L'Unità - anno VI - n.17 - 26 aprile 1917

contr o gl 'Infortuni dei contadini, prim a ch e siano stat i radi ca lmente m odificati nella str uttura. e nei metodi di ges tione. La second a ragione~ d'ordi ne general e, consi ste nel do ver e che a tutti 1,oi in– combe di cooperare alla dife sa del nostr o orga– rismo nazi onale, spec ie n ell a cri si di crescenza ch e seguirà all a pac e vittoriosa, d ai paras sitismi che, con avidità, ne su cchi ano e min ac ciano le mi– gliori ene rgie. Un compli ce potente al perpetuarsi dell'arbi – trato del Sindacati, è il silenzio che si conserv a int om..i ai loro conti ed alle loro illega lità. Si sono ratte Inchieste, si son o scr itti la vor i i,ull 'argomen to, si sono fati.e interr ogaz ioni all a Camera. ,Ma le rel azioni delle in chies te ~on ri– maste inedite, gli scritti sono stati letti da pochl , k interrogaz ioni sono rimaste senz a eco. I Sindacat\ cercano natu r alm ente , con tutti i mezzi di far continuare la congiur a del silenzi o; e !più il silenzio .continua, più aumenta la loro a u– dacia. EppUll'e le Illegalità e gli abusi di cui abbiam o pa rl ato in quest 'articolo, non rappr esentan o ch e saggi di uno stato deplorvole di cose, che ha su – scitato e s-uscita da tempo, in ogni part e d'Italia, protes te, e che non pu ò e non deve esse re più lun – gamente tollerato. Su questo stato di cose l'I spet – torato de~ lavoro ha l'assoluto dover e di richia – mare l'attenzione dei poteri responsabili. Fausto Aadreaai. La G~rmania, i gesuiti e il Vaticano Si annunzi a da Zurigo che su pr oposta del Go• ve.rno tede sco il Consig lio Fed erale e il Reichs tag hanno ab olita la legge che pr oibis ce l'Or din e dei Gesuiti in Gem1ania . Questa legge ri sa liva al tem – po della Kulturk ampl, ma era sta ta già In parte abrogata nel sen so che i gesuiti potevano ris iede– r e in Germania isola tamente senz a vivere in co· munilà. li corrispondente vati cano del Corri er e deUa sera , dando qu esta notizia, osservava C,1e " la nu ova propos ta avr eibbe per iscopo di permettere allo. Compa gnia di Gesù di fond are istituti e po– ter eser citare cu ra di ani me. E' qu est a indubbi a– ment e una nu ova m anovra della Ge1mania per gu adagna rsi le simp atie del Vat icano e vogliamo sperare che la diplom azia pontiflcia non si lasce – rà ingann a re con un tal e tru cco grossolano. Fin – chè l'esit o della gu err a non è deciso il Governo tedesco ha tutt o l'in teresse di lus ingar e la Sani n Sed e con prom esse e m anovre di ogni genere; ma non vi è dubbi o che un a vittori a tedesca r appr e– sent erebb e per il catloli cism o un gravissimo pe– ricolo, nello st esso modo che la guerra vitto ri osa del '70 è stato pr eludio alla persecuzione religiosa. TI trl onfo delle armi ger mani che nella guerr o mondi ale signifi cherebbe oggi il tri onfo del lut e– rane simo ed un gr ave peri colo per la Ch iesa ro· mana. L'abolizi one di un a legge contr o i gesu iti non è, adunqu e, che un sempli ce st ratagemm a per esercitar e una press ione sull 'elem ento catto lico e sulla Sant a Sede . ., In verità , noi non vediam o che b isog no avr eb– be la Germani a di eserci ta re pr essioni su lla San– ta Sed e per ave r la favor evole al trionfo delle a r– mi germani che . Il fa vore dell a Santa Sede è ac– qui sit o alla Genn ani a da un bel po' di temp o. Vati can o e Germ an ia so no interessa ti in com u– ne a con solid are e ingr andi re o, nella peggiore delle ipotesi, sa lvar l'Aust ri a. E ques to è il se– greto della lor o in timità.. li richi am o dell'Or dine dei Gesu it i è uu docum ento di qu esta intimi tà, ~ iJ fru tto dell'alleanza aust ro-tedesca-vaticaneS<'a: non è uno strat ag emm a usato dalla Germania per crea.re l'Intim ità e l'all eanza . E quan to al dan no che il ca tto licism o avr ebbe in Germani a da un tri onfo delle armi germ a ni– ch e, il qu ale sar ebbe trionfo del lut era ni smo, sa – rebbe bene smett erla un a buon a volta con quest i spett ri d'idee. Nel blocco a ust ro-tedesco il iut era– nl smo e il ca ttolicismo si equilibr ano come nu – mero di seguac i e come estension e di territ oM. li tempo delle lotte religiose in Germani a è finito da 111n pezzo. Il Kultu rkam pf di Bismark fu un fuoco di pa glia, che durò poco e che non si ri ac– cenderà più . a Gino Bianco L'UNITÀ Nel fas cicolo gennai o-marzo 1917 della Nu ova R ivist a Stor ic a, Georg es Pl ato n ha. richiamat a l'attenzion e degli studiosi su llo scri tto di un teo– logo e filosofo tedesco, Da.nb, pubb licato nel 1812, suJ Concetto di or todossia . In qu esto. scritt o tro– viamo le seg uenti teorie, che devono dar da. pe n· sare as sai a quC:gli ingenui , i qua.li s'illu dono che i contras ti Ir a catto licismo e lute r ani smo pos~a– no orma i disint egr are l'u n ità spirituale germ a– nica.: « Ciascun popolo h a la sua propria religio– ne, perchè ques ta religione la p ar te della sua esse nza . L'etero dossia, ci oè a di re l'inf edeltà del– l'indiv idu o alla. religionè del suo popo lo, è nello stes so tempo un oltraggio al patri otti smo. Pr esso gli alt ri popoli religion e dohùnan te è il P rotestan – tes imo o il Calto licismo, cioè a dire il pr edomi– nio dell a dott ri na o del cullo . In Ger mania le du e form e della religione coesistono, e la vera fede del popolo tedesco consis te app ,int o in questo : che per ciauu n fedele l e due relig ioni ripos ano IL GOVERNO LA STORIA DI 1 UNA LETT ERA .Mettiam o un :po' i1 ' n aso in uno qualunque dei Minist eri dell'italu regn o. Arr iva una lett era od un foglio o un a « pr a– tica il ; sì scelga qu el che più pia ce tr a i leg– ~-iad ri te rm ini bur ocr atici. E, pr ecisam onte, ar– riva all'ufficio di spedi zione centra le. Di là è mandat o all a Dir ezione generale, o, comun que si chiam i, al ser vizio comp etente. Dorm e un po' sul ta volo di un segretario par ti– colare , o qua lcosa di simil e, del dir ettore gene– rale ; giun ge sot.to gli occhi, in mille ,, >pratiche » assort i, d el direttore gene rale; un a sua sigla; io fretta. E il loglio viaggi a a.I ca po-divis ione, e scende per li ra mi del ca po-sezion~. Il capo -se– zione mand a finalme nte le ca rte all 'ar chivio, ove il fogl!o solett o tr ova la sua fam iglia , si collega o i preceden ti, vien e pr otocollat o, pr end e post o sovra la «camici a» d'un fas cicolo, e rit orna al ca po-sezione, che l'as seg na a l segretar io o vi ce– ~egreta ri o icbe dexe tra tta re l'aJlar~. Respiriam o : è la meta. L'impi egato legge il foglio, p repara in minu ta la ri sposta, e rim ette in movi ment o il disgr az iJJ.to fJ1Scicolo. li qu ale, 1,ian piano, con sonn ellini int ermedi, ritorn a al capo -sezione che rivede, approva e « vist a ». Il ra po-di visione la altretta nto. E p oi dietr o-f ron t ; la m inuta col suo « motore» (si chiam a cosi il logli o che le ha dato origine) va in co1>iat ura. Eccola bell'è ricopi at a, linda, pr onta al la firma . Pa.rdon , no : è necegsa ria la collazio n atur a ; 1I seg retario minu ta nte confr onta se ci sono err or i materi ali di scritur a. E la « pr ati ca » ri prende i' trotto . Per la terz a vo lta va al capo -sezione, e po i al capo -divisione, ed - infin e! - ai direttore ge. nera le. Se le cose van no bene, e se il sign or di· rettorn n on trova nu lla da ri dir e, firm a, salvo 110n si trat ti di cos a di compet enza del Mini stro · nel qua.I caso ibisogn a atte ndercrche S. E . tr ovi 11 minu to di tempo per segna re qu esta cart a, fra le centin aia che ogni giorno, gli sono por – tate da vanti e che egli è nella im[)Ossibilità di legge re. Quand o dopo quel po' po' di m" -cru cis, il nero t'· sul bianco, la vi a-crucis non è'"finita. La "pr a · tica » torn a a camm ina re, anz i 11- d iscend ere dal mi nistro al di retto re genera.le, <li dir ettore ge– ne rale al ca.po -divisio ne, da.I capo-divisione al rapo-sez ione, dal cap o-sezione al segre ta rio m i• ,wtan te. Auff ! è finita . li minutante (che Il >più delle volle !la la laur ea ) deve verificare se vi stann o tu tt i gli allega ti . Malrtla all'a rchivi o. L'a:rch ivio sped isce . Son o, io comple sso, 18 o 20 passa ggi ch e fa una ca rta, anc he ove richiegga il più semplice dei pr ovvedim enti, an che ove si tratti di acçu– rnr e ricevuta (cosl il gergo ) del mqdu lo a sta m– pa 8, n. 743. La rivelstzione di que sto J)ercorso intern o, con ta nt e fermat e, spi ega perchè le « p rati che» s iano l'0Sl ete rnam ente lungh e ad eva dersi (c. s.). Ba– sta ZLD sonn ellino per og ni st azion e. E si chi a,. risce, più che con ragionamenti teor ici, la len– tezza pr overbi ale della bur ocrazia. P ass iam o ad un altro ca none fondamen tal e del tecnicism o burocrat ico. Ogn i lett era, nota o 135 su un piede di per fetta eguagli an za. Ortodosso in Germ ania è colu i, che cons ider a come cosa n e– cessar ia la s epa ra zion e delle du e Chiese e la lor o per fett a eguaglian za. E' eterodosso, cioè con trad · dice al la fede del su o popo lo, in egual m isur a chi lende a sta bili re la pr eponderanza d'una delle due religioni su ll'altra, come chi vuo i fonderle in un a sola . L a Germ ania non ha che una sola Chi esa soto la dup li ce forma del Catt olicis mo e del Pr otestantesimo il, Non mai come in questa guerra si è r ivel ai.a hi verità di qu esta teoria . AJ>bandoni amo , dAlnqu e, og ni ill usione. Guardi amo in laccia la rea lt à. Il tedesc o, protesta nte o catto lico o social ista ohe sia, è soprat utt o tedesco, n ient'a ltro che tedesco . Pe r questo è un per icolo pe rma nente per tut ti i vicini. E per questo occorr e combat te rlo, e occor – re diffidare dei suo i alleati, cominciando rlal V11 ticano. BUROCRATICO pr oV'vedim ento, che esca da un Minist ero, deve essere form ulat a in m odo da rias sumere in sè tutti i precede nti; deve lare la sto ria di tut to l'affare; deve comin cia re (come diceva L,iveley e dei di scorsi degli itali ani ) dal giu dizio uni versa– le; deve esser e concepita in modo che, se per ca.so venisse arso o s.pariss e tutt o il fasc icolo, si possa in ogni modo dal la p agin a sopravvi s– suta ricostruir e tutti gli elamen tl pe rduti. Que– st.'ulti mo concetto m'è stato insegnat o, ad lit e– ram , da un gros-bonnet, che mi volle is tr adar e nei segreti bur ocr ati ci più pr ofon di. Si arr iva alla più tro nfia ed tnutfl e compli ca- zione. Bisogna fare relazioni lu ng,he su ogn i onestione. - Un ufficio ri copia qoo lle pr ecedenti dell'al tr o, , a riand o qu a e là le J)arol e. Ogni volta che si va a sentire il pare re di un o dei num erosis simi cor– pi consu ltivi, '.I)er la cui tr afi la devono pass ar e ,,nohe i pro vvedim ent.i più insignificanti , bisogn a lare un a relaz ione da cap o. E' la · sman ia gr otte sca del • far (l,gur a. I! va – lnre degli atti si mi sura dal la lun gh ezza. Pr o– pr io il cont rari o di ciò che avvie ne n el mond o comm er ciale ed' ind ustri ale ove !basta no du e r i– ghe : va bene o va m ale, o badat e a questo, per rispon dere all e let tere più importa nti. li bu ro– cra ti cr si vergognerebbe di p re'!)arar e una nota e he dica " gra zie, sta bene ». Bisogn a, per lo me– nr riass umer e la nota che si ri ceve ed alla qua le ;,i risl)Onde, e bisogn a arrotonda re con le veneri cJcllo stil e bu rocr atico la sostanz ial e semp licità della rispos ta . Ora questa elefa nti asi e questa mala tti a della concentraz ione n et voto hann o rad ice sopratu t– tc nell'interesse tr11vet tis tico di gonfl,ar e il Javo- 1 e• : e siffatto int eresse, oltr e alla mo lla pe rs o– na le del compen so e della consideraz ione d ava n – ti ai superior i, lha l'altra molla ancor più forte , dell'int eresse collettiv o, generale e sottac iut o, ad aume nta re il per sonale , am 1>lia re gli orge.ni et, migliorare le ca rri ere. Salvo rarissime eccezioni, tutti gli impieg ati vi dira nn o che il loro ufficio lavo ra moltiss imo, 1>iù deg li altri, cbe c'è bi sogno di al tro per~onal e, che ci vu ole un nuov o... ru olo. Un mio runico, per fa r ap parire sem pr e più il'lge~te il lavo ro del :prop,a> 11ffìc10, dav a 11 numer o d1 protO<lOlio ad ogn i c~ [)ia di ci rcolare che spediva, pe r esempio, ari. 69 prefetti del Regn o, e dalle asclus ic:1i verti ginose del pr otocollo trae va pre tes to a chiede re nu ovi impiegat i. Se non credessi di ted iar e, I>Otrei ri– velare mille a.Itri ingeg n osi tr ucchi , di cu:i si ~crve la travette ri a grossa e picc ina <per comp ii– rar e le faccende. Meuc:elo Ru loi (Cha11teciel'). (llall ,c Critic a Socialr rlel 1909, pug. l~ -7). C'era una volta 1111 pr ovveditore di ,un a delle 69 pr ovincie d'Ita lia, il qua le, avendo letto sui gio rn ali che è necessa– rio ridurr e al minim o i consu mi, pensò di contri – huir e per parte su a ad un a not evole economia un ifican do l'o rario d'ufficio. Con questo espe dien -

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