L'Unità - anno VI - n.8 - 23 febbraio 1917

60 uvganali dol l()I\ si n,ggil'nvn ;ra le til'e t,\ e _le lir r 1650 per qui nta le, t' ussoggrttato ad un dazi o pr,, . teili vo della 'p1od11zione nozionale eia sr i a no,e lil'e, vale a ctire di oltr e il 40 ed il 50 per cento elci va lore, tr mac chine agrarie e le m1et1tnc1_e lalciatrici meccani che, val ut ale Jire 120 ti cru1n: tal e, sono p1otettio so ltanto con da.zii di nove e cli (luatt.r o Jir e, risp ettivam.-nt e a1>pena 11 sette ed ti tre per cento del va.torei . . A:lcune altr o incluatri e meccaniche, le qual_, pe1 t, 1 fortuita comb inau one cli circostanze_ spec1a.h e la sapi ente in iziativa dei loro fonda.ton, come In Tosi cLi tJcgnano .s11ecializzata nella costrnzrnn e dello caldai e e deÙe macchin e a vapo re, avevano potuto most ,.ar e un ra:pido e vigo!'Oso increme nto cd un a venu11enle note\"ole attitud ine nJJa espo l'· ta.zione si so no csac pul'e alla lun ga tro,vate osta• colale ~ impe<liLc nc11loro prog 1•essivo sviluaJPo <lo.l1ta impo s«ibilità cli ll"ova1·e nei pa lliativi dei "dra.wba cks,, e dei 1·im'bc,r~i dei dazii d~a nall un a sicur a e surt\ cient e dif<osa contiro l'rurti.flcirule rincaro dei loro cost,i di tH·oduzione dovut o ai 1}1"ivilcgi dei sidern,.gic1. . Poco imiwrta, se alc uni degli individni ese,·c•: tonti codeste industrie al>bian o fallo fortu na, ess i rrurc, ~· Ht:!J.flt _edj, / a~·c causa co~nun~ e _di r~n– dul'l'c 1~ '·'-" '-' uzie11d-? m una specie d1 co1ntc1es– !:Cll'l,n. coi rna.gnali dcl grupp o sideru r gico privi– legin.to e J.)rotet Lo. Q11011to 1Jiù encomLobilc so relibc il lor o successo personale e quanto più l'ispett.a:bile la ricchezza da ess i guadagnata, se nello ste..so t.eanpo che ess i rn.oovnno 1ortun n. ess i fosse,ro riu sciii a dot a ,·e ti pa ese <li una ind ustria ,·c1·a11entc , ila.le e pr odul – tirn., non legata pel pr esent e e 1per r ruvvenir e ad ,. na s1>eculuzione avente per uni ca hus1• iii fa•,·0iP politico è Jo sfruttan1e11to dei contr ibuenti e dei consumatori ita liani. Le condizion i dell'industria siderurgica in Italia L'indu stria della siden11•gia in lt a!lia è tiecnica– mente caratte rizzata da una duplice deficienza: - la man canz a a,solula di car.bon fossile it alia no ed una g,randi ssima limitazio ne de.i giac imenti cli min erale di fel'l"O, dei q:uali il solo che avesse i11 passato una cert1 im1>ortanza era qu ello del– riso la d'Elba. In queste condizioni nat uratli, dato che fosse ·:erarn e-nte nella 1>0liti ca dei nost l'i gov.itl'nanti la p1-evision e della ig11e1Ta eh.e '))oi ,-enne coi suoi tla nni di blocco commel' cia le e di di1ficoltà d'im• r,orto.zioni, saiggio e prnd ente consigù.io srur~i e sin.lo quello di J)l"C1?1Uni1•ci per tempo da tali PC· ricoli, organinando la nostra indu stria siderur . gica e militare in modo da ,liberarla il più che lnsse 1>ossibhle da lla vera soggezione estera , che i1 qu ella de l carbon e, e sf•r utt an do le no stre mini e- 1·e dii ferro , qu eNe speci a lmen te dell 'Elina che si trova vano fortunat,a.m emte art essere pro1>rielà dello Stato, nell'intent o lJen definito di farl e d u• rare ili 1iiù lun go temJ)O possibile e di costitujpe con esse una vern e ~r o1ida risen l"a straordin a– r-ia di fer ro per il caso di g ue rr a. Invece, si fece 1)l'ecisa mente il contrnr io, e si riu sci ·unicament e a c reare in It alia un 'indu stria sideru rgica politi c.:t basata econom icam ente euJlo sfomttamento dello Stato e tecnica mente sulla ra. pida. escavazione d el min era le elbano ced uto dal Governo a IJ)alti favorevo lissimi ,e sull a fusione di rottami d i ter r o -e di acciai o import ati mediant e un peso dop,,')io o tr iplo di C'.l.l'boneimportato esso J)U]IC. .Pel' tatle modo si oirovvedeva a. libera 1·ci da. Qlu-el– la che era la nostra ,·01·a e iem ibil,e soggezione da,ll'estero e ad as sicural' e la massima efficienza delle nostre indu stri 0 mili truri in caso di g,uerr a e di blocco marà !timo pr1· il fe l"l"o e per il ca rbon e! E' notorio che le minie l'e deJl'!so1a d'E-lba. per i.1 leg,ge rindu~tria le di Napodà, f rutta n ed 1904, a lilo sro po di favor ire il g rn p\)o siderur ,gico ligw•e. lomb ard o venn el'o sfruttate con t,rule intensità che 1,ot1·aru10 dura re anco l'a ,per poclli a nni , se non sa rann o ,già esaurit.:, nel 1921, secondo le previsio - 111 detl "Corpo Heal e delle .MiniHe ». Ed allora, se norr si troveranno nuovi ed in. spe rati giac imenti cli min erale di fer ro, -la nostr a indJustl'ia sider ur:gica sa 1•à 1iiù che mai rid otta 11d esercita rsi ne,lla fonn a di fusione di mate,•ie pl"ime impo rtate con com'buslibile importato, per . chè a sua vergogna va detto e ripet ut o ohe il forn o 81 CO L'UNITA t>lett,ri co di cui si ebbe in I talia una delle 1>rim e e geniali invenzi oni dovut a all'ingeg nere Stozz a. ,.., non e stato ancora da essa adottato. · ' No n si pr egiudichi l' avve nire l)i front;) a questi chiirl'i ed inot>Jmgn _abili l"isul • t"'ti come si pu ò so,te 11erc chr !"espe ri enza delln ,_,'~e;·ra ha g iust ifica ta la \llOliticn sid eru1·gica, ch e ~i è segu ita in Itali a tLurn,me l'ult imo u -entenru o! Come si può, so11ratutt o, sos ten erè che_ hann o '" uto torlo colol'o, i quali nel 1911 s 1 pernusero d1 cri1ica re, sia 1>ure are rba1nent c, l'inte rvento del Go,e rn o italian o a mezzo dell e Ba11llhe di _errns – sione e delle Casse di •ri s11a1·mio all o scopo dt ove· rn.re il " salvataggio " dPI g t•u,ppo siderurgico-p o• li1.ica nte? . So l><meche le sov\"enzioni, con cui gli l stitut 1 li credit o sa lva rono all ora dal fallimento le So– ~ie,tà sider u~·giche cd i IMO :.unminist r~tori , molti dei <prnli avrebbe ro potut o e dovuto g1'.1tornente J)Ogare di persona il filo delJe loro a rr1sch1at e _e oisones le specu laz ioni politiche, sono statio soli • c1amçnte g,uarent ite, in modo che, se a nche la oue rrn non fosse avvenuta a ri storare insperata. ~ 1rnt<>~e sorti del1lc azien de sidel'urgiche più rnale in g amJJC, in ultima analisi quegU Istituti ed i lo– :·o azionisti ane bllero finito J>CI" d enhrnre ne,J pos. srsso liquid o deHe loro immoh ilizzazioni. , In ohi continua a pl'eslnre un forzato avallo ag li speoulatori del gruppo siderur gico ed ai 101'0 1Ja11chie1·i e s.a.h·atori, è il popolo italian o, il qual e il costretto per ciò a so11portarc la continuaz ione i1,definita di un ingiust o regime dogana .le, che gli rincal'a. te rril\ilm ente Qll1 pr 0 <lot.lo cli us o cosl g,e– nera le ed o senziale, come è il f,•1-ro e l'accia io. Passi ancora. che la ,guen·a , alla quale per il farnl "itis.mo ind ebito d.ell"industr ia siderwrgica ci siamo trovat i così compl etame nte e pericolosa. mc.nte ~mpre;parati, aJj]Jia, ment,re dura, la conse – guenza di assi curare, ogni sor ta di "e xtra -pr ofit. li " ai signori del g rupp o polilico-s idelil.lll'gico. Questo 'è -un mal e che 1wr il mon1ento non abb ia,. mo ila poss ibilità di imp l'd ire, se non cadend o in nn <lanno maggio re. ' ,1a (Jluello che a ness11n costo non poss ian,o tul– lel'are è che J'e,spe rienU\ dehla guen-a venga acto. pernta a llo scopo di giustifìC8Jl-e[Precisamente ,la ca usa della no stra impreparaz ione 1bellica it11zia– lt• e di impeg nrure lo Stato ad assicurare sin da <'l'a al g l'u.ppo '))dlitico-sideru, ,gico la continuazio ne ,indist urlbata, nel nu ovo l>Cl'iodo di paoo, e for. se a nche l 'a.umen.to d i un regim e di pl'ivilegi e di r11,·ol'iohe è cggi più che ma i diimostrato dannoso •la i doppio t)11nto di vistn della difesa mili ta re del pa ese e de llo ,svUup1io delle nostre naturali indu– sl rie, n com inciare da que llo meccartiche e na,vall. Edoardo Giretti La ridda delle comm i ssioni " ~1obi liti amo le com1>etenze" - disser<i butti di r,-,,nt,, a lla g uerra. Detto fatto: com mi sioni di crua, commis sioni di là. Quant e commissioni son o stat e isti tuite dop o lo sco1>"piodella gue rra ? Quante centinaia di mi. gl iaia di lire non sono costa te finora Q1uestecom– missionj? I famo si "co mpe tenti ", però , o non sono stati mai ch iamat i O'ppw·e sono stat i messi nelle com– missioni in num ero limitatu, e con ness una au – lol"ità; e le adun am,e delle commi ssioni r appre– senta,vano una così mi senivole perdit a di tempo, che parecchi coml)etcn ti, oramai, non l'ispondono più agli in,.,iti. Le comrn.issio ni di com peten ti - ombra del mar. chese Colom1ii, imp1ccati I - ruv,·~ bero dow,to ~ssere composte d i competenti. Un imlJiegato di Roma come segret ar io ; un delegato d~l mini str o pel' 1)1,esiedoo·e e rif erir e al mi nistr o le pr oposte dell a commissi one e concord a re con lei i provve – dimenti necessar i ; un numer o risbretto, non ;i>iù di cinque o sei, cli ,pri,vati che conoscano i pr o– blemi, su oui devono dare i IOl'O pat-e!ri: - que– , to è per le p erso ne di buon senso , nna commfa . sione str aordina ria d i persone com petenti, a cui ~i ricorre in momenti strao rdina ri per cons igli ; i pl'ovvedklnenti elaborat i dai compete nti e accet- lati daJ mi nistr o, sono finalmente eseguiti daJla burocrazia: - quest o ~. per 'le pe-rsone d1 buon senso. 11.U1a commiss ione str aord inar io d.l c~mp ~– tenti, a cui si r icorl'e in momenti st raordm an'. pcl' supplire alle deficienze dei bur ocrati ci dei mini steri. ~la le sucld~tte J)Cl"ROlle di lJuon senso_ nmt h~nno fatto i coni i coi bu roc r ati ci dei mini steri . Per i quali ogni commis ione di persone est.ranee alla lllurocra~ia si presenta semp 1e sotto due OSJ)Ctti: 1• rn.P},resema un atto di sfiduc ia del mini – slrn ,·e,-so i graffia.ca rt e del ministero: dunque bi• sogna fai' capire al ministro che questi rompi – sca tole n on se1·vono a nuJl n, e coll a lor o_pseud o: ·omi>etenza tanno perd ere un t.em1>0 prez ioso _agi'. avYoca ti e ragio nieri dei ministeri, ohe essi s1 sono i soli competenti enciclCIJ)e<lici ; 2" ra1>pr osenta no 1un a buona occas ione per guadagna re dei bei qu 1,ttrini in dia ri~ e get toni di p1·esc= •pel" gl' impi eg11ti de.i_min,s,terl; p_er .-hè questa, per cihi non lo sa4ip1n, è '1 ablt udm e nostirn anun ini st rativa: che il dir ett ore general e di un mini stero è pagat.o J>ensl 10 nùl a !il-e al– l'anno [PCr il suo 181\'0ro di dir ettor e generale, m~ !'.C come direttor e genera<le entra a fa part.i cli "na commi ssione, si !Jecca anche lui la sua di o• ria come se in qu el momento fosse un alt.ro in– ùivdduo qu alu nqu e, che n on abbia nulla. da w-– del'e con la greppia dello Stato. Date c1ueste condizionj , si comp r-ende, di fr onte :, ogni commis sion~ extralYurocratica, la la"tticn. ,!Pi · bul'ocratici: entr8J' Ci dentro neJ maggior 11,1. mero 1>0ssibile: 1° per impecLire a'lla coJTJJlÙSSlone cl i conchhudere, -0 a.Imeno pel' farle conch1u~e1-e sorto ciò olle pia ce a loro, affinc'hè ruppa.ia ln tutti i casi che si trat ta di orga ni inutili ; 2" per bec– ca rsi un a b•1ona man oiato di di ari e. In questa man ovl'a i gra ffinca rl r sono aiutati senwre da un certo num el'o di padrieterni poli• tici, de11ulati, e senatori, gior no,listi, che hanno pe r t.raàizione il dir itt o di entrare in tutt e le c-0m– mission.i e beccarsi an ch'ess i le loro diarie . Sono i soci di a ffari dei buro cra ti ci : i bUJ•ocra . lici dichiarano sempre che la comm issione non si ,-.uò formare senza quei dati ,uomirti .poitici ; gli uom inj politi ci fanno le più fu·rilbonde minacce ~ non sono nominat i, e difendon o i burocrati ci ami ci cont.ro eventuali indigesti oni dei ministri. E cosi le commissioni riescono sern~>r e com1>0ste di un certo num ero di alti ,burocratici e di im – piegat i min ori da essi protetti e l:em'Uti al guin – zag lio, di tl.ll certo n umero di politicanti , e di t,na'1che cittadino ,p rivat o, che ,gode di una certa notori età ·e fid•ucia, e a. cui si deve ricorre.re per da re una appa rente soddisfazione all'opi nione r,ubbli ca. Cosi le commissi -0ni si moltip licano, costano un occhio del capo e non concludono nulla . Moralità E' infantile prendersela coi m.inist.ri , quando ~i -.ide che 1'amministrazion e pub'bllica va male: bisogna .d8J'e addosso alla oliga rchia deg li alti bu rocratici, e più specialmenui dei dir ettori ge,ne. rali. /Jelenda est C'artlwgo. Non gliene parlareI C"era una volta un ,cittadino pr,ivato, eh~ era venu to a Homa per dis cutere di una ·qu estion e zootiocnica col "ca po servizio dal ramo"· ,Desiderand o una >presentazion e, che gLl assi cu . i-nsse di non esse re confu so d al "ca .po servizio" con un o dei tanti secca.tor i, che pullu lano J)er le i:nti ca mer e dei mini stieri, si rivols e per essere in – tl'odotto a un ami co, in"lll)icgat o al ministero di ag-ricoltura, indus tr ia e comriter,cio; e comin ciò a St}icgare anche a lui il pr.ih !ema wo tecnico, su r ui int endeva intrattener e il "ca po servizi o del ran10 n, " Per carità - Jo interru~pe l'a mico, cost.er . n ato - n on gtliene pa.Tla re ! Di queste fo.ccend e non se n'è ,mai oc1Jpato. E' un ingegnere, b'ra – ·.·.uomo del resto, che da un igio.rno rull'al t.ro si è , ista affidata 4a ammini strazi on e di tu tt e le be– stie d 'Ital ia. Se io ti '.P{resentoa Lui, e tu gli parli di zootec nica, pu ò credere ch,e io l'llllbla tatto per giocargli un brutt o tir o, e me ne trover ei mwle "·

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