L'Unità - anno IV - n.5 - 29 gennaio 1915

618 L'UNITA nate delle classi lavorat rici. j\fa per riuscire deve toccare anche le classi medie. Da sè sole, le classi lavorntrici non hanno ,sufficiente coltura, agio. ricchezza, esperienza agli affari, per impadr onirsi e contr ollare tutt a una na– zione, trann e che rtcl contin ente austra liano, ove le condizioni sono del tutto differenti dalle nostre . l\fa se il lavoro non può ancora. da sò solo, governa re una nazione, può e te– nerla sospesa• col progra mma dello sciopero. Se il lavoro, dopo questa guerra, si appli chen\ fieramente alla distruzi one della guerra e de– gli armamenti, sarà questa una formidabil e minaccia contr o qualunqu e governo milita – rista . i\'la se una gran parte della classe media non sarà. ugualmente risoluta ad arginare il militarismo e gli armamenti. credo si giungerà al caos, piutt osto che ad un' l~uropa riorga– nizzata e pacifica. Se nel colasso cconomko che seguirà a.Ila guerra, lo classi si mante rranno l'una cont ro l' altra, o gli armam enti continuerann o a di– vora.re le ent rato degli Stati e ad arrestare lutt o le riforme civili e sociali, mentre il la– voro protesterà e si ammutin erà. selvaggio, l'Europa sarà minacciata da tanta anar chia e miseria, che tutto andrà a finire in una vnsta emigrazio ne verso l'America, aumen – tan do ancor-a lo spopo lamento comincia to dalla guerra. Dovo lo nascite sono poche o decre– scenti, quello spopo lament o potrebbe essere irr imcclinbile. Alla guerra civile in America fece seguito una grande immigra zione ; sarà rortuna se alla nostra guerra europea non farà seguito una grand e emigraz ione, solo rifugio che resta al lavoro quando si rifiuta di accet– ta re mm Situazione interna, a cui non può portare rimedio. Se non pot remo otten ere il ,disarmo avr emo In rovina. O l'un o o l'altra . 11 popolo tedesco ha imp.uato dai suoi maestri e professori di Stat o a considerare la guerra come un incident e normale della vita nazionale, e come la via na tura le e giusta per nu mcnt arc la gì-nndczza di uno Stato. Ed ha i1nparat o a considcrnre il benessere del po– polo come niente rispetto alla grandezza dello Stato. Di questo 'errore soffrono, in minor misura , anche gli abitanti di altri paesi : ma pilt i ~edcschi che i frances i o gl' in~lesi. Quo. sta mentalità deve essere prorol\damcnte tra – sformata. Niente potrà mutar la se non le mi– serie colossali e le perdite della guerra . Se al termin e della guerra i sopravvi venti sa.ranno poch i e colpiti nella miseria, potra nno senti rsi in antago nismo colla guerra, e col sistema di a lleanze e di armamenti che ci hn condotto alla guerra. Cari chi di debiti cli guerra , che non si potrann o p..1.garc, si accorgeranno che il ripete rsi della gara negli armame nti può significare la rovina definitiva. Ne potrà de– rivare un cambiam ento intellettu ale e morale nel modo di considerar e la guerra . Questa è in part·c In ragione, per cui non sono oggi (set t. 19 14) impaz iente cli veder e la poco fret tolosame nte comb inata sulle basi dello s/alu quo. Per •migliora re bisogna prima peggio/are . Per imp.."trnre la pace, I' Europa devè soffrire. Conscnt-ire ora a cessare la lotta, solo per poter continua re nuova mente a Jab– bric:\r nnvi cd accumul are eserciti , sarebbe la peggiore specie di pa zzia. Se la guerra non condu ce, in una misura concordata, al di– sann o genern.le , ci troveremo a mnl partito. Il prl~clflo di oa:lo nalltà, È da spera.re che, cl' ora in poi, invece di diYiders ì in due campi armat i, le Pote nze d' Eu – ropa si gara nti sca no mutuam ente l'int egrità reciproca e l' integr ità. delle nazioni minori. È stata fatta In. proposta che tutte !e Po– te nze' s' impegnino ad ass.1.lire quella fra esse, c he invada il terri torio di un ' altm, per qua– lunqu e causa, sen:r.a aver prima sot toposto il caso in contestazione ali ' arbitrat o. È proba – bile che lo spavent oso disastro di questa guerra produ ca nel futuro una spontanea disposizione ali ' arb itrato, a cond izione che nessuno Stato di Europ.., eserciti pili la sua tirannia su nitre razze. Quando le questio ni cli razza saranno ri– solte, si potr:\ ricorrere all'arbitrat o per le nttre quest ioni, pcrchè nessuna suscita sen– timenti cosi appassi onati. Questa è 1111' altra ragione , per la qual e non desidero una pace frett olosa sulle basi dello .statu qr,o anteriore alla guerra . Credo che la causa fondamenta le degli am1amenti e delle alleanze che hann o condott o alla guerra , sta nel fatt o che il sistema. degli Stati d' 'Eu– ropa non si fonda interam ent e sui principt di nazionali tà e di razza. Fin ché ciò non av ~ venga, le guer re esisteranno. Ho sperato fino ali' ultim o che la guerra potesse essere evi– tata : ma ora che é venuta, ~ da augurare che la lotta continui. finché l'Europa non ab bia un assetto confo rme ai desideri e alle affi1\ità nazi onali. 1-"t condizione tragica dcli' Eur op., è che non ò divisa in stat i corrispondenti alle aspi– raz.ioni et niche e nazionali. Nel 1848 l'Aust ria – Unghcria , già quasi demolita, doveva essere spezzata del tutto . ù; semp re stata ed è tut – tora la negazi one del prin cipio nazionale : una collezione artifi ciale di provin cie, tenute in– sieme. con la sp.."tda. dove Sla vi, Rmrieni e Italiani sono oppressi, fino al 1867 dai soli Tedeschi, cd ora dai Tedeschi e ì\lagia ri as– sociati. Altre negazio ni del diritto nazionale le t rov iamo in Alsazia -Lorena, Polonia, Sch.le– swig, Finlandia . E nuove minacc e sono di– retto ali' indipendenza della Serbia o del Bel– gio, che so riescono condur ranno a nuove rapin e. H sentiment o pii1 vivo neJI' Europa mo– derna - più vivo oramai del sentim ento re– ligioso, più vivo ancora del sentimen to di classe - è il sentimento etni co e na zionale. E questo sent imento è apertam ente violato dal presente sta to d'Europa. Donde la pre– sente gue11ra. Negli Stati Uniti d'Ameri ca, tutti i popoli, nazion i e lingue, che vi sb.1.rcano, diventano am ericani. L."t trasformazio ne è dovuta alle scuo le merav igliose e alla forza attrattiva di perfetta libertà cd eguaglianza fra le razze bia.nche, o ali' atm osfera di un nuovo mondo in cui il vecchio P,.'\triotti smo etni co si allon– tnna e viene diment icato. ln Europa questo non è possibile : qui i polacchi rimang ono polacchi, sia sotto i russi, sia sotto i tedesch i : gli slavi meridionali rimangono tali, siano sud– diti dell'Aust ria, siano della Serbia; gl' irlan– desi e i gallesi conservano una civiltà {lropria e spec iale entr o le isole brittan ich~. Noi non possiamo, come negli Stati Uniti sbarazz arci del prob lema et nico immergend oci in una unica na zione com une. Le piccole na zionalità debbon o essere o soffocato o libere. Entra mbi i sistemi -- l' amer icano e l'eu ro– peo - hanno i loro vanta ggi e i loro inconve– nienti. L ' uno ottiene il disarmo, la pace, i buoni rappor ti su tutto il territ orio degli Stati Uniti : ma perde, in camb io, forse, una parte degli stimo li indi viduali dovut i al sentimen to et ni– co, stimoli che nelle piccole nazioni europee, prod ucono movimenti come quello del tea– tro irland ese, della musica polacca, della at – tuale letterat ura belga, senza · par la.re della coltura russa, ted esca, francese, italiana, in– glese, in tutti i suoi rami. Certam ente, i~ Europa, abbiamo un~ mag– giore varietà di civ iltà e di colture . Ma se dobbiamo essere rovina ti da guerre ed arma– menti ete rni , qu<:_sta variet à la paghe remo troppo cara . La presente .:>pporlunltà., Se le cose, durante il secolo XIX, fossero andate meglio, av remmo in Eur opa tutte le civiltà nazio nali , sta nz.iate p..;,cifiCamentel'un a accanto ali ' altra - come potrà avven ire da ora in poi, se sapre mo usare savi amente della presente opportunità . A mezzo il secolo XIX sembrav a che il prin cipio dina stico ' dove sse cede re al princi– pio nazionale associato al libero gove rno par– lame ntar e. Il movimento del tempo di Ca– vour, Kossuth , Gladstone, cm tutto per la libertà e per i diritti nazionali. .E su questa b."tSe an 1 ennero grand i progressi e sorsero nuove organizzazioni. L' Italia fu liberata, e la questio ne italiana risolta , salvo che per Trento e Trie ste. 1 i\Iagiari di Ungheria ot – tennero l' indipend enza, e cosl fu risoluta In questione magiara : ma non la questione w1- ghercse, perchè gli ~lavi e Rumen i dcli' Un– gheria rurono lasciati alle tenere cure degli emancipati Magiari. Anche la Germania fu unificata su base nazionale. ca Gino Bianco Ma qui il processo sal utare si rermò . La Polonja rimase divi.sa e schiava. Gli Slavi del sud e i Rum eni e gl' Italiani de.I Trentino ri– masero sotto gli Au.:,-rriaci e i Magiari . E in qualche luogo il movim ento avvenne a rove– scio. 1 Danesi dello Schleswiz e i Fran cesi dell'Al sazia- Lorena furono messi sotto il ca l– cagno prussiano . La guerra d(") 1870, men– tre produsse il bene de lla unificazione ge.nna– nica , fu dannosa in quanto fermò ogni ulte – riore movimento di libertà nazionali . Napo leone 111, che cadde nel 1870, a, ·eva liberat o l'Italia e aspira va n liberare la Po– lonia. lnvecc, l' interesse della Prussia era di tenere la Polonia divisa e schiava . Napoleone Hl avc\'a, alm eno in appa renz.a, reso omaggio al diriti o degli abitanti di un paese ad essere cons ultati mediant e i plebisciti , che volle an – che quando fece l' anness ione di Sa,·oia e di Nizza . La Pru ssia non fece nessun plebiscito noli'Alsazia e nello Schleswy : le era del tutto indifferente il desiderio degli abitan ti e il loro destino . Pensava allora, come pensa sem– pre pii1 oggi, che nessuna razza ha dir itti, s.'\h-O la razza germanica, e che i governati con le leggi non hanno da fare altro che ob• bcdirle. L' idea prussiaJla tri onfò cosl completn mente nel 1870 che la sua filosofia domi nò l' Europ."t della generaz ione successiva. L' imperia lismo inglese di dieci anni or sono, che ncgavn i diritti dei boeri e degli olandesi, era una de• bole imita zione inglese dei principi di Bismarck. .Dappertutt o. in Europ.."t, si diceva che il tempo delle piccole nazionalità era passato, che la libertà non era nullo, che I' • efficienza • ern tutto. E la conseguenza è la guerra cl' oggi. L'Inghilterra fece a tempo a ricredersi: Nel H)06 ritornò al vecchio credo libera le. E qua ndo dette il l,ome ru/e ni boeri e agi' irlan – desi , e una larga partecipazione nel gove mo locale agi' indigeni dell' India , mise I' fm pe.ro in posizione da pote r frontegg iare la presente crisi. Col nost ro speciale met odo inglese, cosi disprezzato a Potsdam, ci siamo preparati a questa guerra : e most reremo al mond o che • la fon.,"t sost iene i I iberi •· .Ma se dopo la. guerra avrem o la pa.ce per– manente e il disarmo, i medesimi principi di libertà dovra nno essere estes i a tutta Europa. Ciascuna delle nazionalità oppresse avrà la libertà in una forma o in un'a ltra, sia come Stato indipendente, sia con autonomia ammi – n istrat iva, sia riunendosi allo stato etnica– mente affine. li & lflo e I'Alsazl.t-Loreo.t, È di estrema importa nza che il Belgio si:\ non solo liberato, ma compensato dall a Ger– mania. Se la violazione del diritto interna zio– nal e perpetrato con l'arbi tra ria invasi one di un paese neutra le e neutrali z1,ato, dovesse essere lnsciata passar e nel trattato cli pace come una normale operaz ione di guerra, verri\ meno ogni fona coerci{iva al diritto pubb lico europeo , man cherà qualunque sanzio ne ai trat – tati conchiusi fra grandi pote nze, o ai diritti riconosciuti alle piccole nazioni. Non vi sa– rebbe ragione di marciare fino a Ber lino, se si può otte nere giustiz ia anc he senza di ciò ; ma si ha ragione di esigere piena indennità per la paz1.a distruzi one del Belgio. Soltanto cosl i Belgi possono otte nere piena giust izia ; soltanto cosi le consideraz ioni cli indole mora le potran no prende re ancora un a volta il loro posto negli affari int ernaz ionali ; soltant o cosi sarà possibile un avven ire per il diritt o interna zionale, e acqu iste ranno valore i trattat i e le negoziaz ioni del tribunal e del– l'Aja. I Tedeschi sono ingenuam ente sorpresi e indigna ti del moclo con cui risent iamo la violazion e del Belgio, e si rifiutano di cre– dere alla buona fede delle nostre obb iezioni morali al loro modo di fare. Siffatta incredu– lità prova solta nto quanto é necessa rio di chiarire, senza possibi lità ulteri ori di equi– voci, che i t ratta ti concernenti i diritti dello piccole nazioni devono essere sempre rispet tati. A questo proposit o dcv ' essere osservato che l' ideale politi co cli parecchi pacifisti inglesi - contrastati però da altri - è che le pic– cole na zioni d' Eur opa sieno tutte centraliz – zate e garcntit e come il Belgio prima della guerra . Bisog nerebbe che i gran di Stati d' Eu- ropa si accordassero per gnrentire la S, ·cz.ia. la Non·eg ia, la Danimarca , l'Olanda, il Bel– gio, o possib ilmente a.Itri paesi nncora . Se si può ristabilire nel caso tipi co, del Belgio il valore di siffatta garenzia, si può ritene.re che la Russi a e la Gcnn.min sare bbero impedit e, gmz.ie a questo sistemn, dal \'0lgere gli occhi ai loro piccoli vicini della Scandinavi a e degli altri p.1.esi - cause di possibi li guerre in av– venire . Finalm en te lo stesso gruppo di p.1.cifistisuc – gerisce che, se l'Alsazin-Lorena fosso eretta in Stato indipe nden te e avesse In stessn ga– renzia del Lussemb urgo e del Belgio, la Fran – cia e la Germania sarebbero reciproca ment e prot ette da una caten a di Stati neutrali ua ti, che si estenderebbe dal le Alpi al l\laro del Nord . L'una non pot rebbo più raggiungere l' nltrn . La guerr.t o gli armam ent i si spegnerebbero da sè come il fuoco in una forèsta che sin stata isolata . Se ci fosse la sicurcua che In violazione della neut ralità di questa b..'trricra condur– rebbe tutti gli altr i p,1.esi in guerra contro l'a ggressore, chiunque esso sin, allora Fran cia e Gennania sarebbero impedite dnll'l\Ssnlìrsi : o questo, specia lment e se per parte sua l' In– ghilterra garentisso In neutm liziazi one dei p.."tSSi di mnro che sono In strada del pacifico commerc io del mondo, cho nessuno ha il di – ritt o di disturbare . Io non ho compe tenza nè per difendere nè per crit icare questo schem a. Esso però è certam ente degno di consideraz ione. Se In Serbia è In causa dire tb. della guerra fra la Russia e le Pote nze ted esche, se il Bel– gio è la causa diretta dcli' int ervento inglese, - l'Alsazia-Lorena è la causa, sebbe ne indi– retta , della guerra fra la Germa nia e la Fran cia. L'a nnessione alla Gemmnia • dell'Alsazia• Lorena nel 1871, in cont rasto coi sentimenti delle popolazioni, ha reso impossibile alla Ger– mania, an che se l' avesse voluto, cli coltivare l'amiciz ia con la Fran cia, corno aveva colti– vato l' nmicizia dell'Austria dopo la guerra del 1866. Se si vuole pace durat ura in Eu – ropa, la questione dell'Alsaz ia-Lorena deve essere sistemata in relazione ni desideri degli abita nt i. La Polonia e la Ruula . Gli stessi principi devono essere applicati alla Polonia. I polacchi devono a vere un go– verno aut onomo e la libertà delle loro mani- • fcstaz ioni et niche. Russia, Pru ssia e Austria - i tre ladri che se la son divisa - hann o tutt i fatta questa medesima promessa ai Po– lacchi purcll~ restino fedeli. Tocca agli allea ti liberali della Russia, Inghilt erra e Fra ncia, e a chi sarà arbitro della pace, ado prar e la loro influenza per otte nere che queste pro– messe sieno mantenute dalla Russ ia, se rie• sce vittoriosa. Se - ~omo non è imp ossibile - grazie al successo militare , lo Zar riuni sce tutte le pro vinc ic polacche sotto il suo dominio, cgh potrà iisb. bilir e insieme l'.unit à e la libertà del paese, dopo un SCC'llo di divisione e di schiavitù. & dà ai Polacchi l'unità senza la libertà, perderà l'occas ione di risolvere uno dei pili gran di problemi del mondo, e porrà i semi cli un· altra guerra europea. I Polacchi non domandano se non che mantenga la pro• messa e dia loro un gove rno aut onòmo. La presente generaz ione ha abband onata l'idea cli una Polonia d~l tutto indipendente. Certo una. Polonia indi pendente, collocata. come uno ~tat o cuscinetto fra Genn aiHa e Uussia, sa rebbe preferibile . ì\fa il momento di questa 'soluzione è passa to : i polacchi stess i lo ammettono. Questo Stato cuscinetto, che una volta proteggeva la •coltura tedesca • da quella « barbari e slava •• di cui i ted eschi sempre par lano, fu deliberatam ente distrutt o pitt di un secolo fa, da chi ? Forse dalla per– fida Albione ? No . Dalla Pnissia stessa , d' ac– cordo con la Russia. L'Ingh ilterra prote st ò altament~ e inutilment e contro la dh·isione della Po lonia, fatto che portò i limiti della • b..1..rbarierussa • fino alle frontier e della e col– tura german ica 1 , Di ciò i ted eschi non devono ringra ziare che sè stess i. E non solo hanno distrutto colle lo:-o mani la Polo nia per una. semplice avidità dinastica. ma hanno du rante I' ultim a generazione perse– e-uitat o cosl crudelmente i polacchi della Pms-

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