L'Unità - anno VI - n.9 - 2 marzo 1917

66 per tutto - in Rus sia come in Germania - il pro– gresso dei principi de mocrati ci e libe rali che in – formano il regime parl amentare dell'Eur opa oc– cide nta le. l i Cance lliere vede il peri colo. E ' pr obabil e quindi che ii suo desider io di poce coincid a col des iderio di allontanar e In incip irnte mina è(' ia d~lla cr isi politi ca interna . E all or a la ipaci!, che por noi è il fine o cui si a.iTi,·a. a traver so lu sconfitta del ~1ilita ,·ismo prussiano, per il sig. Bethm ann }Wliweg sarebbe il mezzo per sa lvar e in tempo il Militari smo pru ssiano. Il dissidio è pr ofondo. Observer. CENSURA, A m lcizie fedeli Il Popolo d' It alia ha da Roma: L'UN lTÀ Interventismo nazionalista e interventismo democratico L 'lntema:ionale d i Pa rm a scrive: " Dopo <1uasi due a nni di guerra, parl a re di int erventi smo risponde più ad ,u10 forza d i abi – tudine che ad una realtà . L 'int.er ventismo del 1911-15 si è oggi trns loim ato ed è dalo dalla d i– vrrsa real.ione che tendenze e partiti pres enta– no in çonfronto dei problem i deJla guerra o della guerr a conseguenti. « Quello che ieri ora un denominatore comu – ne a diverse con cezioni int er\'ent.iste oggi non esiste più. Nessun a ltr o valore, uguolm ente cate– gori co e assoluto, \)U Ò ess<"rgli sostituii.O. I diffe – renti part iti vann o perciò assumendo mnggio r au - dovrebbe ser vire a stabilire la loro egemonia in It alia, o l'egemonia dell' Jt.alia in Eur opa. Per noi la gue rra deve as sicurare un giu sto equili brio di nazio ni solidali e pac iflche in Euro pa con tro la German ia, finchè la Germani a non sia tornala alla umanit à e non sia degna di ent rare ònch'es – sa nella Ioga delle naz ioni; la g uerra si ri durreh– bo a una !ero re turlu pinat ura, sr in Italia i d iri t– ti del maggior nu mero contin uasse ro o.d essore manomessi dai p1·ivilegl delle àntlche minoranze tonom ia, maggior libertà. · « E' 'bene che E<ia. cosi. « Aggiungiamo: era tempo cho cosi fosse. « Sindaca listi, repubbli can i, 80Clalistl dissiden– ti r iprendo no il camm ino, ciascuno sulla loro via. « Il n ostro aug uri o è che essi si tondan spes~o la mano, che le loro vio più che parall ele sian o con verge nti». Il Popolo d' Ita lia osser va: " Tutt o ciò. In appar enza , è gi ustissi mo. Jn ,;o. stan1,a, è un 'a ltr a cosa. Forse cl illudiamo ma siamo convinti che - snl vo err ore - la ir{,errn non sia ancora t1111itn. Onde, le diverse corr enti, che cos· ttuiscono il " nostr o" interventismo b an – no le stesse rag ioni di prima per tener si strette ed in accordo. Crediam~ di non isbag liarci di mollo a fferman– do che tutti i ri voluriona ri Interventi sti - socia – listi. sindaca listi , re!)'U'1>bli cani - non vollero già h. c:ueITn. rier il p;usto assai discutibile di fa r la guerra. Vollero, in \"ece, qu esta guerra pe r scopi hen precisi e ben determinati tutl'aflro rl1e id en– tici a quello dell e fr a:iO ni dell.'altro in terventi – smo: quell o borgh ese. Ora, si ouò dire , in cosciPnza, che pe r il fotto che la g ueITa si facci a , sieno conse g11 ili gli scopi che ad essa imponemm o? Si pnò afferm a re . in mo<lo sia pu r.... relat ivo. che sia flnita la !un- 1.ion e dell'inter venti smo rivolu zionarl o a' flni del– la prosec uzione attuale della guerra, 'o a'flni del – la p_ace, qu a.nd o per ess~ avre mo stimato opportu– no 1! moment o? E poss iamo lasc iar e che lo Stato conrluca la guerra e la risolva ouando e come creda, f oss' anche frustrando quel l e gar enzie e qurali sron i che sono n ell e nostre pi tl legittime asnettazion U Viceversa mille sintomi d di cono che - anc he Indip ende ntem en te, alm eno per oggi, dallo stato e da lla m onor chi a - si vengon o crea nd o nu clei o cor re!lh, che pare tendano a sta.bi! ire ten('-ri ran!1ort1, dono la gue rra , con la medieur oJ)a. E si rapisce: otte nute le terre irr edente allontan~to il reriC'olo d'una egemon ia tedesr~' in E11rA1"':t., airunl 11e:nsano a stabili re una propria eaemonta neUa n a: wne e que ll a della n a:tone in r-:uro1?a. A n oi semb ra. però che le ,rno:loni onde s'im – ~ne ancora la fusione di tut te !'ene rgie lnterven– t1ste-r1volnzionarlP ri sultin o ditlle stesse differon– ze di finalità per le qu ali vol.-mmo la Jl:l1Crra. Fin che non si sia determinato il fatto comntuto fln ohe lo varie corr enti .non avra .nno ripr eso la 0 loro funzi one e - tesaunzzati o;li ins eirnAmenli dcllit !(~ter a - n o'! avranno trovato mntivi di reali d_1ffe_renzln1.1oni sul terr en o pr atico. ogni di fleren – ~~;~~~'! Sflrà. artifl c in.Je e per ciò solo inconsi- TuUo_rlò in tesi gen erale. oerrhè non sl cr eino il111s1?nie perchè p:!i amici i1on credano di ooter si ado ,!(iare sonn ecchi ando su gli allori dell'interven. tn cons esr 11 1tn. rh è l'intervPnto ne1· l'lnten ·ento parass itar ie. Che tutti i dero(){'rntici inten·entisti abbi~no una idea chiar a di qu est' an titesi inconciliab ile fra. i nazionalisti e noi, non osoremmo afle1ma.i·e. 11 di– sorientamento, da cui alc un i no stri o.miei son o presi di f ronte al.la nostra campagna anlinazio– md ista ed a ntimpel'ialis ta, nella questione dell' A– driatico, è una 11>rovadoella conf •Jsione di molte te– ~te. Lo stesso Popolo d'Italia n on sempre ha dimo – strato di sentire ch iaramente ohe gl'inter ventisti d"mocrati ci hanno il dovere di difende re \)roprio qu1 il loro p:rogramma. di g.uerr a; e talvolta cl è ·sembrato l'organo 1>iùdi un i~ rialismo popo la.re che di un corisape vule (' geloso interv.entismo de– mocrati co. Non gliene !a ccia.mo una colpa, pe.rchè hC'n sa.µpi am o quan to sia difficile s!uggine a certe sugges tioni abilm.ent.e organizzate, e fissa.re in certi problemi concr eti senza qualche i.ru: .ertezza iniziale la prapri a idea di condotta. 11 nostro gio rn ale \'orrebbe app un to, fr a gli altri flni, cot rib uu·e a chia.rire le idee dei gruppi int erve nti sti democra .tici sui fl.nl della. guerra, e rompere la confusi one che trqppo a lun– go è dur ata fra i nn.zionaJisti e noi. E le reazioni violente dell ' Idea na:i onale oontro l'ope 1.i nostra si sp iega no ap pun to col fatto che i nazionallstl hanno ben capito dove noi vogli;,mo al'lrivare: "' rompere cioè le uova del cuculo nazionall sta n el nido d em ocratico. Questa necessità di differenzi azione fr a nazi o– nalisti e dem ocratici inlèrventlsti di venta . sem– pre più urgente e più visi·bile, via via ohe ci avvi– cinia.ino a lla crisi finale. E appunto l'opp ross imar – si di questa cris i, r ende opportuno l'in vito, che il Popol o d'Italia 1a ai gruppi int erventisti, alfln– chè non si sbandino e non si illudan o di aver finito il lavoro comune. Non si tr atta. , benin teso , di fare bÌocchi con r ela, tive confu sioni di partiti . Ogni ~uppo conservi la prqpria organizzazione e mantenga integra la propria figura. Ma poiché tutti hann o un co~ une programma di pace , occorr e che si tenga n o stret– ti Ira loro e affiatati per sostenere il comune 'J)ro– g ramma fino al la pace, e resistere alla propogan – da Imperialista. L'opera non sarà fa cile. Mentre i nazionalisti già si ria .vvicin ano ai con servat ori n eutralisti - e _10 tener ézze dell' Idea na:ional e per !'on . Titto– ru dovTebbel'o far capire molte cose - no! « in - ·· .,..cc::n che nulla. Sono i fini che crml nnn 11 1 Se nel r a1Zionamento del Po110Zo d'Italia . inve – oo di contra!) porre un interventi smo "rivoluzio – nario n a ·un in terventismo «bo rghese,. - con– tr apposizion e che non ri sponde a ne ssun a rea l– tà - l'in lerventi s:mo democratico si oppone sse ~!l'interve ntism o naz ionalista, noi cred iam o che 11 ragio na mento degli amici del Popol o d'Itali a andrebbe av anti ottimamente . terve_ntisti d~ ocratici » non possiam~ sperare che 1 neu trahsti socialisti si muovo.no In difesa di u~ p_rogramma di pace democrati ca . I socialis ti uf11c1~~1 si met~o.nno alla fin estra, ridendo dei nostri unbarazz1, e soddi sfatti se l nazi onalisti rie– sclran no a ~r~ v_aler~. L'overa nost ra, dunque, sarà assai più d1fllc11ed1 quella dei nazionalisti, perchè non abb iamo e n on chi ediamo l' appoggio della d&– mocrazia soclalisto. ut!l cial e. Questo non è un motivo per scoraggiarci Ma è nn motivo per non sba nd a.r ei. · L'Un ità. Il Guard as igill i, on. Sacchi , ha nominato a far parte . del Consig lio del fondo dei culti, sei de– putati, lrn i quali l'on. Cirmeni e l'on . Faelii. E' C'\ !dente. che ron. Sacch i avrebbe avuto poco bi– sogno d 1 m anil.esta.re il suo giolittismo o.culo e '!)Clquale avremm o voluto vede rl o escluso daJ mi – nistero nai.innu.le ; ma almeno avrebbe dovuto comprender e che il m ome.nt ,) iper tale ma.nifesta– tl une è assai ma.le soolto. L'on . Sacchi ha voluto forse pr e~lar e !'on . Clrmenl per fope ra g1orna, listi~ _politi ca e diplomatica , che questi svolse r.ell ultimo 1J6rlodo della nost r a noutralltà.? I gru pp i " in terventisti demorra. tlci ,. hann o vo– luta_ la guer ra: per questo si sono divi si da j neu– trali sti so~iali_stl , e si sono assoc iati per un mo– men to agh « mt erven tist i nazionalisti» che si stn~carono per conto loro dal neutra l!sti conserva,. ton. Ma se interventi sti - democratici e nazio naJist i - hanno avuto un comun e prog ramma di guel'l'a hanno avuto. a nch e nn oppo sto p rogra.inma di pace . Come dice ben issimo il Pop olo d'Ita l ia , l'in– ter vento o~~a 1 _èavvenuto e non conta più: so- no oramai i soli fini che cont ano. . E su i fini della guerr a , c'è fra nazion alisti o de– mocro.ticl un abisso. Per i na.zlona.lisli la guerr 11. Un nostr o il.Illico h a blsogno dei seguen ti nume– ri dell'U nità per comp leto.re la collezi one: Anno III dal n . 26 al 36. Anno I V numeri 16, lì e 18. Saremmo assai grati a quegli amici èha· aven– doli in doppi o esemplare volesse ro man d arli alla nostra Ammi n lstraione.

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