L'Unità - anno III - n.34 - 21 agosto 1914

572 L' UN I TÀ dello iucchero sùm riuscit.i ad approfittare dell' rcct'zionalitrì del mome11to per ricattare muora ima volta i consumatori dello zucchero. Nel comunicato i11/a11i si mettono in chiam tvitlen:a da tm lato i f;:tcrifici a cui si sollo– met/0110 g 1 i indus triali, la riduzione cioè del p rezzo al limite di J 28, che non rapprese nta, come s' è visto, la pi ii piccola co11cessio11e, e l'impeg no di 11011 interrompereper quest' mmo la campagna saccarifera, che in realtà è gi à comin ciata e pa la quale son gùi fatti tutti gli acqui sti della materia prima ; dall' altro i benefici, rapprese ntati solta11to dalla con– cessione di poter up ortare fi no a 300,000 q11i11tnli di zucchero. J1'/ a è app rmto questo bmeficio , che desti i nostri sospetti. Se pens iamo che I' indu– stria Italiana, nella crisi grnflissima di so– v rapr od"zi o11e eh' essa ha attraversato nel 1913- 14 1 nonostame il ·ri11vilio dei prez zi · e l' uscita dalla co11ve11zio11e di Brux elles non è riu scita, per i dazi di rapp restlglia p ro– vocati da/I' altezza della sua pr otezione, ad i11te11sificare per nulla le tienditt· a/1 1 estero, ci sembra assai difficile che la 1:urrra possa avt:r mutato in tal modo la situazione da permetterle di esportare quasi rm quinto della sua produ:io11e. Temia mo quindi che, as– sieme al permesso di upo rtazionr, gli indu– striali sit1110 riu sciti ad ottenere a/Jri van– taggi, o in forma di agevola:io ne dri trasporti o di minore scvcrittì fisca le, che si possa no tradurr e tifr ttiva mcnte in veri premi di espor– tazione ; o che p iu ttosto, com' ,: pi 1ì p roba– bile essi si siano lim itati ad ottenere dal Governo I' impegno di lasciare immu toto il regime degli :u ccheri, in modo da per met– tere ad essi di abbassare i prezzi di vendita all' estero, sicuri che per lu11go tempo nes– srmo imp edirà loro di rifa rsi a spese del consumatore nazionale. Sono sempli ci dubbi i nosrri, ma sono p ur troppo giustificati dall' abilità di chi dirige l' Uni one Zu ccheri e da/!t, debolezza dei no– stri governanti. L'U NITÀ Le tariffe ferroviarie e I' agricoltura. Ci è avvenu to in ques ti giorni di leggere, quasi per caso, in una brev e notizi ola di un qu o• tidiano , che il Consiglio Superio re del traffi co aveva iniziato la discuss ione del nuovo prog~tto di tari ffe ferroviar ie per le merci, pres entat o dopo se i anni di lavoro dà ll'appos ita Commis– sione minis teriale, e ne aveva approvato la mag– gior parte degli arlicoli. Di quest'a rgome nto, che la stampa politica preferisce riservare ai periodici tecnic i, come se ess o non avesse una importanza vitale per tutt o quanto lo svilupp o economico dP.lla nazione, il uostro giorna le s'è già occupat o l'anno scorso in due lunghi arti– coli di uno specia lista (1). Ma ora nel momen to in cui bas teranno le due app rovazioni, poco più che formali, del Consig lio dei Ministri e de l Parlame nto, perchè le nuove tariffe diventino esec utive , crediamo opportuno di richiamar l'at– tenz ione sopra un lati) partico lare. ma d'im por– tanza capi tale, della ques tione controv ersa: su– gli efletti cioè che le nuov e tariffe potranno e~ercitare sull'industria agr icola, ed in partico – lar modo sul comm ercio interregiona le ed in– ternazionale dei prodotti dell'agrico ltura italiana. In quest'esame, necessariamente sommario e rapidiss imo, ci è di scorta un libro assai dotto ed acuto de l prof. L. A. Fracchia, il quale come membro del Consiglio Super iore del tra ffico e come studioso dei problemi agrari , ha avut o il mezzo di appro fondir e la ques tione sia dal punt o di vista tecn ico, sia da quello economico (2). Il Fracchia, come gia aveva fatto il RuJlolo nel nostr o giornale, critica anzitulto il cri terio fondamentale a cui si è ispirata la Comm issione , la qual e nel suo progetto ha miralo a tut elare assai più gli interessi immedia ti del!' ammini– strazi one ferroviaria, piutt osto che ad intensi– ficare, con oppor tun e rid uzioni e di versifica– zion i di tariffe, lo sviluppo del traffico, e con esso, dell' economia naziona le. Il prevalere dei criteri tecnicG-ammini strnt ivi sui criteri econo• miei è, secondo il Fracchia il massimo dife tto delle nuove tariff e. Noi, purtroppo, non possiamo seguirlo nell'e– same minuto e accuratis simo ch'egli fa di tutto il progetto e nei confro nti fra il costo dei pro– dotti agrico li con le tariffe attu ali e con le nuov e tariffe che si propongono; ma ci limiteremo a quei pun ti fondamentali da cui risulta che dalle nuove tariff e non solo non si dovrann o aspettar e quei van taggi per il commerc io che gene ral– men te se ne sperav ano, ma si dovrà temere un dann o assai grave per la produz ione agric ola specialm ente meridi onale. Inasprimenti fiscali, Già il Ruffolo, da un primo esam e sommario del proge tto, aveva notat o che su 133 serie delle attuali tariffe speciali, per 67 si aveva, con le t:\– riffe propos te, uno sgravi o, e per 66 un aumen to; men tre di 6o serie di tariffe locali, 38 risulta– vano aumenta te, e solo 22 diminuite. li Fracc hia aggiunge ora che per la sole prim e dieci tariffe speciali a vago ne comp leto la com– miss ione ha previs to, complessivamen te, un au– {1) VtJ i U11it~ o. Il, n. 20 t 'l7· (2) L. ,\. FR.i.CCIUA, J.'i,g ,fro/t1<rJ /t;1,/io111, td il J,rogttlo dcllt nuort tJr iff, f,rr~11,,,fr. Roma, Tip. Ed. Nuion1lt, 191-i, mento d'i ntroito per le ferrovie d i 930.000 lire contro una diminuz ione di circa roo.ooo lire, fonda ndo i suoi calcoli sulle risultanze med ie d~l traffico nell'anno 1906-907. Poichè in real– tà il traffico e oggi aumen tato del 35 °/ 0 , I' in– troito maggiore con le tarifle nuove salirebbe ad 1.255.000, di front e ad una dim inuzione di 135.000 Ma il Fracchla ha potuto stabilire che anche con le tariffe che appar enteme nte si vogliono diminuire, non si concede effettivamente alcuna riduz ione nel prezzo dei traspor ti, specia lmente per i prodotti di grande volume e di poco peso, come sono per la mas~ima parte i prodott i agr icoli. La Commissio ne, scrive il Frncchia, ha mi– ra to soltan to a giovare all'a mministrazio n~, fog– giando un sis tema di tarifie che por tasse uni– camente alla ma ssima utilizz azio ne dei carri da merci, e ripassasse cosi all'error<' di prev isione commesso con la costruzione di carri di sem pre maggior portata sull'esempi delle ferrovie della Germania, del Belgio, mentre noi, a diffe– renza di questi paes i, non abbiamo che pochi tra sporti in grand i masse e molt i trasporti in piccole masse. Risulta dalle statis tiche uffi- ciali dal tri ennio 1909 •912 che il caric o medio de lle sped izioni a vagon e comp lelo supera da noi àppena le IO tonne llate; e perciò la costru– zione su vasta scala di carri di por tata oltre le 12 tonn. ha gravato l'amministrazione di una ingente spesa per tra zione di pesi morii o tare, che e<:cedono il peso della merce caricata. Mentre con le tari ffe attua li, il prezzo del tra sporto è calcolato secondo il peso <"fiettivo della merce caricata, la Commi ssione ha cre– duto di arrivare al grave incònvenie nte della ccc~dcnza de lla portata dei carri sul car ico ef. fettivo, determinando i prezzi in base ad un peso intual e, ch'essa chiama peso di opplica::ione, per cui il peso effetti vo della merce caricata viene aumentato di una fraz ione proporz ionale alla sua diflerenza da lla portata del cauo. Cosi ad un peso effettivo di 6 tonn. corrisp onde un peso di 7 tonn. ; a quell o di 6 1 5 un peso di ap• plicazhrne di 7 1 3; a 9 tonn, 9,3 ; soltanto dà IO tonn . in su la tassazione si effettua in base al peso effettivo della merce. Se si pensa che per i prodott i del suolo èlel Mezzogiorno il carico a vagone compl eto ha qua si sempr e un peso effettivo inferior e alle 8 tonn. si vede che appunto queati prod otti son quelli che magg iormente soffrono dal nuovo esp edient e tecnico-fiscale ideato dalla commis• sione, per cui le tariff e da essa proposte ven– gono tutt e effettivamente ad ess ere aume ntate in prop orzione di 1/ 1 , e non solo non rappre• se ntano un miglioram ento, ma assai spess o un aggravi o assa i forte in confronto de lle tariffe attuali , già tant o onerose. Cosi, tenendo conto di qu esto inasprimento , il Fracchia ha calcolat o che la sped izione di una tonnellata di olio di oliva a 500 km, di di– stanza, mentre in app arenza, del sempli ce con– fronto delle due tariffe, dovrebbe costare 2 lire di men o, verreb be in realt à a costar e 33 l:re invece che 28 1 37. Per gli ag rumi il beneficio ap – parente cli 31 lire per tonnellata (da 236.90 a Biblioteca Gino Bianco 205 1 60, sempre per 500 Km.) si ridurr tbbe ef– fettivame nte a zero. Il vico e le nuove lariHe. i\la più grave ass ai è la si tuazione del com– merc io vinicolo meri dionale-, che de,,e vede re nella nuova 1ari ffa una minac cia :!Ila sua stessa esis tenza . Per i tra sporti a distanza superio ri ai 6oo km. il nuov o prezz o rappresenta IJ aumen to med io del 24,90 per cento sui prezzi normali e del 37 per cent o sui prezzi temp oranei. Per i nostri vini, .scrive il Fracchia, la que– stione del prezzo·di tr asport o è questione ca– pitale per risolvere il probl ema della loro espor– tazione, specialmen te allorquando per annate favorev oli vi ha surprodu zione interna e riovi – limento di prezzo, che non copr e al viticultore le spese di produz ione in costan te aume nto. E qual e influenza possa esercit are il pr ezzo di traspo rto è dimostra to da un dilig~nte studio sulla importazio ne dei vini ital iani io Francia, !atto di recente dal nostro Delega to comme r– ciale a Par igi. Un vino di pianura del Mezzogiorno dell a Francia a 8 gradi, reso a Pa t igi, stuione Bercy costa in media fr. 33 l'etto litr o. Su questo prez– zo, se il vino è spe dit o in fusti, grnva una spesa comp less iva di fr. 4.93 fra trasp orto per ferro – via, calo, trasporto J al vagone di magazzino di deposito e ritorno dei fust i, per mollo che al rivendi tore rimangono fr. 28.07 per ettolitr o. Per un vino dell ' ltalia centrale o settentrio – nale dello stesso grado, gra verebbe invece sul medesim o prezzo di fr. 33 l'etto lit ro a Pa rigi– Bercy una spesa comp less iva di fr. 19.43 fra trasp orto per ferrovia (con le tariffe in vigore), calo, sca rico, immaga zzinam ent o, dazio doga– nale e altre, cosicchè al vendi tore ituliano non rimarrebbero che fr. 13,57 per ettol itro, contro fr. 28.07 1 che, come si è vedut o, rima rrebbero al venditor e fra ncese . Un vino di Algeri di 12 gr adi costa in me– dia a Par igi-Bercy fr. 37 l'ellolitr o. Da Algeri a Par 1gi-Bercy la spe sa Ji tra sporto car ico e scaric o, imma g&zzinamen to ecc. e di fr. 4 ..58 per ettolitro. Un vino di Barletta de llo stesso grado avreb– be invece una spesa di tras porto ferroviario con le tariffe attuali, di fr. 6.20 per ettolitro e di fr. 14.08 per dazio doganal e, calo, scarico, immagaz zinamento , ecc. in totale fr. 20.28 per etto litro. E quind i sul prezzo di fr. 37 per elt olitro a Parig i-Bercy , al venditore algerino rimango no fr. 32.,12, mentr e al venditor e italian o non ri– marr ebbero che fr. 16.72. Ora, se il proposto aumento medio del 24,9 °/ 0 sui prez zi normali fosse approva to e attuato, la spesa di tra sporto dei vini itali ani sulle fer• rovie dello Stato, nei due casi ipotizza ti, au– mentere di altrettanto, e di altrettanto di– minuir ebbe perciò il poco rimunerativ o prezzo di vendita che i prodo tti sareb bero costretti a prati care. Eppure in questo campo dell' esportazione la Commissione del proge tto avrebbe potuto esco– gitare un qualch e sis tema genial e di tarifta ! Avr ebbero potuto , per esempio, prend ere ar– gom ento da alcune idee accennat e da membri del Consiglio generale del traflico e istituire dell e tariffe con prezzi a scala mobile , cioè con prezzi magg iori e minori applicab ili a seconda de lla minore o magg iore produ zione interna , in relazione alla maggiore o minore produzione dei paesi esteri di impo rtazione. E ci spieghiamo. Quest'anno la Francia ha deficienza di pro – duzione di vino per il consum o interno. Si può calcolare una deficienza da 6 a 8 milioni di et– tolitri. La Spagna, la sola r.oncorrente temibi le dcli' Ital ia, almeno pe r ora, pcr chè in av venire , dopo l'apertura Jel Canale di Pana ma, dovremo guar darc i anche da lla concor renza della produ– zione della California, molto probab ilmente non potrà fornir e alla Francia, al massi mo, che due milioni di ettolitri. L'Algeria, data la pes – sima stagione della seconda quindicin a di ago– sto, si troverà ciuasi nell' imposibilità d i man– dare vino nella madr e patria . L'Italia m•r:\ in– vece una prod uzione ecced ente il consumo in– tern o tale da poter forn ire alla Francia i quattr o sesti c!ci milioni di ettolit ri che le mancano . In c1uesto caso, se una tariffa con prezz i :i scal a mobile esistess e, do,·rl bbero funzion:ue i pr ezzi minori per facilitar e l'espor tazione della produzi one eccede nte e pro curare prezzi di ven• dita a ll'es tero più rimunerati vi per i pr oduuori ~ Se in\' ece In produzione italiana non fosse suflicient e per il fabbisogno interno, allora do – vrebbero iunzionar e i prezzi maggiori, per im– pedir e, o almeno per attenuare , l'esp ortazione, inquant ochè questa inasp rir eb be msggiorm ente la differe m:n in meno della offerta su lla do– manda t! darebbe luogo a un artificioso au• mento nei prezzi di vendita, a da nno del con– sum o int erno . E ciò perchè le tariffe ferroviarie in mano dell o St,1to vettore, debbon o essere strum ento cli tutela e di dif esa non solo della produzione, ma anche ciel consumo. Noi poss iamo far molt e ris erve su ques to crit erio del Frac chia che lo Stato possa valersi illimitam ente delle tariffe ferroviari e e delle loro variazioni a scopo protezion istico, sia pure in vantaj!gio di consuma tori . Ma ~gli ha indub– biamente rag ione qua ndo afferma cd insi slc òe non si puo stabilire un progetto di tariffe fer – roviarie prescinde ndo dal loro scopo e dalle loro ripercussioni economithe, e crediamo che,. come in parte . sull'esempio della Fran cia, si è comincia to a fare per gli agrumi e per le ver– dure meridionali coi treni derrate, cosi per tutt i gli altri prodotti agricoli, i produttori spe – cialmente merid ionali debba no iasis tere perch è– un siste ma ben congegna to di traspor ti ~ di– tariffe venga alme no in parte a correggere la poco fortunata struttura geografica della nost ra penisola. IL LETTORE. ANGIOLO GIOVANNOZZ I, gerenle-respo11.sabile. Firenze. Slab. Tip. Aldlao , Via de' Rf.oal, Il -Tel . 8-85- GIUS. llllTERZll & f!Glll - Batrl EDITORI OPERE DI ALFREDO ORIANI La disfallt1, ronrnnzo (n. 1) Vorli ct, romanzo (n. 2) Gelosia, romanzo (o. 3) . No, roma nzo (n. 4). . Olocauslo , romanzo (n. 5) Fuochi di Bivacco (n. 6). . L. 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