L'Unità - anno VI - n.11 - 16 marzo 1917

L'UNITÀ Ignoranza ' agraria one1; Inizia li e sviluppa rn e le facoltà. 'J)roduttt, ,e . Al non semp lice problema finanz iar io si in treccia cnsi un, for:e più ar duo, pr obl em a educativo, della g ravità del qu ale possiam scorge re u n sag– gio nella non trop 90 felice prova !alta finora fra noi dagli istit uti ufficia li del cred ito agrari o, Il cui buon rnlrre w·tò lrop])ù fr equente ment e con– tro il manch evole s.vilu'J)po delle faco ltà economt– .-1,e Cd amminist rali ve dell e class i 'ben efica.Le», Secondo i più recenti rili evi di statis tica ag,-a– ria, il territor io ital iano è distrilèulto tra le se– ~ae nti specie di terr eni: Ettari Per 01nto Semln ativ,i sempli ci l d. con pi ante legnose Tot.aie Culture specia lizzate legnose 13oschi e ca.stagn eli I- rati e pas coli perman enti Inc olti ,produttivi 7,0-i5,500 6,639,500 13,685,000 1,507,900 4,563,700 5,580,100 1,035,000 Tot.aie . . 26,371,700 263,717 Pari a chil ome t.ri quad ra ti . Su perficie occup ata d a fabb ri - ca ti, acque, strade, ferr ovie e tramvie e ste ril e per u a.– tura . . . . . kq. Superficie dell' ltaLia 22,965 286,682 26.7 25.2 51.~ 5.7 17.3 21.2 3.0 100 O 91.9 8.1 100.0 Quel milion e di ,ettari di « Inco lti pr oduttivi "• e quei 5 milioni e mezz o di « pr a ti e pasc oli per– n1anent i », hann o dato nc N'occhi o ad alouni diri – genti le organizzazioni oper aie italia n e, i qu ali hanno ini z.iata nella Conf ederazione del la voro una campagna pe rchè queste terre « in colte », che formano u n quarto del territo rio nazion ale ~ieno d:istribuite a coloro che non trova.n o lavor o in lta.li a. I lavor ato ri devono pretendere quell e terr e, rpercM " q,uali produttori ved ono in ciò un rimedi o efficacissimo alla di soccupaz1one ed a.Ila emig,-a.zione; qua.li con sum ator i, comprendono che soltanto con una coltiv azion e inten s iva di tutt .i le terre d'Itali a si sottrarrà il salario a lla falcid ia del ca ro vivero ed al pr otezi onismo esoso ; quali cittadini, int uisco no che, redimend o le terr e dal J'lncoltura e da lle paludi , si aumenta la ricchezza ROci·ale, si affron ta.no e si risol von o nece ssari a.– m ent e gli altri pro blem i cons eguenziali, si molti – pli cano le att ività pr odutti ve, si sYilu'!>pa la ci– viltà, si migliora la vita , si determina il lben.es– &e'I'efisico, mora.l e ed econ omico». Anche ammesso che Le ba si di qu est o ra giona– mento !osS'-lro esa tte, bisogn~ebb e che le organ ·iz– zazloni operaie non si limita sse ro a chied ere Ln genero la di st ribU2.ione delle terre incolte ai la– voratori. Con qua.le criterio dovrebbe essert! fatta questa dlstiribuzione? Si dovrebb e da.re a chi a r– raff a arraffa? 'Ma. il guaio è che le ,basi del ragionamento so– no fantastiche. Quegli « Incolli produttivi», che fann o spa.lan – caTe gli occhi a certi segretari di organizzazioni o;>eraie, secondo qu ello stesso Ufficio di statistica agraria, da cui gli scrit toli dell a Confederazion r. del lavoro hanno imparato la. esis tenza e la. esten– sione, " non devono essere contu si con le terr e Incolte, cioè con terreni ohe sarebber o susc ettivi di coltura o potrebbero essere destinati a.Ua pa – ~torizia., ma ch e res tano Inutilizz ati per mancan – za di lavoro e di capitale che vi si aJ1Plichino ». SI tr atta di siepi boscate, gerbidi , brughi ere, vahll da canne e da stra.me , relitti m arittimi , ffu– vlall e strad a;Li, lasciati alla vegetazione spont a– nea, ma I cui prodotti sono utilizz ati nel limit.i del possibile. Dunque ,gl'in col ti produttivi, n on sono ter re inc olte c.he potre bbero div ent are pxo– dutt¼ve, come per equivoco credono gli scrittori della Conf ederazione del la1Jor o: sono ter re che produ cono un redditv senza essere coltiv ate: cas o tipico, I canneti, che s'pesso pr oducono redditi a s– sai più alti di terreni colti\' ati Intensivamente e di cui ~arebbe anti econom ico modifi ca re ,1a de;ti . nazione ·agraria. Come spi ega l'\Jffl cio di statistica. agrar ia, da cui gli scritt ori dell a Confedera zion e ,le! lavo r o hanno ,preso f dati statistici, senza avere prima studiato Il va lore della nomenclatura adope ra ta d all'Ufficio med esimo, in It a lia di terr e incolt e non ce n'è quasi affntto , " se per inc olte, si In – ten dono terre naturalm ente suscettrve di essser e coltiva.te , o iper lo meno adibi te a.Ila coltura fore – stale e -alla pastor izia, le qua.li , per ma ncanza. di lavoro e di capita.le che ad esse si a!pp!lchlno , re- sta.no inutili::at e; nel qual senso 110 ,i vi sono terre incolte in I talia e non potrebbero esservi, data. la elevata densità della popolazione in generale e òeila popo la.ione agricola. in partic ola r e. L'Ita– lia non è i-I paese delle terre incolt e. Ai contrario ~ un paese i n c.ui si sottoposero a colt ur a anche t,erren i che meglio eTa la ~cia.re a pascolo cd a bo– sco, ed in cui la coltu ra, in alcune regioni almù– no, è ese rcitata Lro;_jpoesten.sivamente. li probl e– ma. in tal mod o si sposta, dacc hè non è questione c!i portar la\'o ro dove l\?~oiutnmenlt> manca, ma ,1; por tar vi il capi tal e, affinrhè l'a 1>Plicazione del la voro divenga più produtti ,va ». li -probi em,i da r isoh·ere, cLunqu e, non consiste 11el prende re quelle terre e distri .bui rle chi sa m ai con quale crite rio ai di soccupati. " Sequestrare on uomo se/pra ,un fond o e ordinargli di campa.– rP dei suo i frutti - osse r va giu stamente Il Pr ab -- può esSO"l"e un raffinato m etodo di condann a n mo rte, se non gli s i fornisc ono al tempo stess o i mozzi tecn ici, le anti ci-pazioni, le Installazi oni indi spe nsabH i, e non s i cre~no int orn o a.Ila na– scente imp ,,esa condiz ioni di amb i.ente atte a far – la 1>rospera re. Nè tutte le terre sono adatte allo sfru tta.monto intens ivo, o, tentando lo, si miglio- J! Un caso tipi co dell' insuccesso , a cui vanno in – contro queste distribuzion i di torre fatte a casa.c– rio a person e sp rovviste di preparazione t.ocnl ca e di caJ}itali, si è avuto nell 'lt a'lia m erid ional e ogni volt.a ,che sono stat o fatte quotizzazioni di te1-re deman iali. Sal vu che in terra quotizzata !os– ,P veram en te adatta. aJia colt ura in tensirva pe r le ~ue quatità intrinsech e e per le condizi oni ~ne– mli di viab ili tà, ordine -puhbll co, possibil ità di esportazione, ecc., in tutti gli altr i usi la qu otiz– zfl.zione ha ra.ppre~entato un disa,;tr o per le ter rr. medesime: i qu otis ti l'hann o sfruttata a s~ue per al cuni ann l, tag liand o I boschi , coltivando g r,ino senzfl. concuni, e qu an do In terr a era esa u– f ta l"hanno abbandonata o vend uta per niente; Di fronte a un cosi comp lesso svi luppo di pr o- 1l.:lem.i, non si µuò non provaue un senso di stu– ponc, oss01·,·a11do la. legge r ezza con cui gU s cr it– turi della Conf eder!l:ionc il e/ lavoro prometteva. nJ nell'ottob re 1916 che, se le terr e in colte fosse– :-o sta te requ isite e di stribuite subito, la crisi <lei c-onsum i sa.rcbbc stata atterma la nell 'inv erno e nella vri .ma ,·cra successi vi. Ev identeme nte gH sc rittori del!, Conf edera:i one del lavoro s' imma– ginano chr il lavo ro ag ricolo sia com e il lavo ro inclugtria! c : si pia.nta un fuma.iuo lo, si alzano ouallro mura , e in poche settimane la fabbrica può funzionare. Essi non sanno ohe la. terra. è cnme In donna: ha bi sogno di nove m esi !per da – ' e il frutto I Alcune sett im ane or sono Eug,enio Azlmontl ,,·, 1 t•l\'a in Luce s, , questo giorna le gli spropositi n12ricnli d i un rto,u~ato m eridi onal e, ch e va pe r . I, maggiore, e rhc non è certo privo nè d'inge - cno n è di coltura. Oggi noi ,pa rli amo della lgn o– ranzfl. ag ricola della mass ima rivlsfa operai'.\ lta liana. A questi docume.nti mo'ti altri si posson o aggi,un ~ere por dimostrare la impre'))a razlone spa,~nta,·ole di tutte le clagsi dirigenti italiane d1 ~ronl.o al 1)1'oblema dell'agricoltura n azlonal o -- e appal'i engo no a lle classi dirig enti , che cchè pos<n P.!'oari•·e in con tra rio, anc he gli scri tto ri dQ4. I& Conf ederazione dP! la1,or o, Finchè questa Igno– ranza. non si'l. vint ,t dn una più seria coltur a. nessuna inizi aliYa politi ca di ness un parti to !l'ag– giunge rà il minimo uti \_e ri sulta to. A crlèola. La lingua batte P- dove p lima . c"era un bosco demaniale, ogg i non - c'e p iù ohe un latifondo pr ivato 1-enuto estens iva– mente a grano o a pascolo , che nessun contad ino asp ira più a qu otizza re. dove il dente duole Quanto a ll'al tr a idea di distribuir e fr a I di soc– ru~>ati i ,prati e pasco li perma n enti, è evidente t he solo persone ignare asso Lutament e d elle con– dizioni ag,rar ic d<fil'I!alia posson o conside ra.re co– me un a rif orma utile al paese la spar izione di queste form e di terreno. Certi prati e ,pasco li del– la bassa Lombardi a dànno 'I>roduzi oni più ri cche ili qualunq ue al tr a form a di terreni, e presenta– no tutti I caratte ri dell'agricoltura più alta.men– iP intensirva. E anche q 11ei ,prati e. pascoH di montagna, che s.cand aiizzano certi ,piccdll borgh esi politicanti perch'è "n on sono coltivati», sono un a necessit à asso luta. per 1Ja n ostra ag r icoltura. L'ave re di sfa(. u• sulle aiLur e la coltu ra erhosa di mo lti p ascoli 1'atu rali è stato , lns i~me a l d ib0!5camento, la cau– sa princip ale della rovina d'in tere r egio ni del ~-lezzogiorno. " Ciò vunto non stgn ifica - OS!lerv a il P rato - che un a porzione consid erevole dei lati fondi ita– lici siano ;ontr as formabi li, In sen so as soluto , ,i non si pre stin o ln ve.run mod o ad ,un appoder a– rncnl,0, ed ,anche n.d un minuto fr azionamento g e– nerato re di maggior reddito lordo; ma che essi cost ituisco no il regime econom icame nte ad atto al– le condizi011i ,presenti; a muta re Le qu ali nel sen– so di coltur e più int ense e razi ona li sono indi– spe nsariJLLi anzitutto il). molti cas i opere costose <11 b onifica e di miglioram ento n on immediata– ment e Jimunerativ e, quasi sempre sistemazionJ idr ologic he ed irri gue, e dovunq ue str ade, case rt, campagna, impieg o di m acc hin e, acq uist o di scorte: tutte cose ch9 imp or ta no ,un lnvesim ento ingen te di ca/pitali a sagg io mite, quale di rad e– .· e non oggi certamente - offr e il me.reato. « L'appoderamento, anche dove tecnicamente ed econom icamente cons igliab!l, ,, pr esupp one anzl– i utto anti cipazion i ingenti di cap ita li, oltrech è l'es istenza n egli · impro vvisa ti pr opr ieta ri delle at – titudin i, tutt'alt ro che com'Ulli, a dirige re e con– durre un' azi1:nda in modo da ammortizza m e gli

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