L'Unità - anno IV - n.18 - 30 aprile 1915

, I 0.39. Sig. Aldo Aodrooli llello Arti, 8 lJOLOG.'iA problemi della v ita italiana. 5i pubbli ca il Ve nerdì: in Fir enz e:: - Dirett ore GAETANO SA LV EM 1Nl - D irc:ion c:: e:: Amm inistra zion e:: Lunga rno Vespucci 12 11 - Abb oname nto annuo ord inar io Lir e 5 per il Rc::200 e:: per i paesi itali ani dcli' A ustria e:: della Svizze ra : per l' estero Lire::7,50 - Ab bon a-mea to sostenito re::Lire 20 annu e::- Un num ero Centesimi J0 - Conto corrc::ntt: con la post& Anno IV - N. 18 - 30 Apr ile 1915. SOMMAR IO: I neutralisti del '500, F. 01,: SANCTIS . - 11problr.m.:a ddl 'A ustrla·Uog berb., R. W . SE TO N·\VATS ON. - Rdt orlca e realtà, ,\ 1.1.,10NTJ. - Per l'ullo d' iofan:ia di Balsorano. I neutralis ti del '500. Come erano rimpiccoliti gl' Italiani nel '500 e i,i quan ta fiacche zza erano caduti, quali erano i disegni, i dcsùlcrii fra lauta lempcs/a, p uò far Jet/e la tlcscrizio11e che fa il Guicciardini dc/l'anim o dc' suoi con– ci/ladini, ne' quali era pur rimasta tanta virtù che 11a/se a farli cadere con lode. (e La consuetudine nostra - fa. dir e a loro lo storico - non comportava che u s' impl icassi nella guerra tra questi prln- 11 c-ipi grandi, ma a/tendessi a schermirsi « e ricomperarsi da chi uincc-,,ascccndo le • occasioni e le necessità. Non era ufjicio « nostro ,,o/ere dare legge a llalia, volerci 11/arc maestri e censori di chi aveva ad • uscirne : non mrscolarci nelle quistioni • ,le' maggiori re dc' crist iani: ubbfomo bi- • sogno ,ioi d' intrattenerci con ognuno, di «fare che i mcrcatanti nostri. che sono la « vita nostra, passino andar e sicuri per ~tutto: di non fare mai offèsa tu/ alcuno 11 prin cipe grande, se non coslrctli, e in "modo cltc lll scusa accompag11i I' ingiu– « ria , nè si vegga prima l'offesa clte la 11 necessit,l. Non abbiamo bisog110 di spcn- 11 dcrc i nostri dauari per n11trirc le guerre ud' altri, ma serbargli per d1/c11dcrci dalle • 1 1 ittoric; non per trat1aglim•c e mettere • in pericolo la 1 1 ita e le città, ma per ri- • posare e salt•arci •· Questo linguaggio di scn1itori e mer– canti mostra qual era allora la saviezza dr' popoli italiani, e che cosa è l'u omo Sflt•io del Guiccit,nlini. X on e' è spella– colo più mi scrcrolc di tanta impotenza e fiaccltcz::a in /linfa saviezza. La razza italillllll non t: ancora sanata da questa fi acchezza morale, e non è an– cora scompa rso dalla sua fro nte quel mar– chio che ci lta impresso la storia di dop– pi ezza e di simula zione. L ' uomo del C11ic– ciardi11i vivit , imo in Scnatum vcnit, e lo iuco11tri ad ogni passo. E quest' 1101110 fatale e' imp edisce la via, se uon abbiamo la for za di ucciderlo uri/a uoslra cosrirnza. Fr an cesco De S anctìs . Il problema dell ' Austria -U n gheria . Mtn lre la cens11ra sulla sl,m 1p.1 quolidiana 11011J at•orisce in nessuno dei pnesi belligtran l i una sislemalkll e libera disc11ssi'om: dei problemi ùtl er1ta\t"o11ali sorti dalla guerra a/Juale - al– meno quando '" discussione abba11do11ale lime generali: per es. bisog11a vincere ad ogni costo, bisogm, rkos liluire l' l]ì,ropa sullu basi delle ua• \ i011t1!il1) 1 bisog11aassicurare /4 piccole 11a\1'o11i ,oniro le gr(md,~ tee. - ml/a opinione pubblic" i'nglese si m1111/1sla u mpre più vit•o il bisogno di approfond ire le queslioni a/Juali e mellersi in grado di apprt{{ are (,{}1t cognip"one di causa l'opera del fu luro cOngresso. Sin/01110 di qms lo bisogno è il sorgere di "" " nu0t•,1 società per lo « SJudio dei ,ap– porli inlen1at1"o11ali ». cht si aggi1111gealla e Um"on /or dt mocralic conlrol > (Uni tà dtll' 11 dicembre 191+ e 26 febbra io 1915), e al e Cmlral Commi/lee /or N,,litmal Orga11is.1- lio11 > (Unii:\, 18 dicembre 191+). l a nuova sociel,i si propone di istiluir t cir– coli di studio, i cui compo111111/i prendano i,, esame I' 1110 o l'all ro dei probltm i della po• lilica inter11,11Jo11al1 co11Je111porm1r.a,f aam lone oggcllo di seria discussione: pro muoverà spe• cialmenle lo studio delle cm1St cl,c produssc,.o quesla guerra, e i possibili mt-{{i per impe• dirne di fu lure. I nomi dei membri del Con• sigi,"o dire!lir•o sono Ira i migli ori d' lngl,i/– lerra per sdt11\a e per aJ!idammlo mor,1/e Tuil i i par /ili 'fJi sono rappr, senlali e nel modo p iù degno. Ne /011110 parie prvfesson~ come 1\/. G. 1. .--ldams, deputati come A . Hm · derson, p,m, 1/ori quali il Lou.:es Di,kinso 11, membri dtl d1ro qual i il rtscoro di Herejoff l e il Rtt'. C,1mpbell. Il Comi gh"o, di cui/" p,u le Lord BrJ"te• il grll11de storico aulor t del e S.uro Rom.m o Impero > 1 l,a fi ,llo propr i,, la fo, ·11111/ di 1\fat\J11i: « L'td11Ca\io11e me• di.inie l',1ssocùt\i011t » ; pro muore rium"o,,i, ùr cui si discu/0110 i p roblemi, si leggono in C()- 1mme i libri e gli opuscoli forni/i dalla stdt cm lr,1/e, si cerca di prepart1re nr/111 democra– \ ia la rap,,eit,} di risolvtrt i probltmi e di apprt{{ar e le solu{Joni p ropo:,te dai divers i p .1rlili ( 1), /11 llalit.1, di ini{''alive di qutslo generr 111ss,mo ft11le i,' bi'i.Ofll O: "' pubblico 11oslro b.Jsl.1 I.i imprort•,Sa\ ,"oue dei giornali quolitli1111i,seri/li quasi lt,/li da analfabeti: e del reslo 1 anrl,e se il pubbli co chiedesse di es– sere i,J, 11iltJ 1 non lrorenbbe gli seri/lori cap.ici di ronlt11Jarl o, perchè in f allo di polilic.i al• (1) Chi desidera segui re 11movimen to e par• tecipar-11, clueda l'opuscolo programma al se– gretario Percy Alden, 1 Centrai Bmldmgs , \Vestmin s 1er S. \V. Londro . J11ale, i nove tleoini tltgl i slessl prof enori d'u· niversilà 11011 sono nuno amdfab eli dei gior– nal isli. Accanlo all'opera delle socield, si aff erma mirabilmenle in lngl,i/lerr a la initia liva tltgl i studiosi. Men/re l11collc{_ione dtgli « Oxf ord Pt111p!,!ets > co11ti,111a a pubblicare studi inle– ressanli e suu osi dei mif!l,"ori seri/lo ri politici, si molliplican o a11cl,ei t1olumi veri e propr i, in ,111· le 911eslio11i sono lrt1llale con Julla la serietà delle opere scienl,jirlu . U,10 dei volumi più inleressanli è sia/o pub– blicalo nel di'rembre scorso dall'edilore Ji1ac• mil/a11 col lilolo Tbc wa r and democ racy 1 dovuto alla collahora;_,"one di quallro autori , e direi/o " far conoscere """ democra,Ja ,n. glest le cause e le più ragio11tt•oli sol11:.,1"oni della presenle crisi mondial e. Uno dei collabora/ori è R. l V. Selo11- I Valso11, sptciali:,Ja di questioni austriache e b.1/ca11iclte 1 e t11dor, di alcuni inleressanli Ji. bri sugli argomenti, cl,e fo rmano oggi 11110 dei ctntri dd/, 1 grande conlesa ù1Jer11Q\io· nale : Racia l problems in l-lungar y (1908); Co rrup tion and re form in l-lunga ry (1911); The Southe rn Slaw Q ues1ion and the 1-lab• sburg Monarchy (1911) ; Abso lutism in Croa tia ( 1_?12 ). Prima della g,urr.z , il Selo11• l\ ',1lso11era, rispello 11llt.dij/icolliì ùdcrn e Jell'Auslria, 1111 oltimisla. Egli co,1sitler.,vt1 lo sin/o ausfro · 1111garico come 1111organism o p im o di molte• pli'ci possibili/,} di /rasformati one e di svi– luppo , e rtlt111t'.J d,e /1111p "o11e:,Joricll della Cas.z J' Abshurgo Jot·esst e poi esse essere, an– cor,, per mollo tempo, qutll .1 di promuo vere, sia pure /111/11mt11/c1 1111 rtgime di eguaglian{a e di liberi,) f ra tulle le r.,\\e, che compone• t•,mo l' Im pero ,lua/,St,,. 1\J,1 la guerr a J,., sro11vo/Je k previs,'oni ol– lùnisle del S elo11• IVatso11, come cli lauti t1//ri. E nel se/limo c,,pil o/o del rol,mu The war and democra cy , il Sc/011• 11 ·a1so11smte il do– vere di prcmlcre in namt /11/10 il problema a11slro-,mg,1n Co, esami11,uulo con cura so,bra· lt,1/o la ip.JltSi, cl,e alcuni mesi or umo ,1pp.1rit'.1 la più i11a/J11ale, di 11110 sf .iscia· 11u11locompleto. Ecco quanto il Sti o,,- 1rdt S011x.rire SII que• slo soggdto, che rappresenta ptr I' llll lill il pr ob/mu, domi11a11lt. La soluzion e. peggiore.. La foru inesorab ile della storia sembra lavorare in questo momento alla distruzione dell' Austria. La guerra ha accentuate l1uelle Gino Bianco tendenze centri fughe che erano una de lle ca– ratteristiche pii.1 evident i degli ultimi ann i, e che I' intro duzione del suffragio unh •ersa le e l'annessione della Bosn ia arre starono ma non po terono srad icare. Una censura severa po1rà nascondere, ma non mutare q uesto fallo. Lo scontento prevale in molte parti dell'ese rcito, e mina le sue forze di resiste nza, men tre da une settimana all'altra cresce la crisi econo– mica e finanziaria . Alcuni, cinicamente, han– no cercato d i defin ire i rapporti rec iproci tra la Ge rmania e I'r\ ustria• Ungheria , col para– go nare la prima ad un uomo robusto che tr3sport a sulle sue spalle un cadave re, e l'a ndamento della 11uerra nei prim i tre mesi sembra quasi giustificare questa visione. Per l'Au stria le due carnueris1iche principa li della guer ra furono l' insuccesso de lla« spedi– zione punitiva > contro la Serb ia, e la di· sfatta dell' esercito di Auffenb erg in Galizia . Gli osse rvatori, anc he benev oli, erano preparati ad una crisi nell'alto comando e sapevan o che sopra vari' reggimenti sl:wi non si poteva con tare ; ma essi s'aspettavano di più dagli eleme nti tedes chi e mag iari dc ll'esercilo e dal11ottimo co rpo degli ufficiali, come ele – mento di resistenza e di discip lina. Ora si sa che, ma lgrado la politica aggressiva de i suoi capi, l'esercito austro-ungarico era ben lon 1ano dall'ess ere pron to, e che i serv izi san itari e del co mmissaria to si rive larono del tutto defic ienti. L 1 evidente inc apacifa di miglio rare l'esercito coll'esperienza di due mobi litazion i generali neglt uhimi sei anni, è una pro \·a di per s~ stessa che « c'è de l marcio nello staio >. È ovvio fin da ora che so lo una vitt or ia completa e schiacciante della Germania po· td dislricare l'Au stria-Ungheria dalla guer – ra, senza pe rdita di prestigio o di terri• torio. A mc:no che i russi non siano non solo disfatt i, ma cacciat i via, è assolutamcnie cerio che essi si terranno la provincia di G a– lizia o almeno la parte orien ta le con le !Ue popolazion i rutene o ukrain e. E a meno che l'eserci10 serbo non sin sopraffa tto, la Bosnia e certamente parte della Dalmazia, cadranno nelle mani della Serbia. Qu esta sarebbe la meno sodd isfacente di tutt e le soluzio ni ; o piu1tosto 1 non sarebb e neppure una soluzione : perchè non risolve – rebbe nè il problema polacco, nè la ques tio ne de l\' Ukrania, nè quella degli sla\'i meridio• nali. È una soluzione, su cui mi fermo ap• pena, perchè non potrebbe essere conse– guenza che di una specie di parti ta indecisa i ma non è certo necessario che aggi unga che sotto tulli i punti di vista una partita indecisa sarebbe il risultato pili tem ibile, perch è ine· vitabilmen te implich erebbe nuove guerre in un futuro immediato . La fine del sistema dualist a . Qualunque cosa accada, lo ster ile siste ma dualista 1 nell'auuale form a, è co ndann ato. Mentre infatti, una sconfitta aust ri:.1ca sign i• fica dii-soluzione, una vittori a austriaca si– gnifica l' assorbi mento dell:1 Serbia e del Mon – teneg ro. In ambedue i casi l' equ ilibr io tra Austria e Ungheria sar:'I fa.talment e scosso e si render !&inev i1.1bile un nuovo assetto costi· tuzionale. Cosi è un tragico paradosso, che mentre il ten tativo di rafforzar e il sislem a dualistico era indubbiamente una delle grandi cause fondamen1ali della gue rra, la sua pri ma cons eguenz..1sar3 probabilmente la rovina com– pleta di ques to sistema. Abo lito il sistema dua lista, ~embrerebbe logico di mirare ad una ricos trnzion e delPAu– stria• Ungheria sopra una nuova base federat iva. ~la questo era essen zialmente un ideale di pace. La guerra , invece di infondere un pa• triouism o comune, che in Austria• Ungheria ~ri llava per la sua :1senza, ha inalzato una barr iern di sangue tra una razza e l'a ltra , ed ha reso non solo diOici le, ma neppu re desiderabile l.1 loro pernrnnenza sotto lo stesso 1e110. Persino nell'ipotesi di un in– successo solo parziale dc li'Austria-Ungheri a, si può aspe11are una soluzione molto più radi• cale, e, d'a ltra parte, gli effetti di una disfatta compl eta metterebbero la soluzione delP in– tero e problema austriaco » nelle man i delle popolazioni indifferen ti e delle potenze dcl – i' Intesa. In tal caso vi sono due probab ili alterna – tive di cui una pili radic ale dell'altra. Am· beduedipendono principalmente dallo sviluppo de lla situazione militare e da intluen ze eco– nomi che per ora incalco labil i; ma è possi bile fin d'ora indicarne le linee ge nerali. Que sto, anzi, è il modo mig liore di mettere in ri– lievo il conflitto di p:mre e di aspirnzioni, che la grande guerra h3 ancorn più intensi· ficato nella bMaonda delle rane dell'Europa cen trale. La Galizia. Consideri amo prima la meno radicale delle due solu zion i. L'Au stria - non lenendo conto dell'U n· gheria - consiste di 17 p1ovin-:ie 1 del le quali la Galiz ia è la più vasta e popolosa; ma molti Austriaci non consideta no il pos • sesso della Galizia come una bened izio ne per la Mona rchia e rimpiangerebbero poco In sua perdita. La Ga lizia ha sempre avuto una sua speciale posiiione au1ono1mt ; le sue condizioni , poli tiche econo miche e socia li, sono arre trate almeno di un seco lo in con – fro nto a quelle delle provin cie vicine, e hanno da10 luogo a grav i scand ali. È stato un vivaio di agitazio ni agrarie , di corruzion~ elett ora le e di spiona ggio internazionale. In– vece di bastare a sè stessa economicamente, è stata un grave peso per lo Stato 1 menire dal pun to di vista etnografico ci offre nel con flitto fra polacchi e ruten i il caso deplo– revo le di una razza oppre ssa che può tra sformarsi in oppresso re qu and o se ne pre• • sen ta l'occasion e. Ma l'argomento , che ha più valore per i tedeschi dell 'Austria , è che i pola cchi della Galizia hanno ten uto nel le lor o mani, per un'intera generazione, l'equilibrio po litico

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