L'Unità - anno VI - n.9 - 2 marzo 1917

Tutti gli Stati dell'Intesa ditendono la loro at– tualo indipendenza politic a contro !'aggressione dell 'imp eri a lismo tedesco. Trieste, il Belgi 0. Anversa, Calais, i distr ett i minerari della Fran cia, ·i Dard anelli, l'Asia Mi– nor e, l'Egitto, iJ '.\1arocco, le colonie del 13.)J. gio, ecc., ecc., sono p arte in tegra nte di quel più vasto territorio, su cui la Più Grande Germani o. si apprestava a<l esero it arc dir ettame nte o a mezzo degli Stati vassalli dominio o rontroU o politi<:o.- Epperò ciascun o di noi, ri vend ka ndo le terr e che per ragione etnica, storica o politica gll spet • tano, concorre a,!Ja d-emolizlone dell 'edltlcio dis e– gnato dal Pangerm anismo. L'a lleanza dei paesi dell'Int esa o il P atto d i Londra sono necessar i per impedir e che la Ger– mania realizzi il suo piano di dominfo mon<liale, attaccandoci e batte ndoci se'paratamente. Epperò il pensie .ro della pace immediata - che non potrebbe realizzars i se non con la paco s&– para ta - è un pen siero omi c.ida ver so gli alleali e suicida verso la patria . Checchè si dico., ques to pta no fantastico di do– minio mo ndiale non v,uò esser germ inato sp onta . noamente ne l cervello e nel sentimento di un in. tera popo lo, ohe era dedito ai commerc i, alla in• dustrla, al lavoro, all'a rri cchim ent o, che da per tutto era accettat,, per le sue utili qual ità pr odut . ·uve. Cosl, non era nato n el cervello del popol o francese li pl'ogetto napo leoni co del dominio mon . diale, ch e il Kaise r tedes co va in tutte l'o sue pa.rti- imitando ·senza genialità. Con la caduta di Napoleone e della polillca napo leoni ca., chr con• siderava la. gu erra eterna come diversivo della. situazione intern a, il popolo fran cese, i1 po1><>lo guerriero per ecoellenza, era diventa to uno elci più pacifici popoli <!ella terra . Non altrimenti avverrà in GeJ11}ania. LI !}rogramma di dominio mondial e è un 'ahe r– ro.zione mentale de l Ka iser ,e del militar ismo prus . siano, concep ito nell'interesse politico della casta militare e fondiaria cho in Germania , in Austri a, in Ungheria mantie ne ancora la pos izione di clas. se pri vtlegiata e dominante, e terne di essere de– tronizzata da ll' avvenio della boq~hesia industri a– le e de l pro letariato, che insleme rappresentan o !a !orza politica, che fu del Terzo Stato nell a Rivoluzione france se. La sua !orte politica intern a è legata alla sorte di questa gue rra etern9, di conquista. Come io vitt oria avrebbe consol idato per molt o tempo oncor a la sua posizione. di casta dominan te; cosi le sconfitta mina ccia di affrett arne la fine, ~r odu– eendo anche in Germania , cvn secolare rit ardo, quel rivo lgimento !,barale e d emocra tico, che noi obbiarno già attraNersato, e da cui sono nate le Democrazie parlamerltari d!lll'Europa occidental e. Ebbene il militari smo prus sia no tent erà ogni mezzo per salvàre , con la pac e, qualcosa del n a,u. f ra.gato 'programma di conquista mcnd iale, perch è deve ~oprat11tto salvare sè stesso all'i ,nterno. Le condizio ni minime della pace germanica do• vrebbero essere tali da tenere in piedi, come mi• na.ccia per'petua dell'avvenire, il militar ismo pru s– siano e la compagine militare-feudale dell'Eu– ropa Cent ra le. Da questa mentali tà origin a la offerta di pace, fattac i dal Ka iser, di pa<:e duratura in nome della forza invincibile dell'ese r cito tedesco I Essa spiega pur come alla secon<la pr oposta di pace del presi– rlento Wil osn, che tinr e consentiva la libert à dei m ari , ma era !ondata ..-ssenzlalmente sul conce rto pacifico dell e !'-azioni e ga rentita non da soli trat tati e pezzi di ca rta , ma dalla gen era le ridu – zione do.gli arm amenti , il Kaiser abbia risposto dichiarando la guerra a oltranza dél somm crf(i• bili I La nostra pa ce dunqu e, non per nostro deside– r io ma rier volontll.del nemico, ci ~arà assi cur ata da lla no stra vittoria . Ed a.ppr ostiamoci a vin cc-,·e ; ta.<'cia ogn i di • scorso che n on sia di guer ra e d i ,~tto ri a; si a.,·. resti ogni van a e petulan te speculazione int_orn o al moment o della po.e.e; si elevi og111uno per un ~ta ntP. al di sapra dei suo-i incomodi e dei suoi dolori person a li e tutti insieme riconosc iamo , rico– noscenti, che il nost ro ,p<YJ)Olo ha dato pr ova di tona grnade resisten za morale, che nessuno ha diritto di ind ebolire fino a.I gio rno della vittoria . L'U NITÀ lJ soldato !tallan o si è ,bat tuto e si batt a con Intelligenza, con ser enit à, con cora ggio , con eroi– smo non superato: - Il contribue nte italian o h a 1,agatQ., e paga relativam ente più d'ogni altro cont rib uente: - il paese nella sua gran de mag – gioranza ripetendo gli esempi di Roma, uni co tra tutti i bellig eranti , ha conserva to la fiducia, fin dal J>rin cipio, agli stess i uomini che hann o d i– retto e <lirlgono la politica e9te<ra e le sorti della gue na. O.ggi l'Italia aspMt:i. l'annunzio che i suoi eser– citi sono vittò riosi . A . de Viti de Marco. Sabptaggio burocratico Ero dal console cli Lugano pel visto n.J mio 1>a;;– soporto. C'era lì un a. povera donn a, delle mill e cirea, ohe sono a Lugan o e dintorni , le quaJi ha n– nl• ma.rito o figli al fron te. La. quale a,veva da un mese scritto, pagato é fatto viaggi a Lugano per a vere da1 comune suo i certificati n ecessa ri per i I !JUSSaporto per venir e o. Vare se, dove c 'e.ra . in u11 o, pedale , per com alesc enza, non so se il ma.rit o o 11 figlio. Questa povero. d onna. Italiana deside– n,va venire a vederlo , dacchè era cosl vicin o. Dopo quattro o cinqu e settimane <li giro di co r– te, cru.esta poYera donna av>eva.finalmen te il suo r>a.ssa.porto, &d era venuta al consol ato per J''UJ. timo visto pel pas saggio alla fr ontier a. Diceva , piange ndo, che se non partiva il giorno appr esso , non l' avrebbe .,veduto - ~rchè le aveva scritto , ho il 27 o 28 gennai o Tiparliva pel fronte, essendo g uarito . E pregava che la la&eias sero partii -e l'in– <iumani mat tina . " Non dipende da noi - ri S'pondeva l'impi ego.lo - la circo lare è p~edsa : non s i può partir e che dc,po il terw giorno dal visto ».. Egli aveva la J>Pnna in ma.no. Stavo , cr dirgJi: - metta un a òat a anticipata. M tt . un tra ve t è forse un essere libero e ragionevo le,? « Lei non può pa.rtil"e che domenica ». - "E se lo trovo già partito? » - " Non dipende da noi ». · Dapo spese e u n mese di cr.ucci, chi :,a se la 1,overa italiana. sarà riu scita a ,vedere il suo sol– a ato ! La Direzione de!l' eniiyrazi on.e a Roma ha vo– luto concentrare e risE>r vare a sè la. concessione dei passapo rti esa utor ando i consoli - i qu ali, vivendo sul luogo, sono in condizioni miglio1i per pote re, se ma.i, segnalare persone sospette e so– ~pe.ridere il transito? Che cosa succede ? Che l'ufficio di Rmna. scrive ai sindac i, ai carabini eri del Comune na tio per info rmaz ioni, e le pratiche - perfett amente inu – tili : ipe·rchè nel Comun e natio, il '()iù delle volte, n.essÌtno sa null a degli emi.gl 'anti - dura .no tre (, quatt ~o settimane. E ciò, n on per stranieri, ma per cittadin i ita liani residenti all'est er o. I quali si tro vano cosi in con<lizioni d'inf&riorltà umi– liante in confronto deJ,lo st.raniero, magari germ a– nico, pel qu ale basta il visto d·eI suo consol e pe,r ent rar e In Italia. Le Società. italiane d el Ticino protesta rono in– v~no con tro qu esto effettivo pri vile gio di agevo. l~zze, che gli strani e1i hann o in confronto degli ita liani re.gnicoli. Qua lche dep utato itali ano è stato inv ita to ad and a re in Svizzera e intere.5sar si cli tante povl!re fami glie ila.Ilane, i oui maJitl e figLi sono al fronte. Ness nn o si muove. Vann o in Svizzera solamente i Miglioli e i Tre,'es per i loro convegn i specia li... In con\J)enso a Roma si crea la necess ità di un ce rfo num er o d"im'()iegati per il rilas cio dei passaporti: quindi una sezione di più nN Commissariat o della emigi-aiton. e : quind i un certo nume ro di post i in più in orga nico. E più cresce il nume ro dei mangiapane, che de– vono a Roma controllar .; timbrare numerare proto collare, lnventaJiare e il diavolo' che li port; tulli via ; - e più gli affari diventano com plicati, a rruff ati, intermi nabili , E la povera gerite, che In !ond o alla scala 1>0rt a LI peso di tante lung he. rie, di tanti c,struzi on ismi, di tanto parassitism o, piange e ma ledice. A quando la lotta a coltello contr o la b1.1rocra . zia dei ministeri romani ? • VIOLENZE FACILI Sono p ochi in It alia coloro che leggono il s_olo Avanti!. Quasi tu tti i lettori de/l'Avanti! leggono anc he un altro giorn ale Se in tutt i .i gi orna li la propaga,ula anligu er– ,·r.sca dell'Avanti) fosse continuamen te controllata , riimos tra._ta erron ea, combattu ta con qualcosa di• meglio che con gl"insulli generici più o meno tri– ti ali, la campagn a dclt' Avanti! sar ebbe assai me– ?ll da11no,a. In vece , si pr eferis ce non. discutere e invocar e ta viotenia. E' più fcicìle. E' stato semvre qu esto i! m etodo, stupido e negh itt oso, dei conservatori jt atiani: rimettersene al qu esturino. Quet che duole, é vede re che et questo metodo hanno fatt o presto a pr ende re gusto anch e m olti democratici! " L'Avanti! dice la vPrità - ci diceva a Napoli un buon uomo, per fettmn ente sinc ero - : infatt i, nessimo to smenti sce, nessuno gli risp ond e : qur– sto vuol dire che non hanno nulla da obbietta,· · al-i: e non sapendo che cosa risp ondergli, ,,, ren. surano , e lo vogliono to11liere di mezzo 11. Fin ché tutti i giorna li itntia ni , cominc iando eta/ Corriere della Sera, non capiran no che le iclee si rlevono discutere , non serve sov1n•inierte, quel biion.·u omo <liNapoli avrà sempre rc,gione. Affinità internazionali :--lesun a lontananza - (nel secolo , ontesjmo conta . poco la lont.:111anzageografica ) - pu ò S<'· pa rar e !d'interessi deg li Stati Un iti <la.gli inte,·es– si dell 'Europa nè può libera rci dal dovere di con– t.ribuire la nost.ra parte in difèsa dei di1ilti col– ·lett ivli dell'umani tà . Sapp iamo oggi che la mina ccia del tierro11smo h a gett ato la ~ua. omhr11 • 11! nostro pa e,..<-e .• ·oi sapp iamo che, p er quant o abb iamo procedu to pas. ,;o passo, con cautela ., non potevamo sfu gg òre, nè abbiamo sfuggi to, di essere molestati. ~fa anche ::.P ..,- v~ gimn s alv ata 1ft n<' ~tra.pr ()pr ia ,·ita. an che se non avessi m o sofferto alc n nn. dist ruzionr di pro-prietà, e se nes suno dei nostri morti ;giacesse in fondo a ll'ocea no , - la liberti\ dell'Eur on n, e l'avven ir e della democ razia e i d iJ"itti dell'uomo sa.rrhbero pur sempr e qnest.ioni che ci toccano eia , ~ci.no. E' innlfrp vf'ro , che l':1n1icizia P J 1 nllc.anza con tTUe!l!iStati europ ei di cui le aSt>irazioni e it!'iclen. li ~ no in n1monia. con Io s!"'i 1 rit 0 nm e1·irn no, prr lo meno 011anto sono l'amicizia r l'all ea nza con rrli Stati dell'Amerir.n. del S11rl. Ora. non è' rtalla B01!Yia. d al Cile. dal Venezuela. o da ll'Aro:enfin:1. rhe ahhiam o pr eM le nostre mi.o;lior i trn rlizionò. ln nnc::fra le!rg-,e,lin gn,1a. lPttP1• n{111" . <"(I a rfP . Noi pgf,PTirli Rmo A. 011Pste u R r1J11hhlirh ,• sorrll,· n 1<' l)l'Ftrri~ dP]J'~ffPzion e con1mercial e: nut r~~<-' non n"-c:.c:i.ifl- tionn na role mA ~r.hc . romP i\f nnn rr ('ho rtn. e Terio St ato pe r ccmm11overe, la· nostr a ;mimo o.I ilisnnrn del mero pr olìft.o mnt .eriok. Oni,.nilo facdnmn 1:t somma <lolle n ostre :itt ivi. tlt. òolhhinmo attrih 11i,re trn urnn vnlo1·r n.1 risn r l I.o di rn1elle n azioni che n oi ni,) ri snelfi amo r Ja cn i si m!):itia nel 110-~~nto è tU1a g-n1 ·nn1.ia cl{)}Jn lo ro Bin1!·H1,tin ne l fntnro. Vnle la pPna . nnche dal ntint o di \"isfn (lrll'in– te,·es~e ame ri cano. di dn re la nr ova rlrl!n nosfra fr 0 .f 0 11an za con la 11manilà, o della cura che nr r n– d 'fa.mo tper inter-essi /che non 'so110 ·soll anf,-, j nost ri. T-'1, civiltà del mondo . ri<rnar,Ìa t11tti r olo1·,, d w viv ono nPl monrlo. Noi Tion l)(lMinmo a ~c.is( <'1·c al cro llo nella n osirrn. r i\"ilth. come fnrr mm o (J11nn. rio la r,usitoni a e l'Ancona fur ono nffonrlat.i, <"Oll· tenland ocl di ehirderr r(l1anti amerlca11i nn ne.;:n- ro110 . Agnes Repplier. Si può coIIaborare utifmente afl' " U nità ., I chiedendo il giornale a tutti i rivenditori e sel!nalando all'ammini st ra1.ione i nom ì di ri• venditori a cui si possa alfìdar e ut ilm~nte lo 5111ercio del j!iornale; 2 se!!nalando senza ritardo all' amministra . zone tutti i rit ardi o nitri inconve nien ti, che possano occorrere nel sen •izio postale o di riven– dit a : 3 Inviando notizie. documenti, rifo~li di J!lnrnffli. che possano servir e nlla com pilazione del « Frammenti della vita ìt atiaoa " ·

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