L'Unità - anno IV - n.3 - 15 gennaio 1915

L' UN I T À sventura dovesse nccadere, sotto la sferza del dolore, si tratterà di procedere anche pel mo• vimento socialista ad una organizzazione salu– tare, ad una rifusione di tutte le energ ie socia– liste materiali e morali, individuali e collettive, oggi disperse, imba,,agliate, impotenti. GENN"ARO M ONDAINI. POSTI LLA Nella ricerca tldlr cause della crisi socialista ilaliana. sembYu a-;,-;;r--;he il ,.lf ondai11i sia lroppo severo coi rivolu.:io,urri e ,,on abba.slan;:a .~ciiiroc'oi rijo;;n~'f! questo errore di propor– zioni gl' imptd,sre di m,dar t a fondo nella dia– ;nosi dtl male, r toniamo possa impedirgli mi– che la t•isionr intera del rimedio. Cht la crisi sociali.'ita italiana sia crisi di dottrina, posso,ro crederlo solo quei fil osofi e /eltemti, la cui mn,talittì sic, assolutamente i11- capa<,e di adeguarsi alla rtaltà. Il Mo,idolfo e ti ,l londaini ha,mo pafrtlame11le ragione~ .<i !!!!!,! di <,risi di tlollrrna, pcr<,~è 11?1' ~ può tssere crisi di donrrna tlot:e non c· è dottrina. !...emasse del Pl,rtito Socialista Italian o souo quello che posso110 essere. dato il loro livello di civiltà: si mu o~ouo per istinti 'negativi e 11011 per rlottri11cpositive,· sen/0110 che per ,ma via c' è la sofftreuz<t e il dolore, e si gettano per .,,,. allra strad,, qualunque, fmchè 110n si avvtdauo clic a11che questa t•ia. è triste forse p1 ,; dd/' anli<,a; e allora uuoi-o sbalzo in tm'a/– lra direzio,u, 11uot;eupcrie uu, forse nuov e de– lusio ni. L ' ufficio dti capi e dei sottocapi del movi– me11/o dovrebbe essere app,wto quello di i11ca- 11alare queste reazioni negative t•erso una sola direzion e; verso qutll' azione positiva, che sc– co11do la teoria socialista rappresenta tm couti– ,mo avviamento alla solll.:io11t del probVma so– ciale. Questo d,ceua ,lftrrx, quando affermat •a de la frmziout del Partil o Socialista è quella d, mescolarsi nd moui111n1toS(}(,iale spo11tm1to, e diri gerlo secondo 'la uisione del movimento genera le della classe hwoMlricc. E' un lavoro cl,e richiede nei capi e sottocapi una d1,plice colt ura : 1 ò conosct11ia drllti teoria gc11erale del movimeuto socialista ; 20 conoscem:a delle t'eali comlizio11i del paese, iu cui si agis<,e, per poter prendere queste ccmdizio11i come punii di par– le111a ,iel/' azio,ie di approssimazlOne tont'11ua ali' ideale rapp resentalo dalla Jeoria generale. I Salvo tre o quallro, che !uomo ccr<,ato farsi w1a <,o/tura speci(l/e, ma per essersi troppo .<pecìtlhz_zali J,a,mo puduto. og. 111 t•.edula d'i.,siemt, .t;h a/Jr, cap, e sollocap, dtl socwhsmo italiano souo stati sempre sprovnsll d1 questa du p!ru e~ migliori non J,anuo che rma coltura .i:l11ri(li<,a tulla formale, sussidiata dalla co11osceu– :a delle opere dr/ .\!arx. l'tt m0t·11/1ento S(}(,ialista, come quello che devt inquadrare le masse ita– liane, avrebbe bisogno di 1wa preparazione di coltum assai pii) clrv,,ta che negli altri pacti, ,,pp,wt o a causa dtl p, 1ì b"sso livello di educa– :ionc poltti<,a delle mo/JitudOli lta/ia11c. L' 1- ' lahtr è ,rn paese se11:a Inia; è m1 patJse che 11011 e",!:.· Dal 1870 "d og{li, og11i lra– dt::foue d1 coltura pol,hrci si è rotta. Le Um-- 1.•trs11tì 11011 f1a1:1011ano come antri di co/lura; e f>tr constgueuia tulio ,I sistema scolastico, mtdio e popolare, f1m::io1ia a t·11oto; e ptr ' c.onscg1~e,r:a ."'"" /li t"'J'' p11bbli~a è _abba,,do• ,iata ai prahcom e agi, 1mpro1·t•1sator1. I <,o,ulollltrz dd soc1ahsmo ita/la,10 furono i,i.srcpuabili, fincM d0t·ellao criticare e demo· J1r1, su.ssidrah dal nwlco11ùnto 1strnlit:o delle 111oll1t11dini ~ bastm•a 111/om lrot·ar eia ridirt su lullo, urltirt, votart ordwi del gior no.~ – pe,ia, dopo il tC)O t , si trot·c,ro,ro a dovere ope– rare_f;!s__•.'~=.mt1,lt su ,rn gmu110, de per acqui– sce n~a dei parltlt co,iseruatori no,i domanda va di mtgho che di essrre dirti/o, rivelarono la. loro i,rcaptlcitd . L'Ita lia s1 off,lt·a ad essi. e<l essi 11011 la sepprro afferrare. Xon sapet•m10 cht esisltssr . .Yo,r 1•edet•a110che la f,00/J(ra– tl(;a del collccro a ciii occorret·a assicurar /avo-;o, /' -.muco Pt·rsoualc da mttkre nella bu• rocraiw , ,I st·ccalorr ,1" cluurnart. E 11011 si occ11paro110 cJre d1 questo. La for,1a dcli' on. Gio– /,Jt, /11 udi' trt·trt d,sorgam::ato -;;;ii; le pub– !ifi'cté mmHtnÌsi ra::,oni, a7fi11chè i capi ,..drl so– àali-;;;; • ~ fosstro soddis ath in 11,/li i loro~ b1Ln-&t..t4.:=• Così at·cmmo il rifor– mismo r 1/ g,ohlt,.<mo: due facce ituiissolubili dtl/ll slr.ua ma/(l/till, cioè di un'ignoranza de /e11/a111r11tt dit•tu/at•a camorra. F .J!!r rea:io1u a questa drgcncrazione di cui lt mtrsse uon j)oln:ano non sn1Jire isli1tlù:amet1te. il disagio, si tbbe la ondata rit-oluzicmaria, a11ch'tssa non prrp/;;;;Jtr'"Ja 1m sc;;;;-movi– me,,lo di collura. 1Ì rime 10 a questa rovina 110,i può venire ~ ,1. 1w mome11to 11ll'altro, 1101i può essere che f>tra leutll del tempo e l'effetto 'di una rinnovata olitica del paese. g.•. Un ' ibrida miscela. li artito radic~ comincia a tr ovare, an– che nelle file dei segu:tci, queJla critica spie– tata, di cui è degno e che è necessa ria a una complern epurazione. Ecco, per es., che cosa scrive l' on. ~turri sul Comm ento: « Questa ibrida miscela, che è oramai la de– mocrazia radicale,ci pesa sempre più sullo sto– maco. La nuova direzione del part ito, uscita da l congresso dcli' in\ •erno scorso, ha sempre funzionato assai male, ed è gi3 in isfacelo; il gruppo pa rl:uncntarc radicale cont inua a forc bellam ente il comodo suo, non preoc– cupan dos i punto nè delle direttive fissate dal congresso, nè del pens iero, delle aspiraz ioni, degli interessi veri del rndica lismo i tali ano . «Ques t'ulti mo breve ciclo di lavori parla – mentari ha finito di riveb;e questo vizio interno del partito , da l quale oramai con– viene proporsi di liberarlo con ogni mezzo se esso deve vivere e perchè sia deco roso cont inuare ad appartenerv i. u l n occas ione della guerra europea, dei problemi formidabili che essa pone per noi, delle aspirazioni democratiche e nazionali alle quali deve esser sodd isfano, pa recchi rad i– cali, fra i quali chi scrive è orgoglioso di essere, avevano nella stampa e nella propa– ganda orale definito con chiarezza qua le do– vesse essere l'ufficio del nostro partito: a mnggior titolo che ogn i altro, per tutto il suo pnssa to e per tutto il suo avvenire, esso doveva metters i a rnpo di que lla parte della nazione che sente la responsabi lità dcl– i' ora presente e non vuole essere minore di essa ; ed il gruppo parlamentare doveva prendere una simile posizione alla Camera e giovarsi della tribuna che è a sua disposi– zione per far conoscere chiaramente ed alta– mente al pnese il proprio pensiero e costi– tuirsi centro <li raggruppamento della opi– nione democratica. e. \ ncora una volta non se ne è fotto nulla. Nessuna voce si è levarn a dire con sicura efficacia il pensiero dei radicali ; questi si sono confusi di nuovo nella maggioranza, e in que lla parte della maggioranza per la quale è ;,bitudine di spontanea serv ilità se– guire per vie oscure e tortuose una poli– tica privn di sincerit:\ e di ideali smo. « Ancora una volta i pochi e molti giolit– tiani iunnw:.i tutto, avidi di tornare al po– tere, comunque, per la guerra o contro la guerra, per la democrazia o comro la de– mocrazia, con l'uomo nefasto, hanno avuto ragione degli altri. • Ora, il momento è venuto di porre di nuovo la questione innanzi ;,l partito: o si sen•c: Giolitti, o si serve la democrazia ; se si è giolittiani prima, e poi, se e quanto le comodit~ del padrone permettono, radi– cali, il partito ne ha oramai abbastanza di tali uomini, i quali non possono che finir di :n·vi lirlo nella estimaz ione pubblica e innanzi a11a storia. « Se il partito vuo l vivere, se non vuo l continuare ad esser solo lo sgabe llo per po– che e molte ambizion .i politiche di vecchi e di nuovi, se esiste per qualche cosa di più che per le comodità private dcli' uno o del• l'altro. • La questione può anche esser posta in un altro modo più semplice, così : basta di Giolitti. Basta, di questo servito rame par– lamentare che è sempre prono ai suoi cenni. Servi nella politica interna e serv i nella politica encra, servi dei ministri e servi dei prefetti, servi sempre e niente altro che ser vi. E, sinchè si trattava solo di politica interna~ si poteva. anche, per amo r ino Bianco ),,di quieto vivere e per do lorosa consapevo– !~Iezza della viltà di tanta parte degli italiani, f ricaccinr giù la nausea che saliva nlla gola;· ma dacchè sono jn giuoco le sorti stesse del paese, bisogna mutar registro. E se gli uomini liberi in Italia sono pochi, chi!, que– st i pochi si prendano almeno il piacere di non trovarsi più continuamente fra i piedi tutti questi servi ». Non abbiamo bisogno di dire quanto la nostra opin.ione coincida con quella dell'on . ì\lurri. 1! Partito r:ldica le, come tutti i par– titi democratici itnliani, è ricco, special– mente fra i giovani, di elementi attiv i, in– telligenti, disinteressati ; ma gli sbnci della massa sono sistematicamente tarp at i e sof– focati da lla inerzi~, dall' opponuni~mo, dal- 1' idiozia dei vecchi padreterni . ~ EL.sostoro i giovani devono ben conv in- 4cersi che bisogna ç§cere o complic i o ne– mici. Vinchè s'illuderanno di potere con– (chf~dere qualcosa di buono, tenendoli nel f_Joro partito, ne saranno i complici. E per metterli alla porta dal loro partilo o per staccarsene con un atto di energ ia e di sin– cerità, bisogna che: non temano di diventarne nemici. I ntanto sad bene tene r d'occhio le ma– novr e immediate della vecchia ciurmag lia parlame ntar e. Se le nostre informaz ioni sono esatt e, tutt o è preparoto per far ca– dere il Mir.;st ero Salandra al 18 febbra io. I Ministero Giolitti, coll'alto consenso del rincipe di Biilow, è già pronto con gra nde ioia dei socialist i ufficiali, che non sono stati mai cosi come ora, utili a tener su l'onn ipotenza giolitti ana . L'Unità . I democraticicristiani. Un av,enimento italiano di que&to prin– cipio d'anno, che potrà. pas.<;are inosservato dal gran pubblico, il quale ha. occhi cd orec– chi soltanto per ciò eh' ò apparisconte e cla– moroso, ma che deve essere osservato e segna. lato da quanti seguono i movimenti, gli sforzi dei piccoli gruppi piì1 vivi e migliori, ai quali appqrtiene l'avvenire , dai quali sopra tutto procede I' cduca1'iOnc e il rinnova mento, in ogni campo, delle coscienze, ~ la resurrezione della Lega Democrat ica Cristiana Jtaliana , af– fermata in Bologna, nel Coflgrcsso dei 5·7 gen– naio. Un grui-,1>0 bene merito dei Democratici Cristian i, raccolto intorno a l...'Azio,ie cli Ce– sena, non aveva lasciato spcgnc111i,in questi anni, spcram:e ed attività; e ad esso, alla sua tenacia, al suo coraggio, si debbono la radu– nata e il nuovo avviamento odierno. I Democratici Cristiani non sono - come potevano credere sir,o a ieri - non sono più uomini in preda a più o meno amletici dubbi, sospesi in perpetua crisi che li ar1esti a mezza via di qualsiasi pratica atti vità. 1 Demo• cratici Cristia ni lo hanno proclamat o, or~ in– sistenteme nte: cl' ora in poi, da chi verrà tra noi, non ci contente remo di ascoltare il rac– conto dei dubb i e l' esibizione delle ferite delJe famose crisi attra,•eosate, ma richiederemo che egli ci mostri d'avere st udiato e lavorato per la nostra :,.zione; e chi questo non ci mostrerà, via ! : non sappiamo che farci di lui, non lo vogliamo dei nO!,tri. Queste sono le parole, e sono già fatti. Poiché questi uomini, nel Congresso, non soltanto hanno affermata la loro fede reli– giosa, con una schiettezza, con un fervore che ha suscitati fremiti di simpa.ria e di am– mirazione anche in chi, scnz' essere dei loro, da semplice spettatore - quale ero io - liberament e assisteva al Congresso. ì\la hanno dimostrato il vigore e l'anima profonda della loro fede e della loro - come giustamente amano ripetere - cristiana carità, col dimo– strare che questa ò attiva , operosa, operante in fonne precise e concrete d' a1.ione sociale e politica . Questo coi1crellsmo - J>arolae fatto cosi cari al gruppo de L" Umtà - è ciò che appunto costituisce il merito insigne dei nuovi Democratici Cristiani; e di osso ho creduto doveroso p.."lr are dalle colonne di questo gior– nale. I Democratici Cristiani sono prima di tutto caJtolici, ed ossequenti alla disciplina catto– lica in fatto di religione. {E soltanto in fatto 6Jl cli religione - come hanno bc-ni ..... imo messo in chiaro - possono trovar.,;i d'ac corcio con taluni clericali ; dai quali tutti si distinguono uwe ce tot..1.lmcnte sul terreno politico: catto– lici-conservatori i clericali, cattolici,clcmocra– tici i D. C.). :\la sono democratici nell'azione loro, democrati ci secondo la loro dirctti\'a re– ligiosa. ma ri"cnclicanti, in questo campo , della politica, la loro piena autonomia; o sono altres l italiani. Determi nato cosi dop– piamente il carattere loro, ecco che la lor di– rettiva, la loro in~pirazionc rc-ligiosa prende corpo in un' a1'ionc perfettamente concreta , imbevuta del senso storico, del ._c,1sopratico cieli' attualità. Es!-.i dicono: la n0stra demo– crazia di uomini che ,·ogliamo agire, oggi, in Italia, su que~ta terra che calpestiamo e non nel regno delle nuvole, domanda e vuo le, come programma. minimo immediato, questo e q\teste riforme. Con questo spirito, essi hanno ferm:1.to il proprio un3.11imeconsenso sul seguente cltia– rissimo Ordine del Giorno, presentato al Con– gresso ed illustratovi da Giuseppe Donati : • I punti princip..'l.i del programma di azione politica democratica che la Lega Cristiana intende cli affermare e sostene re nella propria propaga11da sono : • 1° abo lizione progressiva dei da~di do– ganali cli protezio ne, da cominciars i immedia– tamente dal dazio sul grano, sullo zucchero, sul ferro; • 2° riforma tributaria, con progressiva esenzione d' imposta per quei piccoli redditi che siano da giudicarsi appena sufficienti ai consu mi esse1 1.ia.lidelle classi medie, e impo– sizione progressiva, e. proporzionale insieme dei redditi maggiori ; e 3° riforma degli organi dell'Amminis tra – zione centra le, fatta in modo corrispondente alle esigen1e di un pii1 rigoroso controllo delle pubbliche spese; decentramento ammini,tra– tivo regionale ; esonero dei Comuni dalle spese Amministrative o culturali non rispecchianti un interesse proprio elci comunisti, ma un do• vere genera le dello Stato; coordinamento della riforma tribut aria generale alle esigenze elci bilanci degli enti loca.li, ccc. • Perciò la Lega ò disposta a collaborare alle iniziative di altre associazioni politiche che si protX>ngano di affrettare secondo I' op• portunit:\ la soluzione concreta di questi pro– blemi, certa che su questo terreno specifico delle soluzioni concrete elci problemi popolari e nazionali si effettua la sola reale disti1nione fra gruppi o tendenze conservatrici e demo– cratiche•. Questo programn~. appun to pcrchò con– creto vuol esse-re, dovrà forse modificarsi in parte per effetto della presente cri'Si europea, dalla qua le non sapp iamo quali nuove condi– zioni d'azione ~iano per essere preparate; e ciò è stato espressamente riconosciuto <lal Con– gresso, il quale aveva già discusso, prima di ogni altra questiono politica, I' a.ttcgginmc-nto dei D. C. di fronte alla cri~i internaziormlc. Non solo por la lettera delle affcrma1i oni del Congresso. ma per l'anima che abbiamo sentito fremere in questi Democratici Cri– stian i, ma per lo spirito di abnegazione, eia ess i per nulla ostentato, che sappiamo avér già effettivamente guidati alcuni di <1uesti uomin i - uomini - , i quali, presso che soli, hanno fatte e vanno facendo coraggiosa mente le loro prove, organizzato ri, propagandist i in mc1.zo al popolo della Romagna e del Lazio ; per quello che hanno già fatto, mettendo l'opera innan 1i alle parole, noi possiamo es• ser sicuri che da questo Cong-resso non sarà venuto soltanto qualche - sia pu r buono - Ordi ne del Giorno, ma che verranno fatti : che le promesso saranno mante nut e. Qmmti saran no coloro che dar anno opcra a ciò? Questo, non lo possiamo dire per ora; ma aspettiamo. con fiducia e con simpatia. E taluni conosc iuti fugacemente a Bolo– gna (che non nominiamo, per non far torto alle loro vera modestia ed a quei piì1 oscur i ma altrettanto valorosi, che si scorgono o s'indov inano attorno), siano intanto ringra– ziati per il bene che ci fa l'in cont rare uo– mini, di qualunque fede siano, ma uom,nr, di ftde, con gli occh i in alto, ma ben fermi i piedi su questa terra. LUIGI EMERY.

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