L'Unità - anno VI - n.3 - 19 gennaio 1917

vert ut to circondati e che loro impedirà di ricon – quistare tutti i posti di fidu cia di prima. Ma è certo che, per elirrlinare ·dur evolmente il peri colo, sa rebbe bene che col fr attempo gli ita – h a ni, per parla.r e soltanto di noi, sviluppa ssero CfUelle doti di 1>rnpar az ione dottrina le, di tecn i– cismo, di diligenz a e di coscie nziosità nEI! lavoro compiuto, por cui i te.deschi er an o app 1 ,ezza.ti. La cosa non d ovrebbe essere im'Possibile, se si pen sa che, durant e la ,guerr a , ab'biamo 01·g aniz – zato un eser cito, e que sto h a imparato o. fa110 la suerro.. Nient e di ma.le nell'impar are da.gli av– versa ri, o.ggiungendovi qiuel megli o che noi po– tr emo. Ma in tutto ciò poco hann o a che vedere i daz.i protettori ; n molto l'Ist ruzi one, l'edu cazi one e la coscienza del dovere. 11. I dazi possono servi re soltant o a ten er lon – ta ni quei pr odotti te.deschi i qua.li, venend o In Itali a, impedirebber o i l sorge r e delle indu strio mdlspen sab ili alla difesa del 'Paese n el mom ent o della ,gu.irra. Gli eco nomi sti so no Lanto 'Più propensi a ri co– noscere la legittimità della protezion e doga n ale i•i questo caso, in quant o essi unanimi , d a Ada– mo Sm ith (1i76 ) In poi, ben prima che i n eonatt protez ioni sti iLalinni veni ssero a.d in segna rcelo, affe1marono ch e pot eva esse re necessa r io stab ili– re dazi doga nali per tut elare l'esistenza dell e in – du st rie di gu erra . 1·1 probl ema da ri solvere non è sul !l)rlncipio, che è ,pacifico, ma sui limiti delle sue aJ>'l>licazio– n i. A sentir e i neo-pr otezionisti , tutt o è industri:,. d, gu err a, 1>erch è tutto, anch e il vino, serve al– l'ese rcito o alla popolazi on e di un paese bellige– rante . Il 1>arttt o più ragionevo le semb ra a me, inv ece, rii dist ingu e.re Ira le indu stri e degli a rmam enti i,, senso str ett o (costruzi oni di navi da gue rra , fabbricazi one di cannoni, Cucili, munizi oni) e le ind ust rie sussidiar ie, semplicem ent.e produttive dell e ma teri e prime necessa ,•je alle ind us tri e de– ~li armame ntl e degli alimenti e fornitur e div ei·– se o~cor1•enti per l'eserc ito e la '!)Opolaz ione civile. P er le indust r ie degli armam enti, mi rif erjsco aJla so luzione esposta da m e nel num er o 3 di qu e– sto g iornal e. Tr attasi di un affare di Stato, dn soltrn ,rsi aJla iniziativ a libera priv ata . Qui non se rvon o o n on ba.stan o li tlo.zi protett ori ; ma oc– corr e adottarP un metodo, il qu ale com bini l'effl– ,·ienza. produttiv a dell'ind ustria pr ivala con la pa– Jrona. nza dello Stato eugli scopi e sui mezzi d i eser cizio delrimp res a. Pe,· le ullr e industri e, bisogne rà discuter e coso 1>er caso e sceglier e la soluzione più economica. Ili. Per citar e un esempi o, n on basta dir e che ii daz io, attualmente sospeso, di lir e 7,50 per quintal e di gra no è necessa rio per gar antire l' Ita lin cont r o iJ peric olo della carestia in temp o di g uerra , ma occorr e dim ostr a re: che il dazio d i li re 7,50 è efficace per rag giun – g,ore l'Intento. E poichè l'esper ienza la tLa sino a l 1914 par e sfo. ~tat a. negativa, indi co.re quale al tr o dazi o più allo si supp one Lfficaoe a far pr odur re ir, It a lia. tulti i 60 o 65 milioni di qu intali che ogni ann o ci occorro no ; dim ost rar e che quest'altr o dazio non produr – rebbo la diminuzione di altr i prodotti, come il g ran otu rco, i foraggi e quindi il bestiame, al– tr etta nto necessari, come il frume nt o, in temp o ùi gue rr a ; dim ost rar e che i costi che anno per ann o 1'1- t.ulia sopporterà per assicura re la neces saria pro – du zione interna di frum ento p er es., di 250 milio – ni di lire all 'anno, son o Infer iori a lla spesa eh~ bisognerebbo imp osta re nel bilancio deUa marina per lo. costru zione di ta nte navi da gu e rra e di to.nli sotlomo.rini quanti baster ebbero per r ende.rei 1 ·1spetto.ti da qua lunqu e paese forest ier o e per far a ndare via. la voglia di aver ci nemico a oh i po– tr ebbe disturhare i nostri trasporti ma rittimi; d imost ro.re che LI fatto di produrr e In ca.sa il frum ento necessari o al con swn o intern o è ca– gione di tanta tona m ilit a re e d i tonto ascenden te J)Olitico e perciò economi co qu al i si a.vrebbe ro se l,; identica som ma fosse S[)('sa in altr o mod o. Bisognerà '!)render e in considerazion e an che la prob abilità di ~ue.rre futur e, il tempo di loro oc– correnza , ecc. , ecc. Guerr e simili all 'a ttual e si hanno a distanza. grand e l'una dall 'a.lka.. L'ulti – ma gue'rra , che int erruppe Je com unic&zionl e Bianco L'U NITÀ produsse ,un o sconquasso indu st riale parag ona.bi– le a qu ello odierno Jlnl nel 1815. In tutte le alt re guerr e combatt ute tr a il 11\15ed il 1915 le dMflcollà <Jegli o.[)'Pro vvig ioname nti, anche !bellici, non die– dero luogo, tenuto con to dei tem!l)i, ad appr en sio– ni notevoli. VaJ la p en a di paga r e il f~umento 7 o IO o 15 lir e di più per qui ntale durant.e 97 o.n• ni di J)ace o di g uet're tollerab ilì p&r evita re di paga1•io 30 od anc he 50 od ancl1e 75 (da 25 a 100 lire al quintale ) lire di più dm·ant e 3 anni di guoa a gigo nl esca? Non ci sono o.It ri mezzi più economici di ra ,ggiunge.re il med esimo int ento? Maggio 1,i scorte di frument o, di carbo n e, di ferro (1,er ques ti ultimi è inutil e sperar e di ottene re i,U'intem o produzioni suffi cienti ) non potr eibbe.ro e~9ere orga nizzate convenie ntemente? IV. Il >problema è in<>ltre economico in senso pr Ol)l'iO. Qui Ja lettera di E. B. rip ete le argome nt azioni di coloro che vogliono dazi speciali di ritorsione cont r o il cosid etto dumping tedesco. « F)inchè " - si dice - « lo straniero si lim itasse ad linviarci merci sue a più buon mercato o m i,gliori delle n o– st re, niente di male od anz i molt o di bene. L'In – ghilte rra cos i opera. e nessuno se ne lagna . Il ma – le, ted esco inv ece è di vender ci pr odott i a sotto-co sto, a llo scopo pre ordJinato di rov:inare le nostrù indJUstrie; e queste distrut te, ria lzare i p,rezzi a nost ro danno "· Non è possibil e in ,un solo a rti colo di un pic colo giorn ale discutere l'argoment o in man ier a appe n~ ,Lppena 5ufflciente. Comin cierò a rim andare E B. ad uno studio del p1·of. P. JANNACCONE: Pr ez. ci ,ti guera - A pr oposit o di sindaca ti , cli dmn· ping e di pr otezione (in « Rivista delle Societ à c,,mme rcia li », 30 giugn o 1914), ad un fasc icolo del– lo nif onna Social e (marzo 191:'1), tutto ~i cato al dwnping e conte nente arti coli d~, pr ofl. Loria, Cabiali, Jann acc one, del m a.1x:hese Ridol!i , ecc.; e ad uno studio d6l prof. CABIATI : L a Mittel eu, ·opa e te pi1ì r ecenti attucinazioni dei pr otezionisti (i1J , olume I Pr obl emi (tnanziati della guer ra, eoitrat lo da l Giorn ale ctegli Economi sti, Athe naeu m, ooit., nomo., 1916). E farò poche osse rvazioni , tanl o per non ca va r– mela solo con qua lche rill!Vio: a ) Sta di fatto ch e ese mp i di indus td e distrut – te d al dum pin g non ne fur ono citn.ti ; n neppur e , i ind ica rono cas i di elevam ento di p rezzi avvenuti dopo la ipote tica distruzi one. Gra ndi lagnanze; solite a fa rsi in ogni ca.so di loti.a commercia le; mo. fa lli 1)1'obanti pochi . Nei pochi casi nej quali r,1ire pr obab ile che un 'indu st r ia non sia so rta o sia intis ichita a causa del dumping, non si bodò lici a.li re indu str ie che prosperaron o a ca usa del <lum pina . L'i11dustria m eccanica, e la indus tria delle conserve prosperaron o grandemente in In – ghilt erra a ca usa delle svendite tedesche di ghi – ~a, fer ro n 11ucch.ero a cosidetto sotto-costo; b) slo. di fatto che assai più acorbn e forse pil) spiegab ili dalle lagna nze italia ne, tr a ncesi ed in – g lesi contr o il dumping tedesco, :flu,ronole lagnan – Z,) de,gli indu stri A.li tedeschi COTISuma.to·,; di g hisa e ferr o cont ro i loro con n az:ionali produtt ori di queste ma terie pri me, i qu ali le esporta,van o al– l'este ro a 1>rezzo vile pur d i pote rn e mo.ntener e olevato il p rezzo all'inte r no. Voi, dicono le indu – strie consumatri ci tedesche, favorite l'estero a do.nno delle industri e nazionali ! c) sta di fat to che l'Inghilterra ebbe, prima de.Ila Germania, a partire la su a pa rt e di accus ~ Bas ta legg ere il Siste ma di Ec onomia nazional e del Ìist per JJOrsWldersi che nella prim A.metà del ~!'Colo XIX tutte le accuse che oggi si mu ovon o a 1- 1,t Germania, allora si mu oveva no contr o l'I nghil – terr a. Nè lpare che ques Laeia riuscila ad limpedire l" s,•iiup110 industria.le dei suoi ri vo.li ; nè è dim O•· st rato elle in questo sviluppo abb ia avulo pa rt,i prin cip::,,le od a nche solo notevole la protezi ono doganale ; d) finora nessun metod o pratic o ,è stato Inven – talo il qual e 1>0tesse combatt ere il dump ing , pur ftitla ri1>0Lesi che sia util e comba tterlo . V. Non serve il metodo omericano, Il qual e ap– \llica un daz io di ritorsio ne uguA.le a.I s uss idio o pr emio o.ll' esporla.zi one accordato da un govern o este ro; poich è i govern i n on da nn o, se non .rare mite, premi aJl'esportazi one; ed il d ump ing si In d a l>rivati con mezzi propri! . Non g iova. iJ metodo canad ese, il qual e colpisce di d.azio di ritorsione ogn i merc e Importata nel 19 Cana.dà ad un pr ezzo inferi ore al prezz o corrent e nel paese d'or igine . Come conoscer e :il pr ezzo cor– r ente nel pae se d'ori gin e? 1n che mom ento corre • va? Non camb ian o i prezzi continu amente? A qu a le J·ileri rsi? Com e tener conto delle diverse qualità e condizi oni di vendil a.? Come evito.re ùnoltr e, osse1,va ben e lo Jo.nnacco ne, che i pr odul – tc,ri tedeschi vendan o prod otti sid er,urgici ai loro rnppresenlanti a l pr ezzo tedesco? Ecco il ferro im– portato in It ali a senza clmnping, e senzo. al cun a differenza di iprezzo ii1 con fronto col prez zo in Germani a. Un a volta che poi il p.rodotto tedesc 0 è sda~iato e nazion a lizzato, chi può impedire al rapp resentante italian o del pr odutt ore te.desco di 'J,erder e denari , vendendo ad 80 ciò che h a com prato a 100? Obbiezioni simili solleva ogni proposta finora latta per comb attere il dumping Tratt as i di pro– poste impraticabili e qu asi semp re produttive di un d anno maggiore del mal ann o che vogliono evi– ta re. Luigi Einaudi, La . manovra biilowiana 1\!Dbiamo espr esso, n el pa ssa to nume ro, la opi – nione che le notizie di d iss idi fra l'Au stria e la Germ n.nia e di trasform azioni intern e dell'Impero rubsbur ghese, sien o una tro.ppola pr epa ro.la. di ac- • cordo lr o. Govern o tedesco e Governo aus tri aco pe r favorire, nei naes i nemi ci e n eutrali, la pr o– po.ganda per la pa ce genn ani ca. La stessa opi – nione è stata espr essa, <Jopo che a vevamo se.rit– to il nostrn a 1-ticolo, d: :i.du e p ubblicisti assa i com – petenti in qu estioni ba lca11iche od aust ro.ungari – che: il sig. Gauvain, dir ettore del Jot1rn al des Débats, e il gr and e sto r ico Masaryk, deputalo czeco a l Parlamont o di Vienn a, fuggi lo clo.il' Au– st.-in aUo scoppio della g ur rra, e nccolto pr ofcsso- 1•e d i sto ria ne n·univ ersità di Londm. Il signor Gauvain , su l Jo11r11al ctes D llbats, ptth l>lic::,, dalla rroJ1lic1·a svizzero-aust ri aca una co1..-isponclenza, in cui è sost enuta questa lesi: « Si è mont ato tut to u no scena rio per il pub – " blico della Quadruplice In tesa o sop ratu tto per " la Fr anc ia. Do. un::,,parte sl cerca. di fa rci ere– " d ere che l'Auslria stv, •per trastomiar si a ll'int er– " no e che noi possiàmo in tutLa coscienza 1icon – " ciliarci con lei. Il camb iam ento di r egno forni – " sce a. questo scop o un ecce!lente apparato sce– " _nico. Da ll'alt~a. 1iart e, s'ins inua, per mezzo d i « agen ti di gran m arca, che viaggian o nei pa esi " neutr i, ch e l'Austri a ~ In g ravi diss ensi con la " Germani a e che dop o la pa ce nascerà un ordine u di cose tal e, da r assicu rarc i pionamente sull'e– " quilibrio europeo. Questa d o[l'Pio. manov ra de– « ,v'essere smascherala. Come a mm etter e - con– " elude - che dop o essere stata t re volte sa lvala. " dall e anni tedesche durante (]iuesta guerra, « l'Au str ia p%sa in augu ra r::i un a politica Int ern a « inte ramente favorevo le agli czech i, e un o. poli– « tica estera r,wor evolo alla. Fra ncia e al l'lnghil – " te r,ra '/ L'Austrja no n puo far n ulla, asso lu ta– " ment e nulla, senzti !l)revio pe 1m esso della Ger– u mania n. l i ' ..,sa ry k nel \\ 'cel,ly IJéspal r h melto an che egli in g ua rdi a il pub blico contr o lo. nuo va trap – pola btilowiana . " L'In tesa - dice ~1asa ryk non 1iuò fare la pace con la dupli ce :.1onar chl a. pri1na che siano ,tale soclclisla tte le a.spir azioni ita lia ne, ru sse, serbe: ora, qun.nd o qu esl<' asp ir az ioni Rar a nn o soddisfatte, che rim a rr à dell'Imp ero a ustru- un go. ri co? ~la questo non ~ lnt lo. I boemi do mand a no l'i ndip endenza e gli sl!\\i riel sucl vogliono riu – nirsi in un n g ran de Serbiit: dopo questo, l'Im – per o a ustro-ungo., iro Marebbe com pleta mente smemb ralo. Date q ueste conclit ioni , ~ CPrlo che combatterà sinchè le sue condi zio11i economiche glielo perm ette rann o. u l recenli mu tame nti mi n isteriali 1 0n devon o c,gcre cons idero.ti come u n indebolim ento de llo. in!luenzn ge rman icn. lx'l scelta d i du e a ri stoc ra– tici boemi come P rimn mi nist ro e ministro deg li Este r i è fa ll a pe r concilia rsi µ-li el<-menli che in– sorgo no con tro l'I mpero. Il lfinrno prima dellA. sua nomin a il nu ovo P rimo mini,tro cnr cò di in– dur re tut ti i latifondisti boemi ad accoll are la formu la di fedeltà al l'Im perato re, a far rip udia-

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