qu&lcuno . Ma tant' è, i {att i sono f11.Ui. e Vi s11no però 11.ncbe dei Cll,ttolici, i qua li &m – « mettono ta le incerto ed insincero 0<>nte gn o « dell& loro parte. Tr11, gli altri, un pubblicista. « catto lico, Gioo Sottocbi eso di Parmn. , oonfeeaa. « con lodevole coraggio qu esto grav e peccato d el « cat tolicesim o italico: - 1« E · giusto affermare « che il part ito socialista ha sap uto delinear e a « mette re in luce l 'idea più chiara. e più ferma , « sia per me zzo d elle sue pubblic azioni , o con le « vari e formul e all a Zirn merwa ld , con il vera – « mon te se,-io con vegn o di St,qooolma . Spunte. « pert anto dalla, nost ra boc.-.:la la seg uente do– « ma.oda: è siffattame n te chiar ito od espr osso il iC pensiero ca ttolico ? » - E ' qu esta , com e ai vede, una con fessione preci sa e preziosa . I preti ne prendan o nota . Spe riamo ebe il colloquio eontinui . Na Mrrem. informati i lett ori . ♦ ♦ Lo st otismo la tino è 01mai un a forma int eri ore ?i governo ohe ebbe una volt a la sua utili tà , co– me già Il regime feudale, ma non ne ha più oggi. Prolungandosi, esso aVl'clJbe per te rmin e ultim o l'equa glt a.nza ne lla &ervltll, poi, la decatienza .

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