L'Unità - anno IV - n.2 - 8 gennaio 1915

L ' UN I T À Dov'è il pericolo maggiore? Alla seguente lettera di Giovanni Sanna lto creduto opportu1lo intercalare via via le ris-j>oste,anzi e/te raccoglierle in 11,na postilla Jì11alc, per economia di tempo e di spazio e di.... fatica . Spero c!te l';mico Sanua 110n me ne vorrà 111,ale di quest'ec– cesso di poltrone ria e rhe i lettori del– i U nità trcver a11110 1101t del t'll,tto vano questo dialogo di 1tu,ovo geuere . Caro Salvemini . Posso pnrlare a difesa della neutra lità ? Confido che sì. H o aspetrnto con desiderio la ricomparsa dcll' Unità, sperando di trovarv i quella ca– tegorica e concreta dimostrazione dcli' im– presçiudibi lità, o anche della sola utilità, del nostro intervento, che dovrebbe farci ripudiare tutto ciò che abbiamo pensato e detto fino a quattro mesi fa (1) 1 (1) l o 11011 ho nulla da ripudia re di quanto ho pensato e detto fino n quattro mesi fa. Sono mi o dei pochi in lt alia che non abbiano dn ripudiar nulla : perchè non è da quattro mesi·, 1111da parecchi nnui, che s'ostcngono per l' 1tnlia la 11ccessittÌ di abbnndonnre la rr ipl icc A llennzn e di aderire all11 rr iplice I mesa. 'I re anni fa sostenni su questo gior– nale tale politica, perchè era la sola che assi– curasse la pace contro le tendenu aggressive della Germania e dell' Austria . Oggi, scop– pia ta "1 guerra, sostengo la stessa politica, perchè è la sola che posui affrettare la fine di 1111. macello bestiali', r assicurare all' Eu – ropa 1m m1ot10 equilibrio stabilmente pa • ci.fico, sulla base delle nazionali tà ricosti– tuite n sprsc di Casa d'Austria. Finchè du rava la pace, ho sempre nlfermnto il do– vere di lavorare pel mantenimento della pace. Oggi che 1m accesso di bestialità altrui ha Jellft•nata Utili guerra mondiale, in cui si . decidono i destini anche dell' I talia, oggi Ì' 11aturnle che noi ci si dom1111di che cosa dob- biamo fare : t se il ,esultato della ricerca è che dol,tt,iamo intervenire nella crisi, anche ron. la guerra se è 11ecessnrio, questo non t•ttol dire che ci sia alcun cambiamento di programma : il programma Ì' sempre quello; i mezzi per re11liz::,arlo, essoJdo mutate tutte l • condizioni esttrnr, druono essere mutati. ~ dovrebbe vincere in noi il sentimento di ,·marezza per l' inevitabile e logico .ibban– dono di ogni az ione per l' elevamento delle classi umi li, e del più umi le nostro i\Itzzo– giorno (2). (2) .,,.\1011 si tralta di abba11donarenè l' ele– vt1nu·mo delle classi umili nè qurllo del Jl1ez– zogio,..no: si trnlta snnpliamt nU di fare uno sforzo, sia pu re penoso e dispendioso, un.a ,·olla per sempre, allo scopo di assfrurarci In possibilità di ripremleu da ora in poi in miglioi i cond izioni il nostro lavoro. Se qutsta crisi romluu sse ntl 1111a ge11craleno– Ut·o!t- diminu:io,u dtgli armamenti - e per I' l talifl potrtbbe avere questa co,i.seguen:a, Je ; t!tr0 qzumto ho saitto ,ull' artùolo Ita– lia, Austria e Serbia (U,iità, 18 dic. 191+) - quutn diminu:ic,1u faciliterà l'opera di rior– ganizza:io,u inteNJtl. E l' Itali a droe inur– t'nJirt• 1u/lt, rrisi, e oecorrendo anche con la gutrrn, per ottenrre 111111 solw:,ione finn/e di. tal grncre. L'impresa libica, secondo i 1Ja– :ionalisti, at•rtbbt assicurato nlf Italia mi– gliori condi:ioni di progrt'SS0 inttn10: era una misti.firaziom•, e perciò la combattemmo. ili li questa non. è 11n11mistifi cazioue. Anch e l'amico Sa1111a.allorch{' si oppose coraggio– samente ali' impresa libica, dichiarò che se si fosse trt1tt,110del 'Tre11tino s,,rebbe stato 1111 altro par·o di ,nanicht·. Oggi si tratta di pi ,i ,usai che dd 'Trentino : si tratlll della Jibertll dtll' ltalta e delle altre piccole nn:.ioni, contro f tgemonia mondiale austro-germanica . l\fa ho trovato bensì con la solita lucidità. imPostato il problema nei suoi veri termini della di/.-s<l dtlfo nostra librrtà d. a:io,u al– r inh:rno e alf tsUrno, senza fronzoli pseudo– democratici, nè irrcdcmisti. nè tantomeno naz..ionalisri; non ho trO\·aro tuttavia b dimostrazione dell' utilit :1, per quello scopo, del nostro interv ento, diplomatico o ar– mat o, a favore della Triplj ce Int esa . Tu prospetti esattamente le prevedibili risult anze dj una completa vittoria, per mar e e per terra, del blocco austro-tedesco : ri– duzione de11'lr alia, come di tutti gli altri paesi non tedeschi, :1 stato vassa11o, senza libertà d'iniziativa esterna, con molto ri– dotta e sorvegl iata autonomia di vita in– terna. l\Ia quando vieni a dimostrare che tale pericolo non esisterebbe in caso di vit – tor ia dell' Intesa, commetti a mio avviso un errore logico, giacchè non parti dallo stesso presupposto di prima, di ·una vit– toria comp leta per terra e per mare, ma supponi la Germania, anche sconfitta, sem– pre forre e formidabile (3). (3) La Germania non può essere schiac– ciata f ridotta all' impott!nza, neanche in caso di completa sco11.fitta.Questa Ì' la sua forza. Essa ha sulla 'I ripli cç 1nusa la superiorità della compattezza. territoriale e della disci– plina e della organùzazioue del suo popolo. Schiacciare è una parola senza senso : un popolo non ;, unn cimice che si possa schiac– ciare : lo si può solo fare a pezzi, disorganiz– zare. Orn la Germania non si può nè fare a pezzi, nè disorganizznre, per quanto male le vada !t, guerra : puchè nulla potrà mai im– pedire al popolo te,lesco di volere rimanere unito e di sapere essere mag11ificamente or– ganizzato. Chi parla di rompere l' tmità ger– manicn, sogna ad occhi aperti. Rompere per forza l' unità germanica significa preparare a breve scnde11:.n 1iuOtJe guerre. Da questn guerra, qualunque ne sia il resultato, l' uni tà del popolo tedesco uscirti rajfor..ata dal/' adesione dei paesi tedeschi drll'Aust ria all' I mpero ger– mnnùo. - il solo modo che ci sia di inde– bolire, non di schiacciare. La Germania, è d:· stroncar!t- l' alleata. La Cerman-ia, priva del– /' appoggio dr/l'Austria, t! stretta fra Russia e Frnncin, pur rimanendo sempre formùla– bile, 110nnvrti p11ì pretese di egemonia mon– diale e velleità aggressive: dovrri contentarsi di flivere e "1scù,r vivere. E I' Austrin, quella si. cht si può fare a pez:I.i unzn d,jfi– coltà, perché nou ht1 1ies1mt1base solida nella volontà dti popoli. Una Germania, priva delf Alsazia-lornJfl t' della Posnania, mt1 ar– rotondat11 roi paesi udeschi dell'Austria, sa– rebbe una Gamm1ia i1i11tn, mn non. umiliata t' no11 mutilata . Sarebbe semp re una Germn– nin forte, capace di tenere a posto qualunque prepotente; ma non snrebbt· pi,ì cnpnce di far In prepotente con gli altri, perchè non avrebbe comt appendice un'Austria di 50 milioni di abitanti. E 110,i rimarrebbe nel cuore dei tedeschi, dopo la guerra, nessuna fonte permanente di rancore : il tempo le– nirebbe i ricordi di questi mesi atroci, e pre– parerebbe In pace degli animi . Se nel 1 Si 1 la Gamanin, strappando l'Al.rnzia-Lorena alla Fran cia. 110n avesse creata una fonte permanente di rancori, ltz Francia afJrebbe alla .fi,u dimenticato l' anno terribile, e la campagna di ]aur h per la pace con la Ger– mania 1J01tsarebbe rifsciia vann. - E l'Iia lia dovrebbe mclleu a prezza del suo intLroemo diplomatico o militare a fianco della 'I ri– plice Inte sa. appumo la co11di:.ioneche non si pretenda I' ùnpossibile dall11Germania, ma si facciano senza riguardo tutti i tagli neces– sari a sprsc di casa d'Austria. - /liceversa, i,J caso di vittoria austro-germanicn, come non vede il Sannn che ogni speranzn di tranquil– lità sva11irebbtpa sempre? Crede che il Bel– gio, accetterebbe il dominio tedesco? Crede che l' acattuebbao le nuove prOtJince strappate alla Fran cia? Crede che i scrhi e i 111onte- 111grini si sottomelterebbero allo sfruttamento btstiale ,lei magiari? E quali considerazioni potrebbt·ro mai obbligare i vincitori a no,i abusare della t·ittoria? Crede il Sanna che la R ussia abbia In strssa solidità della Gertna– nin? E spe:ata la Rus sia in statere/li auto– nomi, chi frtnerebbe pi JÌ il prepotere germa- 1Jito? La Germania non può essere fatta a pezzi ; la Russia può essere fatta a pezzi. Ecco perrhr la t·ittoria della 'l riplia bttt sa 11011 -presenta -per la libertà dtll, -piccole na- v. ùldl 1C..O zioni i pericoli di una vittoria attsfro-ger– mt111ica. Retti fichiamo dunque il ragionamento, e domandiamoci che cosa avverr :1 ali' I talia in caso cli definitiva e comple ta vittoria, per terra e per mare, della Tripli ce Intesa. E chiaro che questa ipotesi non può verifi- 1·carsi se non nel caso che non solo l'Austria, ma an che, e princip almente, la Germania, siano schia cciat e e ridotte ali' impotenza (4) ; (4) Questa ipottsi non si può realizzare per i motivi cht abbiamo spiegato nrlla nota pre– cedente : perciò tutto il ragionamento succes– sj,vo cade. come non potrebbe verificarsi l'ip otes i con– traria, ed il conseguente vassallaggio del- 1' ltalia al blocco aust ro-tedesco, se non in caso di un completo e definitivo schiac – cjamenro, non solo della };-rancia, ma ben anco dell' Inghilterra e del1a Russia. Ecco che cosa prevedibilmente avverreb– be in caso cli rotale vittoria della Intesa, che mette sse la Germania, almeno per molt i decenn i, nell'impotenza : a occidente avre – mo una Francia ingrand ita di territorio (5) 1 (5) Una Francia, ùigra11dit11-' con l'Alsa– zia. Lorena, non snrebbe molto più potente di quauto non sia oggi; ingrandita di altre pro– vincie sul Re110, sarebbe più debole, pe-rchè dovrebbe lottare con wt invincibile irredentismo gema11ico. d' orgoglio, di chauvinisme, pronta a im– porre la sua volontft in tutte le questioni che la inte ressassero (6), (6) Questo ragionamento filaebbe diritto, se in Europa rimanessero sole ltalia e Fran– cia; ma rima,..rebbero altri paesi, per es., l' Inghilterra, the avrebbno ù1teres e come 1ioi a tener a freno le cve11tualipretese egemoniche francesi, dopo avere domate quelle della Ger– mania. pu r rispettando - oh sì! - la nostra .... integrità ter ritoriale, senza per noi possibi– litft di rivolgerci alla Germania spezza ta (7) ; (i) i potesi impossibile a renli'ZZllrsi e che, ad ogni modo, 11oi, c11trando 11,lla Triplice I ntesa, dovremmo evitare. a oriente, in luogo di un'Au st ria assillata dalle rivendicazioni slavo-rumene, una grande Serbia compatta nazionalmente (8) anelante (8) il Sanno non riesce a vedere l,1 dijfe– ren:.a cht c'è fra l'avere ad oriente un'Austria di 50 milioni, anzi che 111111 Serbia di 10 mi– lioni di abitanti. obbligata ad essere nostra amica per non essere schiacciata dai tedeschi e dai 11wgiari. Fin chè il Smma sarà convinto che 10 ; pit't di 50 1 è evidente che 11csstma discussione potrà condurre ad utili resultati. - e non v' è precauzione preventiva che valga .. a tratlenere i giovani - ad affer– marsi come potenza mariuima nell'Adria– tico, e a strapparci, in nome del diritto nazionale, I' ]stria abitata in gran mag– gioranza da slavi (9), (9) An che la ipotesi di Jm' I stri·a tenuta dalln Serbia, come spiegai 1ull' Unità del 18 dic. 1914, è preferibile per 11oia q11elladello stato attuale. Ad ogni modo, il passaggio del– l' 1stria all' It alia dovrebbe ts.scre uno dei patti dr/I' 11dtsio11t ,ltlI' Ita lia alla 'Tripli ce 1-utesa : e no,i ; possibilr non vedere la dijfc– rniza che c'è, rispetto alle lotte nazionali ùalo-slot•e1u-croate delf l stri'a, frn tm' I stria sòttoposta alI' amministrazione italiana, e un'l– stria tenuta dn una Grande Serbia o una più grande e più slavizznta Austria. senza pregiudizio del Friuli, dove pure slavi da .... far diventare ali' occorrenza kru– miri non mancano ; e spalleggiata - e in che modo lo vediamo appunto dalla crisi attuale - da una Ru ssia (10), (10) Lo spalleggiame11to della Russia alla Serbia vale contro l'Austria per ragioni geo– grafiche evidenti, non vale contro noi : un esercito russo, per venire ad aiutare la Ser– bia contro noi, dovrebbe attraversare l' Unghe– ria o pa.ssare in.. .. areoplano; e se volesse venire per mare, troverebbe altri ostacoli, ol– tre il nostro. L' errore fondamentale dtl Sauna {' quello dei.... naz.ionalisti: suppo rre semp re 607 l'Italia isolntn contro la co11li-:.ione di tutt o il mondo riunito insieme. cui la Gran Serbia darebbe il sospirato e necessario sbocco al m.ire libero. E come a occidente non potremmo più contare sulla Germ ania per tutelarci dalla f rancia, così a oriente non ci sare bbe più l'Austria a far da antemurale contro il blocco serbo-russo . Ci troveremmo, senza con trappeso, tra una amb izione occidcntnl e e un appetito orien– tale, (11) che potreb bero benissimo coalizzarsi (1 t) Rutcrebbero sempre 11110 forte Gamania e r 1nghiltt·rra, sen'Ulcontare gli stati minori. /I cdi la fine della nota precedente. ai nostri danni non esistendo prevedibn – mente tra. loro .ilcun conflitto d'interessi. !\la resterebb <:: fuori, non cointeressata con nessuno dei due possibili avversari, I' I nghilterra . Senonchè questa, una volta riacquistata con lo schiacciamento della Ger– mania la tranquillità. circa la sua talasso– crazia, prevedibilmente rientrerà nel1a splen– did isolatio11 (12) (12) La splendid isolation; mltl leggenda. L'Inghilterra non Ì' stata mni isolata nel sniso che si sin disintucssata delle 1·elazioni fra gli altri Stati: t stata ùolata, solo nel senso che non si è mai lt'gata stabilmente con 11essuno, interoenemlo nel gioco nltru.i caso per caso secoudo le proprie convenienze e sempre per impedire il costituirsi di zma ege– monia pericolosa pu la sua sicurezza ma – rittima. cla cui la trasse solo il timore di veders i sorgere di fronte un'altra temibile potènza marittima. Cc.>rto,non si vede quale inte – resse avrebbe I' Ingl1ilterra a sosren.er noi contro la Francia o cont ro la Serbia- Rus– sia, almeno finchè nessuna di queste forze le contrasterà la padronanza del mare (13). (13) Lo stesso ù1taesse che ha avuto fra il 1860 r il 1900 a sostenere l' l talin cowro la Francia ; lo stesso interesse, che ha avuto fra il 1870 r il 1900 a sostener, l'Austria contro la R ussia. L'e rrore dl'i Sanna è sem– p re lo stesso : se l'Italia si trovasse in urto con la Serbia, la Russia aiuterebbr la Ser– bia per terra e per mare; mn l' I talia 110n potrebbe fare 11ssegnamentosull'alleanza di 11ts– siwo, nonostante che vi sfrno in Ruropn nitri Stati ù,taessat .i a co11trastare 1111ae gemoni11 russa per terra o per mare. Dalla distruzione navale della Germania que– sto solo si può atten dere : la riaffermazione dell' assoluto primato marittimo dcli' Inghil terra (14), (14) An che questo dell'assoluto prrdominio inglese è unn leggenda. An che nella ipotesi di una completa distruzione dellt1jlotta tnle– sca, e del/11escl1tSionedcll' Austri11 dall'Adria– tico, rimarrebbrro i11piedi, oltff alla flotta inglese, nel ~lcditerrmiro, la flotta fr1111crse, l'italiana, ln russa e In grecn, cht cominc it1. a consolid,,rsi; e fuori del J11editerraneo ci sarebbero la Jlott,1 ginppo11ese e quel/n 11ord– americana. L' l11ghilterra dovrebbe essere ra· gionevole per l'avvenire, come è stata per il passato, se nou volesse raccogliere comro di sè tutto il mondo. ~ la subord inazi one a questo degli intere sse di tutti i paesi, come il nostro, che hanno coste estese e vu lnerabi li : ci serva di le~ zione il peso che nel determinare b nost1:,, neutralità ali' inizio della guerra ha avuto la pcssibilit:.\ d'una azione navale anglo– francese contro le nostre coste. A meno che qu alcuno non creda sul scrio che da qu at tro mesi in qua I' I ngh ilterra sia di– ventata la paladina dei popoli oppress i (15). (15) Non si tratta di cavalleria, si tratta di interesse, lo sappiamo . A1a l'interesse dell' In– ghilterra, che ha.... interesse a difendere l' iu– dipc11dt11za dtl Btlgio, è preferibile per noi all' intcresst della Ccrma11i.1,che ha intcresst a sopprimerla. E' questi011edi buon senso. Dunque mi par chiaro che una completa liquidazione (16) (16) Ripeto eh, la liq11idazio11e 11011 -può esser, completa che per I'Au stria : non può tsstre nè completa 11è in completa ptr la Gcrmani.1. Quindi tutto il ragionamutto successivo cade.

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