L'Unità - anno III - n.40 - 25 dicembre 1914

Perfida Albione ? Pochi t.ra quanti p,1.rlano della part ecipa• .!:ione dcli' In ghilt erra alla guerra prese nte ~i credono dispensati dal dire eh' essa vi è stata t!:,ll:1 da un sen,mH~ ~C~'-O di ri~ u• ">triale e commercia le e che è lustr a cd or– pello ogni altro acca mpato motiYO clclla sua entrata in azione. E certamente nella lenta prcparnz ionc di questo imman e conflitto ha avuta la sua parte notevo le la lotta cli con correnza tra la Ger– mania e ):\ Gran Bretagna. Certam en te nessun paese può prescindere o restare indifferente a tutto ciò che determina o mina ccia la sua vita matcri::ilc. :\la ciò non vuol dire punto, come con illazi one tro ppo '-iCmplicistìca si v?r• rcbbc, che dallo stesso urt o d'interessi, anzi <la tutto I' in!;icme della vita sociale, non ab– hi::rno potuto rampollare correnti di senti– menti e di opinioni. che, essi stessi, hann o potentement e influito o hanno genuinamente dato colore al conflitto. f.,_'\ gagliarda e sana \ •ita dei popoli &ta appunto in qu esta viva compenetrazione cl' interc ~ i e di sentimenti he ai sentimenti dà una bas<:c salda e reale, , a un tempo legittima, eleva e nobilita gli tGssi intere ssi. H fatto dell a concorrenza indu glrialc e com– mercialo, se aiuta a comprendere i precedenti, non ,·aie come spicgaiione unica della guerra intrapresa dall'Inghilterra . Quando il noto libro cli \\"illiam.s (Jfad e in E,igla,ui) suscitò l'allarm e in tutta la Gran Bretagna, contro la concorrenza della inva– dente produzione indu striale german ica, non fu una voce e.li guerra che fece eco al libro in quei giorni tanto letto nel Regno Unito, bcnsl la proposta di una paziente e metodic..'\ ii1chicsta che rivel ò poi le ragioni della pro– grediente industria germanica e il modo cli tenerle testa con le arti della pace. Quando il commercio tc(lesco, pur restando a not evole clistan1. a dal!' inglese, fece reì~ti -' vamente passi pi\1 rapidi, e ru secondo clo,·c il Britann ico era primo, nel l~egno Unito di – venne ardente la quistion c di 11ngrande blocco doganale con tutt i i paesi di lingua o di pro– tettorat o inglese e divampò la quistione del proteiionismo, ma non si affacciò la minaccia di guerra. ' Fu quando la crescente flotta militare ger– manica e poi la violazione d1 quelle zone, per la cui neutralità. o per la cui clifosa I' Inghil– terra. aveva combattute lotte secolari, minac- ciarono più eia presso la Gran Bretagna, che questa do,·ctte accogliere una sfida la quale ormai non oflri,·a piì.1 alcuna via possibile onorevole di uscita. l\la sarebbe troppo b.·rnale e al tempo stesso troppo arbitrario voler vedere nella grande ragione morale della guerra un pretesto ccl una maschera da parte di un paese che si ~ distinto sempre per una grande intens ità di vita mor:-ile. Non si vogliono con ciò dimenticare eventi storici, che come la famosa guerra dcli' opp io, hanno gettato tah-olta uno sprazzo di fosca luce sull' In ghilterra. i\la anche con fatti come questi , in cu i troppo potenti corre nti d' in– teressi credettero cli poter avere libero giuoco in pa<'Si lontani e qua si segregati dal consorzio civile, non si può dimenticare, senza ingiu– stiTia, come e quante volto I" Inghilterra ab– bia Je,·ata la sua voce, spiegata la sua opera, n favore delle causo più giuste e a vantaggio dei popoli oppressi. Bisognerebbe pot er ignorare tutta. la ,;ta in– glese e cli1nenticarc, tutte le più alte e ricono– sciute manifosta1.ioni elci suo spirit o, per ab– bassare al livello di una. ciurma cli mercanti il popolo che ha cinto le maggiori espressioni ai sentim enti pii1 alti e alla coscienza civi le. Se nel popolo germanico, talvolta., l' osscr• vani.'\ della legge e il senso del dovere sociale acquistano una forma un po' burocratica, nella Gran Bretagna sembra pii1 un impulso in– tem o quello che domina e eletta le maggiori ma.nife-stazio ni della vita. Il senso cli disci– plina, che tra gl' inglesi prevale quasi come trn i tedesch i, ha. pili l'aria cli un sent imento clotti, -o che non di una regola imposta. L' ec– centri cità , che ~ cli,·enuto uno dei clistinth-i c:el carattere ingl~e come il correttiv o, e L'U NI TÀ ~i direbbe il sale, di quella coalizione, t.1nto mora le, par \·c acquistare una realtà conc reta, pili incoercibi le quanto meno material e, che ta le da imporsi anc he agli spiriti elci non vi eserci ta.no la tracli7iOne, il CO'.tumc, lo stesso pregiudizio. si chiami cani o come si n1ole. QuC!tto popo lo che si è conteso nei secoli, ora. per ora. e palmo a p.'1.lmo. il suo regime di libertà, ha proceduto per una ,·ia fatta cli vi,·o hcnso cli respo nsab ilità e di profondi convincimenti morali. I t cosl che può sp irg arsi come questo voluto µopolo eh mercanti ha dato alla lcll crab,rn univcrs:-ilc i poet i pH1 alti. :-il mondo ciel pcn– ~icro gli scritt ori o,·e piit forte echeggia il sen timento moral e. Volete ist ruirvi ? - Leggete un libro tede– sco ! - Volete ricrearv i ? - Legge te un libro francc!"C I - \"olete purtroppo an noiarvi e perdere il tempo? - Leggete - sa l\'O sempr e I le debite e gloriose cccc:,ioni - un libro ita – liano I - Volete istruirvi. ricrearvi, elevarvi sopratutt o ? - Leggete un libro inglese ! I r-cr mando-,i solo al secolo scorso, da Shelley a. Swimbnrnc, da Coleridgc a. RO$Sctti, da Byron a Tennyson, da. i\loore ai due Brow– ning. mai nessun popolo ha potuto vantare ma vena di melodia o cli poesia così libera e schietta , pur cl' ispirazi one cosl diversa, pur I° intenti cosi difforme al punto di rinnegare 11 un caso le ronnc de l proprio :unbiente so– ciale, da glori ficarle in un altro. i\lai nessuna. voce ha trovat o per la libertà individuale e dei popoli o per la fraternità umana. un accento pii.t alto di que llo che eb– bero Shcllcy e Swimburn e; ncs.suno, tranne nei suoi migliori momenti \"ictor Ugo. Ne:-.suno, forse, ha dat o ali ' intima vita mo– rale, pure nella maggiore int ensità della pas– sione, una espres sione piit sentita e pili viva di quel che abbiano fatto i duè Browning. Nessuno ha mai sa puto essere pii1 ntite, più dolce, piit affettuoso, scn1.a esser molle, cli R~ tti e di Tcnny son. I Questo intim o sentimento morale inglese, ha cercato nell' umorismo la forma prima ignota cicli' occhio che sorride ,·elato cli lagrimc per ripr odurre int egralment e la vita nella sua vi– cenda tra gica e comica. Questo popolo ha fatto rivivere nella poe– sia. il mito dandogli un nuovo contenuto; ha fatt o riviver e nella storia uomini e nazioni ed e,•enti, ciancio ad c-:;si, oltre e al disopra. del documento, quella vita interiore che solo po– te,·an o infondere scrittori come Carlylc. E quando , da un popolo che si dice di mer– canti, capaci solo di mendi care ipocritamente un motivo mora le, sorgono espressioni come que ste, vuol dire che nel!' ambiente e nel terreno stesso la \'ita morale ha. le sue profonde radici e le migliori condi1.ioni cli vita. In nessun popo lo il senso della filantropia é più sviluppato, sino ad assumere forme risi– bili, in nessun paese si intendono mcgÌio i clovcd e la funzion<' cli go,·erno, ancho spesso verso i soggett i. Ed ò cosi che an che ogg i, mentr e l' ur to è divenut o più spieta to e la. lotta ha preso forme pili scl\'agg ie, l'In ghilterra ha dat o al con– flitto il senso elevato che gli poteva venire clalla rc~istcnza a.cl un 'ege monia avviata a divenire schiacc iant e, dalla difesa di quei trattati sulla cui osservan za può evoh-ere \'Cf'SO forme pilt civili la ,·ita interna.zionale. Quand o R.udyard l\ipling liberò dal suo cuore cli cittadino e di poeta il verso: « CM u111or~. se 11it•t I' lnghi/lerra .' CJ,i vive se muore I' f ttghilltrr" l •. un senso di sagri fizio e di abnegazione pan ·e riscattar e l'orr endo ma– cello. Quando Lord l\i tchcncr detic le sue umane, dignitose, serene istruz. ioni ai soldati inglesi che toccavano il suolo dd la. fo'rancia, pa.rvc che sulla barbarie stessa della guerra risor– gesse rivendicatri ce la voce dell:-i vita e della civiltà , Quando nel!' abba zi3 di \Ve!;tmin ster, il ve– scovo cli Londra, officiando , pregò che lddi o spezzasse nelle mani stesse di chi la. impu– gna.va, la spada dcli' l ngltilterrn, se la causa per cui si brandi\'a era ingiusta, ma desse la ,·itroria e bcncdice._sc il popolo cd il re, se lotta,•311O pc! trionfo della libertà e della giu– !)ti zia : quando il vc:,eovo di Londra elevò quella preghiera, anche il Dio cosi turpem ent e in,·ocat o e manomesso a. diritta ed a man ca, ele vato ora e confuso con la su prema legge credenti . Così 1' Inghilterra entrava. in guerra a!Tcr- A rticoli ted e schi Un indirizzo della socialista Clara Zetki n alle donne socialiste contro la guerra è sta to sequestralo in Germania; ma t: stnto mandato fuori dalla Germania , anìn~hè fosse pubblicato sui giornali socialisti. E parecchi giornali ita– liani, cominciand o dalY Avuuli, ,l'hanno pubbli• cat~. Cosi le donne tedesche non sanno nulla dei pensamenti della loro illustre compagna, e pos– sono perciò continuar e a desiderare che i loro uomini sappiano " picchiar sodo • fino alla vit– toria finale. Viceversa le donne non tedesche ascolteranno le esortazioni clclln compagna te– desca, ed ecciteranno I loro uomini a rifiutare la guerra e a farsi picchiar sod o dai compa– trioti della signora Clara. L'Italia t: stata più specialmente presa di mira da ques ta specie di propaganda socialista te– desca ... unilaterale. Nel!' ultimo numero della Crilica sociale, il teorico tedesco ciel marxismo, Kart Kautsky, ci fa sape re che nelle guerre non bisogna stare a discu tere chi è il responsabile: • la concezione marxi sta è tutta diversa: essa si sforza non di condannare, ma di comprendere • : applicazione assai comoda, in verità, del marxismo ad uso e consumo dell'imperatore Guglie lmo e dei so– cialisti tedesc hi. Inoltre Karl I<autsky c' insegna che " ogni popolo cd anche il proletariat o di ciascun po– poi~ ha stringente interesse a impedire che il nennco del su\l paese ne valichi i confini... Se malgrado tutti gli sforzi del Partito Socialista scoppia la guerra, ogni nazione de ve difendere la propria pelle: donde segue che il Partito Socialis ta cli tutte le nazioni ha lo stesso di – ritto e lo stesso dovere cli partecipa re a questa difest\ "· - E in questo il Krmtsky ha perfe t– tamente ragione: e vorremmo che le sue parole fossero meditat e - dat o che sieno ca!~":i ,1; meditazione - da tutti i soèia lisli che con– fondono il socia lismo col pacifismo. Solamente, il KaulSky vuole che i socialisti la guerra la facciano senza disprezzo, senza odio ,•erso i • compagni de l campo avve rs o•: e li Partito Socialista d'ogni nazione deve considerare la guerra come semp lice gue rra di difesa e respingere perciò l'idea della punizione e dcli' impicciolimento ciel nemico. La conclu – sione della pace non può riposare nella umi– liazione o nella mutilazione ciel nemico, ciò che non creerebbe se non una nuova causa di guerra futura, ma nella eliminazione delle circostanze che allo guerra hanno por tato, e cioè degli an• tagonismi impcr inlistici e degli armamenti na– vali •· E nnchc qui ha ragioni da ve11dere. Ma perc hè il Knutsky queste belle cose le dice solo ora e solo.., all' es tero? Perc ht non le ha scritt e duran te il mese d'agosto in German ia? Allora la Germania • picchiava sodo •, e poteva illu– dersi cli esse re prossima ad umiliare e muti lare la Francia, dopo avere fallo quel trattamento che tutti sa nno al Belgio. Ma allora il Genosse Kautsky tacque. L3 parlantina gli si scioglie solo ora, alftsltro, quando gli affari della Ger– mania cominciano a minacciare di nndar male, e si presenta il pericolo che la Triplice Intesa vincitrice possa essa umiliare e mutilare la Germanin. Nessuno può bbsimare i socialis ti tedeschi se si battono valorosa mente pe r la loro patria : trascina ti dal loro go,•erno nel vortice, è natu• raie che cerchino di uscirn e meglio che sia pos– sibile. A cr isi esaur ita faranno i conti col loro governo: e :mguriamo loro che li sappiano fare beuc. E se in ques ta lotta terribi le, che è oramai divenh1ta per essi guer ra <li difesa, dopo ave re ten tato in,•ano di essere guerra di predominio e di conquista , i socialisti tedesc hi sentono la necessiL'\ di non indebolire il loro governo con recriminazioni, con critichc-, e.on atti di indisci. plina , anche solamente intellettuali, sono perfet• tamente scusabili: quando la casa brucia, è da stolti discutere sulle responsabili1à.. E se in questa necess ità di disciplina ferrea , non solo materiale rna anche morale, i socia- Gino Bianco 599 mando non con una c\ivi!'-a improvv i:-;a ta, ma con atU e parole ch<' nano a.-:ioni, I' alte.u . ..-i della causa (Xlr cu i com lx\ttc,·a. ETTORC C1CCOTTI. di esportazio ne. listi tedeschi, invece cli limit arsi a tacere le critiche, le qunli pur sarebb ero suggerit e dalla « prassi proletaria "• s i metto no ad npprovnre finanche la violuzione della neutrnlil:\ del Bel• gio, come hanno fatto i deputati nl Reichstag, - anche quest'ab errazi one può essere scusnta ; ci troviamo in una situazi one eccezionale, di front e a un popolo malat o, a cui la durn espe– rienza delle cose speria mo arrechi In guarigione necessar ia. ·Quel che è semplicemen te disgustos o è la sicumera, con cui cer ti profe ssori del socialismo tedes co, da alcune settim ane a questa parte cioè dopo che le sor ti della guerra hanno CO• minciato a rivelarsi incerte per In Gerrnani:1 1 si sono d:,ti ad insegnare ai socia.Usti degli altri paesi i doveri dcli' internaziona le: primo fra i quali è il n.on abusare della vitt oria . Benin– teso che essi non s'impegnano a nessuna rcci• procità per conto del loro paese:« la nostra for– za - scrive il Genosse Kautsky - finora tanto vale per dottnre le condizioni della pace, qnanto : per impedire lo scoppio della guerra"· E sic- , come a impe dire lo scoppio, non siamo stati buoni, cosi • non sappiamo se e quanto ci rie– scirà di dare alla pace una base • conforme alla pras si prole taria: • ciò dipend e da condi· zioni di .forza, che oggi non possiamo in guisa assoluta prevedere•· O meglio possiamo prevederle benissimo: se vince la Ger manin, la fo-rzn deJl'lmpe rntore diventerà. tale an,che nella politica interna tedesca,che i socialisti non avran• nbnessuna voce in capitolo per imporre nelle con• , dit.:ioni di pace la prassi proletaria, e quindi nessuno potrà impedire l'umiliazione e la mu– tilaz ione della Triplice Int esa; se vince la Tri– plice Intesa, la pace la faranno i vinci tori, e non i socialis ti della Germania. Ed è in previsione di questa eventu.nl \tà che i socialisti tedeschi hann o iniziita In lon:>cam · pagna di csportnzione di socia lismo fuori deila Germania. Strvouo and e in qutslo il loro Go• vtmo e l'i,,Jer,sst dtl loro patse. Cerc ano di pre– parare un parac adute alla Germania, sfruttando la gcnerosit.'\ e la ingenuità dei socialisti della Tr iplice Intesa. Se le cose van bene alla Ger• mania, contin ueranno a lasciare che il buon vecchio <lio del loro Kaiser li aiuti a picchiar duro. Se avverrà il contrario, eccoli nltcggiarsi a professori di solid ariet à e di giusli2in inter– nazional e, non ai loro conci ttadin i non al loro Kaiser, ma ai socialisti di Francia, d'Inghilterra e d'ltalia. E ci sono già. in Italia, e ci saranno certa– ment e anche in Francia e in Inghilt errn dei minchioni che abboccheranno all'am o. Intendiamoci bene: nessun o più di noi è con– vinto che questo guer ra, cito t: già per st: stessa un disastro, rappresente rebbe per il mond o un disa stro anche maggiore, se si chiud esse con una pace iniqua e incerta, se lasciasse dielro di sè cause ptrma11e11li cli rancore. Ed è appunto pcrch è siamo convin ti che una vittoria della Triplice Intesa , anche ;,, gra:Jia della pr1s~io11t ~fficact dei socialisti fra uctsi e dti democratici i11gltsi, de terminerebbe un nuovo stato di cose assai più giusto e pili pacifico, che non si a• vrebbe in caso di (vittoria tedesca - 11011 po– tendosi fare assegnamento nè sulla forza di pressione nè sullo sta to d'animo dei socialis ti tedeschi per limitare In prepote nza del panger• manismo vittorioso -; è appu nto per ques te considerazi oni, che tutti gli uomini liberi de– vono augurare la vittoria della Tr iplice Intesa . E devono nello stesso tempo far propaganda in Francia e in Inghilte rra e in Italia, uflìnchè i vincitori non pretendano di umil iare e muti – lare la Germania. I ~ia ques ta propaganda deve essere fatta dai socialisti e democratici frances i, inglesi e it:1• liani, e non dai socialisti tedeschi. Il Genosse Kautsky, se possedesse un po' di quella deli• catezza <:he è il resultnto più apprezzabile della vera coltura - da non confondersi con la A"u/– tur - dovrebbe sen tire la convenienza di la• sciare <:he i socialisti degli allri pae si cerchino e tro,•ino da sè , secondo la voce del la propria coscienza, la via della • prassi prole taria •, CO·

RkJQdWJsaXNoZXIy