L'Unità - anno VI - n.13 - 30 marzo 1917

diritto di Jagnarsi? Il nootro dover e sarebb e di dire che lui e la soci et.à ha:nno diri tto alla g iu stiria, bench è il nostro sia un mondo assai m a l fatto, ma se la giustizia. non fosse fatta, il mon– do sarebbe mal fatto an che di più. :\fa nel m ondo internazionale, si dice, simili ol– tragg i sono sta.ti commessi an che prima e non sono sta.ti puniti ·. A que sto rispondiamo, che stia mo combattendo .a.vpunto perohè non possa.no es– ser commessi ancora. Avevamo pensato che tutta l'Eur opa. avesse ab– bandonato l'idea di commette r li, che la Germ a– nia, come tutti noi altri, potes se ringhiar e, m a non arrivare alla guerra, se non per qualch e r e– ciproca pazzia o mallinteso . .Ci siam o accor ti , in – vece, che la guerr.a non era una pazzi a o una perversit à per lei, ma semp liqimente il miglior me zzo per ottener~ quello che desid erava., e ci siamo accorti, per giunta, che ella av rebbe con– dotta. la. guerra senza riguardi alle legg i e alle promesse, a al futMro del mondo , o al la comun e cosc ienza dell 'uman ità , senza rigua rdi a null 'aJ. tro che alla vittoria. E cosi ella sta condu cend o la guerra a:nche ora, m ent re cerca un a pa ce, in cui non debba scontare il fio dei suoi delitti. La Mitteleuropa In una simile pace non vi sa rebb e giustizia , e nessuna speranza di futura ,giustizia, ma sol– tanto un mondo di Impuniti delitti di sang u e. Chi è capace di suppor re che la Germam a 1,o– trebbe giungere ad amar noi , che le abb iamo a.t– ti-aveTsato il cammino, o che noi potremmo giurr – gere ad amar la perchè essa non è r~uscita a ra– re .a, noi que l che ha !,atto al Belgio? Ch i pu ò sup– por re che il Belgio e la Franc ia, con la memori a. di quel che han sofferto, potroobero dire di qui a poohi anni: « Siamo sta.li tutti degli sciocchi . · Dimenti chiamo la nostra: follia e ridiv entiam o amici!"· Anche se avessero una saggezza e un a J)Otenza di perd ono più che umana, esse non po– trebbe ro di r cosi, perchè la. Germania sarebbe ancora quel- che era quando commett eva i! suo delitto. Coloro che dicono che la Germania di fferi sce da noi solo per la logica e per la fran chezza , non comprendo no le vere condizioni della forz a tede – sca e gli scopi che r isultano da que ste cond izio– ni. La G8Tffianla è ciò ohe è, per aver conqui – sta to popoJ i che solamente in forza ma.teri o.le le erano in feriori: or questa Inferiorità è per lei un'in fer iorità In tutto. Ciò che ella. desidera. è uno Stato medloeuro – peo compos to di parecchie razze e nazioni diver – se, tutte p05t e sotto il giogo tedesco. Si trover an– no meglio sotto questo giogo - pensa la Germ a– ni,a, - lo da r ò loro la mia K11-jtur; ma devon o sot– tomet tersi a me, volenti o nolenti. ll suo scopo non era chiaro prim a della guer – ra perchè ella dominav a poca gent e che non fos– se tedesc a, ma il suo pi an,o medj oeurop eo l'h a fatto ch iaro . Il suo Impero e quello austri aco debbo no form ar tutt'uno e debbon o atteggia rsi non secondq il modello d'un liber o popolo o di llllO lib era confederazione di popoli , m a secondo il mode llo dell'Imp ero austri aco. Qual e speranza rim arrebbe per tutte le più de– boli razze dell'Imper o austri aco q uan do lo parte tedesco. di questo venisSe rafforz ata da tutti i te– deschi della Germania? E quale sp era nza per tul – te le nazionalità minori di Europ a, qu ando la Germani a domin asse egemonica:ment e sovra . tu t– te? qual e speranza di pa ce per l'Eur opa., qu an do quest a grand e Pot enza. central e fosso cosl stah1- lita nell 'in gi ustizia e con metà dei suoi npp et'li anco ra in soddisfatti? A qual fine qu esta Medieu ropa dovr ebbe esse.re costitui ta , se non a.ffinch è In. Germania p0t esse esse r forte a spe e di coloro che non sono ted eschi ? La nostra idea di un'J,;uropa fu tur a è qnPlla ,11 1111 insiem e di liber i StaLi viventi in sieme in a mi– cizia . La sua idea è qu c.la d'un gra nde l mp ern govern ato da tedeschi , mi glioralo dall' organ izw – r,ion e ted esca, con un a corona dj Stati att orn o ~empr e più impot enti cont ro l'espansi one d ella p0tenza ted esca . Noi credi amo che vi io. una diver sità di ,-i. viltà corri spo nd ente alla div ersità dell a natur a umana . Essi credono che ~; sia soltanto un a ci– ,·Utà , la tedesca., e cl1e in qu anto le altre nazioni differiscon o dalla Germania , siano infer iori. o L'U NITÀ Noi erava.mo soliti di pensare , che tutto ciò che i tedesc hi di cevano intorno ala decadenza dell e altre nazioni , rosse nonsen so prof ess iona le, un a vanità n aziona le ohe s'esp rime sse con la solita ca r atte ri stica pedante.ria germani ca. o,-a vedi a– mo che verament e tutti i tedesc h i credono così, e agis cono di consegue nza. Noi siamo in deca – denza, perchè non vivia:mo seco nrlo il modello tedesco, o n on ab biamo alcun di,ritt.o ad aver e la nostra propri a cond otta di vit.i,_ Come ciò deve esse r pr ovato? Dtovt<esser pro– vato dalla vittoria tedesca. E nulla pu ò smen– tirl o ai tedesc hi , se non la loro sconfitt a. La prova suprema Pe r essi la vitt oria in g uerr a è la prova su– pr ema de.Ila s11periori tà: e tutta la condott a te– desca è logicom ent.e baso.Lo su que sta fede. Non importa ciò che qual che tedesco preso a sè pos– sa dir e. Il popolo tedesco ha a bdicato la sua , vo– lont ~ ir;i qu ella del Governo tedesco : ed ha fatto cosi perchè crede che con quest a abdicaz ione p0- trà ottenere In. vitto ri a.. Il Gover no tedesco sem – b rer à buono ·al popol o tedesco se vinc erà, e cat – tivo se sarà sconfitt o. Frattanto operano tutti sul – la fede che u na nazi one possa compi ere ogni co– sa pur di ottenere la vitto r ia. e allonta nare · la sconfitt a. I belgi non avevano alcun diritto: er a– no soltanto un ostacolo, o un mezzo, per la vit – tori a; devono esse re ·ma ssac rati se res istono, e con dotti in schla vità se non resist,ono più . IL GOVERNO I carri ferroviari L 'Unità deve ringr aziar e viva.mente il Non col· laboratore, funziona.rio dell e Ferr ovje dello Stat o, eh.e ha voluto dif9nder e l' amministrazion <: fer· rov iaria d elle acc use, che sulJ'Uni td del 2.1 feb braio le mav eva. !Un mod esto ma.uova.le della sta – zione di iFlrenze .per l a scarsena dei carri ferr o– viari. iLa. difesa del Noncoliaborat ore, in fatti , ci ha p roCUJrato delle notizie prez iose e di ~icuris – sima. esa tte zza sulle regpon sa bilit à delle Ferrovi e de'lllo Stato nell'att uale parali si del , traffico ferr o– via.rio. Si tratt a di responsabilità personali gra · vi.ssime, che confinerebbero addir!tt 1ura coll'all,1 tradimento, se qan do si tratto. dj buro crazi a non si avesse il dovere rii pensare , li.no a pr ovo. con-· tra.ria , a fenomeni di orl-111Pidità più che di mal· va.gità. Il Non collo.bor;tore, dunque, volendo scag ionar e la iburocrazi a della sca rsezza. di ca rri , ci scri – veva: « Crede il critico, che 006trui re cai,i sia altr et– tanto facil e ohe scrivere articoli per giornali? E se i pezzi grossi si fossero aooorti non ora., ma du e anni fa, della defic ienza, di vo.goni e non aves – r,e trovato opportuna risposta . a cos tituirn e ? Que– sta. è l'indagi ne seria per una criti ca serena ». Or bene, ecco in che mod o sono and ate ·1c cose . Nel marz o 1915 - dunque precisa mente du e anni or sono - le 19 fabb riche di carri fe.rr o– viari, di cui dispo ne l'It a lia, si rivols ero a l mi ni stro de i lavori pubblici, per di chia rarg li che "ven do esaurite quasi tutte le ord inazi oni di lo– comoti~,e e , e.icoli de!l'a nn ata. preceden te, ess e era no in pro cinto di rimanere senza lavo ro ; chi edevano pe rt a nto di urgenza ch e il governo comun icasse 10 1·0 le ordinazioni per l'anno in corso, dovendo esse prepa rare il loro progr amm a rii lavoro. La Direz;ione geoP.rnle delle Ferrovie dello Stato rimMe se nza risp onde re PElR OTTO MESI. Per conseguenza Jr, produzione dei veicoli cessò ir tutte le officine. e queste dovette ro cercare in alt re dir ezioni il loro lavoro . Solo nel novemb re del 1915 la D. G. F. S. In• vitò le ditte costnutLrici n. intalvolar e le tratta – tiv e. )la lasc iò cader e tu.I.te le pratiche che le ditte cerca.vano di inizia.re fino al febbrai o del 1916. Finalmen te n.el !ebbrai o 1916 semb rò che la D. G. F . S. volesse far e qual cosa di seri o. E in· vi tò le ditte n. ra re le loro offeri.-0 di prezzi e a dichia rare la lo ro potenziali tà . Le nfferte furono !att e entr o il marz o, accoro · pagna t.e dalle p rol.este di alou ne ditt e, che si la- 10 3 Chi pu ò credere che un a naz ion e che si com– porta così in gue rr a, si comporter ebbe meglio in una pace di su a p ropri a fa.ttur a? Cert o n on vi sa rebbero m assac ri di gent e soggetta, se ess i po– tessero farn e quello che vo3Jiono: neanohe 1111 padrone di schi av i uccide i suoi schiav i, n: meno che non sia pazzo; solam ent e li u sa per i suoi pr opri fini e senzn dar si il minim o pen siero òcl diri tto che hann o a nch'ess i di vivere la lor pr o– pri a vita .. Sl, i tedeschi sono logici. Ma tutta la loro lo– gica è basata sul postulato che ess i so no il po– polo eletto e che solta nt o con ·ess i la Kult u r pu ò vive.re . Con statiamo ora la veri tà del vecchi o ada – gio: che non v'è peccato come iJ peccalo dell'or – goglio. E' U pecoato del Dia.volo, pe rchè a I pec– cato re semb ra un a virtù , e tra sforma in virtù tutti i peccat i concomitan ti. Esso ha una sua lo– gica fata.le, di cu i manca.no gli a\ t.ri peccat i. E non vi è ch e un modo pe.r curarlo : abbassarlo . Chi pecca d' orgoglio non ha fede ch e in sè: e non può trov a re alt ra fede, flnchè qu esta non sia dist.rutta.. Allora, mo. solo allora potrà muover e a pi età e potrà esse re compa:ssionato da coloro che non han cond iviso il suo p eccato. I tedeschi mostran o ,CQll le loro azion i che In lor o fede in loro stess i non è ancora dist r utt o. Sono ancora la. loro propri.a: legge: e nulla Il per – suade rà che vi è un' altr a legge, se non IA.lmp0- sizione ad essi di qu esta legge. (Dal suppl emento letterario del Times). BUROCRATICO. mento.va no deg li ordin ati vi assai sca.J:Si, ment re lo lor o calpacit.à di lavoro era assai più grand e. :'<la la D G. F. !';_ rim ase incr Ol! ahiJe ad offiiire, per e~.. cento ca rri a c'hi si dicev a dispos to n farne parecch ie centinai a. E alme no le ordinazi oni fossero state final – me nte da.te ! Ma nossign ori ! Hicevuie le offerte, la iO. G. F . S. ~i riaddoranentò sino n.1 lug lio 1916. Nel ,luglio 1916 si seppe a Genova che il Go– , crn o av.~a ordi nato in America 8000 carri, e GO locomotive , senza dnr seg!llito a.Ile trattativ e iniz iate colle, ditte italian e. Voi pense rete, o lettori non burocratici, che 1,i i,11rocra.zia. fe1-roviaria ab bia preferita l'Ameri ca 1w 1· fare più presto. ~'la v'ingannate. I 3000 ca rri 00 110 anco ra in America I Solam ente wlcun e set · I ima.ne !n. ne sono sbarcA.li 200 a Livorno : e oc· correrà ancora del tempo per m ont aTll. Dunque pr ima del 1918 tutti i 3000 ca rri americani non li avre mo su lle rotai e, dato che i sottomarini li lasci no a rr ivare . Cioè lo. bur ocrazia ha rln:unziato a 10.000 ca rri, che 'J)Oteva.no esse re cost rui ti o ri parati in It alia, pe,· non procura.Tsi 3000 co.n-i ame rican i. A pr(1J)Osito dei ca 1-ri da ripa ra.re , sapete, o lct· tc>ri non bur ocrati ci, il mot ivo peT cUIÌil Servizi o veicoli dc.Jla ,D. G. F. S. ha rifiu ta to ostinai.a · mente \:Li fa.rii ri pa:rnre n egli \Stalbilim c,nti pri – , :ili ? Quelle mig,liain di vago ni int en de tenerle o miwcire n ei ,1>0.rchi" nelle sta zioni e a ingom - 1,rare lo Spazio, J>erch~ debbono servire come ri– serva per da r la voro alle officine de llo Stato e a 4u0Ne pri vate , che aveva no contratti coll e Fer · 1ode dello Stat o, a llorchè non ci sa rà a ltro du rr,ro ! Intanto il cu rbon e vegetale non può essere trn– sp ortalo nelle citt.à, che hanJ10 fr edd o ; il gran o marzu olo non pu ò esse re ,port a to nei luoghi d ello 50mina ; i f!Jali non arri vano al le less it'Ure ; i d liculto ri del :\lezzogiorn o as pett an o con rmsio. disperata il solfat o di rame che resta n elle fab · brichc del Sette ntri one ; molti trasi>orti di ca.r– i' onc inglese, cbe alme no parzi almente ed in caso ù1 urgenza, potrebbe ro essere fatt i l)C'I" terro. at- 11·a.verso la Francia., se avessimo i curri, devono e,se re fatti soltanto ~wr mor o, con dan no di altri Irasporti. Ma, i bur ocratici di Roma han no mo – ~ivo di essere neri della loro capA.cità di previ – sione: ossi pe nsa no ad acoumt-1a re lavoro, ,pe ,· quand o ci sar à sca rsezza di occup azio ni , a i lON0· ratoii , anzi a.i non lav oratori, dello Stato. Altr~ cose potremm o di I'\' a questo proposit o. •, le dir emo se oe ne sa rà necessità. Per ora faccia.mo punt o. E doma ndlamo al Go·

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