L'Unità - anno VI - n.26 - 28 giugno 1917

188 zione ed esio ere ri solt,ta111ent e i l rispett o dei µattl , si mis ero essi stessi a giust ifi car si f aticos am e11te inna,izi al trib un al e della dem ocrazi" epitet/.ic{I di Pi etroorad o. Oooi occorr e (lnatm ent e non pii , stupirsi, indion ar si o po! emiz : flr e, mu reagir e o pr ender e con cord e,nente Le deti sioni estr em e, s, 1io n si ·vuote arri var e- tropp o tard i » . il peasiero italiano,,. L'on. So1111ini ha detto : L'UNITÀ Una buona iniziativa La « Unione negO'Liant.i" di Palerm Q ha pre so l'i niziati va ·per la costituzione di un'Associaz ione per la tul~la liegil'int ~ressi della Sicilia nei pro. blemi del dopo g,uerra . « Se nel J>U.Ssat o - dicon o i promotori nella circola re d'invito - n oi fummo sempre pr onti u ctimenlica.i-e n oi stsss i per il bene alt rui , noi vogliam o oggi che l'Ialia, uscita che sia vitto - rios a dal la sua più gran de prova , si ricordi an- che e specialm ente di noi, di noi che abbiamo il dh'itto di essere ricompensa ti dei passati e pre - sen li sacrifici, che a:bbiamo il di~•itto di parteci - i>are, come già abbiamo concorso all a fonnazio - ne al la distrib uzione della ricchezza nazionale . r.~' ru·~i dell a nostra vittorìa sara nn o le tari ffe, il campo della nostra battaglia sarà il lavoro e la nosrn. tet'ra da.Ila quale il laivO'fodovrà ' trarr e lu nostra 8utura l'icohezza. Intendiamo quind i ri - mmdi care a noi il nostro principale diritto di stbiLir e quali debbano • essere gli sbocchi più con– ven ie11ti at nos tri commerci ; vogliamo anche par - lecipa,.e dir ettamente , con J'egperienza ohe a noi \"iene do,gli am.ari insegnamenti del ,passa to, a.Ila ; e Gli oblri eW vi, <1i quali tende e. ; 'inspira. va ogn , atto della uour a politica ttei rapport-i cosi dei!a auerra. come dell11 pac e, s0110 : (10 11 bl'auia. di con . quiste e d'imp erialismo, ma il desiderio di assi c·u– r are al Pa ese un av·oeni re di pa ce dur evole e di Libera. concorr enza nell o svolgime 1~to della civ il.tà e delle propri e riso rse 11w rali e mate ·riali. E p er una P!lCe dur evole è ,ieccssaria ali 'It alia la sic-u– rezza delle fronti ere nazionali, come · condizione impuscindibile di e(fettiva ind1p endenza. Lon ta no da noi oon i pensi ero, n on che di oppr ession e o di asservi niento, ma ttemmeno di avvilimento ·di nessun a scliiatta , di n essuno Stato, vicino o Lontano, gr an.de o piccolo ; miriamo anii a coo– perare alla costi tu: ion e di quell 'equilibrio di for – ze, che è conaizio,ie e oaranzia di reciproc o ri – spett o e di mutu e conces'siì mi, elementi essenzial i di libertà e di equità . nella convivenza socia l, così degli indi vidui come dei popoli ». forma.zione dei lrattati e delle ta r iffe dogana.li e ~---"""""""'""""""""""""""-""'""'"""..,""'"""""" .. __ _ ••.e il ·pensiero prussiano · E Fxancesço Coppola scmve: Ma occorre prim.a di tutto dissipare un equivo – co, che è stato assiduamente coltivato e che po– trebb e aaoi divenire mar.ta l e. Equivoco a creare i l quale hanno • collaborato i,1 egu<tl mi sura tutt e le democrazie dell'lntes11. S'è lasciato, infatti, a poco a poco. sommerg ere e otten ebrare il , enso e l'int ellig enza storica dell a guerra da una most r uo– sa f!,oritura di retor i ca idfota e velenos a. ' Questa guerra n on I!. 'im. realtd che la Lott a f at al e di lna. zioni concorrenti, di rflZZe concorre,i ti, ed anche, se v; ,(lliamo, di civ 'ilt à 'èoncorr ent'i, in quanto che l,e diverse civ iltà no-n son.o che La forma spiritua = ·le 'cteLL'imperialismo dell e di verse nazioni e dell e div erse raue . Era ed è un.a guerra . nazionale ed imperi!lle, all o st esso tito lo, per tu tt e l,e nazio ni tbeLLigeranti . i nv ece, poco u poco, da una part e b sacerdo ti e i corifei delle democraz ie dell'Intesa, e dall'altra alt stessi govern i, hanno fin1ito per di( · (ania r e con assiduà cr~scente stupidi tà le f or : e storiche crescenti e irresisti bili di questa guerra , come di • tutta la storia , il nazionalismo e L'imp e- 1•ialismo. E di una giierra essenzia lm ente nazi o– na le e imperial e hanno fa tto , in cospett o del m on – do, la ouerra ant'imilitarista, la guerra pacifista, la guerra ant im i!eria lis ta, la guerra ttmani to ria ». Il giornale che .pubblica questi pr,ussianismi ~ dà l'aria, in qu~sto momento, di .sostener e la. 00 - litica dell'on. Sonnino, dopo che h a dovuto rinu n– ciare a battersi per l'on. Tiltoni. E si compiace di essere creduto fuori d 'Jla:lia unico ralppresentan– te del pensiero ital ian o, e depos itario esclusi vo del pensiero del Mini st ro degli esteri. di trasp ol'to che d01Vranno regolare do~ la guer– r a i nostri comm erci u. Ecco un a iniziativa, che se' - come speriam o - tr ove-rà in Sicilia i.I conS6ll{!O che si mecrita , drurà. molt o filo da torcere la.i ladTi in • guanti gia lli del rprotezionismo siderurgico, meccanico e c.himico. I siciliani, qruando ci si .metton o, flni– scoo sempre ]ler spuntar la . Noi ra.ccoma nrliamo vivame nt e ai nostri amici di Sicilia di ~econdare la inlziati ,va della u Unio– ne negozianti " di P alenno . Sciocchezze u Spesso noi ci lam entavamo che la Natura, dopo averci date le Allpi, avesse tr oncato ad un tratto il su.o fav ore' rega landoci una. costa adria– tica. senza di,rese da Venezi.à. a Brindisi. · Ma noi a:vev,amo torto. La Natura. aveva continuato ar– monicamente il suo lavoro, aveva compiuta l'o · pera sua con sa pienza m at ern a: soltanto, scen– dendo ,verso il Medit:erran eo, aveva ,posta la no– stra front iera non aJ di q,ua ma al d'i Jà del mar e. E noi· non trov avmo le difese perchè ci jl.Ccani– vamo a cercarle sulle coste occidentali come- se quello fosse il termin e della P atria, mentr e il tei:rnine era là. dove lo avevano cercato le aQiUile romane, dove avevano sven tolato gli stendardi dògali, e dove i t urchi ,provenienti da Bisan zirJ V'()I'SO Vàennà si eran o fermati, come diava.nti al– la bar riera del mond o la tino ». La Gazzett a. (lel Pop ol.o che riport a questo br a– no della confere nza del dott. Orazio Pedrazzi non ci dice se è stata seguila;.da un Te Veum di rin– graziamento alla san ta Natu ra. Nel &et.ecento un predicatore hwita.va i tori – nesi a ringraziare la Pr oovidenza per aver rega- · lato a Tor,ino un fiume, e ohe fiume, rulentf'.meno • che l'Erid ano , ecc., e ' di I>iù una ·collina su cui ediflcnr e la hasilièa di Superg,a.. E' la stessa men– talità . Evidentement e, !'on. Sonnino deve essere nel l'opinion e di questi signor i ,un birbaccione volga- 1ie,che parla in un modo ma pensa in un altro. E se contin uassero all'estero ad essere pr esi s11l · serio, l'on. Sonni no ,passe1'0bbe anche !lll'ester <> \>ex un ,bi;-baccione volg3! e. · E noi .ripetiamo e riveleremo sempre la stessa idea: la prima necessità della propagand a all 'e· st ero consiste nel rich.iam are in ItaJia e rimanda– . re in trincea pare cchi di COlloro che diffoJidono a Pari,gi e Londr a il verbo del nazionalismo J)iù o meno integrale. C'è il pa cifista che dice: « Alla mia coscienza · ripu gna di ammazzare un a ltr 'uomo ». E c'è il pacifico che dice: u Ho paura di essere ammaz- zato n. · C'è il pacifista tolstoia no, che dice: u Piuttosto che run.m.az ~are, preferi sco di essere ammazzato "· E ' una forma di pacifismo, ~he esige un eroismo sovruman o in chi vuole pr o1essarl o, e.,grazie al qua le rsaxebbe 1acile- a ,una minoranza di bricconi mettersi sotl '.l i piedi tu: ta l'umanità. I tedeschi !ann o larga propaganda di qnesto genere di -pa– cifismo in casl). d 'a ltri . Nei 1>a:esidove domina lo statismo latin o la ge– stion e suprem a degli affari sembra appart enere ai minis tri. I n.1otl i, essa ruppartiene uni came nte a una legione di buro orat ici irr espon sabili. I mi– nistri, p òco as coltati, in , ragione della loro incom– petenza , della br eve dur.ata delle loro funzioni e. dell'indilsciplina gene rale, non esercitano che una autorità illus ori a. GUSTAVE LE BON. n M.a c'è un p acifismo, meno so·vnumano e poco gradito ai 1>ro'(>agandisti dell a. Germamia, che dice: « Io non uccido, non pr ovoco, ma se altri mi provoca, io mi alzerò in tutta la forza del mio diritto, mi difenderò e ob'bligherò l' avver sari o a ' ret.rocedere "! Quest o plJ.cillsmo non esc\ude la guerr a: l'accetta quando altri l'a.l:>biaresa neces– ·sa ria; l'a ccetta come un mezzo d'i pace con giu– stizia e Jibertà, pr onto a qualunqu e a.a.criflcio, non per amb izioni di grandezza, ma in omaggio ai pi:incipt del di.ritto 1umano . Questo lpa.cifl.smo pnò di.venture fieramente gu eresco in cas o di .ne- cessità · LEGA ITALO-BRITANNICA Attraversc1 la starµpa inglese Il settÌ.lllil,nale ingle se < 'rhe Spectato r >, t.ra ~ \ando nel suo ultimo numero del futuro assetto europeo da.l ,.Punto di vista ru sso, dice a propo- sito d el nostro paes e : · · · < L'Italia deve aver e il Tirolo italia no, e Trie– ste, città caratteristicamente italia na , insieme oon quelle zone del lit orale Adriatico e delle isole che sono itali.alle di se ntimento e di razza ». Si sostiene inoltre la. formazio ne di un nuovo stato jugo- slavo, ·composto de lla Serbia, Bosnia– E1::zegovina, Dalnl&zia, Croazia e altr e provin cie sla,ve 'del sud. La Boemia. dovr ebbe .essere indi – .penden~. Ai rom eni di Transi lvania . si darebbe fa.coltà di unirsi con la pro pria nazion e. Lo stesso giornale pubblica . la. seguente lettera che merita d 'esse re conosciuta da.l pubblico ita– liano, riguardo a, certi atteggia.menti ass1inti or ·non è molto dalla ri vista « New Europe >. u Siignore, da tr e se ttima ne tutta l'Inghilterr a vigila con sentimenti 'd'in te nsa simpa.t,ia. e di speranza i progressi della grande offel),siva ita – liana sul Carso e lungo l'I sonzo, albbiamo seguito col pensiero L'eroica avan ;ata. dei eolda\i . italiani nel deserto piet roso del Carso: ab biamo m•sistito al loro assa lto, degno di Calata.fimi, sugli scoscesi pendii di Monte Klllk. Il nostro interessé pei– questi avvenim enti s' a=ie sce a\la. notizia _che le un ità navali e l' eseroitd britannico collabo ra.no nel possente sforzo su Tri este, simbolo della pro – fonda armonia di volere che· da secolii. avvince ;· due popoli. Noi speriamo ohe il popolo d'Italia si sia avveduto di questa. crescente simpatia e ammirazione d~l nostro paese p~r le sue lot te e le sue vittori e: ma ci duol e di constatare che l'este nsione di questo senti~ ento non è app rez– zata in Itali a, t,, giudicar al.meno della eccessiva. importanza che ! i si attribu i~ a, certi articoli .della nostra st~pa, come quelli comparsi di re– cent e nella ,e New ,Europ e >. Questi arti coli , d iffusam ente citati dalla stam– pa italiaµa, fanno credere ,che .l'IngÌlilt erra gua.rdi con dispettoso sospetto ad ogni tenta tivo dell 'I – talia per ristab ilire l'anti ca posi~ione nell'Adria– t ico : impr essione ohe non solo è int eran:i'.ente er– ronea, ma suscita insinu azion i particolarmente sgra dit e da parte di un popolo a. cui , il domim q del mare ha sempre importato come a noi st essi. Noi sap pia.mo che queste vedute · non rappresen– tano l 'opinione pubblica del nostro paese; e in ques t 'ora di supremo sforzo per l'It alia sentiamo il dovere d'assic ur àrl a tl.ell'ind efettib ile simpatia. con cui gua rdiamo alla a.ooa.nita insistenz a , ai nobili .sagrifici ch 'essa consacra, com e altra n a– zione. mai fece,' o.1 suo ideale di libero.zione degli irred enti . • Gerente respons.abile : ERNESTO FRATONI OPWICiiNAPOI.JIGRAFICA ITAILIANA ROMA - Via della Guardiole., N. l!2 ROMA

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