L'Unità - anno IV - n.10 - 5 marzo 1915

L' UN 1 T À mon ia - la francese - ci faceva vil i e paurosi delle verghe straniere ? Ammi razione molta, di noi tutti uomini di scienza, per la n:nione de ll:t scienzn. mirn bilmente org:miLZat·t ; ma dall' .Jmmi– razione stessa , u11a più lucida e più sicura .._-oscien1.a, in noi, <li un.'.! ncce::;sità assolut.J ed urgeme: que l!., di salvaguardarci . fi11chè jù1mo Ìli tempo, fin~hè la minacc..ia appare {art.:he se non è, per chi veda oltre le con– tirgcnze del momento) anco ra lont:.ma, dal pericolo, anc h'esso... perfett:1mente orga– nizz.no , che, per J, straordiriaria prepara– i.ione germanica :1lla conquista definit iva dcli' E uropa 1 insid ia le vital i scaturigini della nostra esiste nza naz iona le. Franc esco Flamini. UN'INCHIESTA SULLA GUERRA Cli scrittori frances i, inglesi e tedeschi, d i cui II Scienti a , h:t potuto :tccogliere il pensiero sulle cause, sulla narnrn, sulle con– seguenze pro babili del con Aitto mondia le ( 1), :-.i de vono indubbi amen te contare frn i rnp– presentn nti più au torevo li della coltura euro– pea, Epp ur e psicologi eminent i come il \Vundt, storici di razza com.e il von Belo\, e l'Ashley, abituati in tempi norm:tli a con– siderar e i fatti sociali da un pu nt o di vist::i. o bbi ettiv o ed a port are semp re nel loro .sruJio una nota schiett a ment e ori ginale, ce– dono anch 1 essi, nel moment o presen te, nlla suggestio ne colleuiv :t, deri vant e da una lott a che imp egna tutte le forz e, ruui gli spiriti , tutt e le speranze della loro nazione, ta nt o che nei loro scriui sco mp are quasi del lutt o la per sonalità dello scienziato ?er ceder e il posto al fran cese, al tedesco, ali' inglese . L'in chi esta du nqut" non ha ta nto un va– lore per i fatti o le idee nuove, che vi si possa n trovar e, qu ant o piut costo per lo stat o ù' animo eh' essa rivela negli spir iti più 1..olti e di solito più indipendenti delle sin– gole nazioni bellige ranti. S' intend e facilm ent e che, scr ivendo per una rivista d'un paese neutral e, ogni scrit– tore cerchi di dif ende re b. causa <lei pro– prio paese : che i tedeschi atuib uisc~ la guerr a al delitt o di Scr:1jevo e ali' att eggia– ment o aggre ssi, ·o della Russia, eh' essi si ~cagionin o della , iol:ni onc del Belgio coi famosi t rattati seg reti coli' In ghilt erra, che neghino ogni Yelleit;ì. di ann essione e di egemonia europea . rappresc nrnndo la loro prepara zione milit are come una vera nc– ,·c~!l-it à di difcs:i.. 'i n.tende che inglesi e francesi sos 1engano il punt o di visca dia– metril lmcnt c oppo::.to e ved :m o la causa u11ica della guerr:1 nella situaz ione econo– mica e nello spiri to militare- im peri,1lista do– mina nt e in Ger mania. Non è in quest:i profonda divergenza di , c:dmt che si può t rovare il lato caraue– ri81ico e interessa nte dcl i' inchiesta, dato che null,1 essa aggiun ge, nè può aggiungere ;. tutt i i li elementi che le parti interessate ,·anno :-ouoponendo da più di sei me~i al giudi, io delle naz ioni neutra li. C.u=i.tteristic.1 in\(:ce è la profonda di, •er– ~id di spirito che rivelano gli scr ittori nelle loro difese e nelle loro accuse e in tu ttn lo stu d io della ~ituationc inte rn aiio– na.le. I frances i e gli inglesi non mos tr ano n,ai di con,.id er:ue l.t guerra come un fatto d' intere~e esclus ivamente naz.ional e, ma ,·e– dono in essa un fatto moncli:tlc, la difesa di tutte le nat.ioni ci"ili contro un grande a, n~r::-ario. gio,·ane. ;tud.1ce, fon issimo. che ne minaccia l' autonomi,1 di e:,istenz~1 e di ~,·ilurpo. Perciò e,;..,j pari.mo poco di !-è, dclb propria s-itua11one e delle proprie :-pc • ranze n.1zionali : preferi~cono invece !-tu– di.1re il temuto ;n ,c r,.u io nelle :-ue forze, nelle !-ue (Ondi-z.ioni ,cxiali. nella •ma men– t.1lir~l. {t ) Cfr. in S ,u11h11. J..'i.ùfa di .S',te11Q'"11), fo.,cj. coli d i Gennaio e Febbraio 1915 gli ::1rticoli di Lt.n -8Rl.llL , A-,uu ,·. \\ 'l ·,oT, l.At"DRV, LoL>c•t-. "0' BRLO\\. Per il f.1,;rico lo di )larzo sono de– nunciati gli arucoli 1h \\"JLFRED O l'\Ju;To, \\ ' I. COLLL'lS , e Eot· ,,w )lu t.R. li tedesc o in\'e ce non pensa che a sè, e non parla che di sè : la guerra è per lui soltanto una guerra nazion:i.le , la difesa con– tro una coalizione di avvèrsari gelosi del suo meravigli oso sviluppo, i quali voglion o chiuder lo t: strozzarlo entro un cerchio di ferro. La sua preoccupazi one costante è quella di mo:,trare che ali' estero esso viene calunniato, che si misconosce la sua civild superiore che si finge di ignorar e la sua opera mirabi le di preparazi one e di organiz– zazione, che si impiccoli sce il significato della sua disciplina nazionale, che si falsificano le notizie sulle sue opt!razioni di guerra. Alla gran.de e ostentata fiducia nt:lle proprie forze, corrisponde - e parrebbe un segno di debolezw. - un bisogn o qua si infantile di ottenerne il riconoscimento e gli elogi del pubblico internaz ionale . Su ques ta caraueristica dello spirito ger– m an ico troviamo, negli stessi artico li in– viati :i.Ila ri, ista ital.iana, una piena corri– spondenza fra i giud izi d'uno scrittore fran– cese e la conferma, involontaria, di Gu– glielmo \Vundt. u Pendant tou t le X IX .me siècle - scr ive il Laudry - l'Allemagne a gardé une irri– tab ilité excessive, et l'idée que Ics autrcs puissances ne manquent pas une occas ion de leser ses intérèts, de In bafouer, de lui jouer tou ts Ics mauva is tours qu'elles peu– ven t. Chose cu rieuse, ce sentiment a per– sist é mém.e après 1870. Il s'est ama lga mie :ivec l'orgue il de la victoire, mais il n'., pas disparu. Sans doute PAl!em:igne pense insp irer m:i.intenant l'envie . ì\lais elle con– tin ue à croire qu ·on cherche toujo urs à l'ev incer, et à la frustrer de ce qui dev ra is legilim emen t lui apparteni r. De là ses re– cla mations et ses revend ications cont inuel– lcs, son esprit de chicnne, ses pro testa tions con.tre des voisins qui ne veulent pas lui laisser sa « piace au solei! >1, A poche p:i.gine di di-st:rnza, il prof. \Vu ndt si lament a che in Norvegia in Dani marca , in Olan da - paesi di naz iona lità tedcsc:i. - si: i.no universal mente diffn~i sent iment i ost ili alla Germa nia, e attribu isce ques 1a ostilit à alla solita suggest ione dei giorna li inglesi e fra ncesi, e all' a idea inquietante che la Ger– m:mia possa minacciari:- l'ind ipendenza dei vici ni neutrali n. E tutto il suo artico lo è diretto solt anto .l difendere - con argo– me nti debolis:-.imi - i.t German ia cont ro ques ta universale congiura di insinuaz ion i e di ;ice.use. che vuol renderla osti le al mondo intero. L' idea che b Germania, pr ima ancora dell a guerra. fosse circondat:i. e minacci:i.ta da ll'od io e dati' in\"iJia di 1utt i i vicini, è così radicata ncll' animo dei tedeschi che un maestro di Logil"a come il \\ ·undt giustifica la viobz ione della ne-mralid del Belgio, perc hè • il ra~saggio Jdle truppe tede sche era consider:Ho, per moti\'i stra tegici, come rwa nun i it,ì t1noluta di di/t sa ltgit1ima. Nella ricerca dell e 1..-.u1:-e, mentre i fran– cesi Le\'y-Druhl e L.rndr ~ analinano con gr,uule acume cd effic.1cia L-i !-ituazione eco– nomica r p~icologic.l crea ta-.i in Germania dopo il ·io cd c:-pon)...l'◊no idee che non ~ono state fìnor,1 !'imentite, i tede schi invece ripetono come \ "an~clo ~li .1rgomcnti del le loro pubbli cazion i ufficiali t"irca le respon – ~•1bilità imm edi,ne. ma non tentano nep – pure di dim ostra re quali Sl"opi si propone s– sero Germania e I nlol,hil tcrrn nella loro pre– tesa aggression e, ed u..ano con troppa insi– ste nza le solite me1,1forc del • cerchio di ferro • e dcli;.\ " manGmz.1 d' aria da respi– r;ire , del • diritto al :-uo posto al '-Ole rer non c;.1pire eh· e:-,i ste!-"i ,·edono nclb guerr.l il mezzo per u,cire da una si1ua- 1ione economi(a che .., comincia\'a a giu– dicare pericolo:-;.l. M.1 sopr.nutto intere,:-,mte è Ll differenza del punto di ,·i!-ta rieuardo ai risultati della guerr.1. \ nchc fra le r,uolc ~le_eliing lesi tr o\'ia mo è \'ero un ac(<'nno ffi(llto inquietante in un · .1ffermazi(.1Hè Jdr \ ,h)e, -. d1e invoca as– ~.u chi;n.,mente .1 'tm.·rr.1 finita un ritorno dell" lng-hilterr., alL, politica prote• ziom!)tica, ;1lmeno (NHro r indu:,tri? ger– manica M .111" infuori Ji questo accenno ca Gino Bianco dovu to forse a simp atie teor iche dcli' au– tore, francesi ed ingle si dichiarano costan– temente ed esplicitamente di non avere ri– vendicazioni nazion:tl i proprie da for valere, di non asp irare ad alcuna forma di egemo– nia, ma di volere soltanto un assetto dcl– i' Europa ispirato al principio di naz ionalità e ad idee di giustizi:i., ta le che renda per lungo tempo impossibile lo scoppio di nuovi confli tti . Di fronte a queste idee che son ripetute con troppa costanza e con troppa insistenza perchè non vi si debba riconoscere l' opi – nione predom inante nei due paesi occiden– tali e non si debba dar loro un valore spe– cia le, quando si osserv i che esse possono appar ire come trn mo11ito non solo contro gli :wversar i, ma anche contro la Russia ;1.llea ta ; di fronte a queste affermazion i gli seri tto ri tedeschi prefer iscono opporre un silenzio asso luto sul nuovo asse u o d' Eu – ropa che dovr:\ derivare dalla sicurn vi t– toria delle :i.rmate imperiali. Ma ques to loro silenzio è compensato in forma anche troppo significat iva, dalla difes=i.del militaris mo te– desco, scritta con grande eAìcacia da l von Bclow. L'artico lo dello sto rico ins igne, che è forse il più intercss:i.nte di ques te pr ime due serie de!P inchiesta, è una confu tazione di quegli :wversn ri che vogliono sepa rar e e contrapporre b. coltura inte llettu :1le ger– manica ed il mili tarismo . Egli dimostr a in– vece che non solo ora, ma in ogn i tempo, i maggior i spiriti ,..lella Germ ania hanno sen– ti to e afferma10 il bisogno di una forte pre– paraz ione milit are, e che spec ialment e dopo il iO la solidarietà fra coltu ra e mili ta rismo è Slata semp re com plern. « La coltu ra in– tellett uale della Germani a, egli conclu de, e la sua potent e preparaz ione milit are si sono sempr e svilup pa te assieme, e 11011 è poss i– bile stpa rare r tma dalr ,1ltra e ,mcor tlU110 di.strnggttrr f una per co11seroare l' altra. Ecco b rispos ta che il popolo tedesco tutt o in– tero d::ì. :i.i suoi avvers:i. ri : st ttl.41 il milit a– rismo nori uis tuebbr la coltura inull ttttual t gcrman ùa . Esso non ne è soltanto il di– fonsore ; ma ess:1 gli deve anche delle pr e– ziose iniziati ve, e in prim o luogo lo spirito di disciplina. Se si di stru ggesse oggi, come \'On ebbe ro i nos tri nemici, la posizione po– liti ca e militare del popo lo german.ico, lungi dal libcr:1re con ciò o dal secon dar e la col– cur::i im ellcttu ale dclb Germ ani:i., non si fareb be che soffoc:1rla e si priverebbe il mondo d' ,mo degli elrmmti pi Il prr:.iosi del suo progrtsso ». Siamo dun que :1vvertit i d:Jlle parole di uno dei critici più indipendenti della Ger– mania moderna: la vitto ria tedesca apr irà la marci;., trionfale del militaris mo genn a– nico in tu tt o il monJ o, con la solidarietà pien;1 della ,o ltura inte lli:-tt u.1le tedes ca che non potr<'hbe vivere senza il suo aiuto e la sua discip lina. g. I. l SERVI~! A~EONAUT!Cl , Nel passato tt,u,,ero del ' Unità accennammo a « un .\'i"g11.ore, a cui erano affrdoti i :,trvi,p' artonaulic, , e li aveva organiH_afip1ssù11amente, e ne/l' agostopassalo /tee Jrovare 1111 h~I 1111/la > 1 Ami ci, della cui re/ti/udine noi abbiamo la pi ù alla opinione e c/11sono in grado di essere hm, info rmati, ci off umano cl,e la responsa– bilità della disorgani{{a{l'one del u rvi;Jo areo• w:mli,o non si può atlrrbuir, in alcun modp a/la persona im1a11{_i accem,ala : la quale, an– ti, aveva fa llo lullo quanto tra rtmanamml e possibile per richiamare I' all tn{l'one dei veri , espoma bili s11/le necessità del servi{t'o 1 e non aueva mai. ollm ulo dalle sue so/lecila{''otti il minimo resu//alo. È cerio, ad ogni modo, cl,e nell'agosto pas· salo i sen1.{i areonaulici erano ines,5/enli in Italia Dove erano andati a fi "i rt, per es I i fo ndi raccolti nd 1912, meJianle pubb liche solloscri{'Oni, per « dare ali ali' Ila/in i' > L'on. Giolilli dovrebbe sap,ru, qualcosa Ma nessuno glielo domanderà. UN A CARTA OT Tl MA ottima, perchè. onesta, della Regi one ve– neta , dalle fonti dcli'Adig e al Quarnaro, è stata mes.sa in vendita, al prez zo di L J, dal!' Istitut o Geografi co De Agpstioi, di N ovara. 639 Gelsicoltura e frutticoltura. I fondi stanziati coli' art. 4 della legge– serica del 6 luglio 19 12 n. 869 per I' incre• mento della gelsicoltura e bac hicolt ura non sono stat i spesi che un parte nel!' anno 1913- 1+ e anche nel corrente 1914-15 è probabì le che ancora restino in. parte inu– tilizz.ati ai fini della le-gge perchè .... non si riesce a spender li. Norisi che ogni Cattedra :1mbulan te di agr icoltura la qunle abb ia voluto da rsi Lt cura di preparare un piano prevent ivo di propaganda e di aiuti da concede re ai ge.1- sicultor i e bach icultor i, è stata comp leta– mente acco nt en1ata nelle sue richieste di fondi, per quan to ques te potessero, a prima vis1a, sembra re esorbi tanti al direttore della Cattedra abituato alla miser ia delle pr ov– videnze ministe riali. Questo fatt o di fond i smnz iati che non si riesco no a spende re, non è privo di perico li. Ma noi, vogliamo insiste re ancora una \'Olt a sulla poca opportunità, per gran part e del Mezzog ior no, di questa propaganda prò gels icoh ura e bachicoltu ra e della molt a oppo rt unid che ci sa rebbe in vece di forc ope ra in favo re del la frutti coltu ra e delle ind ustrie deriva te. L:i. bac hicoltur :1 a1tra versa un brutti s– simo quarto d'ora che dur er::ì.sino a qu :i.ndo sa ranno assa i richieste le cose di prim a ne– cess ità e qu asi del lutt o t rascu rate quelle di lusso. 1 on ~ a dir e qua ndo potr:\ finire qu esto stato dj cose, certo non tant o presto. Nelle prov incie dcll'Ah a Ita lia do ve è ass ai meno facile. pe r non dir e impo ssibile, sos tituir e al gelso altr e pian1e in simil e sc:tla, si è, e non da ora, molto preo ccu– pati per le sort i della bachicoltu ra . 1 pr e1.zi dei bozz.oli vorran no esse re b.'.lssi per più di un ann o. E questo capita proprio qu:i.ndo - sovratutt o per diminuita produtti vità del gelso - la produ z.ione dei bozz.oli per uni d di superficie anda va scemand o. ln Alt :i.. ltalia b bachicoltur a h:i. per– du to e perderà terreno : nel Mezzogiorno non pu ò nè potrà riacqui starn e tanto da stabilire la comp ensaz ione. Que sta è la con– ,·inzione che i fatti ci suggeri scono; mentr e non era 1 forse, qu d h di coloro i quali vol– lero gli stanzi:tmen1i delb legge 6 luglio 1912 n. 869. Si potra nno reg::ilare gelsi fin che si vuole, si potd reg_alar c il sçJne. dei b;,1chi, si potrà istruire b gent e sul modo di coltiv arli an – che sott o cos tru zion i impr ov visa te e poco cos tose, ma non si riuscir::\ a far acc rescere in pochi :inni di cent inaia di migli:i.ia di quio.t ali b. prod uzione dei bozzoli nel Mez– zogiorno. Forse, se tuu a questa opera di pr op:i– g.'.rnda e di incoragg iament i si con.centr asse unica mente in quelle zone dove la bachi– colt ura conserva una t rad izione non di spre z– z:ibile (il che vuol dire che vi sono gi ù gelsi in cop i:t, che l:i. gçnte sa gi::ì.come si coltivano i bac hi e che riesce, ben e o m :i.lc , :1 vendere i bozzoli), ivi si potr ebbe rag– giungere, in non molti anni, qualc he risul LHO posit ivo. E. si eviterebbe almeno che delle Catt edre ambulan ti (la cui atti vid dovrebbe esse re sempre inspirata a un grnndi:– senso di oppo rt unità) insistessero presso gli agrico tori per faccende delle qua li non vo– ghono occupa rsi, mentre non posso no, per altri versi, soddisfare i legitt imi desideri o le nece ssità principa li degli agrico ltori. Se que sto danaro che i i spende per la bachico ltura nel Mez1.ogiorno, si spc ndesFie, a mo' di esempio, per la frutticoltura, p:ue a noi, che sa rebbe assai assa i megl io. L'allargamento di una daL1 coltura, I' in trodur si di una data industri;1 1 non puù che derivar e dal torn:i.con to; ed è conccuo erroneo, seco ndo noi, quell o di cre dere che il tornacon to stenta a Lini s1rad;1. Sono se mpre state e sar,inno sempre uni cament e 1~ spinte del tornaconto immediato quelle che determin:rno gli indiri:1.2i dcli' agricol tura nelle var ie 7.one. Fate che il torn;\ – conto ci sia e .,j accresc;1 1 e 1 =i.gchicoltur.1 e la h•11.hicolt ura nfiorirannQ dove c!,istc-

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