L'Unità - anno III - n.36 - 4 settembre 1914

578 della casa d 'Austria im1x:rant c dal i\larc del Nol'd all'Adriati co. E forse quc-sta st :cs.sa ol– tn :potcnza fome nterebbe , come avviene per i paesi domina nti, nella stossa Germania una crescente degenerazione . L'ege monia germanica , anche pcl modo co– me si affcrmcrobbc e per il mcdo con cui do – vrebbe soste nersi, av rebbe inev itabilmente un caraltc rc di schietta e decisa reazione. Quanto a li' lta lia, è OOn difficile che le ser– virebbe cli schermo la proclamata neutra lità, sì pcrchè alla prova il diritto int erna.ziona lc si ~ rivelato una finzione, si perc hé la neutra – lit à si farebbe apparire una colpa cli fronte alla interessat a interpretazio ne del trattato della T riplice Alleanza. Alquan to diverse appa iono le prospett ive nel caso di vitto ria della Tripli ce ln tesa. Sono, anzit utto, di questa parte - bvc se ne eccett ui nat uralmente la Russia - le na– :doni e gli Sta ti di carattere pili democrat ico per lo spirito e per la forma delle loro istitu– zioni. Nel grupp o, onde risulta, poi, la Triplice Jntcsa,. ognuno ùegli Stati alleati, per i suoi precedenti. per lo sue finalit à, per la sua forza e per la stessa posizione geografica, ha cara tt ere indipendente e interessi distint i, che non possono fam ·.: un sate llite dcli' altro, ma spingono piutt osto tut ti a realizzare quella specie di equilibrio internazionale, che è stato sempre ritenuto una guarenti gia e una con– dizione di pace e di non intervento. Per ciò stesso, se vi è possibilità che dalla presento guerra osca come tardo ma pure invocnto rimedio il disarm o, pu ò uscire per opera della Francia e dcli' rnghilterra che al disnnn o dovrebbero avere tutt a l' inclinazione e l' interesse, non per opera di chi ha interesse ad estendere e conservare l' egemonia. La Russia dà. veramente occasione a par– lare cli pericolo slavo. ì\fa la sua presenza nella Triplice Int esa è, essa stessa , una gua– rentig ia contro le tendenze panslavistc est ro– mc: o del resto lo stato ancora arretrato cli una norevolc parto del mondo slavo e i di• vcrgenti intn cssi di pnrccchi dc' gruppi che lo compongono rendono molto minori le prcoc• cupazioni sull'ar gomento. Per qu anto il Go– \·erno au tocratico della Russia k1sci sorhprc ritenere un piì1 o meno pnlesc proposito di reazione, la Russia non può essere, nella (un – zione internazionale, quel comune st rumento cli reazione che si rivelò per molto tempo: nC" l' impediscono, presentement e;, le mutate condizioni di tempo, la nat ura ckillc sue al– leanze e lo agitazioni ~tesse che non manche– rebbero di sorgor<' ncll ' ambiente nazionale. Per la sua. lontananza, per la minore organiz– zazione delle sue forze, per gli ostacoli che au tomat icamente l' att raverserebbero, il pe– ricolo russo appare cosl, generalmente, meno preoccupante cicli' azione sovcrchiatric<'dei due imperi centra li. E il sentimento pubblic.>, in Ita lia e nel resto d'E uropa - meno ne' paesi su cui in– fluiscono moventi più particolari - intende benissimo quoota posiziono di cose: se anche non vi arrivi per analisi sua, con unn veduta d · in.,c;,icmc e per impulso passionale. Ciò spiega qucll' aura di sfavore e anche d i ost-ilit;\ non dissimulata, che ne' pii1 divers i ambient i eu– ropei su3cita l'az ione del g, uppo austro- un– garico e che fa guardare con preoccupazione a' suoi progressi, malgrado che nessuno disco– nosca l' importanza della civiltà germanica. E se uno spirito di conservaz ione ha preso. in Aust,·ia e in GCrmania, il sopravve nto ed è riuscito a scuotere il popolo e a i-accogliere i vari partiti ; altrove è stato cd è lo spirito cli conservazione della propria funzione ci– vile nazionale, dc ' propri caratter i etnici, della pace e delle pubb liche libertà, che ha susci– tati e suscita simpat ie o anche consensi verso la Tri plice Intesa . E, più d' una volta , il sen– t im.onto pubblico, nella sua santa semplicità, è riuscito ad evitare error i e ad essere pili fine diplomatico dei diplomatici stip ulat ori di trat– tati . ETTORE C1ccon1. L' UNIT À RUSSI E Il. La Polonia e il conflitto europ eo. Le preo ccupazion i dei tre govi:rni op– pressori della Poloni a si sono manife stare chiaramente allo scopp io della grand e guerra europea colla pubb licazione di que sti ma– nifesti che, qualunque dt:bba esser domani la sorte della Polon i.1, rimarranno per essa un ammon iment0 indiment icab ile. 1° Proclama del comandante sup remo degli eserciti alleali austro-ungarico e tr– desco. 11 Al popolo pol:lcco ! Per la volontà di Dio, che gu ida le sort i dei popo li, e in vir.,t/1 della potenza del nostro supremo comri.IÌ – clante, gli eserciti alleat i, austro-ungar ico e tedesco, varcano la front iera. Con ciò noi rechiamo ni polacchi la libi:rnzione da l giogo moscov ita . Saluta te le nostre bandiere con fidu cia; noi vi portiamo la giustizia. Voi e i vostr i fra telli le conoscete gi3. i\+li– lioni di polacchi da un secolo e mezzo uniti alla mon:irchia da nubi.:rna e all' imp ero ger– m:inico sono arrivat i a uno s,trnord iqa rio sviluppo e fin da i tempi di re Sobieski, che recò efficace assistenza ag li Stnt i minacciati deg li Absb urgo, le gloriose tradiz ioni dellp Polonia sono intimamente cong iunte a qu cllf dei suoi vicini occidenta li. Noi quind i 1.:0- nosciamo e comprend i,imo lo spirito c:wa l 1 - lcrcsco e le alte do ti del popo lo polacco; rompere le barriere, che vi imped iscono il contatto coi prog ressi della cultura occiden– tale t.' schiud ervi tu tt i i te~ori del prog resso civile ed econo mico, qu esto è il compito principale di questa nostra campag na. Noi non ab biamo voluta la guerra . Dopo unà lunga serie di calunn ie e di att acchi la Rus– si:1. aperrnmenre si è pronunciata in favore di coloro che voleva no coprire le traccie di un orrendo misfa tt o commesso a da nno della dinas tia austro-ungnrica ed ha ap pro– fitt ato dcli' occas ione per saltare ad dosso alla monarchi:i e ali' ;illeato Impero tedesco. In ques ta guisa il nost ro augusto capo su– premo, ,1l qu al~ si deve la pace in Europa . da dece nni, è srnto costre tt o a sguainare In sciabo la. Tutt i gli ab itant i dcli' Impero russo, che in virtù del successo delle nostre armi, verranno a trovars i sotto la nostra protez ione, saranno t ratta ti da noi qu ali vinc ito ri con giustizia e umanit ;\. Polacc hi ! Affidatev i con gioia e stnza scrup oli alla nostra protezio ne, aiut ate con tutta l'ani– ma noi e le nostre aspirazioni ! Ciascuno abbia fiduc ia nella giust izia e nella cle– menz::i del nostro capo supremo e compia i doveri della sua profess ione, i dover i per la conse rvaz ione della sua casa, i doveri ch e vi ha presc ritt o la volontà dell' Onni – poten te con la piega assunta ora dag li av– venimen ti li . 20 Proclama del generalissimo russo granduca Ni cola N ico!a_ievic. « Po lacch i, l' ora è suona ta nella qua le il sacro sogno dei vostri pad ri e dei vostr i av i p~1ò essere attuato. Ora è un secolo e mezzo il vivente corpo dclln Polon ia fu fatto a pezz i, ma l' :mima non mor i. Essa è vissutn nelb spera nza che per il popolo polacco snrcbbe venut.i l'o ra dell;i resu'r~ rezionc e delki sua riconc iliozionc fra renl:l con la Grande Ru ssia. Le tru ppe rnssc vi portano solenne l'ann unzio di quc st~ ri– conc ili:1ziooe la qu ale distrugge le frol1- tiere che fraz ionano il popo lo polacco . e significa l'un ione sott o lo scettro dello Zar russo, sott o il quale b Polonia rina scerà, libera nella sua religione, nella sua lingu à e ncll:-t sua :1utonom ia. <e La R ussia non attende da voi che il reciproco rispetto dei diritt i delle naziona– lità alle qua li la sto ria vi ha un iti ; col cuore aperto e colla mano fraternamente tesa la Grande R ussia si fo a voi incon tro. Essa pensa che la spada, la qu ale ha colp ito i nemici presso Grunw J:ld non è :mcora, arruggin ita . Dal!' Oceano Pacifico sino a1 ma n settentr ionali ma'rcia.n.o gli eserciti russi. I.' :1lba di nuova vira si inizia per POLACCHI voi: risplend e in que st'alba il segno dell a Croce : il simbo lo del Cielo e della Risur– rezione dei popoli li. La Polonia e il nuovo assetto eu ropeo. Il rigore della cens ura, la soppressione delle comunicazioni ci tolgono ogni possi– bilit:i di valut:-ire l' effetto ott enu to da que– sti manif est i nel popol o polacco: cerro la guerra lo ha trov ato im prepnrnto ad una gr:md e rivolrn nazionalr. Chi ha avu to cont:i.tto con polacchi dei tre imper i avd sent ito accanto ad un~ fede inc rollabi le nell'immorta lità della Polonia, la deficienza d'un vasto program ma in comune. Sopp res– sioni di leggi odiose, magg iori libertà nell' uso dei diri tt i civ ili e politici, ceco quanto do– mandava no ai loro govern i, mai prevedendo che potesse d' un t ratto sorgere la bufera che spa lancasse alle loro aqu ile prigioniere le pone chiuse. Fra tan ti orrori nu lla v'è di più t ragico che vedere qu este legioni sor te da una stc5-sa terra batter si le une con tro l' altre pei govern i che fino ad ogg i sono rimasti insensibili alle grida del loro lento mar– tirio. Non in nome di quel falso (< equilibr·io tu rop,o n di cui parlan o a sazied giornali e diplomat ici per il qu nle <e si strnziano i popo li, ~i violenta la geogrnfia, si abo lisce la stor ia, si ad ulterano le lingue, si pe rpe– t uano i mostri e gli aborti della politica class ica 11 ma in nome, e sia ciò dett o alta– mente contro il va no positi vismo del nostro libera lismo e de lla no5tr.i democraz ia, in nome delle libertà ,,azionali senza le quali ogn i accor do fra popo li è effime ro e men- • dace, noi facciamo voti per la ricostitu – zione della Polonia un a e ind ipendente. Che cosn è possibile atten dere dall' annes– sione del regno di Polonia al princip~to di Posen e dcli' Alta Slesia sott o la signor ia pruss iana, che per lunghi a.nni ha con cru– delt à metod ica, soffocato ogn i asp irazione dei polaccll'i inventando la bar bar ica legge dcli' espropriazione forzata delle terre giusta– mente giud icata come una delle m::>.ggio ri vergogne della civild contemporanea ? Che cosa è po ssibile atte ndere da ll' an– nessione del regno di Polonia alla Galizia sotto la signo ria austriac.:i., che se ha acca– rezzato i nobili polacchi onde averl i preto– riani nelle aule del parlame nt o, li ha però lentame nte distacca ti dal popo lo .sfinito eco– nom icamen te? sotto l' impero degli Absbu r– go des tinato doman i a sfasc iars i come ieri la Tu rchia ? Dopo quella dc li' Indipendenza, tra tut te le ipotesi la meno triste - e ciò farà srn– pire chi pensa alle infinite croci polacc he sem inate per la Siberia - è la ricostit u– zione della Polonia au tonoma sott o lo scet– tro degli Czar . La meno tr iste poichè ment re tr::i teuto– nici e polacch i vi è un ab isso e l' un ione coli' Aus t ria sign ificherebbe procrastinarne la decomposizione, l'auto nomia sotto la R ussia non offrir ebbe incom patibilità di razza, tratrnnd osi di popo li frate lli, le cui classi non asserv it e al governo si sono sem pre sosten ut e nel!' ora del peri colo; e contribu irebbe certo ad accelerare I' evolu– zione politica della R ussia, diventando il pr imo nucleo cli quella federazione de i po– poli dcli' Im pero, a cui :ispirano rntte le sue migliori energ ie. problemi di domani. Ma è pur lecito dim and?.rsi-: app licherà il governo russo con lealtà quell' nurono – mia che oggi promette con tanto calore ? È possibile che nella stessa compag ine politica . una parre abb ia trat tamento di– verso dalle alt re ? Nell:1 lotta- per- I' equi– librio tra le var ie part i dcli ' impero, non sara nno come nel passa.to sacr ificate le più evo lut e! Una Po lonia sotto regim e libe– rale non divent erà fatalme nte, come nel– !' add ietro la Finlandia, il rifugio degl i uo– mini più pericolosi per lo cza rismo ? E da - BibhotecaGino Bianco vanti a que sta min accia non rifarà il go– vern o di Pietrobutgo un colpo di stato simile a quell o del 1907, mentre si trove– rebbe imp ote nt e di fronte ad uno stato ind ipendente protetro dall'Europa? Altro t: più grave problema: data la sua. antica e ricca tradizi one, il suo carattere, la sua fede, non sarà portato il popolo po– lacco inroita!Jilmeme. a riconqui st.'.lrsi la sua indi pendenz a ? Noi abbiamo veduto nel passato che tutti gli atti del governo, sia in favore che contro la Polonia, non sono vals i che a fomentare que sto spiri to inn.'.ltO di libcrd. Nel 186+ il governo ab olì in Polon ia b cosidetta e< schi:wi tù della gleba li dei :on– tadin i. Esso spcrav:1 con qu èsto di annien– tare il potere ddla « Schlachta n o nobiltà sulla pop olazione deliri campagna . E riuscì cen o :i. trasforma rne i rnpporti: m:1 il con– tadino, diventato libero, c,ominc iò a pen– sare ... e a pensare da buon polacco, tanto da far escla mare al capo della ge ndar meria di Vars:'\\'i.'.t, genera le Fullon che <( l' csstrr pi"tì ingrato sollo la Iure dtl sole è il conta– dino polacco n. Colle Leggi del 1878 concernent i le mi– niere, il gove rno, tr :1sformando la Piccola indus tri a della Poloni;. in gra nde indu– stri a, spe rav a di crea re un a classe opc r :i.ia ligia al suo indiriuo; creò invece dei socia– listi convin ti che da un gove rno dispo tico non si può att ende re un migliora ment o eco– nomico, i qu ali pose ro a base del loro pro – gra mma politico la cacciata del dominio str aniero dal paese. Nè meglio va lsero le :irti ostili. Imprigiona ndo tutt a la disgr:n iata razza ebrea nelle marc he dcli' Ovest , il gove rno pensava di dilui rne la resistenza . Ma al– i' infu ori dei grandi banchieri che con al– cuni nobili e alcuni alti dignita ri della Chiesa Catto lica form :mo il cosidetto « Par– tilo del Compromesso,, ligio al trono , tu t te qu este forze ramin ghe al conta tt o del grnn cuore della Polonia si sentir ono, oltr e che t:brci, polacchi : nervosi, intel ligenti ingr a.n– dirono le fila rivoluzionarie mett endo a di– sposizione del pa~se, che li ospitava, il loro dana ro e la loro vita. L' indipendenza della Polonia . Forse nell~ stor ia umana non si riscon t ra un' alt rn nazione che come la polacc a ac– cant o nll' umile soggez ione al domini o stra– niero considera to com e esp iazione de lle colpe pass ate e come stimolo di purificazione, :ibb ia mantenut o inta tt a una fede illimi– tata nella prop ria. resu rrezione. Cont ro raie forrn 11011 si vina : dimen ti– can do oggi tale un ità prepar iamo con lt: nostre stesse mani lotte fratr icide nell' av– venire. Per questo cred iamo giunto il momen to per tutte le voci libere d' Eu ropa, di pro– pugnare I' indipmde nza della Polonia. Se vi sono epoche nella sto ria in cui la ver ità e I.i giunizia hanno più probabi lità di trionfare sono qu este appunto in cµi l' uragano disper de tutt i i proroccl li della diplomaz ia, tutt e le esili costruz ioni della timidità e dell'ego ismo, recando al di so– pra dei campi di dolore e di morte le voci, le pregh iere profonde dei popo li. Ma per q~1esto t rionfo è neccs~ario una fede, una fede violent a, appa ssionata . Giorn i sono la Ba laba noff scriveva che non è vero che que sta guerra sia stata la proclamazione del fallimento dell' Inte rn a– ziona le : l'organizzaz ione pur tra le tene br e e il sang ue persegue il suo idea le d i giust i– zia e di frat ellanza . Noi non sappiamo a quale azio ne la scrit– t rice inte nda alludere : non vc.rd certo ac– cennare 11è da un lato ai molt i Hervé inneg – gianti a De roulède nè da ll'altro ai moltis– simi ordini del giorno ant ibell ici votat i in Italia, che ci dànno il senso dcli' infin ita– men te piccolo nella grand iosità del caos . · Se l' Inrernaz ion,ile e ccn essa tutt e le org;"Onizzaz ioni democratic he non vog liono rimanere - come in altre ore stor iche - fuo ri della vit a, devono ricordars i che giu- ' stizia oggi non vuc-1dire stare a piat ire guar– d.i1ulo la gr:indc massa incandescente, che

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