L'Unità - anno VI - n.3 - 19 gennaio 1917

l'in a non so vvenzi onata, dopo benintes o che an – che questa sia ~)as,;ata n ella J·ete del trus t. Non è dunqu .e la pl'omessa . di 'lln ri sveglio di altivil ò. IJ)rodulti va, m a un nu ovo e più pod eroso assa lto a l bil ancio ()elio Stato , dobbiamo attend er– Cl da lla r eazio11e d ell' «l sti tuto di Credit o Na– vale», che il mini stro Arlott a avea credut o di po– ter sa lut are come « fatt ore effìca ce di rinnov a te 1, rosper ità .sul ma re della patri a nost ra 11. Ed ecco spiegato perc hè tutb i i qu otidiani d'J. talia, a qualunqu e 1 artito appar tengà n o, h aru10 most r at o d'igno ra re il dis cors o Fran chetti ed il J?l'Oblema da lui solleva to. g. 1. NEL PORT O DI GENOVA Un no strn runico ind ustria le ci ra ccont a le tl'i– bolazi oni di 1i9 ba rili di sego , giunti a l por lo di Genova, e che solamen te per passare dal piro– scn fo a i vagoni della staz ione, han dovu to paga – re la bellezza di lire 1712,30. La merce vien e sbarcata sulle ca late, qu asi sempre allo scopert o. E il Conso rzio del P orto, ta nto per comin cia re, la colpi sce con una enor – me c1uota di affitto: lire 301,48. P osta la me rce sulle ca lat e, ha sce il serl'izio di g uardjauaggi o, cioè la sor veglianz a notturn a della merce. La so rvo,glianz a è soltanto nominal e perch~ se la mu1·ce viene rub ala ness uno ne ri'. spond e. In comp enso però è molto sosta nziale la spesa: lir e 215. Questa somma rappres e11la il guard ian agg i_o per lì 9 baril i di sego sba rca ti alla fin e d'ollob1-c. ~la di qu esti 179 bar ili, 40 ven nero rispedit i il G nove mbr e, 90 il 2i novembre , e 49 il 17 di cembr e. Sarn bbe logico supp orr e che si fos e ratto paga– re la g ua rdi a di 7 g iorni p ei pr imi 40 ba ri li, cli 24 g iorn i pei secondi 90, di 57 .giorni pei terzi 1,!) . In vece no~ la tassa è app lica ta su tutti i 179 ba– r ili p el mass imo di tempo. « P er ottene re un a trnnsazio ne in lir e 245 - sc ,·ive lo spedizioni ere - non è sta ta cosa fa cile. Son o ta riffe enormi ma che si dev ono subi re, dal momento che il Con'. sorzio le prot egge. Se pensate, poi, che la stessa persona, che fa la guardi a alla vos tr a partit a , il più delle volte ne ha sollo g uaJ·dia ottanta o cento a ltre cont empora neame nte, ne dedurr ete che qu ell'uomo , ment re sta seduto tranqui llamen– te sopra una bott e fumando la pip a e qn a lcJ1e volta sorseggiando qual che bicchier e maga ri sol. tratto da qualche fusto che ha sotto gua rdi a, dc – ne a guadagn a re 300 o 400 li re al g iorn o. E fac– ciamo la guenra ag li au tr inci! 11. ~fa qui non ftnisce que llo che il nost ro am iro definisc e « il ma r tiri o del disgraz ia to compr a– tore"· Prima che le merci possano parti re dalle ca– late, è necessaria una u visita .sanitari a n, la qua – le altro non è se non un pr elevame nto di cam– pioni, che ness un o a na lizza sul seri o: ma cost a lire 197. Poi viene il traspo rto dall e ca lale a lla staz ion e, che costa lir e 399,30, « perchè - scri vono g li in– ca ri ca ti della operazion e - non potendo ottene re vagoni in banchin a , abbiamo usufruito di a lcu– ni otte nuti in stazione, e do~emrn o trasp ortar e la mer ce prima a br acc ia d' uom o fin dove pot eva manovr a re il car ro, e do1>0 con ca rri fino in sta – zione, per poi metterl a in vago ne». E si va cosi di s1>esa in spesa , compr ese lire 4.5 di... manc ie. E in conc lusione tr a sba rco, gia– cenza sulle ca la te, visita e messa in vagone , la mer ce - che è merce pove ra - si trova gravatn, pe r so le spese dal vapore al vago ne, colla bel– lezza di 6 lir e al quinta le. Le lagnanze son o genera li nel comm ercio, e a nedd oti ancor più scanda los i di questo corr ono su lle bocche di tut ti, con cifr e e nomi... Se si tratta sse del porto cli apo li, tutti gr ide– rebbe ro alla «camo rr a»: ma si tratta di Geno – "a , e bisogna abboz za re, come diceva Oronz o ~Iar– ginati. Un nost ro ami co ha bisog n o del n,um ero de l 19 magg io 1915 dell'an tica Uni tà per completare la sua collezione . Se qualcuno dei nostr i lettor i può fav orir ci qnesto nu mer o, ci farà gran pia cere. o o L' UNITÀ 21 UN PAR TITO AGRARIO li Comjzi o a.gl' ario cli n ari ha deli berato <li !..i.rsi promotore di un ,, P ar tito agra ri o p ugJie. e II con pr oaramma ben definito e determina to. ~la pr ima di dete rm inare i l p rogramma, ha \riv iloto l'univ erso mondo ad a derir e a l nuovo i,a rti to. E ne è avve nut o qu el che n on p oteva no n avve- 1,ire. ◊ente di tu tte le or ig\nl, di tut te le r isme, di tutt e le facce , si è mossR ad aclc,•ire, non sa– pendo a che cosa adEH"i va o Sltpendo anch e tr oppo bene a che cosa intend eva d i ad erir e. In p rima linea hanno ade1ito quas i tutti i de- 1•utati, cap itan ati dall' on. De Bellis. Quest'adesione era cosi signifi ca tiva, che il Quo– tidiano d i Bori, cbe si è fatto orga no de l nu o– \l• 1>a1·tit o, sE'ntì il d overe di dichlru·ar e: « Non equivoc hiam o. M ostrano di ad erir e a q11esta ini :iativa dei nomi, che sono yli N J10ne11- ti più aper ti il i quel giolittismo, che p l' r un pe– r ioll o di oltr e quin di ci anni ha aover nat o e sao– ·vernato 'il nos tr o P aese,. e dl'/l,a P11ul'ia 110n si ,, ricorda to che per imp or l e ver aoane elettore.li , e conf11sion·i.s,no amminist rn ti vo degno il ei più bassi malgov erni spagn uoli. L'on. De Hellis, per esempio, non può tr ova r posto, nel P ar tit o .1grari o, p er e/tè se u omin i co• mP lui ven issero accett ali, non a1n·, 1 m11w più. al– cuna garan:ia sulla serietri dei pr opositi da ra(l– ui •111uere, eil a71rirumno la ,.o,·ta alla nP.f asto fa . tange dei « mo rett i 11, che hanno semp re venduto ,7,i int er essi llella Pugli a a tutti I Min isteri 71er ,,,mt ar,yi personali . If a dim enticato di aver sostenu to, solo depu – tato pugL-iese, il f am oso modu s vivendi? N oi compr endiamo bene la man ovra di l]'llesta aente, che cer cherà ,di (l.nr ,ere i l maaa ·iore entu sia . mio per 'il nuo vo Part i to, p er frn strarne gli scopi . Questi sian or i si persuad,:na che non p erm ett e• r emo che ciò avven aa ». La •pr otesta del Quoti diano, però, non h a sco– r:,gg itito g li alt1i mo r ett i . E al « gr and e Part i– hl A.gmri o » hanno con tinu ato ad aderir e i de- 1,uta ti Bu on vino, e Abru zzese, e Qua rt a, e Ceci, e. Ciof!r ese, e P a nsin i, e Capilanio, e chi più no ha più ne mett a . E il Quotid iano, d opo la pr ima pr otesta contro De Bellis n on protesta più: non ri esce n ri para rsi dalla valanga, e lasc ia con erc orama i. Il n uovo Partito ag rar io, insomma, per le per – ~one che si sono su bito prec ipi tate a comp orlo, ,oin acc ia di esse re nè più nè men o che la solita confederaz ione . di tutti i ma lviventi giolitti ani. r he si battezza come P artit o agrar io, perch è h a bisogno cli un nome nu ovo per fa ,· dimenti ca re il r,l..ssato e sfruttare la b uona fede degli ingen ui. Epp 11r e il ten ta.tivo del ComiiZio Agra ri o ru Ba- 1•i ris!)onde ad un a neces sità., e merita di esssere rip reso sotto fo1·ma miglior e dallo stesso Comj . zio Agra ri o, se - come vogl ia mo credere, sino a l'' ova in contrario - i '[)r·omoto ri sono stat i sin– ceri. Le Pugli e - e in genera le, tutte le 111·01·in– cie del Mezzogiorno, e d tr e quaJ"ti dell' I tal ia. ~~ttentr ionale a cen trale - vivon o qu as i esclu– ,;vRm en te di agr icoltu_ra, e vedono min acciate le loro fonti prim e ru e,,istenz'l dal pred ollLni o ch e g!' in ter ess i indus triali sono riesc iti ad ass lcurarsi nella orgaJ1izzazion e dello Stato. Le questioni doga nali, tri butar ie, fer,·oviar ie, 111arlttime , scolastiche sono risolute in ItoJi a sempre dal pu nto di vista indu .~tr ia le, non mai da l J)'U.Jltodi vista ag ri colo. li motivo d i ques ta tend enza gene ralo si com. l' •·ende, qu a ndo si pens i che s'inor:i l'agnico lt ur n non er a rap1wesentata che in m in ima, pa rte n el co,•po elettoral e ita lian o. Prima della rif orma, clelto ra lc del 1912, erano esclusi d a.I voto quasi tutfJ i proletar i rura li e b 11on1J. pa rte degli stessi l iccoli proprietar i di terr e. 'on si commette er ro– re, se si afferma che dei 6 milioni di nuovi elet– tor i crea ti dal suffragio qu asi un iversa le alm eno 1 milion i appa rte ngon o a i ceti ag rari .' E data questa gue rr a, dato che la legge del l!l12 assicura il diri tto elettorale a chi è stat o sotto le armi an– che se è analfabeta e se non ha 30 anni, noi avre mo che qu esta gue r ra in trodur rà in It alia il sul - lragio universale quasi assoluto: e sarà alt rettanta r,,rza . polit ica accresciut a ai cet i rura li, sp ecial– mente ai p\ù umili. Con quest-i nuova forza politica m olto si po– trà fare, molto si dov rà faro •per difen dere gli interess i agri coli. Chi veni~ me n o EL q uesto do – vere , salterà ben prnsto per ar ia. E q ue,,ta nuova situazion e sp iega come i rap– presentanti degl'i ntcressi agl'iroli, i11 una regio– ne come le Pug lie, sen tan o quas i islinliva n1entc cli poter com piere un a nu ova az ione politica, e pens.ino alla creazione di un u Partilo Agra ri o »; e spiega anc he pei·chè tut te le vecch ie facce pa – t•bo lari del gio littismo '[)olilico e amm injst ra tivo si sien o p recipitate sulla idea J)<'r confiscarla a raffori,ame nto della pr opria situ azione elett o. raie. L'errore del Comizio Agr a r io di Bar i ha con– ~istilo nel n on segu ire il metodo, che p ur era acce nn ato nel proposito di ave re un 11roaramma lien de(l.nito e- determi nato. I nvece di com inciru·e da l ben defini re e deter– minar e il pro gramma di azione politi ca richi esto rlagl interess i ,,gr icoli della r egion e, im •itando a ra.ggrup>pars.i intorno a qu el prog ramma tu tti co– loro , che lo acce tt ano e sono disposti ad ope– rnre serian1ente per esso, ha com in cia to dal l'Oler raggrnppare tutti g l'in cliv idui di tut te Je J·isme intor no a una sem pli ce formol a as tr atta : Pàtito a,gr ari o. Il a messo il ca r ro avant i ai bu oi. C ne è nato quel che doveva avvenire: il pr o– gramma del nuovo P arti to ag ra ri o minacc ia di 1:on essere più al tl'o che il prog ra mm a della r ic– ltzione d\ tutti i vecchr avventu ri eri della polit i– Cù gio litti an a. Se il Comizio Agrario d i Ba ri vuol fa re Olpera verament e utile alle clas si agdcole delle P uglie, comin ci col defini re u n programm a in moniera eh iru·a e pr ecisa. Che cosa cleYono chi edere , per es., gli agr i– coltori pu_gliesi nel pro1ilcma doga na le? F acili tà a lla esportazione dei loro prorlotti , o J)l'Otezioni – smo a va ntagg io dell e indu stri e 1>a rass if,e? Che rosa devono chieclea·e per la d ietribuzi one degli oneri lribut aJ·i, che minac cia no d i esse re rove sciali sulle epalle degli agr icoltori pr e1prietari e p1oletar i più che su qu elle della borghesia e del proletaJ· iato indu stri ale? Che cosa devono chie– dere in fatto di tari ffe fer rovial'ie e mari ttime ? Che cosa devono chied er e in fat to di scu ole? Concretato il pr ogra mma in poc he pro posizio– ni chiare e n on soggette ad equ i1·oci, non bisogna prete nd ere di raccogl iere intorno a quel prog ram- 1na. un u Part ito u. Un P a rtito è un ragg ru ppamento d i uom ini che ha nn o la stess a fede &n tutti i pr oblemi dell~ vita pubblica, e non su _un problema solo. Un P a rtito ag rar io, cioè che s i occupi dei soli in– teress i agrico li, è in concepib ile come un partito industr iale, o marin ao·o, o 6Colastioo .o •nnn,e. rari o. Quel che è neces3a io è una « Lega J)er gli in – teress i agricoli 11: lega d i stud io e di propagan– da, alla qual e J)06.Sa.lloaderir e uom ini di qualun – q_ue '()artit o o di nessun part it o, e il cui ufficio sia nella vita 1>ub lica quello di pr oporr e a tutti i parti li il suo programma e obblig a rli a ten erne ronlo, c combattere gli uomin i politici e i partili che non l 'accetta.no, e sostenm·e i fedeli. f;e acca nto a i partiti si formano delle leghe con progr ammi con creti e imm edia ti - tant e le– ghe quante seno le fondame nta li clll.S6iflcazioni deg l'1nte ressi nazionali, loca li, p1·oressionali, ecc. al lora le leghe tengono dest,, n oi partili il senso della responsabilità, costrin go no i pa rt iti a P 1 •end ere posizione di fr onte ai pr oblemi rea li •·endono cosi J iù di!fi'ci li a form a rsi e pitì fac ill ad esse re smante llale le camor re pe rsonali ma- S<"hcratc dai grandi ideo.li generici. ' Un'ultima osservazione. Qunndo si parla di aurico/tu r a, si dice una parola astratta .. Bisogna parlare cli agricoltor i . Ora fra_ gli ~gncoltor i vi sono i proprietar i e i pro lela r1. GI mter essi degli un i e degli a ltrl son o perfettame nte solidali, allorchè •l tratta d i ass i– curare alla produzione. della ricchezza le miglio– ri condizioni possibili; debbono necess ar iam ente

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