L'Unità - anno IV - n.10 - 5 marzo 1915

, problemi della vita italiana. 1039. Sig. Aldo Aoùreoli Bello Arti, 8 BOLOGNA ~i pubblica il Vcncrdl in Firenze - Direttore GAETANO SAL VEMINI - Diretio nc • Ammi nistra.ione, Lungar no Vcspucci 12• - Abbonamento annuo ordinario Lire 5 per il Rc2 no ~ per i paesi italiani dcll'Au sttia e della Sviz zera; per l'ester o Lire 7,50 - Abbonamento sostenitore Lire 20 annue - Un nume ro Cente simi JO- Conto corrente con la posta. Anno IV - N. IO - 5 Marzo 1915. SOl\·IMAR IO: Collaboraz:lone di cl.uu , L' Ur-.1TÀ - I n dlc:.ti e la gue ru., A. DR \'JTI OF. MARCO - li germantsimo degli lntelldtuaU, F. FLAltlNI - Un'I nchiesta sutla gut.ru , g. I. - ~ lsko lluu e Frulllcoll un, E. Az1MOST1 - Gd.dc:ollura e Vtucolluu , A. DB VITI OR ~1.utco - O.i che pulpito I - I Hrvh:I an ouautld, Collaborazione di classe. E' .;fuggila alI' auenziotze di tutlll la stampa la ugue,iu notiziola d~l )l ess:i.ggero dtl 20 ro" enu: « PER L'IND USTRI A TESSILB • l ni fu rono ria vuti dal solloug retario di ., Stato alle Fin auu Ott. Basli11i, il comme11- ,, tlatort Ermann o Leuma,111,dtltgato dai ro– u to11ieri pit momesi, in unione del signor Ci11- 1( uppt Riv11ti in rapprt sul/anza dei lanieri • biellesi, accornpagn. .. 'lti dagli on. Quaglino • e Rondan i, i quali si intrattemu ro ltmga- • mtr1U sulla quut ione rigua rdan te il divi t to • ,i' importazione, posto dalla Ctrmania sulle • materie coloranti. u l' on. B asli11i ha esposto agli inttrot– « nuti le risul tawu che tuttora corrono fra la « Commissio ne con.sulliva da lui prtsird1aa, e « l' ambasciata gtrma nica, dichiarando che « malgrado k uussivt prrl tst dtllo Stato u– « desco riguardami i compr, u i eh' esso ri– • chirdr, ttulrt fiducia di addfomi rt so/Ieri– ,, tamtn/t ad rm equo aaordo. • In ~·ondu.siont I' imprnsr'o nt' d,r· rappre– « u 11ta11tid,gl i rndustriali, / rht fra porhi r< gioN1i si potrtì ottnure l,1 libtra introdu – « ziont dtllt 111attrit rolorant i, srmpre quando u il Governo Jtdtsco dr·a piova di quella equa– .. 11imilà rht lo su ~so Covrrno r·talr'ano :·n i, quntt lratlatiH ha di giri largamc,i/e ron– <( cesso. 11 Stama,ir sara,rno a Roma i rapprrst 11- •· ta111r' dti rotottitri r dtlla Lrg11 digli ùi- • d1utria1t· pa rooprrarr a/"1 pro,lla risolu- • :.ione ddl ' importa11u probll'uw uo ,iomico 11. Abbia mo dunq,u : 10 d11r dep111a1isocialisli z 0 i rapprrsn,tami d,gli indmtriali co– tonirri t /a11ini (i11dustrfr protrtU) 3° i t'apprnrnt:rnti dtlla lq,11 degli in– Justri ali (org,mo uaiiomirio. rhc ha com– lullluto gli sriopni l'U.) i qut11i si ttdoprmio prtSJ0 il minis tro ptr– d); /11 Ctrma11it1 uurndi ,m prodotto di mi }lfm hisog,io lt indu stri, /,mirr,· t cot.onfru . rn ramhio. comt .fi rnpiut dalfr pm olt del– r on. B aslitti , di !:'"" i 11/imn1tarr, prohn hilmt nU gr,rno t f,1ri11,1. Os.1i,1: per il tornaronto n ·lusit·o di altunt j,, 1111.strù proutu, i d1u dl'pul,lli socialis ti ,iou r.1it,mo ,1d t1iut,11l' !t, Ctrm,mia . ft1cili1andolr lo SCJWtbio dti suoi prodotti i11dus1rit1/i cori gnu ,,· 11/imt11"1ri, probabilmnltt graTJo, utili pr r rontinunr,· In rni.ar11:r1 ,' ptr lt, ... ft.rso 1ormu o11to ,ion tsitm,n ,, diminui'rc /,1 qmwlitd di .t(r,mo f di ,c:ouri alimn,tari d, rui dispot1, r lt,1li,1 aiwun– t.mdont così il prr=.o; t i11..fi11r , dl'putt11t Jo.-ra/t.,111Jjfii"i,1liri– r·olu:io1111rimr,wsigoiti col/,1bor,wo, per sropi Jor,lli, prtsso ,- mi,11-_1tri ho,,.hoi . ton gli itt– dustriali t prrsino {(J/1 li· lq,ht rra-:iinwrit ! L' I' 1\\ ·;mti 11,.Di<ittll'. rir·olu: io11,1rio.zlltrarui– g111tt, 11011 lror-11 ,w/111 J,, ,,,/i,, su qul'Jld to/1,,/xlra:i o,u di da.- r. \'on r·,,gli,u,w (,$Jtr tropr() ,'tri I. D,mMn– d,,unn s11ltm110 : cfl' ... d d:rtlhrrG ,(li ,n. Ron– d,:ni l' Qu11ghno 1 l' qualcf.t Jrputu:o dA ,nr..:,r,iiorno soppo ,u fl' ,ilf .1boli:umc dtl i"1- :io sul gr,mo, a11d1w,lt, ,z p,zrl 11t Hl qunt<J Jtnso al .li inistro J1 11,c:ritolt ur11 i11sion,: 11i l,1ti/on,l1.tt1I Cl:l' '0JtJ diro,io .r:li or,(mu- d,l P. ,.'if. I. tultt J, ~ llU d:t t'til,;,v. ftr L: qur– Jtio11l' ,J, Jn.-u n ptr qutll,1 Jtlf 1nlrN'1nt~, una .'l)l/abcrt1:Ìonr Ji ;.1rt1ti I E puchè meravigliarsi u ormai il dep1t– tato socialista è riùnuto dalla borghesia come il miglio re e mn,o costoso prtmio di aJsicu– ra1.ione rhc la gara11tiscr d11una parte contro la gul'rra e dall' altrtz contro la lotta uo no– mirn? Ormai il ,lrputato sorialista perfetto non I radicali e T riestc e la Germania. Il programma d'azione del partito radi– cale in qu~sto momento deve bensì prt!n– der le mosse dal problema stre ttam ente na- 2.ionàle delle terre irredente; questo pro– blema deve allargarlo, gunrdando lo sopra– tutto dal punto di vistn italiano in rap– porto alla situa zione politica europea e al programma imperialista ger man ico, che è la causa vera dell' attua le conflitto. Trieste - che pe:- noi è la par ola simbo– lica per designare b complessa questione delle rivendicazioni nazionali al confine orien– tale e nell' i-\driiltico - è or:imai u:1 episo– dio, un cap itolo, un numero, ciel programma imperialista dclb German i~. P. porto austriaco in quanto, e fin che l'Au stria fa pnrte inte– gr;1ntc del ~ Si:stcma politico degli tati ger– rn.1nic1,, .. \l a ~, nel programma p:ingcrma– nista, porto trdtsco, destinato a divent.trc il grande sbocco tedes co sull' Adri atico, che .1ssicured ,1lh • Più grande Germania• la via mariuima dirctt:i al ~lcditerraneo e alle sue future conquiste in Asia e nel Nord Afri c,1, sfuggendo al contro llo milita re in– glese della ~I.mica e di Gibih err;t, Epperò . la Germa nia, ncll:l questione di 'f rieste, è p;uic in caus:1 propri.i, più che alle,tt,t dell'. \cstr ia. Essa ci contende il pos– ses11:odi T rieste t,1nto più energicamente . qu.1nto più vede avdc in.lrsi il pericolo dello smembr.unento dell', \ ustria e della reali1- 1.,17ionedelle ;ispirazioni itali.1nc. Ne abbi1mo indizi recenti. In tuttf" le voci corse o messe in giro di concession i ;di' I t;tli.,, si è p:ub;o di T rento, di i-.olc lblm;ne . di pc"!! del Quarncro, anche di Fiume .... per escludere semprt: il nome di Trieste. E vogliam o augurarci che si:i do\·uto a que-.t.1 esdu!'<ione l' insucce:--.,o dell.1 )l i-;– ~ionc, che la \·oce popolare ha voluto asse– gnare .11 Principe di Blilow. Allo stringere dei conii, pensiamo che non si trover.\ in It alia un uomo di governo , disposto .t vendere Trie ste alb Germania, p<"r .1cquistarc direttamente , o mercè girate politiche, Trento dall'. \ u~tri,L Veram ente un uomo di governo - che ~i con~ider,t temporaneamente in v:tc-anza < è f.tuo Ye<lerc tr.1 le quinte, pronto a ve– nir fuori :,11.trib.1lt:i. per proporre il mercato : l 1 /t ,i/i,, rtJlrrtbhr ,u/1" 'T ripliu, imptgnald a/la tuulralità, pu f,ui/ilttrt il s1uusso dr/Jt ,1rmi auJtro-tcdtscht ,· L riurtrthbe i11 cam– bio 1mi1 /rttil del 'I rt ntino r /orSL qualrou– nllt1 d" altro. - fUtl P.\R l:CCIIIO , ÙJSOtntni1, rhr J.irtbbt ,z u,i 101 J 0 il pu::,o dl'l rit atto ,Jy i no.,tr:· constr.aton farrbbuo agi, al– ll'1lll, l' il tontt11tln-0 ·hl' il g0t·rr110 iti1li,mo dorrrhbl' p,1.. drt ,11/,1 D011oaù:i11. (1) Tc,..to C'flmpleto dellf" clichi.uaz.ioni fatte ,l;11l'on •li• \·1u dc )la.re o ali:\ Hadkale !{o ma.11.t a nnmc del Con-..u:thn din:ttl\"O, nella nmu.,•1t: ,l,·1 :!'f> ichhra1n. f.,_hw,tccti'!;hi..-ira.tiom, rorn,· h.1nn annunriato i g1ornah, furon'> ap· pr•)\.ltc .111' unjnimtt.:t eca Gino Bianco rapprtstnta più che la supremaz ia dl'gli i11- t, :rn.ri /ocpli su qiulli ge•ierali d' ogni sorta_ gt nt rali di tutto il proletariato, generali di tutta In na=io , grnnali anche di tutta r 11ma11ità 1 purhè ogni ojfna a/la logica e alla eorrl'tle-...wpolitica ; u11a dimi11w:.Jot1tdi uma11ittì. L' UNIT À. la guerra. (I) Sare bbe il mercato dcli' ingann o reciproco. Ma difficilm.ente potd sopravvive re all'at– tual e confli tt o. Poichè: - o vincer:\ il blocco austro-te– desco; e il Tr entino ci servirà ben poco, anche e sopratutto da.I punto di vista mi– lit:irc, perchè l'It alia più che m:1i diventcd un paese dipendente dalla Gcrmani :1 e d:11- l'Au sui:1.: - o vinc erà l' Intesa; e noi do– vremo fare i conti con essa. E si aggiunga, che mentr e la politic.1 iniziale della neutralità pura e semplice :.-i impon eva ragionevolmente al rispe tt o dei nostri antichi alleati e ci assicurava la rico– noscenza dei paesi della fntesa, il propo – sito odierno di negoziarla con gli Imperi centr:ili, la sva lma completamente agli occhi e degli antich i alleat i e della Inte sa . T l politica dc!b ncutr:t lid pur: e sem– plice è per I' lt :1lia un:1 posizione dipl om;1- 1ic.1 inatt:1ccabi le. La politic:i della ucu1r11- littJ ,ugoz.inttJ ci e~pone :1.imnggiori pericoli delle a\•versioni e delle r:tppre s;tglie degli uni e degli altri. Pertanto, la dcmocr:11.ia deve respingere il mercato , rim1n1.iare all'offa del Trent ino. Il proble ma delle rivendicazion i na1ion:1li non si risolve, ma si aggrav;1, collo strnp– p:1re all'Au stri:1, :1ncor,1 alleata, un Ve!:co– vato , per aggiungere una prefettura al Re– gno d' It alia. La demo cr,17:ian 1ole b ,guerra, sol perchè vuole risolvere un grande problema : quello della unit.\ naziona le e della indipcnden1.a politica cP lt alin. in Europa. Ouesrn problema res1;1 comp lct:1mcntc fuori dcli' orbita del nostro trattato di al– lean1 .... 1 : il qu,1le non con templ.wa , ma csclu– dev.1 il c:iso di una gucrr.1 comb:1ttuta d.1 uno d~gli Stati alleJti per sc1bilire la ~ua egemonia politica su tutti gli . t,ui cl1Eu– ropa. Esso è posto ed imposto d;1lb guerr.1 altru i .1d ogni Stato, la cui unit;\ n:v.ionJ I<' non è ancora completa, e l.1 cui indipen – denza ;:,olitica è mina cciata. L' Italia. è uno di questi Sta ti. Quindi è che I.i nostra c\'entu,1 le n1.ione militare per l.:i ri \·endic.11.ione delle terre irredente e sopratutto di Tric!\tc, mentre nella forma :ippare una ;;ucrra offen1;,i\'a contro l'Austri ;1, è ndl.1 ~o:--t.tn7 ..t un;t guerra di difesa contro I' attacC'o impro\'viso e pre– mcdit.1to della Germani;i, e ci pone ~cnz'al– tro nell,t posizione difcno;i\·,1 1 in cui si tro– vano Fran,i.i Belgio lnghilierr,1 e Ru-...,i,1, che combattono, almeno per or.t, contro il pericolo Jell' Impcri:1)i.,mn gc.:rm~nico in Europ .t. La questione dell' Adriati co. Per prn·i-.arc quale ,ia il prob/o,ra Hltr– gr,1/r delle no.:.ue rivcndiC",11ion1n;11.ionali, pochi tr,1tti b.tst.1no. 1.:4\u,.tri.1 e L' L~ngheri.1, men che mai Lt Germ;ini.1, non hanno 11><><.·rhiloro propri sulle co te ,1Jriatid1e occupntc J.1 p<>pol,1• zioni it.1li.111c: nè han s.tputo propi1.iar-.i l'el emento it:1li.1no, mentr e I' i1uerrs sc com– mcrcialç av rebbe r~so facile questo pr~ccs,;o di attaccame nto politic-o, !-e fossero ~ante rispettate le tradi ziòni loc:1li della n:izioru– lid e della cult ur:,, ita liana . Ora, il pericolo dello smembramento :,.tesso dell' Austria e la conseguente previsione che sulle 1erre ita.li: rne premer.rnno con mag– giore rudezza, da una p:1rte i tcde slh i e da!P :1ltra gli slavi, cBnno :1I prob lama un grado di urgcnz:t che non ave:i prima della guerra. E da qu esto problcm:i, che deve essere e sar:\ risol~1to, I' lt :ilia non può essere assen te. L:i no!Hra soluzione consiste nello esclu– dere ogoi forma di dominio politico - aus1riaco, germanico ed eventualment e sl.t– vo - dalle coste adr iati che :i.bitatc d.t po– polazioni it aliane. Questa soluiionc solleva una questione gr :i.ve : quella del mare. Austria e Ungheria, priva1e del m.,rl·, tendera nno pur sempre .1lla riconqui !H,l dd mar e. 11 cammin o dei popoli ver;;o il ma rl' è nelb stori.1 insanguina to di guer re. E noi non intendiamo seminare c-,1usc di futuri con flitt i, mentr e con b rivcnd ic;, 1.ione integr,1\e delle lcrrc irredent e vogliam o eliminare u1Ll caus:i di attri 1i e di confli11i presenti. ,1,\b , per l.1 dem ocr:i.z.ia liberale, il mare dn 1' l'SSl'rl' aperto ,. assicurato alla libutA dl'i traj/iti, 111/t, Jihua 1iavigaz.io11l'dr/le tiafli 11urc,mtili. Epperò dobbi;tmo essere pronti a f.tre le maggiori conce'i!lioni e :1 d:1re le più pred se garenzie di c;1r :i.tt cre commerci:dt•, per as– sicurar e in ogni tempo il libero tr;tflìco del ma re ;1i porti i1;1liaf'li dcll'Ad ri:uico, e d.1 questi :li rio;pcuivi iutrr/n11dJ ;tustri;1ci, te– deschi, slavi o ungheresi. Arrendevo li al 11;1~,;;imo sul terreno com– merciale i si;rn10 :\ltr ett anto intr,111-..igentisul terreno politico. I soli accordi e compr omcs~i rrtip rori, di c.1rnttc re politico, possono e <lcbbonò ragioncvo lmtn tc in!crcc dere :1 sud di Fium e, tra l' lt .1li,t e Lt erbia. Ecco il prob lema che noi dobbi:uno ri– soh ·ere sen1.,t e:-.;1gernz.ioni imperi.t li~tich,·, ma nell.t su,1 iruegrid , per climinarr un .t causa di duraturi conflitt i. Il prob lema dobbiamo risolverlo noi, in confo rmit.ì dei nostri intere ssi. Non '.'oarebbc risC1luto, nella miglio re ipo– tc'.'oi, come ho dcuo, ncgo,i,tndo l.1 1ll'Utra lit:\ l'Oll gl' imperi centrali. N~ lo ~.1rebbe, ;t~pcttando inerti l.t fine della guerr.1, d;tl buon volere deRli Stati della lru e•,.1, ,..ol perchè questi hanno ripe• tutamcnte dichiarato che, in r,t'IO di loro vittori;1, l.t nuov .1 carta d' Europa ad re• golau d.1I principio dcli<' nn1ionalit.ì. ,\ ppunw perdH! que llo della na1.ion.1lit:\ è un pri,iripio, nu non è sempre un fatti) ben chi.tro ,. ddimitato dalle nmdi,ioni gcc, grafiche, e"-1\0dovd in concreto ubirc rnn– difica1ioni e ,ompromcssi. E noi i,1mo prc ci~amcntc in questa ~itua1.ione, rerch,\ li confini, .1bbi.1mo popolazioni mi te, e pn – chc in n.1lma1i,l i nuclei itali:rni di civilt l !i.Uperion· nno ommtni da pli\ghe circo st.1nti di pnpola1,ioni Riave, che non h.rnnr, ra~giunto lo ·t(' o grado di d\ilL1. Inoli r<\ noi !!.1ppiamo cl1t• Inghilt,·rr.1 r Fr.1nti:1 non hanno co i ~randf" intere.:• t ~li !\membr.1re o tli inJebolire "'O\'erdii;11nentc

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