L'Unità - anno VI - n.1 - 5 gennaio 1917

L'UNITÀ Tutte le • vie conducono a Berlino La via del pensiero moderno, Sulla Cri tica sciale del 1°-15 dicemb re 1916, l'o– norevole Claudio Treves esprime tutto il suo di– spre:z.zo per " le ideologie della piazz a., per gli a– stratti dell a lib ertà e della gius tii a, le quali non ~eggono più nessuna discussione un po ' seria : squa rquoia. impostura. e imbecillità.; virtuose ca.n– ta ter.e Idea.Uste ; le quali non sanno indicare un limite concreto a.lle carneficine del mond o, pror o– gandolo di contin'llo nella nebulosa vitto ria deLla. virtù sopra il vizio ». E riserva tutto il suo " om888'iO » alla "ogget – tività., sin caritè. e realtà politica » delle correnti co– lonia.liste e imperialiste del " pens ier o moderno ». Non ohe egli accetti questo pensi ero: ohibò: pro– clama :li dissentirne. Ma dedica un Jung!ù ssimo a.rtl colone di 4 pagine della Critica per esp orre con entusiasti co d"issenso i nuovi appetiti coloniali dei n azlonal ilsti italiani. Queisti appetiti, infatti, pss ono servir e, specia l– mente se pre sentati in forma. aggr ess iva. e tenden – ziosa., a. seminare diffidenz e in Itali a. contro gli a:llea ti e fra gli a lleati con tr o l'Italia. E' n atura le q'IJindi che l'cm. Trev.es si precipiti sopra quest o " pe.nsiero modeino » come la. mi seria sul mon do, e si dia a svi1upp8.'l'lo in lung o e in largo, come se fosse '.Ìl! pen siero di Ca.rio tMa.rx. La es.usa vera e fatale d ella gue1,ra. - dice e ripete !'on. Treves - deve ricercarsi solta !l to nell a lotta. fra. Germania. e Inghilterra per la sup reinazia oconomica e politica. mondi ale . Perchè dunqu e 1'1· ta.lia deve impicciarsi in a.f1ari, <;he non la rigu ar– dano? ad q·ttW perditio haec? " Ove il leone britannico ha ,piantato i suoi po– ten ti arti.gli, Qa,preda ,non è stata mai la.scia.te. . E non lo sarà neppure qWlSta volta, an che se perci ò l'Europa dovrò. st r aziarsi ancora per anni ed anni in questa g,uerra senza l'llce di pietà e di cavall e;– da ». - Dell'artiglio gexmanico, l'on. Treves nfln h a mai avuto informazioni. Ment re da ques ta g,uerra tutti, In ghì lterr fl, Fro.ncia, Belgio, sinanche il Portogallo (I), u sci– ranno gonfi di conq uiste coloniali, e sopr atutto l'Inghiltarra ra,gg:mngerè. " l vertici dell'a"P<?teosi », I 'ltaJi a minaccia di rimaoo1 ,e seiwa. conquiste co– lcmia.li . Poco male - dice l'on. Treves - ; ma 'in– tanto non può non ",ren der.e giustizia. a.ll 'entu – siaSIIlo, alla convinz ione matrurn.ta di studio e di pensiero » di queste pl'eoccupazi oni coloniali. L'Eritrea non serve a nul la. Il traffico con la oosta or ient wle nel <Mar Rosso è in continua decre– scenza " per l'a ttività. fr ancese del port o di Gibu – ti» , e d'.l commercio con il Sudan è IIB80rbito dall a ferrovia Addis A:beba-G-.lbutie dalla. carovani era mgle-se di Zeila. " Insomm a an che lo sottili cor – renti commerc iali, che tanno cap o aill E<ritrea, fi. nira.nno fa talmente con l'es sere svi a.te dalJa con – correnza anglo-francese ». La. Somalia. vale men o ancor a. « Uno sbocco .a nord rerso l'Eti opia ci è conteso dall a Fr ancia e dall'lng'hilterra, con le loro arteri e di comun icfl• 1.ionl tra !'!Etiopia. e l!lmome ». Per la Libia., peggio che peggi e. " li bacin o del Ciad, tont e inesauribile di .ricchezza (I) ci è chiu so: e tutto U su o ricchissimo (?) vie.g-gio di merci è stato sviato dalle sue vie natural i ( I) di sbocco al Medi terr a.neo d~la Francia e da.ll' Inghilterra ». ,La conclu sione è che secondo qu esti studi " a.p,– pro.fonditl e app assionati », che !'on . Treves non aooetta ma ammira , " tutte le sper anze coloniali d'Itali a si poosentano in contr asto con le posizi on i del n ostri Alleati . La superfi cie di attri to è CO· stante tra l'Itali a , la. Fr ancia e J'In ghtl terra . Ciò servirà f or se a giustjJicar:e i nadonal ist i, che nell a prima f ase deUa co1ifl agra: ione eur opea, ci 'l!Olevano por tare a f ian co dei Teutoni contr o l'Int esa ». E può servi~ sem pre a giu st ifica re i tedescofili ne l lavoro continu o per ,stacc ar e l'Il a lia da.ll 'ln tesa. e preparar e la po.ce separ ata colla Germa.nia. A que/.qu.e ch.ose est bon anc he il colon ialismo , anch e per un socia.lista , con rispe tto par lando, pacifista. , purehè alimenti le nostalgi e germaniche e ai'lltl la propagan da contro gli alleati dell'Jtal1o.. Gino Bian o La via del pensiero antico . Questo gener e di tru cch i, però, non p uò essere adoper ato peir t utti i seguac i e pài· t utti gli am– bienti. Stanno ben e app ena a!ppen a sulla Criti ca socia le, che va pe r lo m ani dello stat o m~ gior e del partito; il " p en.sioro mode rn o » pu ò ser vi1,e solo ,per uso int ern o. Quan do 'deve pa rlare al la Ca.mera, cioè deve fare un discorso destina to ad essei·e letto su ll'Awmt ·i da tutta la povera giente sincera e bu ona , che se n e inf1schia delle coloni e ing lesi e fran cesi e MOn è fatta per cond ividmie cei·ti comm ossi ri spetti per il " pensier o modern o », allora !'on . T1,eves cam – bia tatti ca. P&· uso este rn o, utili zza il " ,r>ensie,·o anfliico » : [Parla di libertà e di giusti zia, cioè fa anche l'll.i della "squarquoi a, imp ostura e Imbe– cillità.». Cosi nel dis col'so all a Camer a dell'8 dicembr e, riv.ediamo !'cm. Treves inv ocar e l'eq uilibri o d.ei popoli n eUa convi ven:ta liberamente eletta, dal popo lo : la libertà dei popoli realizzata dai popoli stessi. I ,popoli sanno ch e è loro n ecessa. ria la libertà di clisporr e del · loro destino, delle !uro ,yjte, dell a tena ove n acquero e della qual e i confini sono segn ati dalla. estension e, della con. vivenza omogen ea., sono seginat i dall a natura ». Come ooncili rure , allora ., ques te " cantat ere ideali ste » dell'8 d'icembre col di.s!p1·&'LZO delle ca.nta{ere ide aliste del 1. dicembr e? La conciliazi one si fa n11ll'angl ofohia. L'Inghi lterr a , pr oclama !'on . Tr eves, ri;petend o a pa.ppaga.1lo i discorsi di Bethmann HoHweg, è la ,yei·a eolpevole di questa ~umTa . Es sa ha pr &– teso di mant en ere sempr e in Eur opa un oqulli brio, e.h.e le face va comodo, prendend o posi zione contro quella ,P otenza che minacoi,av a di diven– tal' e troppo fort e ed ·eCiCita.ndo c9ntro di essa tut • te le a ltre !Potenze d'Eurdpa. Questo è il caso del– la 8'11-enia attua.l e. La Germani a, si, mosse la guer r a nel 1914. Ma dovè fare cosi, [1)61'Chè J'In . ghilteri-a pretend ,eva ten er sogg etta la Germani a a.Ila sua egemoni a. ,E la Germania " nell 'ansia pen sosa di rin corr er.e a.lftne l\Offocata da1l'In – g:hil terra », tentò \I ool.po. .E', la teori a della " gu erra pr e~en tiva », con cui i tedeschi men o spud orati giu stifica.no ,la iniz i81tivo del 1914, e che !'on. Trev es -ru'pete come .un caign olin o ben e amm aestrato. Sta.bilite qu este bas i di cred ~nza, tut to i,l r.esto va come llil.8. letter a all a post a. iSe la Germania ha inghi otti to ihl Belgio, ae l'Au stria pr etend erà di sottomett ere la Serbi a, la colpa è dell 'In.ghil terr a, ch e h a '.l)Teteso di ma,n. tenei·e d,n Eur opa un equilibri o che le ~aceva CO· ruodo, ma non faceva comodo al la German ia., d ha eccitato Belgio e Serbi a e Fr an cia e Ita lia e Russia. a impedi re il !predomini o ger manic o. Se l'lng-hilt erra non avesse avut o ,un cosi " in.faust o ,funesto idea.le » come qu ello dell'eq uililbrio eu – r~o, non aJVreinmo av uto questa •gu erra unJ. ,-ars ale, che !'on. Tr eves spera riesca inutil e a tutti, d al mom ento che non può riescir e util e al– la Germ ani a. Ci sare lbbe st ata. la sotto:rn.i.lSSione spontanea dell'Eu ropa contin enta le alla Germ a, niia, dopo la debita rinun cia al funesto idea le dell';iquil,iibrio. Ci sa reb'be sta ta tutt'al più una, s,uer.riccluola local iz.zata fra l'Austria e la Ser. bia., tra la Germ ania e la F va.ncia.: un a. gue rri c– ciu ola che - qu ella. si - · sar ebbe stata util e all a. Germa ni a. E la libert à p ei p opoli e Ja giustiz ia l'avr ebbe ins ta urata nel mond o la German ia. Invece la Germ ani a. è stata costr etta dall'In– ghil terr a a t ar e la guerna.. Ed ecco ipe,rchè i di – ritti dei pop oli son o a nd ati !per ania. E chi vuole restaurar e la. squatql\l oia impostur a e imb ecil– lità della giu stiz ia e d ella. libertà , deve prend er– sela con l'In g-hilter.ra . Tut te le -zje, cosl, con ducono a Berlino: cioè alla po.ce germ a.rùca . Dell a. qua.le !'on . Treves n on osa dlc!ù o,rarsi apertament e sosten itore. P re– feri sce pr ender e la via traver sa d I fa.re pr opa– gand a angl ofoba con tutti g li espedien ti ch e pos– sa n o ri uscire all o scopo : " vensi ero m odarn o » coi colonia.listi , " !pensiero anti co » coi socia.listi . Chlssà che un giorn o n on si decida. a. !ars1 bat- 3 tez.zare e cresimare per combatter e l'a.nglicani– smo della perfida Albione anch e con gli, argo – menti dei San ti P ad ri' e del Car dina le Bella.r– mino. P er dissimul a re meglio la. tattica, !'on. Tre• ves [PI'OClam a di a vere sein pre combattuto la Trl – plice Allea nza.. Ma qui gli cas ca l'as ino. Nel 1912, allorchè si ctiscuteva del rin novamen– to della T rip lice, e dirigeva l'A'l! antil, ed E . G. Long oba,rd i pubbli cò n ell 'A'l!ant il un articolo con• trn il rin novamen to della Tripli ce, !'on. Treves si dichi-arò tavo:revole al ri nnovam ento della Tri – plice, e cosi l'amico Giolitti potè cap ire che da par te dell'on. Treves ness un a dpposi?lion e doveva 1>re.occup ar lo. L'on. Treves conti rn1a. a frure oggi quel che faceva allora. g. s. Dall' On. T reves a F. Ciccotti Ciò che si vuole imp edire è - p;rescilndend o dai n ost ri r appo rti con gli lpl peri cent rali - un defini tivo e cordi ale r ia vvicina.mento con la F ra ncia, un a gravitaz ione dell'It alia verso la T,ri• plice Intesa , sia pur e so ltan to per mez.zo di lega mi non precisi come quelli dell 'alleanza. E qu esti nwnov r atori franco fobi, qu esti vi gil i, accanit i f om enwto r i di funesti dissid i i talo-fr a1i– cesi, sono yli stessi au to1·i dell a m ostr uo sa e per– fida monta ,tu:ra ll el Carth age e del Mano uba all'e • poca dell'impr esa lii Li bia, sono gl i anti chi la cche cl eUa cancell er i a imperi .ai e german i ca, i qual i fe• cero un costcmte volo nt ari ato di sicar ii dell' odi o tedesco contr o la Fr ancia. P er un momento noi ci illud emm o che costoro si fosse ro o r itirat i ne ll'ombra o rasse gn at i all e nuove esigenz e esp resse dal l'Italia , dall e convuls i– ve trasfo rm azioni della politi ca interna zional e, o si fossero « ralli és » - con la. esempl-0.re agilità del loro spiri to - a.Ile ooo ve ori enta zioni della coscienza. n azionale. I nv ece i vib r i oni contin ua no a /r amar e nell 'ombr a, non hanno mai cessato di serv ir e la Ger ·mania e vegliano in It alia sopr a un.a sola e'l!entuali tà, pr onti ad im pedirla con ogni mezzo : il nostr o ria vviciname nt o aUa Fram.cia. E invece n oi rubbiruno la ferma e sic ura convin – zione della n ecess ità di questo ri a vvicinamento, di qu esta cord iale, sa.Ida e dur evole inte sa tra.nco– ita.lia.na, che deve integ rare q,uella preesisten te fra l' It alia e l'Inghi lterra , soprat ut to per stabilfu•e una cooperaz ione attiv a., sin cera e,feconda nel Me– d iterr a.neo, ove noi non sjamo, n on possiam o e non d obbiruno esse re ,ri va.li della Fran cia, ma. a qu esta asso ciati in un 'opera va.ri a e comp lessa d i civilizzazione, di dife sa, di ri svegli o economic o e comm er ciale. Quest' obiettivo, la cui re alizzazione inte ressa, secondo le n ostr e vedut e, in eg,ua.l m a.• ni era Fr an cia e Ita lia , per n oi è anc he più impor – tante di tutto ciò ehe il n ostr o ,r>aese fa rà nel m o• mento at tuale pe1· ri solvere la sua storica contr o. versia con l'Au st rja_ P er chll noi socialist i non ne• (Jhiamo !' imp nr tan za dell' annession e all' I ta li a deUe ter re cosirl ett e ir reden t e, per gli scopi politi · ci e mili tari , che tale ann essione giustifi cano. Noi cr elli r1mo che la magaio r anza degli Ual iani dovr ebbe 11r o1mgn.are qu esti obi ett ivi . Ad ogni mo– do, t occa sop ra.tutto al par tito socialista msletere su di essi, per ch è al '.Par tito socia.li6ta più ch e ad altr i inte ressa che l'avvon ir &n on riserbi nu ovi peri coli di guerr a al nost ro paese, il qu a.le se ne pot rà ga rru,tir e solo con un 'am icizia sald a , con.tor. rne alJe sue trad izioni e a.i suoi in teress i : con la Fr anc ia. (Apr ile 1915). 'Francesco Clccottl Si può collaborare utilmente all' '' Unità ,, chiedendo il giornale a tutti i rivenditori e seg-0aland o aJl'amminlstrazione i nomi di rl• vendit ori a cui si possa afOdare utilmente lo smercio del glorna le ; 2 segnal and o senza ritardo all ' amministra– zone tutti i ritardi o altri Inconvenienti, obo possano occorrere nel servizio postalo o di riven– dita; 3 inviando notizie, d'ocumenti, ritagli di giornali , che possano servire alla compilazione del « Frammenti della vita it aliana>,

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