L'Unità - anno IV - n.1 - 1 gennaio 1915

604 L'UN ITÀ per e~erc una potenza militare ali' Italia manca l'organizzazione. Per creare questa o rganizlaz.i one P Italia doveva, come 1a Prussia dopo lena, concentrarsi in una po– litica di lavoro e di studio, doveva chiu– dersi in un piccolo isolamento ed usare delle sue forle finanziarie solo per la difesa di una decorosa neutralità. Nessuno avrebbe negato mai il suo obolo per cingere di for– te7.Zè le alpi e cli navi le nostre rive quando avessimo sentito il valore effett ivo dei sa– crifiz.i chiesti rii paese. Inve ce, bisogna pur dirlo, :inche gli av– versari delle spese militai i avevano qual– che giustificazione : il p;;iesc, relativamente alla sua povertà, ha dato molto per l' eser– cito, ed ha dato sempre perchè il giorno dopo gli si ripetesse che eravamo disastro– samente impreparati. Anche quando il per– nio della politica europea si era spostato dal conflitto franco-tedesco al conflitto an– glo-tedesco, noi siamo rimasù attaccat i ad un' alleanza contraria alle nostre aspira– zioni ed ai nostri interessi solo pcr paura delP allc,ua , perchè sciupavamo i quat– tri ni in Africa invece di pensare a difen– der ci in Europ a : salvo poi a gettar l' al- 1' arme ad ogni brontolio di tuono ad est o ad ovest, ed imporre nuov i oner i finan– ziari alla nazione gi:\ stremata di for.te, per trov:uci ora nelle condiz ioni di quel tal vaso di creta, costretto a far viaggio coi vasi di ferro. E troppo comodo dare la colpa al Go– verno. Salandra ha ereditato una situazione disperata, conseguenza di lunghi errori. Ed in un certo senso non se ne può dare la colpa nemmeno ai governi precedenti. La vera colp:1. è della triste mediocrità intellettua le e morale di quella coscienza politi ca che trova nei governi la sua espres– sione rappresentativa. 11 partito liberale, compi ut a l'opera di liberazione, non ebbe più una concezio ne ideale dn att uare, non riuscì nemmeno a sent ire gli interessi genera li della nazione. Fu un part ito puramente conservatore : ed il conservatorismo puro non può essere che decade nza e disorganizzazione, non può a meno di spezzars i in un partico larismo di piccole clientele, di favori privati, in un si– stema di contratti e di transazioni, che da l più um.ih : municipio ta le ai collegi elcno– ra li cd ai Ministeri . L nostra borghesia non sente che interessi sirgoli che ora sj combattono, ora si accomodano, ma non giungono mai ad unificarsi in un più vasto e comprensivo int eresse generale della ra– gione. Il valore polit ico di Giolitti consiste nel– )' aver saputo rapp resentare questo stato di coscienze ; In sua potenza è nella sua .ibi lit :\ in questo gioco di mu tue conces– sioni, con cui è riuscito a serv ire e dom i– nar e le piccole e grandi oligarc hie eletto– rali, fiorenti sempre più rigogliose alle au re accademi che e bizantine della nostra Ita– lia. E questo sistema di cliente le e di oli– garchie per colmo di sventura si cela sono un certo dcmocraticismo formale, un ceno innocuo anticlericalismo che fa da diver– sivo ai problemi concre ti e rende più diffi– cile ogni azione di controllo. Questo ufficio - lo riconoscono talvolta :1nche i liberali - spetterebbe ai partit i :tvanzati : i liberali ci hanno rinunziélto e si riservano solo di dir male del governo in privato, per proclamare però in pub– blico, che tutto va sotto la stella d' It alia come nel migliore dei mondi, e tratta re da dottrinari o da delinquent i quelli che ten– tan o di guastare la quieta politica dell' ar– ra,igiarsi. Ma non vale di più il partito socialist a; mi duole dir lo per quakhe spirito pu ro e per quakhe buona intelligenza che milita in quelle file ; ma il socialismo rapprc:senra una forma mentale arret rata e contraddit– toria, è una superstizione, a cui non cre– dono più nemmeno i socialisti. Nessuno può più credere sul serio al ma– terialismo storico, allo sviluppo determi– nistico delle lotte di classe, che dovrebbe condurre la società umana, attravc:rso il concc:ntramcmo dei capitali, a sboccare: ncl- 1' Eden collt:ttivista. La filosofia del materialismo storico è tramontata, il concentramento della pro– prictà è stato sment ito dati' e:;pericnza, e l'esperienza ci ha insegnato poi che oltre l.:i lotta fra le classi esistono anche delle coincidenze d'interessi intorno a cui si stringono le diverse classi d'una naz;one Ln dou rina socinlista ha avuto il grave torto di ncgnre questa realtà e questo far~ tore della Storia che è la nazione, ed ha negato così la concretezza dello sviluppo storico per torturarla in una povera ed ar– tificiosa metafisica matcrialisùca. Perciò quand o il socialismo militante venne a trova~i di fronte alla concretezz:1 della vita, gli mancò il contenuto della rivolu – zione predicata, e cominciò il suo oscillare dubitoso fra un rivoluzionarismo a vuoto senza programma, e un riformi smo radi– caloide che della negaz;one affermata dal Socinlismo l.)trba quel tanto che gl' impedi– sce di vedere nella sua complessa interezza i problemi politic i della nazione. Si capisce che le nccessit:\ della vita si impongan o ngli schemi sbagliat i e trasci– nino il Socialismo alla collaboraz ione di classe e di governo, mn d'altra parte si capisce anche che pe1 non snaturarsi del tutto abbia sempre dovuto serbare un po' di fedeh:\ alla sua ut opia avvenir istica ed antisto1 ica, cd al programma unilaterale della classe prolct:uia. Cosi si spiega che i socialisti siano singo– larmente ottima pasta di legalitari e ufficial– mente come partito possano essere un pe– ricolo per la vita dello Stato: che i socia– listi possano :1.ffratcllarsi, in nome della burocratica democr:i.zia , coi commendatori di tutti i ministeri, che per un po' di anti– clericalismo verbale si siano piegati a Gio– litti ed al giolittismo cd in un altro mo– mento, per reazione contro se stess i, possano lasciarsi infinmma re di una tale rettorica rivoh1zionnria da dimenticare ogni carhà di patria, ogni senso di umanità , e giocare tragicamente sui dest ini del\' It alia, com– promettere con vane rivolte la sicur ezza dello Stato e lo stesso interesse del prole– tariato. Noi abbiamo veduto il socialismo invocare del protezionismo stata le al pari di ogni trust capi talistico, l'abbiamo visto altra volta ostacolare, con pretese assurde, la produ – zione italiana. H a combattuto le spese mi– litari colle armi spunt ate delle poeticher ic pacifistiche, ha aspettato a combattere l'im– presa libic:1 quando non era più in tempo , e con tali argomenti e tale animo da fare diventare guerrafondaio chiunqut: avesst: in cuore un barlume di sentimento d' ita lia– nità; dopo river servito anni cd anni Gio– litti persino con un'opportuna opposizione , si ricordò della sua missione rivoluzionaria cont ro Saland ra in. un momento pericolo– sissimo della vira italiana , mentre tutta la nazione aspirava ad W1 Jo, di quiete per scontare gli errori di tut ti i partiti. Non può avere alcuna inAucnz.a benefica un partito , che può a suo piacimento sentirsi nella nazione e fuori della nazione, collo Sta k> e cont ro lo Stato, che è legalita rio e rivolu– zionario ad un tempo, che vuol vivere la vit a politica della nazione e prendervi parte attiva, ten endo pronta una formola ant i– nazionale per sfuggire alle responsabilità che incombono su tutti , grandi e piccoli, che da una patria prendono il nome: Crispi s' il– luse di spezzarlo col pugno di ferro, e ci condusse ai fasti del 94 e del 98. Giolitti s' illuse di corromperlo e ci condusse ai fast i della settimana rossa, e degli scioperi sindaca listi. Ma la sola spe ranza è che sor– ga un nuovo partito, veramente liberale, che vinca il conservatorismo gretto e par– ticolaristico che oggi usurpa il nome, del liberalismo, che snppia vedere cd affron– tare i grandi problemi concreti dclP unità nazionale, riesca ad innalzare la coscienza italiana, la sua cultura e la sua moralità aM'alt ezza. della sua tradizione. Giuliano Balbino. Gino Bianco POSTILLA Su qualcht pu11to dottrrnalt di qutst'articolo fJ0"tmmo /art dtllt rist-rt•t: cr' umbra che il Balbino co11/onda, ,nalt a proposito, la teo– ria gtnt rale dtl 11wtrrialiJmo storico con ctrte particolari ttorit cht si so110 mescolate ad use ntl pe11siero di 1\/tlr,\· t di Engtls, e con certt su mpi aggini cht .ro110.rlate i11vmtate da quri marxisti, con cui i\larx ci trneva a 11011a11dan d' auordo: r la sampiagg ine pi1ì piramidalr di tutte ; qurlla cht non vede fra lr classi altri rapporti possibili, se 11011 la lotta, t 111gaogni possibili roincidrn:a a' intrrt.rsi t d' a:.io,u. il/ a di qrusto parle– remo t disrnurrmo co11agio in .rtguito : chè il ttmpo 11011 et nt manrhtrà n( la ,uassità. Ptr ora t·orrttnmo 1mirt alr augurio dtl Balbino a,uht il 11ostro I cht un nuovo par– tito libtralt co11strt 1 atort sorga iti Italia dalle u ,ur i delle vuchie c/ienult sfruttatrici della tradizione del risorgimttito. 1\/a q1usto tenta– tfoo dn,e ve11irt d,1/ partito co,iurvatore: non dallt file dilla dtt11ocra:it1. Ouorrertbbe chr r uptra di critica, da noi ù,iziata cotttro /1 drgouraz.io11i dnnocrati– ' chr del radicalismo e dtl riformismo e contro I le pirtri.ficazio11i d,l socialismo ufficiale, fosse compiuta anchr contro tulli i gruppi conser– vatori-librrali dn a/Jri gruppi di scismatici t di rrrtiri dr/ conuroatorismo. I E 11011 r da rsrludrrt rht u,r gior-110 i di.rsi– d~nti ~tifa d,~_trat i dissidtnti dtlla sim'.rtra si u,11sca110 rn 11: com11Jbio • comro tutte le somaraggi11i t tutu il' tamorre di destra e di si11istra. { 1\/ a il ltmpo di u,c • ton,iubio • simile ; a11roralotttano. 1"011 ; luito sostituirt il de– sidtrio alla volomà. Nè possiamo tioi - de– mocratici e socialisti dissidmti - compiut, oltrt a/f optr11 specifica nostra, ,m' opera che sptlla 1wwralmtn1t ad altri t a compiere la quale ci ma11chtrrbbt la fedt 11eussaria. Eppoi, ricordiam oci che qutSto è 1m la~ voro ,1 lunga scadmza. B in qutsto mommto un probltma a11gostioso in combe sul paese. qlltllO ,Tella sua politica estera ~a ~'!; a riso/v1r1 il quale occo"c utili zzart le forze d' It alia, quali esse sono oggi, 110n quali sa– ra,zno dopo cht le presemi organi:znzioni po– litiche abbiano ceduto il posto a forze nuove. Ora la ttostra /orttma - immeritata for– tu na, purtroppo .I - ha voluto che l'equil i– brio dtlle forze inurnazionali si sia disposto in modo, che malgrado wtti i nostri e"ori trascorsi, malgrado le dtbolezu che sono ef– fetto di quegli errori - noi possiamo oggi contribuire t.fficacemenu alla solu:.ione dtl problema europeo in modo da a.rsicurar me– glio la libertà futura di vila t di Juiluppo d,lf Italia. ' R accogliamo tulle le foru possib ili a que– sto fine: al resto si provvederà poi. L ' importa,ite è che almeno qutsto fi 11e im– mediato sia delineato cou serietà e non ab– bmrdonato alle imp r0Vflisazio1ii o agli imrigh i dei giovi11celli,dei pe1111ivendoli, dei burocratici della 11ostradiplomazia, e dei pol iticanti più o 1neno in fama di "democ ratici». L'UNITÀ . Agli assidui non abbona ti, Il 11ostrogiornale ha ,m largo numero di leuori affezionati efedeli, che però trastura no di abbonarsi. Eppure tutJi san110 cht la forza di un pe– riodico stttimrmale risiede solo negli abbona- 11u11ti. La vendita al minuto rapp resenta per le a,mninistrazt'oni giornalisticlu ima causa di forti passività e di noie infi nite, anche quando i rivtnditori sono puntuali nei pag,mienti t non trovano opportun o intascare essi tutlo il pror,tnto della u111dita, il che accade troppo spesJo. Quelle persone che ricevono il giornale e non intendono abbonarsi sono pregate di volerlo respingere., stn.sa staccare la fa– scetta. Per 1·11dcm1i:zarc 1 l'tcchi. abbonali dei dodici numeri non uscili offriamo loro di scegliere 11el/ep11bblicazio11i seg11mli sino alla co11corre11zadi L. 1.20. A. DE Vm DE MARC O : Per il 111ezzogiorno r per la libertà commerciale . . L. I .- - Per 1m programma di azione democratica . )1 o,r5 - Il problema doga11alee I' at- tuale 111omento politico ,, 0.20 - e G. SALVEM INI : J/ regime doganale della libia . • o.ro La elezione di Bito11/o • 0.30 A11tiprolczionismo italia110 per Edoardo Girelli . • 0.20 I problemi della scuola popolare ;,. pro,:i11cia di Reggio Calabria • 0.50 [110/trc i suddelli abbo11atiche deside– rassero cli essere imi,nni :zali, inviando carloli11a vaglia. di lire r.oo potra11110 avere invece .:l volume : Come siamo an– dat i in Libia , studi raccolti da G. SAL– VEMINI , che ; posto in vendt'la a. lire 3.50 e che 1: nuovi abbonali possono avere per lfre 2.20. Abbonamento cumulativo 1 Un/là e Riforma Sodale L. 16.- Saremo assai grati ,agli abbonati, lettori, amici dcli' Unllà i quali avranno la corte– sia di indicarci possibili abbonati o lettori a cui si.t utile inviare numeri di saggio. ANGI OLO GrO VANNOZZI, g-erenfe•r'tlf>Onsa6ile. Flruic , 1914. - S11~. lii, . ALDINO,VI• 411 lu 1I, Il. - Ttl, &-15~ GIUS. hl\TE~Zll & f!Ghl - Ba~i E DI T O R I Biblioteea di ealtu~amode~na BARTOLI E., Leggende e nove lle de l' India antica - Volume di pa– gine XXIV-I 70 • • L. 3,– Prefazionc. - Ltg-Kende: I ntr od uzioue alh, leggc:nda di Sunassepa - lire v1cenm h:lte riui su l'Ailare ya .irdl11na11n - Hft.mAyMnR 1 LXIII ee;~ ~iSS":d~ 1 ~hi;::~,~~ 1 ~ 11 't~ l~ è~eJ; fndiaua del diluv io - La leJ:gendl\ epica del :~~d~ 0 di P1:i ~:f!aesn~a Jr~~~t ~vta le~e~ecf~ d1 Maitr eyl - VAlmiki imhando il Cl\nto d'un aghiron e 111ven1alo ç1ok11 epico - Mor ie di Oaçara1ba - Novelle: Novella XXX e XXII d.el1a Cukasap1ati : M0ladeva co n una sp im osa risposta sca mpa da morte. L11 donna che port;i al mari10 nel mang iare una rorm11d1cammello - Upakoç,. e i suoi quau ro amAnli - I due amici che sotterr ano a pi~ d'un albe ro il teso ro - Il mona co che pre cipiia giù dall'albero - Il raga zzo prodigio che vince e fa prigioniero ~1i ~~o~~:~or:~: s1 i~~Ul~~i ; ddl~~a a, 1 1t1r; '3d;:a~ ;a~:~~ 0 É~ ~!oili~ i;c1~~ ~~~~.~:~~e!ia~:11~ maliarda 8iddhiluu t. I.e due mog li del brama no ambASciatore - La moti e che salva il marito :~oul~~~~nti .:airr:~~~ ~,~; ~a~ ~~~e#!W/n~~:l~ giu~~ii 0 d: 1 Sa~~:,~:;~e 1~a\~~;~i ~ 1 1l~~1ze~~,!~ che perde tutti ili amici. ave ndo ratto lcrt"dere d'aver lasciato morire un monaco - Certi mo– naci com pran o un bue pe r un R vacca e vogliono mung erlo. MORELLI D. - DALBONO E., La scuola napoletana di pittura nel secolo de– cimano cd altri scritti d'arte, a cura di B. CROCE - Volume di pp. vm• 244 . 4,– A vvcrlenza . - Seri/li di J.Jo,11t'1i&oJlloreJ/i Filippo Pal_izz.i è la scuo la 11.-polelana di P,ll· ~rraan~ 0 ~t ~ 8 ~ril,l~r :tt:ae:!;~ Da76~·,~~~ Dome njco Mo~elli - tenui Léon Gé,0me _: Eleute~10 Paghano -:- S~lvatorc Postiglione - {fl~ ~ il~ei,8:d;;i~op~~~~~ s~t~ aRi~r~W{d~lli .!:~ taccuin o) - Quad ri di fiori e frutta - Sul ri• collocam ento e la rimo1.ione di alcuni quadr i nella R. Purncotecn di Nnpo li - La via e la chiesi\ di Santa Bri~icla - L'o dierna moda fem minile - Note cJ1 arie in cinen1Rtografo. LACHELJER G., Psicologia e Metafisica, traduzion e di Gumo Ds Ruco111ao - Voi. di pp. xx1v-110 . . 4,– Prefaz ionedel traduttore-Sul fondame nto dell'Indu zione - Psif"ologia e metafisica - L'osse rvazio ne di Platne r - Appendice . CARLINI A., La mente di Giovanni Bovio - Voi. di pp. vm-150 . 4,– .Ori~ine storica del pen~iero bov iano - li raz1onahsmo assoluto del e Verbo Novello > - li problem a etico a giurid ico - FIiosofia de lla storia e. Nat~~aliSf!IO mat emati co - L ' inse– gnimt e, 11 poh t1co , 11letterato Api>endi ce. Dlrl1crc comml11lonl e Htlla alla Cau Editric e OIUS. LATERZA .t FIOLI, Bari,

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