L'Unità - anno IV - n.5 - 29 gennaio 1915

L' U N I T À sia, che qu~ ti riguardano perfino lo Zar come un libcrn.torc. In pieno \'c.ntesimo secolo i Te– desc hi fanno una politica analoga a quella dcli' Inghilterra in Irlanda al tempo di Crom– \\'Cll. I loro metodi nrrct ra.ti non sono più in uso da molto tempo nella •i ncivile• Europa occidentale. Cosi la migliore probab ilità per I' m1it;\ e per la libertà della Polonia si tro va colla Ru.ssia. Per quant o infame sia sta ta la politi ca del governo russo verso la Polonia, essa non ha quel rigore sistemati co e incrol• labile, che caratt crizzn il modo d' agire dei prussiani verso tutti i popoli, che hanno la disgrazia di non essere • tcutoni ~- Dopo tutt o. 1 Russi sono slavi, affini ai Polacchi. L' ent u– :-,iasmo panslavo per l' att uale• Guerra Santa ,, che ha tutt ' a un tratto riuniti in Russia tutti i part ili - rivoluzionari, libera li, governativi - crea un 'atmosfera psicologica favorevolissima .ai reclami degli slavi di Poloniri., che da parte loro sostengono caldamente la Russia nella guerra . Per quanto riguarda i progett i di riforme e di libe rtà per i Russi medesimi, è anzitutto da osservare che, a differenza della guerra ginpponei,c, questa è guerra popolare, soste– nut a dai partiti libera li e rivoluzionari. La prova di ciò si trova, per es., nei resoconti della di:,icussiono dolln Dumn dcli' 8 agosto, e nello letto re di S.1.Sha Kropot kin, del pro– fessor Vinograd off, di Pietro Stm ve e altri . I liber:.li russi vedono in questa guerra la liberazione: dei toro frate lli slavi , o'ppi-cssi dai tedeschi e dpi magiari , e dicono che una guerra di libcr.u .1onc vitt oriosa. al di fuori sarà se– guita da una fenden za irresistibile alla libera– z.iooe interna . N~ la guerra di Crimea, nè quella del Giap– pone furono popolari in Ru~ n. o fu la disfatta della Ru:,sin in queste guerre che ebbe per effett o delle rifann o int erne liberali. Ma la guerra contro In Turchia del J877 fu popo– lare, pcrchò era , corno 1' attua le, una guerra cli libernt.ione. 1 successi milit.."\ri sui tur chi sarebbero stati segnati dn riforme liberali ìntcrnc, ~o l' lnghiltcrrn non fosso disgra- 1.intom cntc int ervenuta a , priva re Russia e Bulgaria della metà elci benefici della loro vit toria , rimett endo In Macedonia sotto il do– minio tur c.:o.1-1. conscgucn7n !u che il partito rivoluzi onario msso rialzò il capo, e poco dopo I' uccilliiionc dello Zar libcmle pose tcnnin e ad ogni riforma per la successiva generazione. ) la non e'~ du bbio che, secondo il corso nor– mnle dclln psicologia naz.ionale, una guerra <li libcra 11onc, ... e vitt ori°"-a, ~ seguita da mu– tamenti hhemli all'i nterno. Questa. ad ogni modo, ~ la spcmnrn dei liberali e rivoluz.io – nari ntSSt E e'~ un nitro n.,petto della questione, che apre la vin atln spcmnz."\: l' influcnz.'l.tedesca, e specialmente pru~"inna, che ha sosten uto :-.empto la reazione in Hn~ ia. l-1, politica di Berlino ò sempre stata di alimentare i ma– lintesi (rn lo 7.ar e il popo lo russo, e special– mente il popolo polacco. L' influenza tedesca ~ stata ~emprc grandissima, e i funziona ri di ori gine tcdcS4.'.asono Citati assa i portati alla corte di lh1-"i.'\, c--en:itando un· azione del tutto rca11onaria Per qn~to i liherali mssi hanno accolte>con simp.1.tia r intesa coll' ln– ghìltcrrn. come contrappeso alla reazione tc– dc-..ca. La d1,·L-.ioncdella Polonia ha per un secolo mantenuta una stretta, m.1. non santa, ami– dr.h fra le cort i dJ Russia e di Prussia. Le potenze, clK" hanno dh-i~ la Polonia e l'han ten uta opp~'\.."\, sono oggi ìn guerra l'una contro le altre : ceco una buona speranza per In. vit tima. Sè lo Zar far.\ contenti I sudditi di Polonia e di Finln.ndin, come può far facilmente, la Gcnn ania e l'Austrin non avranno fretta di ~ lirlo di nuovo, e l'era della pàcc e del cll.11tanno snrà per qu~ta pnrtc assicurata. Gli d.tv l dd sud. J\ nchc qm lo .</atu quo ~ a..,'iOlutamcnte in– compcu 1ble \."00 1..i. poce europea Se gli m,·i del ,ud non ottengon o o r autonomia o la riunione ;dia Serbia, ~ muule parlare di di– ~rmc> r d1 p.,tt . 1. lnghtlt erra non si preoc– cupa,.1 molto della qu~trone ju~lava, pcr– ch«! ,~ conc.ce ,-a poro . -..i ~ n~,. per il Bcl– tno. "a ora che ci -.iamo mCb:!i.i,,-ogliamo che la questi one sia decisa in modo che il mondo non ne sia più disturbato. È necessario che si studino le statistic he et nografiche e la carta di questo • sganghe– rato • l mpcro austro-ungarico, come lo chiama Lloyd Gcorgc : pcrchè le nostTc dte e i nostri averi e quelli elci nostri figli dipenderan no inevitab ihn<:nte, per quanto indiretta mente, dalla soluzione di quest i problemi. Se In Tra nsilvania va nlln. Rumonin, e il Trenti no e Trieste ali' It alia, sarà. la pace assicurata , almeno per quanto riguarda il pro– blema latino clcll'Aust.ria-Ungheria. Se la Ru– menia non ott iene la Trans ilvania, almeno i Rum eni di Transilvan ia dovrebbero a,·ere com– pleta indipcndenz...1.amministrativa. Oggi sono oppressi dai latHondisti e dai funz.ionari ma– giari come gli irlandesi dat i' inglesi due se– coli fa. Quando ho viaggiato in Transi lvan ia, l' ana logia colpi spon taneamente il mio 0 pen– !l.iero. È un sistt>ma politico e SOC'iale inte ra– mente sbagliato. La popolazio ne slava in Austria-Ung heria è più. num eròsn dei latini : echi e slovachi in Boemia e MOravia ; polacchi e rute n! in Ga– lizia ; e serbi, croati e sloveni, nelle provincie del sud : Bosnia, Erzegovina, Dalmazia, Croa– zia, Slnvonia, Carniola, e int erno cicli' l stria. 1 magiari sono i persecutori peggiori. In Ga– lizia. i tedeschi dell'Austria han no tratt ato i polacchi con maggiori riguardi che la Russia e la Prussia. Ma gli Slavi del Sud non hann o trovato grazia. I Serbi hanno fatt o i più strao rdinari pro– gressi in questi ultimi ann i. Un grande risor– gimento naz.ionale - morale, civile, mili– ta re - colpisce chiunque ha viaggiato in Ser– bia, come feci io I' anno scorso. Questo risor – giment o sorprese i turchi sul campo di Ko– manovo nel 19n, sorprese i Bulgari nel 1913, sta sorprendendo ora gli austr iaci. Se il resto della na zione jugo-slava, oggi soggetta al giogo austro-ungarico, potn\ essere liberata e unita nlla Sorbia, i Serbi fnrnnno certamente progressi mpiclissimi nello arti della pace. Non c' ò cln temere neanche che una Grande Serbia - cioò uno Sta to eompronclcntc tutta In razza p1go•slnva - possa essere un ' ap – pendice a servizio della Russia. La. Bulgaria fu creata da lla Rt1-~ia, ma si dimostrò gelosa della sua indipendenza. Cosi farà. la Serbia. E gli Slavi del sud, bench~ uniti alla Russia di religione e affini per mzz.'1.e hngu a, hanno ca ratt eristic he proprie speciali : fra queste I' amore dcli' indipendenza. Quan4o l'anno scorso ero fra i serbi, JXlrhw:mo dei mssi come cli paren ti e amici, ma non approvavano In. fonn.1. di go,·emo della Rm;sia. Sono popoli estremamente democratici, più democrnt ici dcgl' anglc~i. americani, o di qua– lunq ue nitro popolo, in cui si trovano grandi distin zioni di clal'tsi e di ricchcne . I Serbi fono una 1Hl7ione cli cont-ndini propriet ari: ognuno ha iI ~uo pczw di terreno ; I' Se., 0 ~ della po– pola7ionc appartie ne a questa classo. li feu– da lismo ungherese, il junkcrismo prussiamo, il la ncllordismo inglese, tutte manifestazioni più o meno catth·c dello stesso s~ tema cli pos– sc..~ foncliario, non trovano anal ogia in Ser– bia J)urnn te In loro occug..,iionc, i turchi di- • stru sero l'antica cla.,,'.',C rcudalc : ora che i turchi sono andati ,'ia, rimane In più schietta democrazia. J1 contadino.soldato serbo ~ un tipo di uomo, diritto, che vl guarda in faccia come un eftUnlc. La • Gmnde Serbia • sarà uno Stato democratico . 1 ..... , crcnz.ionc- di quc\tO Sta to o di Stati rormat1 eia.IleprO\lnc1c 1ugo.5Ja,,cdcli' Austria– l lnghcrin ~. dunque , uno elci principali cam– biamen t i che sì devono introdurre nella carta d ' Europ.'1.alla fine cli questa guerra. I..' unione del Trentino e di Trieste al!' Jta– lin ~ un corollario della m<'dcs.ima tesi. Le bu i di un' Europ.t p1.c:lf u La n~m 00.SC e h una Europ., pacifica de,-e ~\.rr la liberti dei ,-ari popoli, e il riconosci– mento della nat.ionahtà come fondamento della umt-à degli Stau Quando una r.u:za - per CS('mpm I polacchi, i finlandrs.i, gl' irlandesi, i bocrrn - non puù ottene~ comp leta indi– pcnd enD , dovrebbe a.,-ere almeno compieta autormmia. amminbtrati\'a Ed ogni cambia – mento nella so,nnità di una pro\'incia do- ino Bianco vrebbc essere accompagnato da un plebiscito degli abitanti. li plebiscito era ,l'espediente fa,·orito di Napoleone 111. Con questo mezzo egli si era pro,·ato a correggere, in Italia, e altrove, i trattat i antipopo lari del 1815. Cadde in cli– suso dopo le \'ittorie prussiane del 1870. I tedeschi vincitori di quella guerra deri de– vano il plebiscito, pcrc hò deridevano In plebe. Bismarck non crn. uomo da consultar e i popoli dell'Alsazin Lorena e dolio Schleswig J-lol– stci n : come oggi il Belgio, cosl allora quei paesi erano un ostaco lo ntla ambizione genna– nica, e ql\f!sto suggellò il loro dest ino. Se la Prussia fosse oggi battuta, dov rebbe essere rimesso in uso il plebisci 1 to e qualche alt ro metodo pii1 cfficaoo per consulta.re i popoli sulla loro sorte. Non vogliamo una nuova divisione europea dovuta alla forza din.,astica come nel 11:h.5. L'avre mo certa– mente se vince la Gennnn ia. E dovremo stu– diarci di evitarla, se vinciamo noi. Sarebbe ingiusto, e ci porterebbe nel altr i armam enti o nel altre guerre. 1 tedeschi dicono che noi \'Oglinmo smem– brare la Gcnmmi a. Niente affatto . Della vcm Germania abita ta da Ccnnan i, nessuna pro– vincia devo essere t-occatn . Ma con In falsa Germania, formata cli rnzze non gcnnaniche, tremanti sotto la. sforza milita re, bisogna finitila. Questo ò l'id eale cieli' Jnghitterm I ideale che essa ha realizzato nel suo impero col prin– cipio dell' /font ll ult, come è dimostrat o in questo momento dalla libera fedeltà di tutte le razze dcli' Impero. Questi sono i principi secondo i quali ,-ogliamo vedere redatt o il gran de tratta to mondiale alla fine della guer– ra : i principi gemelli di pace e di libertà , che si assicurino a vicenda. Se sarà In Ge.nnnnia a scri\'crc il trattato l'id eale germanico dettato al mondo sarà pre– cisamente 1' oppos to. t riassunt o nelle parole di Treitschkc, il profeta ufficialo o gemrc..'\ della moderna coltura germanica : • Come la gran– dezza clclln Gcrmnnin risiedo nel Govomo della Germania <In part e della Pn1ssia, cosl Jn. gran – dt1,u a ccl il bene del mondo sar!\. dn trovarsi I sotto il predo minio della coltura germa nica, nella mente germanica, in uno. parola, del caratt ere german ico•· Ed ò app unto per questo che siamo ,·enuti a.Ila guerra. ~oi, bclg"i.francesi, slavi, inglesi. siamo assai dh-crsi gli uni dagli altri ; mn siamo uniti in questa causa pcrchè ciascuno cli noi vuole avere il dintt o di essere s~ stesso, e non ,"\loie esser trnsfomm to in tedesco o in ilota della Germania. Noi non \'Ogliamo avere nel mondo il predomin io dt/1<1 tol/11rn gt rmauica, dtlla mc11U gtrma,Uw, - ,,. tota parola del &nrntlcrc scr mamco . E quc~t-o non ~ !tanto per In pro– fonda ripugnan? . a, che ci ispirano e la coltura germanica, In ment·o gem1anicn, e il caratt ere germanico •• dacchò li abbiamo visti ali' opera nel Dclgio cd in Francia durante questa ·guerra ; ma pcrchè non vogliamo nessun preclonù n.io , sia esso britannico, francese o slavo. La no– stra idea ò que lla di una pacifica società. di raz.ze e di Sta ti, legati l' uno ali' altro da re– ciproco rispetto ed amicida, non dal predo– minio di uno tJOpm gli altri. Temiamo meno il predominio russo, pcrchè il caratte re russo non h.a quella intensità scien• tifica cli propositi, che troviamo nel tedesco , e pcrchè la potcni..1. ru.'IS.'\stn motto lontana nell'oriente, mentre 1I dcspotismo germanico sta nel cen tro dcli' Europ.'1., e vi proclama al– tamente la sua intenzi one di dominar e tutti i paesi più civili elci Vecchio Mondo : - la Francia, il Belgio, l'O landa, la Svizzera, la Danimn.rcn, la Norvegia, I' lt:tlia, l' Inghil– terra, - che In circondano geograficamen te e che saranno alla sua merU, se la potenza d~lln Fran cia è spc1.1.ata, e itc la Gennania dh·enta • predominant e•· Koi vogliamo •un trattat o di pace che ci pc.mtetta di donmrc la notte . Ed il modo di raggiungere questo scopo è la libertà per tutte le mue di Europa , e una con venzione pcl cl153nno generale di tutt e le grandi nazlOnl. E' pib presto detto che fatto. )h ~ questo il problema, quale "'i porrà dinanzi a coloro che redige.ranno il trattato. Frattanto sarà compito degli Alleat i sp<..-i- 6)j Z."\.fC colla guerra la terribile potenza amtata di questa grande nazione, imbc,,uta cli teor ie cl1e disprezz.1.no In libertà come debolezza, la pace come decadenza. Mni ci ln popo lo cosi preparato per In gllcrra. A quella prcp. 'l.rn– zionc i tedesc hi hanno sncrHicato l'anima della loro • colh.lra •. che concepiscono ora in forme matçriali. Cosl poco sanno dello spirit o della civiltà. cho creclono di poterla imporre nl mondo con la spada , Cosi i 'Mussulmani hnnno propagato la loro religione con le nn nì : cosl i giacobini !rnncesi In libertà; mn il risult-nto fu che religione e libertà morirono (ra le toro mani. Cosi av ,·crrcbbc dclln •colhira. • nelle mani dei tedeschi. Noi che abbiamo vissuta. la vita come cosa buona in sé, ccl abb iruno curate le rifo1ne so– ciali, la politica, la lettc mtum , la sto ria, la scienza e l'arte in modo disintorcssnto o per sè stesse, speran do che I' epocn dc.Ilo guerre fosse finita , ci trovi amo oggi trn volti brusca– mente e senza \'Olerlo in lottn con una raiz.'l, che qualunqu e cos..1. facesse avev a sempre 1' occhio fisso alln guerra. Siamo stati presi sulle primo piutt osto alla spro vvista , ma nbbìnmo ledo che In libertà alla fine sarà più forte dclln cicc:\ ubb iclìenzn, che lo Stnto rispet toso degli nlt:ri nvrà mag– giori probabilità di soprnvv ivcre, che non I' egoismo scien tifico ; elio In pace vincerà la guel"ra. GEORCE l\lACAULAY TR1W l?LYAN. Ancora i legami della Triplice Alleanza. Uno stra niero, il qua le nel suo paese occ upa un a carica politicn eletti va altis– sima. mi ha fuu o or non è molto la seguente qu esti one : " Dat o che l' It alia debb a prima o poi int ervenire ncll' nttu nle con.Ritto curo• pco in senso ostile alla Germnnin ed all'Au – st ria-Un gheria, come giust ifichcr:\ essn In rott ura della sua nlleanzn più che trent enne in modo dn tranqu illnrc la propria cosc ienza morale e, con questa, la coscienza mornle degli nit ri pncsi civili l )), Anche per un convinto avversar io delln Triplice nllea nza qunle io sono sempre sta to, come in genere di tutti i trattati segret i, ai qua li io non riconosco il va lore di legare i popo li in condizioni di cose sostanz iai• mente muta le dn que lle, in cui avev ano po tuto avere l'implicita sanzione popc lnrc in forma di tacita acqu iesten1..1 alle loro suppcste finalit~, è dover0$0 riconoscere che la quest ione aut orevol mente a mc posta esige di essere· con.,iderntn colln massima attenz ione da l Gove rno it:tlinno. Questo in fatt i ha l' obb ligo preciso di prcoccup nrsi dc li' opinione pub blica irue rnnzionalc e do• vr:\ quin di nel caso di un suo interven to più o meno prossimo noli' attua le conflitt o europeo porre nella massima cvide111.n le rag ion i giuridiche e mora li che tale intcr• vento giustifi cnno, a dispetto del Trattato della Triplice alle,1n1.a. I mp<>rta molti ssimo ali' onore del nostro paese e per assicurarci In stimn di quel le stesse Potenze, colle quali dovremo prati– camente collabor;ue pur nell.1 guerra per In rinnovazi one politica dcli' lforopa sulle basi incrollabili del diritto e del rispc110 dei Trattati inter nazio n.. 1.li, che non ci si possa accusare di duplicit:\ e di • mer cena rismo,. polit ico e che non sia lecito ad alcu no di coinvolgerci nella stessa ta ccia, in cui è giustamente incorso il Governo tedesco, ap• plicando la abomincvo le massima del suo Cance lliere che « i T r:1ttnti sono semp lici pezzi di carta, che possono essere Mrnc– ciati a capriC'rin ogni voltn che il più forte dei due comr. 1,:onti creda nel suo inte resse di sottrar si questo modo agli obblighi con tr atti •· L'ami co ;Jvemini hn gi:\ qui esposto i motivi, per i qu., li il suo squi iJito sentimento morale a tutta prima turb ato dagli stessi scrupo li da mr- acccnmu i gj è completa• mente potu to ranquilla re nella cons ider a– zione che il Trattato della Triplice alleanz.1 non ha più ,1kun \";tlore per noi dal mo-– mento che, per fatto e per colp a dei no-

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