L'Unità - anno III - n.34 - 21 agosto 1914

L' UNITÀ L'Austria e La crhi interna. Fra tutti i problem i grnviss imi che ha gifl sollevat o e che potrà via via sollcvmc \' immane guerra europc:i, il pill gr:we cd oscuro t: indub biamente il prob lema del– \' Austria. Per le :iltrc gr:mdi potenze, b posta della guerra è solo la conquista del predom inio od il mante nimento dcli' equi– librio inrcrna ziona lc; per l'Austr ia invece il prob lema esterno si comp lica e s' intr ec– cia col problema interno, tantoch è per essa il result:no della guerra può essere così il consolidamento della sua potenza cd il raggiun giment o de l suo :rntico sogno di predominio balcan ico, comt: 1' annienta – mento definitivo · della sua csiStenza di gran de Stato . I.a guerra, imp cst':1 forse alla Germ:rnia dall' amb izione prepote nt e del militarismo giunto ad un grad o inv erosimile e intolle – rnbile di s·viluppo, rappre senta inve ce per l' Austria -Ungh eria b conseg uenza logica e necessa ria della sua p0litica e del suo sv i– lupp o nel!' ultim o trentenn io. Non si tratta, co me scrivono gli orecch ia nt i faciloni, della lotta estrema fr:1 il mond o german ico e il mond o slavo; ma si tratta d i stabi lire con le arm i se l'imp ero au st ro-ung ,ui co avd an cora la forza di tenere unite le otto o nove naziona lit:\ che lo compongono, e di rappr esentare ali' esterno una forte e com– p:1.tta unità stata le, capace non solo di vi– vere, ma di espandersi e di eserc itare un predomin io sui minori St :1.ti balcani ci. Le lotte di naz ional ità, fatt esi ogni giorno più acute e coscient i negli ultimi decenni, non avevano finora mina cciato l' esistenz.i <lell' Im pero e la sua qual id di grande potenza , perchè ogn i naziona lit à, lottando con la nazional ità rivale, si manteneva strettamente nell'ambito dello Stato, di cu i ricono sce va pienamente la legitt ima so– vr:1.nit:l. Czechi e redescl1i, croati e ma– giari , in lotta :1sp ra e quot idiana fra loro, scg uit :w:rno a sentirs i tutt i ugu alm ente aust riaci di fronte all' imperatore ed ai suoi rappre sentant i ufficiali : :i.I disop ra delle lot te di naz iona lità, sopravv iveva un a un ità mora le, militare e burocrati c:J, la quc1le co– st itu iva la salvezza e la forla de ll'im pero. Ma da qu:1.khe anno que ste condiz ioni di equi librio accennavano a mutar si r:1.pida– mcnte e profondamente, sopra tu tto nelle provin cie meridi onal i dell ' Im pero. Gli slav i ciel sud, in partico l:trc i serb i dell:1.Bosnia e dcli' Erzeg ovin:1., cominci:1.vano a sentire e a m:1.nifesta rc la loro aflìnid. etn ic:1. coi loro conn aziona li degli Srnt i limitrofi indi– pendenti, as!ai più vivanlt'nte che b devo– zio ne al1;1 grande potenza dì cui si senti – vano sudd iti più che citt adin i. Le influenze esterne cominciavano a penetrare nelle lotte dì nazi onal id e min:1.cci :1.vano di d:u c ad esse un cara tt ere decisam ente antiau stri:1.co , tal e da minar e in breve tempo le b :1.si del- 1' impero stesso . L'irr edentismo serbo. Ass:1.ipiù temibil e del vecch io cd inno cuo Irredenti smo it:1.liano si imponev:1. ali' m – renzione dei governanti dclPAu stri a l' irre – dentismo serbo . I.' assassinio dclP arc iduca Fran cesco F erdinand o non era :1ffatto ne– cessario per rivel:1re un pericolo, che era noto in tu tta b sua gr:1.virà fin dall'anno dell' :mncss ione. ci La Ser bi:1. - scr iveva il (< G: 1.yd: 1 circa due ann i or sono - è il picco lo (1 Piem ont e dei Balc:1ni, che chiamcr:l an– (1 cor:1. :1. raccolta i serb i dcli' r mpero. A « Vienna 1(1 pensano tutti : è questo il più « grand ioso problema dell' Austria con tem- 1< paranca, m:1.turat o già da molto te mpo: « che sorge :i.desso int ero e domina tu tt o (( lo sfondo politico cieli' Imp ero. Se ne ve – ,c dono già i segni nel fermento che anim:1 ,1 cont ad ini e borghesi : riservisti serbi e e< croa ti, richiamari 1 disertano : compagnie « di solda ti, trasport ate verso il confine, ({c:rntan o can1.on i n:11.ion:1li di rivolt:1. e si « rifiurnno di marciare in guerra co ntro i (1 serbi : dalle Bocche di Cattaro . dai vil- la guerra. <1laggi croati della Dalmazia, da tuui i (( p:lesi yug o-slavi p:-tnono giovani che do– « vrebbero servire nel!' escrciw dcli' Imp ero 1<e v:1.nno invece :id unirsi emu siastic;-menre 1<alle armate operami serbe e montenegrine; 1< tutt a la gente ser ba e croata de i porti <della Dalm:izia si affolla. sulle banchine <per s::ilurnr e; :.1\ passagg io dci piroscafi, in t< una dimo str~ziÙne d ; frntern it:\ sl: i.va, gli « emigranti mont eneg rini che ritornano in 1<par ria per ccmb,nrere : picco li poveri co– (( muni croat i votano con sac rifici sussid i < per i feriti serbi e mont enegr ini e igno – c1 rano invece le sottosc~ izion i che si sono t<aperte :l Vienna per i sold:ni austr iac i <einvi ati al confine; deputat i e giorn.1li u slavi si mettono al scivizic, dei serbi e « ;;mmo niscono il governo di Vienna <li non <muovere, di non racca re la Serbia : alla 1 t< Diet:1 di Ser:1jevo un man ipolo di depu– (< ta ti bosniaci fa ostruzi one _fin che può ::ii u nuovi progetti di linee fcrro vi:1rie, doman – « J :1.te dalle ;uJtorid militari pt:r la difc s;1 t<dei confini ser bo e monten egrino. f. un t< movim ento irr edenti stico ·che frt pensare, « e che potd agit:1.re , quando sia penetr:-tto tt in tu t ta I;, gente slava del sud, un blocco 1< comp att o di quasi cinque milioni di sudditi <'dell' Impero, che vivono ::i suoi confin i. Jn << Bosnia-E r1,egov ina sono raccolti 6i5 mila <( serbi e 335 mila crOati ; in Ungheria 4+0 (<mila se rhi e 190 mila croati; in Dalmazia « e ncll' Istri a 6oo mila croati e 100 mila <e serb i ; in Cro:1zia e Slavonia un milione << e mezzo di croa ti e 6oo mila serbi. Croati t< e serb i sono rima sti and1' essi per molto « tempo divisi ed ostili, sebbe ne siano delb e< stessa razza ~ parlino l:1 stessa lingua. u !Via ora la di vision<' si va colmand o : un « nuovo p:irtiro di ·coa lizione uni sce già gli t<clementi più int elligenti dei serbi e dei << croa ti.. 11•••• Vi è certo molt ci lavoro anco ra da H conp i,;.:re pt:r una total e unifì c.1zione delb ,ema ssa slm•a del sud. I cont ::1dini croati « e sloveni catt olici sono in grnn p:ute :1.n– « cora nelle man '. dei preti, servi devot i <( dcli' I mpero. ((Ma gift lo studente cro :1to si sent e me– « glia a ]3clgrado che a Vienna r :1 Budapest. <(L'anno scorso (1911), in un viagg io ;:, t<Be}gradc , tre cento stud~mi di 7.ag :i.br "ia <1 gr idarono a re J-'ietro : - Viva il nostro t( re ! - e poco dopo , scop piata la gucrr:1. (< balc :rnica si vider o drappelli di stud en ti, (I non solo serbi, ma anc he croat i, passa re <,il confine e offrir si volon r:ui all'ese rcito a serbo t:! mont enegri no (1) ,. Il momento critico. Caduto per ora e forse per sempr e, col– l'ingrandim ento del r.1fforzamenro della Ser– bi:1 indip enden re e coll' ass:iss inio dcli' ar– cidu ca eredit :1rio. il progetto rip:1.ratore del Tri alismo, della creaz ione cioè di un terLo Stato slavo meridionale, che si estendesse da .1/agabr ia a Belgr:-ido; fattasi più acuta ed urgente l:i. minacc ia dcli' irr ede nti smo serbo, l' Jmpcro ha cred ut o di ricorrere alla violenza per abbattere le forze disso l– vitrici esterne, nel momento in cui non sembrava an cora abba stanza efficace la loro :1.zionc :111' int erno, e l' unita trad iziona le dcl– i' impe ro si pote v:1. giudic:1 re t:rn ro resi– stente da riport are un a sicur:1. vittoria . f. qu i appunto - almeno nei riguanì i deg li inte ressi it::iliani - l'incogn ita più gr :1.vc e più den sa della guerr:1. pre sente . V im picgMo, I' uflìci:ile, il soldato, siano e~si sloveni o croat i, polacchi, scrb: o ma– giari, non sono stat i finora, ag li occhi pro– pr i cd :1. quelli della popolazione, che i rappresentami devoti e rispettati del po– tere imperial-regio. l.' impero :1.ustro-unga– rico è stato sempre tenmo in vit:1. da una unirà meccanica t radi zionale, sovrappo st:1. alla virn dei suoi pop oli. Ma da pare cchi indizi si può giudi ca re che le condizioni d'ogg i non siano più 11) V G.i , oA. /, J ui1 i Ji 11" 1"1f H O lrJg ,,, 1i.ll 0 At11lria to,i /tmf O•JntJ '. To1ino. 8o<c1. 1913. pp. I18 e: H. ca Gino Bianco qu elle di qu alche :inno fa : se- resta immu – t:H'o il rispetto :1.ll:1 dina stia, le lonc di naz iona lit à comin ci:lno ad ;1verc le loro np ercussicni an che nelle file, non più im.– penetrab ili, della buro cr:1.zia e dd l' cscrci,o . J-1::inno inco minciato i mag iar i, chiedendo l:i b,mdi era ungh erese, la lingua m:1giara di com:mdo ed un m:1.ggior numero di uf– ficiali. Seguono gli czcchi, i qua li doman– dano un posto per la loro lingu <, ncll' eser-· ciro . 1 lav orator i delle regioni indu str iali della ll ocm ia, enrrnndo nelle caserme, can– tano le canzoni slave e pa rlnno di fr:ne lli slav i. Nclln mobilitazione dc.I 1912 per la cri si bakanic:i, alcun i b:lttag lioni di fon– teri:1 czeca, in viagg io verso il confine serbo, si sollevaro no e si dovè farl i ril'or – na.re nlle loro guarnigion i, Qu:1le strad:1. abbia percor so nell' ult imo bienn io il tarlo rod itore dell e divi sioni na– i'.Ìona li nel!' unità automati ca dcli' eserci to e della bur ocra1.ia non ci è dato sape rlo. I giorn:1li ci han parbto in quesri giorni, in forma assa i v:1g:1, di lcrribili repr essioni contro I' elemento sloveno, serbo o croato; di arresti in mas~a d' irnpi eg: 1.ti dello Srn to nelle città de lla D::1lm:1zia, di rr:1.sferimento di battag lioni e reggiment i sb vi ai confin i occidental i. Vere o esager ate che siano ques te notizi e, sembra accertato che per ora I' autorit:i acce nt ratr ice dello Stato abbia avuto il sopravvento. Ma che potrà succedere doman i alla no– tizi a di una prima vittoria deci siva della Ru ssia o della Serb ia ? Resisterà qu est:1. unità del tutto esteriore, tr :1.dizion:1lc e .1rtifi ci:1lc? o ì var i gruppi 1laziona li pren– derann o decisamente la via che è loro as– segnata da lle affin id et niche ? E que sto il pro blema oscuro e pauro so :1 cui l' Ira lia dev e tenere intento l' occhio e la mente, chè da uno sfacelo dcli' un ità aus tr iaca se può deri vare per essa qualche notevole beneficio, posso no der ivar e ancl1e danni irrcparnb ili, si:1 che ne :1pprofitti I' elem ento germanico per ispingcrs i fino :ili' Adria tico, si:1 che Trieste venga defi– niriv:1.men tt:! assorbita in un nuo·vo regno pa go-slavo. G. L. LE TENEREZZE DEGLI ZUCCHERIERI li pop olo d' lt alia non lascerò cadrrc - speriamo - l' in.stg11amcntodi generosit,ì dato dagli zuccherieri, i quali hanno dimosJrnto di ,wu preso a guida della loro co11dottt1il p recetlo na:ionali stico, di subordinar e gli 0 Ù1- tcrcssi di classe ngli interessi de/In 11azio1te. ln fnui essi che, dalle I I 7 lire del periodo di crisi e dalle 126 e> 127 lire del luglio, nvc– unno dovuto, npp rnn scopp intn la guerra, elevare n 132 e 133 lire nl quimnl e il prezzo dr/lo zucchero rajji unto, hanno finalme nte con– semit o poi a ridurlo n 128 per nttc111are gli effetti dc/!t, a-isi fto nomicn, che In guerra ha acuita e ncuir,i in 111n11irrn così spnvetltosn. Ln nuova bu1cmerenzn degli zuccherieri va illus lrntn con qualchr richia mo d1:circostanu, prrchè sia maggiori• l' t'.fficncin dt'lf esempio. Avendo l' aumrnto improvviso r i,u splicn– bi/e dri prrzzi dello zucchr.rC'suscitato qual– che asp ro comment o 111'1 mondo commercialr ,. ;i11n11zinrio, l' associazione dei bcne/nttori (diciamo pure coJÌ) dello zucchero corsr ,,i ripari. li 9 agosto il Sole di 1 /ila110 pubbli – cnva il seguente comzmicato : • Poichè in quc-sti giorni. come per altt t' mate riC' alime ntar i, si è prodotto rincaro an – che per lo zucchero. taluni giornali ne hanno tosto mosso rimp rovero alle r:)ITineric. Or::i.- secondo ci è stato dichiarato - le raffinerie hanno dov uto proceder e all'aument o elci prezzo in questi one per le distrette in cui. per la ~itu.tzionc genera le, sono venut e a lro– var si, dovendosi altrcsì tenere conto delle difficolt~l per le medesime, finchè dura no le attuali condizit ,ni, di antic ipa.re allo Stato, come d. obbligo. l'in gent issima tassa di 7, 1 lire ogni 100 chilogramm i. e del fatto che l' indu stria ~accarifc ra si trova adesso in piena campagna d! lavorazione, con lutti i gravami 571 corrclati\·i. 1)' al!rondc rr:i necessa rio anc he, nelr interesse dei rivendit ori al minul o e so– pra tutt o dei con<.umatori, cercar e di ren– dere mala gevole alla specul:1.zion .:: ma lsana I' accaparrnmcnto de lla dcrrnta, per servir – sene a tt•mpo opport uno a ju gularc- il consumo, scma j'X)tcrvi opporr e d lica ci rirocdi. e; Ci çonsta. poi. d' :1ltra fonte , che vennero da li :1ffidam cnti pienamente tranquill:1ntì , sulle inten zioni delle r:-iffineria ». Qurs11: njfidnmenti tra11quilla11ti venivnno infatti bnndit.i, dut' giomi dopo, con 1111n !eJtun i11vintn ni sùulaci delle grandi città dal magnt1nimo comm. Bru :zom·, pn:sidente del 'Unione snccnri/era; 1ul/11 quale si nn– mmciavn che l' ùulu strin zucclu:riern 11nzio- 11n/1:, q11tmtu11quegrnMtfl dal maggior costo d,I carbone r di quanto le ,: 11tcrssnrio nl suo esercizio, mwva creduto opportun o, nel/' in– terrsse gnlt'rnle, mm11t.·11crt' (sic !) il p rezzo dello zucchrro rn_ffùwto in L. , 32-133, ri- 1w11cimulo così nl 111nggiorricavo chi' po– trebbe spellarle. Così quello che due giorni prima appa riva, 11cl ron11micnto dt'I Sole, bisognoso rii giu– stificazione, dit1e11tavnn/1' imp rovt,iso titolo di bmemr-renza : il rinlzo, in pochi giorni, da 128 n 1 33 lire, divelllnvn m:rnten imenr o a 132- 133 lire.' E bisogna aggiungere che gli argomenti tanto dell'ant eriore giusti_Jirnzionr qunfl/o del/,, posleriorr lode si fo11d110 sopra s/nccintc menzogne o rrstri2io11i1111•1tali. An zi t:utto f asrnrdo prttsa re che, ue/1' i111mi11enw della cm,tpngna bicJolifern, gli zuccherff ci dt'bbano aucorn fnrt ncquisti di cnrbonr: essi se ne sono già provvisti, in misura suf– fici ente, r non debbono pa q1usto pagare un centesimo di pi,i. Altri nummi/: di sptsa per qu:1.nto è necessario ::il su o esercizio (come ;, detto con /rtlsc furbescamente gt'nt'– ricn) I' indu stria sncc11ri/ern 1101111c hn : ;, 11010 anzi che In bnrbabirtolt, è comprata qucst' mm o n prezzi 11otrvolmc11tr i11faiori, ll pngn mcnto dr/In Jnssn ingent issim:t di 74 lire (e i co11-sumntoriper cui essa tassa diventn di 99 lirt', che cosa dovrt'bbt'ro dirr ?) ;, forse mu1 11ovit,ì di qunt' n11110? L' ob– bli'go dcli' nuticipazio,i, : f poi i11ve11tnto di sana pia nta, pcrch,: In tassa ;, pngatn nl 1110- mento dcli' rstrnzione dello zucc/uro dt1/ln fab– brica, riot' pochi giorni prima dr/la vrnditn. Similm cntt' f 1mo s/acriato pretnto r nccc11110 alle distreJte prodotte da/In situnzioue gene– rale. Si ; voluto i11/ntti lasciar crt'Ùre (con. quel[! ncct'm10 gm er-ico) che /ossr l' aummto grave del cnmbio la cnusn detcrminn,ife drl– L' aumento : mn dirlo apertnmrntt: 11011 si f potu lo, percl,ì- nllora migliaia di voci avreb– brro pot.uto levarsi n pn lesart il mmdn cio, /nccndo sapere nl pubblico chr, /r(J gli nitri: benefiz i, le rnjji11t'rir hanno nndu quello di paga re in carta (n11zirht in oro) la tassa di /nbbr icnzione; sicch,; l' numeuto drl cambio 11011reca ad essi alcun aggravio e può nnzi esst:rr 1111 vantaggio in quanto viene nd ac– crescere automnt.icamr!llt&I' amm ontare dt'I dn– zio ml/a 11/t'rce importata, e quindi la misura dt'lln proll'Zio1u. Il ragionamento su/In 11tccssit,i di i111pe– dirt' In speculnzione e l'in cetta parte dn una così. rndicntn co11vi11zio11e de/I' idiozia di tutti i /cuori du noi - per In co,isùlrrm.. io,ic di– vus, 1 che nbbinmo dei lrttori nostri - riter– rrm mo p uerile fcrn111rcia farne la co11/uta– zionr. E concludiamo dichinr,mdo chr, sr il Go– verno hn fatto bene n interoenirt' pro11tamc11te per imporrr agli zuccherieri di ri11uuzinrt nl loro untativo di nu ovo hrigm1tnggio, 110,i rra però il cnso di insciar credcrr, coi comuni cati ufficittli e ufficiosi, che In rù11mzin fosse ef– fetto di una co11discc11dcnza degli wcchrrieri, ,: qunli potessero - per questa loro conces– sione - meritare qualche compenso, comt quello de/In facoltà di esportazione. li govt mo avrebbe /nito bene nd agire con maggiore se– verità, ed impor re agli w ccherieri In rid11,– zio11e del prezw con In minn ccin di un au– ment o immediato della tnssa di /abbricnzione, quale era stai.arichiesta dai dtpu tati del grupp o radicale. I nvece 11011 solo il Governo 11011ha /ntto uso delln sua nutoritfl, mn il tono dtl comu– nicato ufficioso ci fn temtre che i bme/nttor i

RkJQdWJsaXNoZXIy