L'Unità - anno IV - n.10 - 5 marzo 1915

640 L ' UN I TÀ vano. Si c;1mmin:1. in"·ece a ritroso, per ora : il tomaL:onto tende a scomparire. li tornat·omo per L\ frutticoltura e' è Stato in quc ti ultimi anni e ci i;arà ancora e se la fruuicoltura non si C:,tende come <lovrl•Lbe e:;scrc nel Menogiorno, egli, è ,hc molte troppe difficoltà si oppcngono al rruuk olto1c meridionale; difficoltà di in– do le tecnica sovr.ltu tto, che sarebbe dovere di St;Ho di eliminar e. St' si f.1rcssc nd Mez106iorno per la frut– ticohura quello c:he si fa ad oper3 dello Stato nel Ca11;1d.ì r c.:r esempio, (paese nor– dico, ,wtisi), in non molti anni la produ– zione si aumenterebbe a più doppi. Non è in un articolo di que sto genere che è possibile emr,1re nei partic.ol.u i della fruttin >ltura meridi ona le, ma <:erto si può affermare, senz;.1 t cm.1 di sment ita, che i più gross i prol>lemi <li una estes:l frutti col– tur,1 indu:-tri;1lt· sono ancora da risolvere. Ed intJnto una nou Socicd pro~hntri..:c di 1.urchtro di b;1rbabi ccola impianta un nuovo grandio)io opific io per l.1 prepar,1- 1.ione delle marmclbtc, gel:uine I! frutt.1 allo S('iroppo in provin cia di Piacenza, Ca– C<"n<lo ,1~:,;t"gn;,nwnto sull:l frutticoliura della Val T idone e del \'oghcresc, ma molto :in– chc sul mirti llo, sul Lunrone e ~ulle more r hc r;1ppre$Cnt,rno un,i produ1.ione sponta– ne;1 dell' :ilto ;1ppennino in attesa che la C:ltt cdr,1 ambuLrntc di agricolrnra di Pia– cenza ~timo li, come sa fare, la intcnsiv:l– zione dcll,t fruttic oltu ra ind ustr iale; e non impi~rnti un opificio Jel genere in Campa– nia, pur an:ndo a Napo li un ahro zucche– rificio. Se si facesse una effic.u:e propaganda per l' intens iv;11.ione della frutticoltura, da to l' :lm biente che le è particolarmente :idatto , l.1 industria delle marme llat<' gelat ine e frutt a .;1lo sciroppo moltipl icherebbe l' im– po rta nza, potendo sicuramente conta re su un notevo le qu,rntitativo di frutt.l esube– rante' ,ti bisogni del consumo di rcu o nel capo luogo de l ì\lczzog iorno . Per or,1, i ca tt edro tici amhulanti del Mez– zogiorno, seguendo le di rett ive ufiìci,di, fanno pror ~1gamla pcl gelso e b bach icolt ur:i, e l:i catt edra ;unbulante di agrico ltura di Na– poli, priv.\ ancora del t itola re, pensa :'\d ass umere un ass istente zootecnico .... L:'\ fru tticoltu r;1 è pressochè dimen ticata. E . Azìmonti. Gelsicoltura e viticoltura. il .1/ inùtrro d' t1gricoltum /t1 qualcosa di p,ggio ,ul 1ll r.::.ogior110rhe no,i promuot•l're la prop,1ga11da pt r la frutticoltura : rrea ostaroli sisu111111icialla ricostituzione dei vi– gt1eti. E q,usto ptrrht: r1110/e obbligare ~ e non ci , iescirtì maì .' - gli agriroltori mai– diot1ali II pinntflr gtlsi 11 suvi:io dei setaioli sette11trio11ali. l rwt·11tort di qunto bellissi mo programma /11, lrt· a,111ior so110. l' on. B trlo– /i,ri, E l'Un ità del 6 luglio 19 1 z -pubblicò allora contro questn nuo,,,, mani/rstazione di stolto tgoismo prottziot1ista il seguente i11te– rrssa111tarticolo del de /liti de ,ll arco, dì cui le attuali Oiurvo:ioni dtlI' A:imonti dimo– strano la giusttz.zn e la proticità. « Arcanto al grandioso compito di propul– « sione delP I stituto Serico - dice la Rcla– « zione Berto lini - lo St :1.to avr ebbe da « s,·o lgere un' ~Htività su.:t propr ia, ma com – q plementarc di quella attribuit:i ali' Isti– « tu to. Essa sarebbe anzitutto dire tt a a « pro muovere 1.t gclsico' tura e la bach icol– u tura pa rlicolarmtt1Jt 111/e p rovincie 111eri- 1( dionali . All 'uopo il Ministero d' Agri col– « t ura dovre bbe impiantare nuov i viva i go- 11 vern at ivi; distribuire gratu ita mente le pian– « te di gels i agli agricoltori, spec ie mcridio- 11 nali ; stimolare la costruzione di loca li ap– • propria ti nll' allevamento dei bachi ; con– « cede re sussidi a numerose scuole pratiche • di agricolturn e ai vitioi govcmntivi di tJiti o. a1ntric111u per I.i diffu:;ione della gelsicol– « turn e della bachicolturn nel Mezzogiorno«. Per tutti que::oti ..:ompiti b legge assegna al bil:lncio d'. \gricoltura 150.000 lire , di– ciamo atttori11qua11t,w1ila lire italiane! Le quali, distribuite tr,t i futuri gelsicultori e t ra le scuole e tr,\ i \'Ì\'ai dcli' It alia meri- dionale e insulare e <lei L.1zio, d:ir;1nno ad ognuno un quoziente che ricorderà le fra– z.ioni di lir,1 ; oppure sen 1ranno - e ciò pare più ri--pondcnte .l \'erid ad ingros– s.ire il fondo dei &uisidi elettorali, con cui si conquistano i collegi politici del )lezz~ giorno e se ne asserviscono gl' interessi al Gov erno, cioè ai ~iderurgici, ai setaiuoli, ai cotonie ri e .;1glial tri. til.1 ciò è il meno. Bisogn:'\ anzi augurarsi che non altro sia per essere il risultato delle 150. 000 lire di ebrgi1.ioni bacologiche. li gu.iio è che que:,;te sono I' indi ce di una poli tic.;1 economico-agricol,1 \'erso il )l ezzo– giorno viniL:olo, rhe potrebbe portare 2I di– sastro completo dell.1 nostr.1 economia. Il governo si propone, come dice: la Rel a– zione, di d,ue suss idi ai t•ivai di viti amui·– cat1t ptr dijfot1der~ la pra11tt1gione di grl.si ! E :li Ministero di Agri coltur:'\ i.i afferma ad ,4t:'\ voce e si diffonde J.1. nuov:'\ teoria. che il vitigno :'\mericano non risponde più alle aspettati,·e che si er:ino in esso riposte, e che I.i sa lvezza delle Pugli e fillosser:1.te sta nel cambiare coltura! Ecco il gelso che do– vrebbe prendere il posto della vite! Con ciò a due scop i, evidentemente, si mira : 1 ° che gli :lgricoltor i dd à·lezzo– giorno abbiano ad abb;1nd onarc o restrin– gere L1 coltura dell.1 vite, per ,1ssicurare un periodo di alti pr en i al vigneto dell' Italia media e superiore : 2° che gli agricoltori del Mezzogiorno ahbi.1no a fornire :1 prezzi irrisori i bozzoli, cioè la m:'\teria prima al– i' industri:'\ della set:1 che si dice in crisi per la concorrenza giapponese. Nel Gi:lppone la m:'\no d'opera - così si ragiona dai serniuoli ! - è bassissima; ep– però il prezzo dei bozzoli è pure bassis simo. E quindi bisogna tr ova re in Italia chi si accontenti dei salarii giapponesi, per appre– stare bozzoli :1 buon ·merc:'\to. E qu:'\le è la regione, che può accontent:'\rsi di salari di fame, per arricchire i nobil i p:lr;-issiti delle indus tr ie settentriona li ? Il ?ilczzogiorno ! Du nq ue il :Mezzogiorno pia1\ti il gelso e smet t:l l:l vi te. Ln ftllosscr:l in Pugli,1 giunge in buon 'punto; essa distruggerà i vigneti; e con essi spa riranno i salari elevati, che oggi si pagano; e con. i salari ritornati al limite :'\ntico dell.t fame sad possibi le la bachi– coltura. li pensiero è stolto e non può riuscire . Quel che a noi ,1gricoltori del Mezzogiorno conveng:1 meglio di coltivare nei nostri ter– reni, lo sappiamo noi, e non i Direttori ge– nerali e i Ministri di agricoltura, indu stria e comme rcio, che non hanno ma i rischiato un soldo dei loro non. gundagnat i stipendi nell ' agrico lt ura, nel!' industria e nel com– mercio. Espe rimenti di gels icolt ura sono stati già fatt i e su larg:'\ sca la nelle nostre pro– vi ncie. Il gelso vegcrn bene ; ma l' alleva– mento dei b:lch i non trova am biente eco– nom ico favorevo le, pcrchè m:lnC:'\ il sistema della mezz:ldria che dov rebbe fornire la più conveniente m:'\cstranzn, e perchè occorre procedere per via industriale in grandi bi– ga ai erc, la cui apposita cost ruzione richiede un forte imp iego di cap itale d'i mpiant o. Ma sopmttutto allo sviluppo della gelsic ol– tura osta il reddito rela t ivamente mag – gio re che assicura la vite , nei nostri terreni e nel nostro clima, ai proprietari, ai coloni e ai braccia nti. Il gelso e il baco formernnno un'industri a secondnrin e complementare. Ed essa è già nata, e V:'\ estendendosi, e si estenderà ne lla misura del nostro tornacont o scn.zn bisogno di consig li superiori e di incitamenti interessati o di premi irdsori. Nessun :i.gri– coltorc scrio e rcspons:lbile pianterà gelsi e fabbric her::\ bigattiere in vista del premio minister iale. La c:'\ccia dei sussidi è una spec ulazione mode sta dei pseudo agric ol– tori e dei mestatori elett ora li. Se il go,•erno mirasse :'\ facilitare la gel– sicohur:'\ nel ì\lez1.ogiorno secot1do gI' inte– ressi deglt' ogriroltori 11un'dio11ali, :'\\'rebbe pen sato soltant o a rimuovere due ostacol i che ogg i la rendono meno profittevole, e cioè il d<l7.ÌOdi esportaz ione e le alte t:'\riffe ferroviarie. In vece il daz io di e– spo rtazione si conserva, per deprimere il 10 eca Gino Bianco prezzo ddl.t materi.1 rrim.i ndl' ititrreJJc' ddl,1 induHria ; e le urif!e ferro\ i,1rie non si ribaiSano, perchè n si on"'<>ne I' ,ntursu dri b,uhu11/tor,- scttentrion. li. che temono la imm;1ginaria ro1Korren2.t <lei )l ezzogtorno sul mercato dei bonoli ! F così, in mezzo al compromesso di oppqsti interessi setten– trionali, il )t <.-zzogiorno, attr.1tto dai premi ministeriali donebbe con ~uo J.umo pro– durre materi,, prima ;111' inJustria serica! Noi, in\'ec.:e, continueremo sopr;\tutto a coltivare la nte; e trasformeremo i nostri vigneti fillo:. .ser:1.ti i e se i vitigni americani non daranno i risuh:'\ti d1e ne <1tendi.1mo. ~1hri ne pro,-eremo ; e i no:.tri terreni per molto tempo ,mcor.1 s,1r.111no consacrati ,\ Dio B.1cco ! Or.;1il dovere del Governo non è <li /11re distribuziom gratuite d, gtlsi, nì di di1rt su.rsidi ai t·ioaj di t·ili nmtrirnnt per dijfo11- dtre la grlsfroltu ra: è, invece, di intensifi– care .ti m=issimo i-pendendo, p. e.. ..:ome fa per i setaioli, un milione ali' .;1nno per 30 anni ! - la produzione delle \'iti ameri– cane e quelln degli innesti e delle barb.1te-lle innest.1 te per ,·enire incontro al solo biso– gno, veramente tiit,1lt, dell' ,1gricoltura pu– gliese. Il proposito positivo del governo di sosti– tuire il gelso ,,Ila vit.;1 riuscid vano; m:'\ sarà tenac e il proposito ,,,gatit•o suo di ostn– colare in Puglia la ricostituzione dei vigneti fillosser.ni . Poichè la politica del i\linistero d' Agricoltura è assen ·ita non solo agi' inte– ressi dell'indu stria ser ica, ma anche a quelli delb viticultur:'\ settentri ona le. Ecco il solo e vero pericolo !. Noi :1gricohori del )l ezzogiorno ~ della Pugli:'\ gi;\ dopo la crisi del I 887 !-i,1mo ri– sorti per sol.i opera nostra, ro11tro il colpo mortale che il governo del tempo ci inflisse per asser,ire la produzione agricola del i\lez– zogiorno alle industrie del Settentrione .... Ed ogg i dobbiamo apprestarci ancora a far d.1 noi la ricos tituzione dei vigneti, sapen do che il Governo, lungi dall'assis terc i, con– trastuà l' opaa nostra. A. de Vitì de Marco . DA CHE PULPITO! Il 20 febbra io 1915 res terà come data memo– rabile nei fasti del giornalismo mondiale. In ques to giorno , infatti, la S1ampa di To • rino, quella stessa Slnmpo che nell'es tate del 19 11 pubblicava che in Libia l'acqua si trova ovunque a pochi metri sotto terra e sarebbero bastati due incrocia tori per conquistar e il paese in un battibaleno, la Sta mpa eleva un inno quasi alato alla verit3, sissig nori alla verit à. • La preparazione morale del popolo - scri ve la grande lanciatrice di ex.frottole tripo– line - ·si fa non con gli squilli improvvisi, ma con la medita zione. E qm1ndo il popolo fosse convinto che l'onore e l' interesse del Paese fossero in gioco, non avreb be bisogno di diane: si leverebbe di un balzo. Perchè, o il patriottismo non è nei nostri cuori, e allora ness una squilla lo sveg lia, o esis te (come cer – tamente esis te), e allora non ha bisogno di richiami : basta che l'ora scocchi ! Pertant o la preparazione deve fars i dicendo tutta la verit3 al popolo : bisogn a che esso sapp ia e conosca tutto ciò che la guerra gli può e gli deve dare in sacr ifizi ed in compe nsi. Non è colle illu– sioni che si formano le vere pre parazioni d'a– nimo, ma con la conoscenza del vero. Le Na• zioni, come gli uomini , In tanto valgono in qua nto posseg gono tutti gli elementi del viver loro e sanno di poterli dominare e volgere al proprio fint". Ecco la pre paraz ione •· Pe r quanto questo discorso sia fatt o a pur o scopo di neutralità, non noi protesteremo con– tro un così nobile, non che insospe ttato furore di ,·eri tà. Ma poichè la S/ampa esige - e giustamente - che il popolo suppia e conosca tutt o ciò che la guerra gli può e gli deve dare in sacrifici e in compens i, non le pare che il sullodato po– polo abbia il diritto di sapere quel che gli può dare la neutrali tà? L'on. Giolitti ha sen tenziato che la neutralità può dare a.Il'Italia • parecchio ,,. La Slampa , che dell'on. Giolitti e cosi buona amica, do- vre bbe s 1f'~are che cosa \'Ul)I dire que l g10- httiano • p:trecchio •· Il popolo è dispos to a d1mentil, r tUlt"' le mistifil·aziom libiche della Slampa , ..,t" ~-.~a, operando in coerenza con la sua ultim., teoria, cornmcia a dar l'esempio di farci conoscei e il vero della neutrnh tà. PER GLI ASILI D' INFANZIA Somma preceden te L. 3-11- Ricavi.lo vt'ndita cartoline a mezzo Rob rtu ~ov.iro, Onrgha . L. 35 - G. V., /v,w 5, >:. N, lrcct. 3.- S g Calc..t,:noll, S. Ar-cangtlo 2 20 Pr of. G.. \ Le..,i, 1-irtnct, . 10. - lhccolte- a Mol fetta press<>l'Alleanza Cooperam•a Pescatori (1). 12·55 Totale L. ◄68 i.5 (1 Al,eanza l\h1tu., Coopera tiva Pesca tori (l\lollettd), L. 20 Prof Rag Anton io S~h•e– mini, Dire-twre, L. 5 D,uncmco Con1110 <.h Cesano, !; gr~t~no, L 2 Lazzaro Za_nni di Cosmo, R ,g1on1ert', L 1 - Vuo F'acch1111 d1 Mauro, M ,g,1zzmie1e, L. 1,50 - Sal vatore Mi– mmi <11 Pasquale, As~agg1u1ore, L. 1 50 - Ni– cola V1:,.1gi!1,, fu F:-knt:esco, 81llello. L. 0,25 - f:;;;~~: ·r.!~:~~:tfoSt~~/ u L:~ 1 ~ 1 ~ ;u~~ 2 Pa- parell,1 fu Cosmo L. 2 - Gm.-.cppe G""rnunario tu i\lnurn, L. 3 - l\11chele S_alve mini _fu Gio:– como, L. 2 l\lattc:o Me-z 111a d 1 G1ovann1, L 3 - lgn;1LioSnl..,emim fu Pasq nnle. L. 2 - Domcmco Tu n ur fu Nnrnle, L. 2 V1tnngelo Petruuelli e mad re, L. 2 - C.netano Petruz– zelli d1 V110,L. 3 - Con ado P..part-lla fu Co– smo , L. 2 - Fra •c~sco S,1v Salvem,ni fu Do– menico, L. 3 - N1colu Salvem m1 fu Onofrio, L . 3 C-11 dc'o Amnto di P9squale-, L 1,30 - Brago~et: Antomo Gaudio tu G. B., L. 2 Bar1olomc-n De Genn~ro fu Antonio, L. 2 Gius,-1>1>e G rndio fu G. B , L. 2 - Multa al Panificio So<:iale, L. 2. Sar em o assai grati agli abbonati, lettori, amici dell'Unità i quali avranno la corte– sia di indicarci possibili abbonati o lettori a cui siJ. utile invia re numeri di saggio. Abbonamento sp,ciale p,r una serie di numeri successivi: DIECI CENTESIMI per ogni numero. ,... ANc101.o G10VANN01.1 1, r ue11/e-, espo,,sabile. pr;;;;_,, \915. - si.i.. Tip. ALDINO. YI• thl lln ,1 , 11:':"ft"'ì:'r.,s GIUS. IIATERZA & FIGIII • BaPi An.ton i":""'5•l •n.dr • POLITICA E LEGISLAZIONE SAOOIRACCOLTIDA O. FORTUNA10 Un voi. della Blbllol . di Cull, 1" oder.• pp. Vlll,500 Lire 6, - Co,ilimr: La dottrina della rap~rese ntanza persondle. Lineame nt i d' una critici!. - Il riordi nam ento delle finanze comunali. - La progressione dei bilanci negli Stati motlern!. Prolusione al corso di l~gislazionc ec-onom1- co-finanz1:iria nell'U niversità di Roma. - Un caso del socialismo di Stato. Lo Sta to assi curatore. - La questione politica del • l'agricol_tura , - .La teoria tto nomica . della costit uzione poht1c-a d1 Achille Lona . - Sui de mani comunali nelle prov incie del Mezzogiorno . - Sot iali~mo antico. -:- La riforma a~rana. Appenchce a una discus– sione pa1 lamentar~. - Sulla istituzione del divorz io in Italia. Rela1.iont-.- Il Convitto Nazionale di Lucera. Discorso. - Di un ca– talogo cnti co delle font_idella_s1oda italiana. Rehn ione. - Manfred i, Conlerenza sul can• to 111d el Pur ~atorio. E nrico° Cocchi• INTRODUZIONE STORICA ALLOSTUDIO DELLALETTERATURA LATl~A Un voi. de11a Blbllol. di Cult . Modcr, pp. VIII-J8Z Lh •• 5. - Co,ilitnt: La storia della lett eratura la– tina: suo concetto e suo comp ito. - Indi– rizzo metodico nelle,studio della letleratur a latina. - Caratt eri g~nerali della letteratura latina. - Il popolo e l'ambiente. - La lin– gua e la scrin ura .- Evoluz_10_ne storica dcli!" letteratura latina: sue trad1z1oni e sue fonti. Davide Lope& CANTI BARESI Ele1aa tc voi. formato go lo car ia a mano, pp. 172 Lire 3 .50 L'au tore con vero .senso d'a rt e rivela in questi canti _l'anima .de l po~lo_ ba~s '? nei suoi più van as p~lll, nella g101a e ne1 do– lori nella fine iro nia e nella ingenu a gaiezza. Gli argomr.nti e i perso naggi son tratti da ogni categoria social e ed hann o senso pro– fondo della vita reale. Chiude il volum~ un ricco glossari o che facilita la compr ensione del dialett o bare se. Gen.. ·.1.-eodoro De C usnl• IL MEZZOG IORNO NEL PROBLEMA MILITARE DELLO SlÀTO Ele1aot e voi, In cari a I mano di pp. 250 Lire a. 50 Co,ifient: 11 Problema, - Guerra e poli– tica nello Sta to del Sud. - Le istituzioni militari J el Reame di Na1>oli. - La sval u– tazione militare dt"l M~zzogiorn<'.- Alcune anomalie dell a nostra circoscn z1onP.militare . - Uno 5guardo politico alle Stanze dei Corpi - Lo Scacchie re strategico del Mez– zogiorno Continenialt'. - L' Esercito e l'e– ducazion e fisica dt"l Mtzzogiorno . - Un po' di commenti sul Bilancio della guerra. - Conelusioni e proposte. Olrl1erc comml11lool e va1lla alla Ca1■ Edlirict OIUS. LATBRZA a FIOLI, Bari.

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