L'Unità - anno VI - n.20 - 17 maggio 1917

, problemi della vita italiana. Direttori, ANTONIO DE VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMINl Dirciiol'C e Amministra zione I Roma, via Adda, 4. - Abbonamento ordinario annuo Ure 5 per il Regno, per l'estero Lire lO Abbon amento sosten itore annuo L're 20; semestrale Lire IO; un numero Centesimi IO. Si pu ..,blica il 2-iovedi a ROMA - Co n to corrente con i. posta. Ann o VI - N . 20, SOMMARIO. L ' AVVEN[RE ~EL!-,'WEA UBERALE - g. P· L 'ACQU EDOTTO PUGL!E ·i - L;Unit a. L'o:-. M ORGARI. ;'\[OLTO ~-RONTE, NIEN rE CERVELLO - g. s. LA BUROCRAZ IA lN SAROEGNA - G. Sot giu. li popolo i'taiiano - Leggendo ii Giomaic .ll i- iitare. • • Premio agli abbonati Gli ami ci che invi eranno all'Ammi1,istrazio- 11e lir e 1.50, oltr e il prezzo di abbo11nmcnto, ri ceveranno una copia del volume cmrn IAMO ANDATI IN LllllA studi cli Agri cola, E. Azimonti, A. Bernini , L. Caetani, C. Colamonico, A. Ghislcri, C. Giret– ti , C. Maranell i, G. Prczzolini , G. Rirchier1, ,\. Rinè, G. Salvemini , V. imonflli, lln geo– grnfo, Uno studioso di storia antica, E. Vainn. che la libreria della Voce vende a L. 3.50. • • LA NOSTRA OPERA 1•1tò esserr ai utata : t• Sottoscri1 •cndo vna o ptti 1uio11i rlelt'Unità , • :l />rcn,lt'ndo un abbo,.anu ntu sost1•mtor r ,.,. 111w ,ti lire 20, o se,nestral c di lir e 10; 3° Pr ende11do un abbo11ame11tonormalr di tir " 5 a11Ime, pi uttosto chr com J1rarc settima11a per sr t Limana il oi ornale dal riventlitore; 1° Facendo conosr , r e l' Unità al maor,ior numrr , rossibile di amici, chi ede11dolo in lettura nei callt , uri circoli, 11ei pubblici ritr ovi; 5° I nviand o all' Ammini stra:ione dell' Uni là ( 1/o– :nn , I -ia ti dda, 4), n omi dr J)Ossibili abh onati , per 1'1111·io rii 1111meri di saooio . • • FATE OGGI quel 1/ir po/r rste far e domani. Cior, se il giornale 1·i 71incr e prnrnl r di 11h– bv11arl'i, 11011torr/at e " comprar e una cartoli – na-raglin di cinque lir r 71rr l' inti>rnn I' rii rii r– ei lir e p<'r l'estero , e .VJlerlitela ali' Ammini– strazione dell' « Unità 11, via Adda, 4c • Roma. neo J 7 Maggio J 9 J 7. , L'avvenire dell'idea liberale ['u 1'-'c ,~e onli1 • c!~l ,;io•·no ,o rat-0 dalla. m ~g– gioranz>l ,k ll'Associa ione Li b<•rale di Milano sul. l'attua le situazione politi ca. che affermava « la ,fi du cia nell'opera governativa di politica interna e dei consumi» ha destalo unn cert a ragionevole i11prnssio ne, tmlta ,ndos i d'una delle più import ant i assooiazioni d 'un ii città , suJlacui influenza, morale in rtuli a è inutile d iffondersi con tropp e parol e. E 110\ti giornali ha nno te ntato di smorza rn e l'effe t– to facendo notar e che « non ,·otarono i deputati pn'.s<'nLi, il senato re Greppi e altr e mag giori per– so nal itlt pres enti» e anzi un o dei vice-pr esidenti , con un a coerenza esem plar e, 11,,•eva vot.a.to si l'ord ine del giorno ma dichiarando cli « non ad e– rire in pieno a tutle lo critiche e agli ap punti mo ss i al Governo e tanto meno ai propos iti di re – c·iAa opp osi,i one ,erso di es.o per ragion e di op– portunitll. politica». Q11e.~t-0 voto mi ha. fatto ricor dare- che l'Aisto in It alia un partito lilwrn h•, rosa cli <:u i nvvie ne mol – to rnrnmenl,• di nccorgc-rsi, un pnrlito libernl e n.l qunk , teoricamente- , incomb e il peso d el potere e <Jl1e htl, s<'condo le stat istiche politiche, la maggi o– rnn,n. P er uno dc-i consi dc-rnndi di un altro or– d ine df'I giorno , ,otato quC'~lo ,JI ' unanimit à, leg. giamo per es<>mpio che « il P,irtito liberal e deve l-<'mp cst ivn111C1ntc-preparar e- p1•1· il « dopo guer re,» un progrum,ma organico cont<'m 1wra nt.e i suoi prin cipi fondam ent ali ,. le fili<' icl,·alillt con l 'in – diri zzo politico o $OCiulC'che il profondo rivol gi– ml'nto determin ato clall,i g11errn , ien e impone nd o a tutti i pa rtiti». l,elt.o ciò mi son domandal o: qual'è il presen t.e ,, qua lo l' a vven ire dcli 'idea libo.raie in Italia ? e l'he cosa t·in·lnno <Jurs ti voti ? I. n presl'nl,,> dc-Il tdl'a !iberni,• fo rtalia è cho , :-.:-.a, 11011 u-n~t ~ ' llH\5-.l p1u nc•Ua co~tt., nza dt -01 - ro che la porlllllo sullct band if'ra. I libera li sono 1•cce1ioni ,, formuno qui e lit piccolissime mino – rnn,e. li partilo lilwrn lc- non i• 1111 pnrlito liberale in nC'ssun punto delln politica interna oc! este rna: non è !il>L•ral1· in malerit\ dognna!C', perchè ~ tio– nc i dazi di prot, , zionc; non è libera le in materia S<'olustica, perchè non è partigi ano della libertà d, i11,cg11n111cnto;non è libN11](' in materia reli– giosa, p<'t·<·h~laHciii soprnvYi\l're i privil egi eco- 110111ici della ch iesa catlolicn ; non è liberale in po– litica esk rn , 1wrchè non distingue il proprio d al programmt\ imperia lista. d1•inazionalisti . l ·11 partilo libernle non <'~isl;, piìi in Jlalia, un partito orguni?.zalo, lt> cui d<·cisioni dc-i eong ressi facciano legg<• per i prop1; ader enti da Milano ,1 l'alrrmo , il ,•ui gruppo 1ùln ('umera si manten– g,1 nelle qu ..stioni pii, importanti di politica a mnlntto con l'opinion<' d ogli Pleltori . E11istono 111tult.• l<• !'itl/\ di Italia d,·i grup pi di persone ,·h,• ,i dicono partito lib(>rnh· " sono semp li()('– m cnl, d,•i const·rvatori '\on d,•i Yrri e propri rea – zionnri ma i.,-mplicem,•nt,, d,·i so-.tenilori d ello « ,tntu quo> Fssi d e•i drrano piìi Phe vogliano, consc nar,• J,, loro propril't/\ , lr loro earich l', le lo ro po--iziont. :l\on prend ono mni l'iniziativa di un movimento politico . Vi aderiscono quo.odo gli uo- 1ui11i Joro d10 W>n nl ;;01•"~•10 ,·i sono cond'>lti eia.Ila. fon:~ dell'opin ione pul>blica d i altri 1,a.rtit i p1u , l\'t. Essi accettarono la reazione da Pelloux p1·eAero la libertà cli:fGiolitti, furono libici con i naziona list i e sono stat i brascinati alfa guerra contro l'Austria dai partiti democratici . ·La re– ce nt e espe rienza della guerm ci ha fatto vedere in pieno l'indiff erenza della gran mass a dei cosi detti liberali . Ora io mi doma ndo se si può, in nome di un partito che _dimostra cosi scarsa vitalità polit ica,, ,otmc ordini del giorno di sfiducia , i quali pre – suppongono in ch i li ,·ota l' es i~lenza d'una co– sricnza. politica ,, di una ca pa.cità politica, su})('riori a que lla d el go, ·erno cr iticato. Le stesse- esitnzioni dei voti milan esi; l 'asten– sionr, di fronlo a un voto politico cosi impor– tant..-. dei deputa li e dei senatori ad erenti alla. \ sso<'ia,,ione li bera le; il curi{)!;()di scorso di quel vice-presidente che vota la sfidu cia al Gove rno, scn1.a però ad erire allo critich e, ag li appunti mos– si al Governo « e tanto meno ai propositi di re. cisa op posizione verso di ess o» : ci dimostrano qu 1 nto sian confuse le idee e scarw il senso della rPspon11ahiliti\ po litica in questi gruppi libera li di cui, tutl,ivia, prc-ndiamq come rappre&entanto quc•llo che esiste- nella citt/1 più politicamente 1 in1 . pii, nttiv1~, pii, generosa. d'Italia , Mi lano . l•'igurinmoci chr cosii sar à ne lle altr e, sopratutto 11oll0 piccol e p1·0,in<'ic e vedremo che, a. malgr11.– do clt>lln buonu volontà di qualch e brava perso • 11a, n el momento presento il pnrtito liberal o è un partilo morto . II . Sp il pa, tit-o è morto, l'idea non è morte. L'i- • ,1,.,, lih.-ralc .- tru<sruigrata h, ullri 11,ui.itt. Quel clw c'è di vitalo nel partito radica le, è dovuto all'irlN1 libera le. MoltP ca mpa gnr, so prah,tto nel JlH"-~l\lo,dei 80<·ialisti , sono informa te, all'id eo. lil><'nllc. r,'idea libera lo muove oggi l 'Int esa. L'i • drn libera le è es pressa nell e dichia ra zioni con cui I' \ lll<'rica, è entrala in guerra. In Italia quali' avvenire può essa a,vere? Se il pnt'tilo libernh· non propone sse già u11 e con – t.mperamcnto > - rome nell'ordin e de l giorno milant>•l' - ma vol<'••e ritornme alle sue tradi – ztoni pii, S<'hiett!', quale av,c•niro eRSo avrebbe ? <'h(I co~a accadrc-bhe a quella, Rua frazione ch e, - comi' i g iovani liberal i e borclliani di un tem– po - intend esse res tar fed ele al programma li· hl'ral<'? W mollo chuu·o . 1'n part ito che vivesse vera• m..nt,, sull 'idPt\ lilJ<'rale, non avrebbe il potere . Har<·hhn s11l,it.o ahhandonato da tutti quei depu • tali n cl1\ tutti quei senatori e da tutte quello « n111ggiori p<'r,onnlità. politiche> che sono solite non \'Otl\Te tll'i lllOlllenti gravi, e che hanno l'a. bitudine di a~pPtl aro l'iniziati\'!\ da altri partiti o dnl Governo. Un tait> pnrtil-o dovrebbe far voto ,\1 <'ll~tità. govornatirn !)('r molli nnni. Un tal e purtilo dovrobbe rinunziare ad onori, a success i, o. influenoo .

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