L'Unità - anno VI - n.3 - 19 gennaio 1917

Il comm. Corradini n6n ha una buo na stam pa. Ma, in ver ità , noi non cre dia.rno ché sia scr io far e del C11,po gabinett ,, tlell'on . Orl a ndo l'uni co responsabile deil gioi it. tismo galoppant e, a cui assist iamo nell a poH ir:i inte rna. Con questa taLtica di batt ere la sella per non •bat te ,·c l' asino, si attribui sce all'on. Orlan do la figurn di un irre sponsa,bile , pr ivo di volon tà, ,1Ì1P si fa met tere sotto i piedi dal suo Ca po ga,binettv . O,· è mai possibi le ohe il comm. Corrad in i, ,i_.]. la sua az ione giolittiana.-clerico- socialistufliciale, agisca di te~ta propria , con tro la, volontà del suo Ministro, e infiscl:iandos i di tutti gli altri min,srri del Minisooro Bos elli ? Ev via ! a chi si vu ol for <bere questo genere di diversivi? Una, volta c'en1. la irr espo nswbilità del Be e h responswbilità dei Ministri. Nel caso dell 'on. Or– lando si vuole intr odurr e un nuovo s istema d , diritto cost itu zional e : la irres ponsaJbilità del Mi– njstro e la ~·esponsah ilità del Capo ga bin etto . Conti nuiamo pur e di questo pas so; e arri veremo alla irresponsa1bilità del Ca.po ga,binetto e alla r('. sponsabilit à del portinaio. L a responsa,bilità di ciò e.be il comm. Com, clini sta perp et rand o e di quel che di peggio si accing e a perpetrar e al Ministe ro dcgl 'int ern,, È, dcll'on. Orlando. E non è ,;ola.mente dell 'on. O1·– la,ndo . E' anche dogli alllri Ministr i. E' sopra – tutto dei :Ministri, ohe rappresent ano la corr ent e interventi sta e antigi olittiana nel Min istero Bo - selli . . A quest i nostri rapp1'0Scntan ti , e non al com– mendator Co~radini, noi ci 1ivolgiamo per dir e loro ohe l' ora di punt are i piedi per terra e parlar chiaro ai loro colleghi, è a1trivata . E noti si tratt a solo di mette~e a posto o fuori posto il comm. Corradini e i suoi man danti. _1'0 11 è lecito dim enticare, per es ., il comm. V1glian1, dir ettor e aener ale del l\,finis te1:o degl'i ntern i. ]èin– chè lo pr'?efettw·e e la polizia dip end eranno cla questo V'ecchio st r umen to giolittian o, è 'l'ano ~– spetta rsi da Mini ~tri ,e Capi gabi netto ~ima pol1- lica che mm sia giolittian:,i. 5egoi dei tempi La cens ur a non ha perm essa ia pubJ>licazion e dc!ll'ordine del -giorno votato dai deput ati socia li– sti nell'ultima ri uni on e extra- p a rlament 4re e pr e– sentato ri,npompa magna all'on. Bosebli. •Ma l'on. TreYes, in un discorso fatto a Milan o la sera del 7 g,enn aio e riprodotto dall'Avanti! dell'8 gennaio, cosi come la idi ozia del cen sore ha permesso fosse puliblicato, ha fatto sapere al prol e(,a,riato « che il mini str o Bose.lli si dim ostr ò « '!)ersuaso che la diagnos i fatta dal G,,uppo Pa,r– u la ment a re sociali sta r ispon deva a veL·ità . Con. ,, venne nella necessità di tag lia re Ja strada ai " cospir ato ri di J'ivoluzioni paJ·lame ntar i. Ai pr e– " senta.to ri dell'ordine del giorno il BoseJLli non « al!)parve come un oltran ¼ista ». * * * Il Popolo Romano, ritornato giomale ufficioso, spiega, polemizzand o con Ja Nuova Anto logia, · come qu alrnente la coordinazion e dei programmi pohti èi e qu indi degli sforzi mi lit afri ed econo– mici fra gli alleati, abb ia « 'Più de<l fa,ntastico che del posit ivo». « Questo metodo d i fa re la guerra» - spiega ·l'orga no ufficioso dell'ex-am basc iata austr iaca - « p uò riusoire efficace qu ando si tr atta di ob– « bi ett ivi •ch'e s i possono fond ere ; ma qu ando « gl i obbiettivi son o cliYersi e g li uni. non han– " no per loro natur a e finnlità alcuna coJlega nz:1 « con gli altri, si corre il rischio con una !lusion e « artifi ciaile cli ,pregiu.clicare i i·isult ati di tutti. ,. Pare a noi che finora la nostra guerr a sia sta– " ta condotta con criteri e sistemi razional i, qu a– " li esigono le condiz ioni d i temp o e di luog o e cli ,, dlibiettivi fina li. C:iasc:uno degli a lleati h a pro– " cedut o per la pTopria gu erra con lo .stesso cri – " teri o, cd è bene che sia cosi, a meno oh e n on si ,, vog.tia un a second a o t.erza edizion e più o meno « ibalcani ca . Coadiu varsi razionalmente ed effica– " cementa ne i me·z:.i si compi·e.ncle perfettamen te, « ma non complichiamo gli obbjettiy i : n on gio– " ve1w b e ad alcuno ». Dunqu e, ognun per sè e Guglielmo II per tutti. * * * Il « Coni ere del Popol o » di Genova del 1.il- 1-1 gennaio fa, sapere ohe « l' on . Tittoni ha incon– tra-to , nella citt adin a di Am ;l,lfi, Caillaux ». t e 1n Bianco L'UNITÀ Gasparri, Lu cci e Goluchowski Frammenti della vita italiana . Da Giovan ni Giolitti alla Città di Trieste eJ luglio scor o, il ca rclin al Gas pa,i,ri, versan– clo nel seno d i un gioma lista fr oocese la pien a ciel suo ouore, esclamava: " O.i.stru ggere l'Au- Il sot tosegr etari o di Str,to, on. Ancon a, n eil'ot – sti1ia ! ;Ilio Dio I ma cl)P-politi ca d i follia è code- lolJre pa ssa to si r ocò esp,·essamen tc a Napoli per sta ? P er fa.i-e che cosn? Per da r.Ja a ohi ? Riflettn iua ugu ra re insieme al ministr o della ma rin a, LI I:, Fran cia a qu el rute fa, a ll'a;vvenir c ch e essa pirnsca fo « Città di T rieste» , appa rtenente· alla si i>repara. La Fran cia ha tut,to J' inLewesse di compag nia « Sicilia » (P ia,w io), cost ruito dal mettersi c1·acco rdo con noi. 11 turib.i<nedi qu est'im- ca nti ere cli Pal erm o (Piaggio ) su disegni dell' in - u,a,nc conflitt o tr ascin erà nella vora gine La Fran -_ · gcgne r Rocco P iagg.io, figliuol o del senat ore Era– eia vitt OO'iosa,se e~sa non baclerà a i ,pericoli che smo P ia,ggio e d amm jnistratore delegato della le p,·e,para la vittor ia dei suo i alleat i. E' possi- Società Canti eri Nav ali Riuniti. ])j Je che la Repub'.b1ica rjon compr enda la rnin ac- Questo piros cafo ha .una bre ve stori a. Fu imp c,. sta to poco dapo la cos1.ituzione de.Ila Società Sici – cia russa? Pochi anni dopo g li sla vi ci inghiot- tira nn o. ,P.eriJ•à ogn i infliuenza della Fra ncia, e la iia e clovevà chiama1·si « Gi ovanni Gidlitti », p'.l-re ie!ligione catto lica vivJ·à giot•ni tristi. L'Inig,hil- in ricordo deJJa lotta, che il Giolitti , in quel tempo te-r ra far à come sempre i suoi int eo:essi. N'è pai']a,. ancora pPesid:en;te del Consiglio dei ministri, tem i cleJll'Italia. Aivete man p ensato ag li app etiti aveva sos tenut o cont ro 'la Navi gazion e Gen erale, di un' Ital ia vittoJ·iosa? » 1,er togtlie!re a questa compagn ia il monopolfo de i servizi ma rittim.i sovv11nzfonati. (Si ricordi il pr o- L'Osserva tore Romano smentì queste paro- get to Sohan oor-P iag,gio ,del 1900, t anto ,ten:aice- !c. Cert e cose si devono pensare, ma non si tle- mente combattuto dal la Navigaz ione Gener ale, vono dire , sopratutto a un giorn alista: se un MJ.r• a1.trave1·so il !bin omio Pe ir ce-P ar odi, e con l'aus ilio, di na.le se,g.retado di Sta.lo si abba ndon a a qu el ge- n Napo li, di Arlotta-D!'11Carn~tLO: app unt o in con- 1<cre cli espa nsion i, bisogna propr io dame che la segiuenza deila lotta intra,presa con tr o ,1 mono– diplomazia pontificia, in questa temp esta mon- .polio deHa Navi g.azion e Genera le potette costi tuir – dia le, h a perdiut.o ogni p a.d,·onaruoa di sè. Ed ~ si la Sicilia, cui fu a ssegnato il gruppo clelLe lin ee nat, u·a]e che l'organo ufficiale del Vaticano aii)bia de-I Tin<eno <infieri or,e). Caduto poi il Giolitti, e smei,tit o le, pa r ole c!Je.l ca rdina l Gaspa.rri per dis- scoppi ata in seguito la polemica per la partec ipa– s,imu .Iare· aJmeno lo Sln aa•rim ento dBlla tr amon- z1one dell'Ita lia. alla g uel'J'a eur apea, ·Ja SiciUa tana. l'i affrettò -l'anno sco1•so a cambiare il nome aù pi. Ma le idee del car din al Gaspa rri Je ab'biaroo ri - roscafo, -0u; fu, >n 'a tto, dato il nome di tr ovabe par i pari .nel cliscorso iatto clell'on . Iluc- «Tr ieste"· c, alla Camera , duran te la discussione cleil cl<icem- (ANTONIO M,1orA, La inarina mercantile in It alia, brn passa to. 1916). Secondo J'on . Lucci, « lo smembram0D.to del- l'A,ustr ia port erebbe a ll'ingr andime nt o de1la Geo·– man ia.. E J 'im.pe ,;o .._1,usso, giun to fino all'Ad1·.iati co e alla Peirsia 1e f1Pe1:JP 1M erebbe io sc hiacciamento dell'En11ro1)a Jr11J1 ripr ese Ed ,ecco ch~ohte Gol~ \ ca rdinal Gasp arri e del- . !'on. Lucci sopouJ~g,rn~!l- in questi giorni n ~ll,1 Svizzera da l conte GoJuchowsk i, ex-minòstro de– g~i esteri a ustro-ung ari co. « Bisogna - rilpete H conte Goluchows ki a. chi vuole e a chi non vuol sent.11·10 - dhe la F rancia si convin ca che n on è fiacca ndo 1'Austria ohe essa. può incamminar s,i ve.rso Ja pa ce. Austr ia e Ger– mania sono nazioni complementa ri , di cui l' una a ument a tutt e le Yolte ohe l'altra dimiirn.Lisce. Se è vero che g'Ji all eati vQgJion o concentrare i1l mas – simo sforzo cont ro l'Aust ria e se questo sforzo rie– sce milit a rm ente ciò sarà a tutto va,n,ta,gg,io della ,Germania che è nemi ca seco lare d'ella Fr an cia. L'imp eratore Cal'lo Yuole, la pace» . L'In tesa ha ri sposto a qu•es·te ma novre, pub– blicand o· n e.Jolanoto a Wilson i,l suo IJ)rogramma cli_demolizion e tot ale dell'Im pero degli A!bsllmrgo. NLa non •è detto che le manov r e non continuino . Ed è assa,i probabile che nei pros simi mesi, Spe– cialmente in Italia gli organi clericaJi e rnmtra ' Iisti e socia,listi tentino far ac cettare atl ,paese Il pro gr amma del ca rdinal] Gaspar ri , dell'on. Luooi e del cont e Golu cnowski, il sa lvatagg io d€ilJ'Au– st1·ia. Gli argom enti di que sta pr opaganda sono sem– pre gli stessi da cinquant'anni: 1° lo spettro de-1 pr edominio r usso su tutta '0turopa; 2" >Ja spera n– za che i tedeschi e i mag ia ri deJJ'Austri a mt•ttano giud izio e con sentai10 a un a tr asf ormazion e dello Sta to in sen so feclet'a ie co:1 la equjlpar azion e, di tutte 'le nazi,malità; S° l'a ssimtrn .zione che l' Au– st ria-Ung heri a f>unzion eirà di dig,a, nello ste.sso tempo, contro la espan sio'ne 1:ussa ,,erso sud-o, •est e contro ,la espansion e ge rm an ica veTso sud. Sarà int eressa nte vedere in che modo e da chi questi a rgomr.nti , sp ecialmente in Ita.li•a, sar.anno ricnci nabi e ntessi in circo1azione. Noi p repar iamoci a fa re a questa propa,gancla l'accog lienza che si merita. Pr epar iamo ci, cioè, a ri1petere fino ahla stan– ·chezza, che una p ace, la qu ale seawisse aJlla Ger– mania 1Per pr end ei·e flato e p reparare a bre we sca den za un a. l'.liuova guN'r a, sa r ebbe un deil.itto anco ra più atroce di quello commesso da chi h a scate nato suJl'Eur op a cruesta temp esta di mort e. E la Germa,nia, no n sa r à costr etta sta:bUrnent e a:l. la pa,oe finoh è n on sarà isola ta. E que st'i solam im– to non si può ragg,iun gere ch e con la demolizione com·pleta clell'A11stl'ia. Il comm. Giuffrida M,entrn and iamo in macchina ,1.10 decreto luogo– tenenziale lf}l'0V'Vede aùla sistemaziooe degli Uffici cleg,li Awro'VVi,gionamenti e dei consum i con re– lativi calmiea-i. Diciamo sisteina zione peroh è que– sta era l'intenz ion e del Governo; ma basta pensa– ,.., che si crea p er i cons um.i un Commissar io ge– nerale che, viceversa, djp end,e da un Comitat o di quatt ro Ministri, i qu ali non rispondono politi ca– me nte dei 1Joro atti ,perch é a.Ila Camoca n e ri spon– de il Commissanio stesso - pe1r vedere già di che 1 pasticcio si tr atta . Ne riipa rler emo con più calma. Probab ilmente, però, ciò dhe più int eressa in que– sto mutamento, è la nomina del oomm. Giu ffrid ~ a Consigli eue di ,Stato . };] resto ... non ha Yailore. Ci congwatu liamo anche noi col comrrì. GiJuffri– da spec ialmente per chè, anch e in tempo di guer– ra - ed an zi, forse, a ca usa di essa - egli pu ò cont inuar.e ad esser .assistito dalla sua buona stel– la per 'la quale le bocciatut 'e hanno per lui il va – lore di titoli per f.àrlo anda re .semp r<epiù 8M8.nti. Fu !bocciato agli ,esami per ispettore d'Emi,g,r.a– zione e la !bocciat ur a gli pr oourò Ja nomina ad nn post o più alt o: que llo di Com1nissari o e po i a queUlo di D•rnttore Genera le. Fu, la ,settim ana scorsa, bocciato per la nomi – n a che egli des.ideraYa ardentemente a Dittat ore per i Consumi e g li A•pp rovvigionament i e ci gua– dagna il p osto di Consig liere di Stato . Contin uando di ,questo pas sò; se gli eletto1i lo bocceranno, fr a hreve, come, deputato, un bel gi\Jr. n o ce lo Yedremo Mini stro di botto! ♦ La responsabilità del giornale e dei due direttori è impegnata dai soli articoli che escono senza alcuna firma o firmati < L'Unità • . Per tutti gli altri articoli sono responsabili i singoli autori, ♦ ♦ A cominciare dal prossimo numero smetteremo l'invio dei numeri di saggio a ~oloro che hanno trattenuto il giornale senza pagare l'abbon amento. Gerente responsabile: ERNE STO FRATONI Roma - Officina Poligrafi ca Italiana - Roma

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