L'Unità - anno VI - n.24 - 14 giugno 1917

/ L'UNITÀ 179 sognosi di mano d'opera per la mietitura e stabi– liscano la delimitazione delle varie zone dove le S(fUadre ambulanti di prigionieri faranno centro per poi recarsi giornalmente a lavorare nei vari fondi secondo il turno di lavoro assegnalo dietro le indicazioni di ogni piccolo <:olb•valore che vers.a all'atto della richiesta quanto è stabililo dalle convenzioni interna.11ionali per il la\,01·0 dei 1>ri– gionieri. La riforma dell'amministrazione • • e 1 SU01 ostacoli ~lai come nell'attuale momento iJ problema del– la. riforma amministrativa si è imposto al pubblico come 'UllO dei più gravi problemi di politica in– terna, la cui soluzione non può es.sore ulterior– mente rimandata. Ragioni di ordiine finanz.iario, che sa.ranno sempre più sensiibrn nell'avvenire; - 1·agioni di ordine politico, che non consentono più i I perpetuarsi delle attuali camruriIle burocrailche e politicanti; - ra.gioru in.fine di ordine economi– co, derivanti dalla necessità di dar~ all'attivHà del tPaese un resph·o più annpio di quello che no11 sia consentito dall'attuale ordinamento ammini– strativo; - richiamano u questo problema una sempre più severa alten1,ione dell'opinione pub– blica. a questa: appagare le aspirazioni del comm. Ti· 1,io, il quale non vuole più stare alla dipendenza del comm. Caio. La nuova Direzione generale avrà ,bisogno di lavoro: se lo crooi-à. Ed ecco una nuova congerie di funzionari <:he si rende neces– saria: e Ja nuova Di'l'ezione generale d.tvenLerà inviolahile, perch'è ra,ppresenta un nuovo posto superiore ne;i quale si appuntano i desideri d:i tut– ti i funzionari inferio,;. I ricoveri e gli accampamenti, perclrè minuscoli o temporanei, non richiederebbero le ingenti spese di adattamento e di sorveglianza; il vettovaglia· mento, in tutto simile a quello dei nostri solda.t i, non dovrebbe importare maggiori spese e preoc– cupazioni di quelle per un distaccamento di nostri soldati in giro per mantener l'ordine o per ser– vizio di soccorso; un territoriale contadino, scelto fra i più istruiti ed energici guiderebbe e sorve– glierebbe ogni drappello. Dal 20-25 giugno, al 20-25 luglio i vart gruppi di 1>rigionieri avrebbero percorso la. regione por– tando la loro opera anche a beneficio dei piccoli contadini, delle singole famLglie che oggi vedono compromessa In gran parte la dura fatica e la spesa delle lavoraziotli della ,sementa. E ma'ntenere tranquille tante e tante famiglie coltivatrici che hanno i loro uomini al fronte, assicurando il frutto del loro lavoro, non sarebbe soltanto un atto di giustizia, In confronto del pri– vilegio che possono godere i grossi coltivatori, non sarebbe soltanto un atto di saggia economia: per ottenere dalla terra il massimo prodotto, ma sa– rebbe un'azione di buona politica interna rivolta ad evita.re malumori, insofferenze... e proteste presso chi ha dato e da alla guerra la miglior parli, di se. a. m. II trucco dell'Austria democratica Ila scritto la ./\·ationaL Zeitung di Ba.silea del 21 aprile, e il J,orrrs11onden: Bureau di Vienna ha comunicate le parole del giornale tedescofilo delln .\la crualunque serio lentabivo di riforma del– l'amministrazione dovrà superare formida!bili ostacoli prima di essere tradotto in atto. E non sarà male che questi osta.coli vengano, come si me– ,;tano, illustra.ti . I. Un pTOVVedimentogovernati,vo, per quanto ott.i– mo sulla carta., non può ossere applicato, se man· ca.no le fòrze capaci di abba,ttere le opposizioni degl'interessi lesi. Ora, in materia di riforma della pll.bblica am– ministrazione, le difficoltà sono formidabili, non tanto per la mole e per l'autorità degli interessi, che possono essere danneggiati, quanto per il fallo che la riforma disturba precisamente gli in– teressi di quei funzionari, che devono eseguire la riforma e che possono con la cattiva volontà strozzare sul nascere qualunque tentativo di ri– forma. Con l'attuale ordinamento .burocratico, e spesso a causa della Incompetenza tecnica dei parlamen· ta,; che vanno a1 Governo, d Ministri debbono qua– si sempre mettersi nelle mani degli alti burocrati– ci per nascondere od attenua.Te la propria igno– ranza. Accade perciò che i poteri del Ministro fl· niscono con !"essere esercitai.i, sollo il nome del Ministro, do quei burocratici, in cui 11Ministro pone la propria fiducia. Ne periva, ad ogni cam– biamento di Ministro, una lotta a collello fra gli a.Jti burocratici, ognuno dei quali cerca di acca– J)arrarsi l'animo e la fiducia del Ministro. Questa lotta richiede armi speciali che iJ'uso più frequente va mano mano perfezi~nando. Ma non occorre nessuna Sl>CCialelevatura lntellet tuale e morale per la vittoria. E In generale, nes suno di coloro, che riescono via via ad avere le chia,i dei cuori dei ministri, è per prestigio per– sonale, per coltura, per competenza tecnica su. perlore ai suoi colleghi. ' Ora il burocrata, che riesce a conquista.re la ft. .ducia di un Ministro, non si pro1>one altro pro– grnmma, se non quello di utilizzare l'all.torltà del Ministro per elevare l'lmportanzn della pro– pria c.a1•ica.con a'umenlare le attribuzioni affidate nomlalmenlc nl proprio ufficio. Ne derivano, '!>8TC1ò, non solo quei famosi u con– fliitti di attribuzioni 11 <:he hanno fatto paragona– re le Direzioni generali e le Divisioni dei Ministe– ri ad altrettante u potenze In islato di guerra 11, ma altresl quella smania d'intervento dello Stato nell'attività del prlvatl, anche quando questo in– len-ento non risponde a vere ne<:essltà. e si risol– ve In un danno generale. E col cambiare dei Ministri, cambiano I benia– mini del Ministri, e si gonfiano rami sempre nuc. vi dell.nmmirrlstrarlona. E abbiamo cosi la crtr scente Eile!a'lltias! burocratica attraverso quelle fnmose " ri1orme d'organico ", che formano 11 so· o;no o il de iderio di ognl runzlonnrio. Jn fondo non vi ha riforma di organico rhe In definitiva non "ia destinala a rafforzare l'autorità di un alto burO<'rala, In modo che lui e sollant-0 lui, per le qlmpatle e gli obblighi di gratltudlnP contratti. pos•a fare andare avanti 11servizio che gli è statn affidato. vizzera in tutti i giornali dell'Au.stria: u Quanl< rùù il mondo ~arà persuas0, che da ora in poi I popoli della i1onarchia austro-ungarica a,Tanno assicurata la loro esistenza, lanlo più presto saril conchiusa la pace, e più favorevole questa rioscirà 1>crla mon,archia. Questa politica serve del resto !Jl'intrressi della Gennania, per la quale un'Au stria polente ~ una necessità. Le modificazioni nella polilica interna della doppia monarchia non ~ono in alcun modo il segno di un cambiamento nella politica e•tera: perch.è la Monarchia può ronurvarc le mialiori relazioni con la Germania, e nello stesso tempo godere La fiducia dell'Intesa. F:rro perchè esso de,•e in tutti i suoi documenti di– plomatici accentuare la sua indipendenza», Spe"50 il conflitto non si accende fra funz1onarl di nari arado, ma fra Inferiore e miperiore. Allora S<l l'Inferiore è un capo divisione, l'autorità del \finistro intervie.ne ad assicurare la vittoria al– l'inferiore, CTeando una nuova Divisione genera. le. la quale non riS1>0nde ad altra ne<"essità che Ora una riforma, che voglia sfrondare dall'al– t uale 01•dinamento tutto quello che sia causa di dispersione delle forze, sia dannoso o semplice- • mente superfluo, dov1·à urlare contro tutte le or– ganizzazioni. burocratiche dei Ministeri, le quali in una più logica: assegnazione dei servi.zi , in un oculato decentramento, in un prudente rafforza· me.nto della. responsabilità individuale ciel funzio– nario e quindi in un suo mag.giore spirito di ini– ziativa, vedono sempre la tomba della loro at– tuale importanza ed influenm. Insomma: la riforma dell'Amministrazione dovrà essere non solo studiata, ma anche attuala all'in· fnor.i della bm·oorazia superjore: porchè anche se si trovasse nei Ministeri qualche funzionrurio s11· periore di'posto ad immolare la propria persona 'lità burocratica sull'altare delle necessità del ,P-0,e. se, tutto il restante personale rima,·rà sempre in– t.cressato al mantenimento dell'attuale sistema; e • i funzionari, che volessero sinceramente le rifor· me, troverebbero nei loro colleghi e subordinat,i t:~le e tanta ostilità da non poter resistere lunga· mente. Quest'ostacolo è gravissimo, ed è molto difficile e,itarlo. Per fortuna, la riforma non richiede l'au. silio di tll.lti gli alti burocratici; e non sarà im– possibi:le conciliare all'opera riformatrice l'ap1>0g– gio di quella parte della burocrazia. oentrale che sarebbe destinata non solo a sopravvivere, ma a'llche ad essere laTgamente beneficata dalla ri– forma. Il. Un secondo ostacolo gravissimo è c,oslltuito dal· la ostilità decisa della massa degli impiegabi. alla semplificazione dei servizi pubblici; ostilità che secondo l'Abignenle mette ca.po a tre orl~ni: 1. molti per la restriz1one dei serviz.i temono 1danno di un collocamento a riposo affrettato· 2. molli temono che la sem!)liftcazione nuoccia alla loro carriera; 3. alt,; (in minor <numero, ma lnnuentlsslml) vedonp l'a,ttenunzlone, se non pure la evanescen– za. della loro ragion d'essere. L'Abignente propone, ,per superare questi osta– coli, dei provvedimenti di carattere tran.sllorio: coll9camento a crlposo in condizioni d1 favore 0 gradualità nella sua attuazione; per vincere il t• gruppo di ostilità. - -adozlqne del metodo dei ruoli aperti per eliminare i sospetti indicali solfo il n. 2; - isolane g,l'implega,ti del 3" gruppo, ponen– do contro di essi la parte ibuona (e grande) degli impiegati utili. Se vogliamo che la iburocrazia faciliti l'esecu– zione della riforma, occorre che lo SI.alo assuma l'obbli~o. di paga'r meglio gli Impiegati, pun:hè essi a1utmo l'opera di riforma lndjcando dove si può riSJ)armiare, dove si può eliminare dove si ;mò lntensiflcaTe l'opera di ognuno. ' Ili, Un terzo ostacolo è dato dalle opposizioni lo– r o.li o campanilistiche. Poichè la ,;forma dovrà o.vere per fine la sem- 1Jliftcazione deU'ordinamento amministrativo 0 della routine burocratica., sarà inevitabile la sop– pressione di molti uffici ora dannosi o lnutfU nel– la loro tolalità, ma. che costituiscono spesso una ronte di ricchezza per la città che li OS!)ita. Se, per esempio, si vorrà arrivare alla soppressione 0 a:d una com1>leta modi0carlone delle sotto-prefet· ture, bisognerà tener conio delle opposizioni che i centri sedi di sollo-prefetture o di altri uffici egualmente inutili solleveranno in forma più 0 meno violenta. E' una difficoltà sommamente grave perchè met· te a dura prova i nervi dei deputati, compromet,. tendone la rielezione. nesistere alle pressioni della piazza, dO'Vl'à essere perciò compito non soltantQ --

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