L'Unità - anno III - n.34 - 21 agosto 1914

570 • Lascio I' Ital ia in un cerchio cli ferro ... Per la. dip loma1.ia :\m,triaca, la promessa asten– sione cieli' Austria da ogni ulteriore espan– sione b.'l.lcanic.--i non era che un espediente per escludere I' Italia da ogni ingercnu1. nella <1uc-: 1 ionc balcanica, finchè all'r\u s. tia non fosse !stato possibile" .. far da sè •. E la cspa n~ionc, da cui l'Austr ia • dichia – ravn 11 di volc1si <lStcncro, era la sola espan– sione lerritorial , : l 'acq uisto di diritt i ferro– via ri, dogn nali, t..:cclcsiatici, am mini strativ i, ecc., nei paesi balcan ici, non li considerava come c~pansioni. da cui avcs~c l'obbligo di aste– nersi in base alla , dichiarazi one • dol 1887 , e per cui do\ ·cssc intendersi prc\'cntivamcn tc con l' Italia. Se non si ammett e qu~ta di,·crsità di in– tcrpc tra1.ionc fra Italia cd Austria sulla , di• chiara,do nc • au stri aca dol 1887, non si cc-m• pre ndono nè le succes~ivc oscillazioni dei rapporti italo-aus triac i, nè l'atteggi a mento del Governo ita liano in c1ucsti giorni. I rcault atl della « dkb larad onc • aualrlaca . l..a • dichia razione• di aste nsione (ter, ito• rial1.•) non costa va nu ll:t alt ' Austria nel 1887 : l:t Uosnia e l'Er zegovina enrno inghiottite app enn da un decennio, la digest ione era piì1 lunga o piit faticosa di quant o clapprima non si sperasse. e ogni programm a imm ediat o di nu ove conqu iste ùalcani che sa rebbe stat o una follia. Cosl i pa tti de l 1887 furono rinn o,·ati senza mutamenti nel giugno elci 1891. ì\la nel!' aprile del 1897, l'Austri a conchiu • dev a, sem:· alcun preavviso all"Jl a/ia, un ac• cordo con la Ru ssia, per divid ere nien temeno la penisola ba lcani ca in du e , sfe re cl' int e– ressi • : Austria e Russia si garcntivan o lo statu 'l"O • terri to riale•: ma l'Austria ricono• sceva alla Russia la facoltà d i • contr ollar<-• la Bulga ria , il Mont enegro, la Tracia; la Rus• sia abban donava al • cont rcllo • dell"Austria la Serbia, l'Albania e la Macedonia fino a Sa· lonicco; l' una conscntiv~, all' altra anc he l'u so <li mo1.i i coercitivi por imp orre i suoi II inte • n~ssi •· - f termini soro intenziona lmente va ghi : si escludo la vera e propria conqui sta territ oriale. ma si conse nt e la ne azione di 1 interessi • forrov iari, doga nali , religiosi, ccc. ccc., i quali ev itando per il moment o le diffi. collà rii una vera e propri a commista . sta bi· liscono le b.."1Si di una effetti va e definiti va conqui sta futura . I.· accordo di Pietroburgo non riesci gra – dit o all' Italia . E pc1 acquieta re il malumore it:i.liano, l'Austria acco nsent i :i.cl accmd a..si con I' Itali a per I' Alb..'lnia. Si ebbe cosi la conve nzione di Monza (6 no,·cmbre 1897) fra r. oluchows ki e Viscont i.Venosta: in forza della qua le i du e paesi dichiaravan o il loro disin• tcrcsse territorw le in Albani a in favor~ della sov ranit;\ ottomana : qua lora fosse modificato lo st<flu quo, si garenti vano vicendevolment e l' au tonom ia o l'indip endenza de ll'Albania, che non avrebbe dovut o appar tenere ad una ten a potenz a. r-u gran merito del Visconti.\ "cnosta av ere iniziato il riavvicina ment o ital o.fra ncese, e grazie a questo ria vviciname nto ave r potut o co minciare nel 1897 a dare un valore alla • dic hia razione• au stri aca di diCf'i anni prim a. Secondo lo Stced (TJ,e 1-lapsburg ,, to uarchcy) la convenzione di Monza del 1897 fu messa in iscr itto nel 1goo, e vi fu agg iunt o il diritt o di compens i ali ' Ita lia nel caso di ingrandi • ment i <lcll' Austria oltr e la Dosnia e I' Erze. govi na. l\la sembra un· afferm azione infon• da ta . Lo stesso Stced ra-:conta che nel 1902 il Ministro Co lu<.howski negava a lteram ente col l\'1inistro Prin etti il dir itto d<'ll' lt a lia ::id essere consulla ta <lalla Ru ssia e dall"Au str ia nella questione macedone: avr ebbe potu to il Coluchowski par lare cosi. so vi fosse stat o fino dal 1900 un accordo del tenore d i quello indi:a to dallo Stced ? Pr ob..'lbihne ntc, nel 1900 deve solament e essere stata messa in iscr il"lo la convenzione verbale d,.I J 8g7. E allorchè nel H)02 i tratt ati della Tripli ce furono rinnu ova ti. è ass..'li probabile che in essi non si sia fat to altr o che conferm are la l!oc.1.venzi onc alb.-u1cse, e chiarire nett a ment e il caratt ere esclusiv amente dife nsivo della Tri • plico alleanza P<'r quan to riguarda va l' ltalia. Quest a nostra opinione sulla nessuna no- L'UNITÀ \'ii:\ dd tratt ati c!cl l ()()l, ~al\'O la precisa affermazione del carat tl.•rc difcnsi"o riel!' al– leanza, contrasta con la opin ione del Ilel• molt : il c1ualc suppone che nel l<JOZ sia stata non solo conf<.rmata la con "cn zionc albanese ciel 18c)7.1C)OO, ma anche aggiunta al trai-– lato ital o-au..,tria co una clauso la riguardante la i\laccclonia. E a ques ta clausola si sarebbe riferito l' on. Tittoni in un cli'iCorso del q maggio 1cJ04, dice ndo : ~ Qua nt o ali" Austria • Pnghc rin, c1;sa ha dich iarato a pili rip1csc cli non pcn&,re affatto ad un occupar.ione che !;C av\"eni ..sc SCl17a di noi - contradircbbc, per quanto riguard:i. la ~t.,c~ lonia, lo spirito e la lett era del nc►.,tro trattato di allcam.a ,. ) la <11u.-...to di«or,o è del 190 1 : cli un 1cmpo, ci~. in <'Ili i rapp orti ital o-au"ìtfiaci erano ac;'>aimigliorati. cli front e alla situa1io nc del 190.: e 190 3. Nel tc)O:! il C.oluchowski rifiut·:wa , com? :\bbiamo ac-ccnnato, ogni pretesa dcli' Hali.."l cli a\"er voce nella que~tionc macedone. E nel 1903 racco rdo a ustro russo elci tScJi si svi– luppawt in un ,·<'ro e proprio piano di riforme per la )l acc~lon ia (accordo di i\lurzs teg} : e rmche questa t•olta I' lt t1/ia f u tenuta dr, parie. li progr::11m1mau striaco, insomma. era m:I 1Qo2 o 1903 qu ello di limit are I' inter\"ento de!I' Italia nella questione balcan ica alla sola difosa del 110/i me ta11::erc alban ese. J.,.,. polit ica aust riac;-1, com'è noto, H1s1..itò un forte malcontento nelle sfere ufficiali no• stre: e il 1ooz o il 1903 furono an ni cli forte ripresa irreden tista. e ci fu un mome,, to in cui poco mancò non SC0(Jpiarse la guerra fra Italia cd Austria . Ora mai la situa zione del• I' Italia non era piì1 cosi infelice come negli anni scors i : le condizioni finanzia rie erano migliora te, la politica interna meglio equili– brata, riallacc iate le rcla1ioni cordiali con la Fran cia : sopra tu tto l'in cipient e riv alità. :i.n– glo- tedcsca rialzav:i. di giorno in giorno il va• lorc dc li"Jtalia noli' eq uilibri o int erna zionale. Si venne così a nuo, e int crpetrar.ioni della K dichia raz ione • elci 1887. E qu este interpc– trazioni riguardar ono la Macedonia. Le parole innanzi citate dcli' on. Titt oni del I.! maggio 1904 contc n~ono il succo d~l• l'a ccordo. La nuova , dichiarar.ione I austr iaca di disint eresse della Macedon ia, come giusta• mente osse rva il J-lelmolt, si deve inten de re sempre come riferen tesi ad una ann essione od occu pazione territo riale. Ogn i even tu ale ini• ziativa di c1ucsto genere s.ircbbc stat a consi• derat a dnll" Italia come , rottura di contratt o,. Ma se si esclude vano le conqu iste terri toriali , non si escludeva nessun a cli c1uelle fanne di influenze economiche e morali, che possono in una fase ult eriore s,•ilup pars i in occupa • z.ioni te rritoria li. E sembra sia stato pa tt uito (nel 190., ad Abaz ia ?) il prin cipio che qu alun• que estensione della. , sfera d' int eressi • di una dello du e Potenze nei Balcani dovesse sempre essere compe nsata da una eq uiva lente estensione per l' altra. Nel 1905, poi, nel conv egno cli Venezia fra• 'f ittoni e Coluchowski, fu stabilit o che i di• strett i albanesi agg regati a mminis tra tivamcnt ~ alla ) laccdonia dovesse ro, non a ppena le con– dizioni locali lo pem1ett csscro, essere aggre• gati all' 1\l b..'lnia; e dovessero fino da ora considerars i come sogge tt i al noli me tangere pa ttuito nel 1897 e nel 1900. Se queste induzioni sono esatt e, noi av remmo che la • dichiarazione • del 1887, si sarebbe andata concreta ndo, fra il 1897 o il 190~. in due divers i pa tt i : uno cli esplicita adesio ne posi tiva al principio della autonomia o ind i• pendenza politica albanes e ; e un altro, che perpetuerebbe per la .:\laccdo nia la , dichiara• zione • negativa ciel 1887, int-cgrata da un positiv o riconoscimento della necessità che le «sfere cl' interessi " nella penisola bal ca nica restino equilibrat e. L"l ferrov ia Danub io-Adri at ico, otte nu ta da l• I' lt-alia nel 1908 in compe nso della ferrovia Uvac •~litrovi tza otte nut a dall'A ustria, cost i• tui rebbe app unto uno dei casi tipici, in cui il sis tema dcli' • eq uilibrio deg l' interessi • a • vrebbc perfc l1amc nt e funzionato.... a vuoto: pcrchè le due ferrovie non esistono tu tt ora che sulla carta . I patti d.t 1~12. !\cl dicemb re 191-z i tra tta ti furono rinno• vati, secondo l' a nnunzio ufficiale della Stefa >i, • 5cnza modificazioni . F. che il carat tere e~clu• siva mente difc:-n .., 1vo, a'-sunto clalr accordo italo– germanico nel t<)0 .2, sia rimJ.sto intatto nel 191 i, ri'iulta dal fatto che I' Itali a abb ia I'°· tut o dichiaraf!o,i neutrale nella pre~cntc guerra senza che la Germania abbia potuto m<htrare :i.hro che del.... malmnor(' Quanto ngl" impe gni fra Italia ccl Austria nella que stione balcnnica, anc h'es si cle\'ono essere 1imasti immutati, co me si può rica• vare da lle dichiara,ioni fatt e da ti' on. Di San Giuliano rtlla Camera nella torn ata del I S dircmbr e 1ou: ~ientc amb i,,joni h.'rrito• riali, nicnk occupazion i, niente divi,i mi di terri tvi. ~è Vienna nt' noma hann o mai t1atta10 o pr1.~o in con..... idcrazic1w, nertnche troricament<', come ammi¼ibi le una politica cli compcn~i nei Balcani •· I. ' idea. dunque , messa a, •anti da l(idc rlcn W!\chtcr cli ini• zia1e nei Balcani una polit ica cli dh ·ii,ioni ter• ritoriali e di compcn<,i, era caduta. Il pro• bioma rimaneva negli ste<;Si tcnnini. in cui I' ave ,·a definiio l' on. Tittoni nel 11)06: • lo rifiuto il con~iglio, che mi é attrib uito, cli proporr e a ll' Austria .t n,:;heria de lle clivkio ni di territori, o cli spinge rla a occupazi oni non previsto dal trnt ta to di Berlino, !><'I" esigere in conseguenza per noi dei compensi tc,rit o– riali •· Però la nuova Triplice !'.i trovò di frontt agli cffott i cldla guerra h a gli Sta ti ba kani ci e la Turchia. - La pri ma conseguenza di que– sta guerra fu la chi usura della c1uest ionc ma• ccclonc, in quanto pot~,c da re a limento a immed iate am bizioni • tcrritori: lli • dell'Au• str ia : la ì\laeedo nia fu spartita fra gli Stati b..,lc ani ci vincitori. - L'a ltro effett o fu la costitu zione, dcli' Alba nia in regno indipcn• den te e , indivisib ile • (clisc,.rso ll ercht old, 2 1 110\'. 1912) Se no n che rcs ta\"ano sempre vivi gl' • in– te1cs.si• · Nel discorso del 23 no vembre 1913 alla Dc,logazione austr iaca, il conte d1 Der,;htold spiega va chiara mente che il problema dC'lla libe1·tà d..!lla via di Salonicco o qu ello clelle fc1 rovie orientali rappr cscnt:i.110 sempre per l'Austria problemi che , 110 11 si devono perder cl' occhio•· E. qu a,tto ali ' Albani a, i contr:i.sti d ' in0u c:-nza, an che umoristici, fra italiani e austria ci alla cor te del principe di \Vied , di• mostran o che an che per questa regione la chiu• sura de l problema • terri toriale • non ha chiuso in ness un modo i e-on tras ti cl' , int eress i •· Ed eccoci ora all a dichiarazione di guerra alla Scrb i:i.dopo I' inciden ie cli Scraj evo, fatta com' è noto, a somiglian za degli accordi di Pietrob mgo drl 1897 e di .Mur.isteg del 1903, se11za a/cmw i11tesa preven tiva con I' ll olia. E la spiegazio ne di questa omissiono si deve, cvidc.nt< ment e, spiegare, al solito. col tru cco della esclusio ne di ogni pret esa • territ oriale •· L'Austria non pretende fare a spese della Serbia nessuna conqu ista. , territ oriale, , che rappr esent erebbe una • rott ura cli cont ratt o • rispctl o c1l' Italia: domand a i,.olo cli «cont rol– lare • I<' ferrovie, le doga ne, I' esc1cito, la giu • stizia, finanche le scuo:e della S.!rbia : non si tratt a di conq uiste • tcrritori:ili •• ma solo di una estensione della •s fera cl' int eressi •. In questa ini ziat iva non... territor iale l' Austr ia non avc,·a nessun bisogno cli intenders i pr<'• ventiva mente con I' It alia : tult al pii1 può aiuta re I' Ita lia ad allargare in compenso i suoi • int eress i • altrove: per es. in Asia Mi– nore. - La stessa guerra contro la Serbia non s..uebbc nean che una vera e propr ia guerra , ma un • cas tigo •· La pochade, questa ,·olta, ha preso a un tratto le forme d i tragedia, por la resistenza della Russia o per la guerra gene rale, che ne é conseguit a.. E la missione del b..'\rono Macchio a Roma è cer tam ente l'eff ett o di qu esto spostame nto di situazione. È probabile che il barone ~lac– chio sia venut o a par lare a Roma non pii.1 di semplici • sfere cl' interessi •• ma cli vc1e e proprie occupazioni e compen si • territo rial i • p.;:r ricomprare la n~tra sudd itanza. Auguriamoci che anc he c1ucsta \"Olla 1· Au • stri a sia arrivata çon un ann o, con un eser• cito e con un ' idea in rirnrdo. Q IJSl!RVE R. I vecchi abbona ti che an cora non banno pag ato l' abbonamento per il 1914 sono pregati di farlo al più presto. B1bl1oteca Gino Bianco L' o n. L uzza t t i che in tempo di pace ò 1;emprc JMCifi..,ta,e, <,e non c'inganniamo, ò anche nnmbro dcli' btttuto Ca mcgie per la pa e, sul Corriere drllt1 Srrt1 cieli' 11 cor r proclama solennemen te he • un ' altra menrngn a com ·cn1ionalc !--i dilegua dinanz i agl i insegnamenti di quc:-,t.t tragica ora:· no, non è vero che il mondo ~i condu ca solo col filo rosso degli interessi mate ria li, che cs.:,o solo prepari e lavori il tessuto della st{>· ria . \' i sono ideali , virtù, viii e p.."l..~ioni che si elevano sulla rar.ione economica, dom inan• do la. La pcr ... un,i onc dei dann i reciproci ma • teriali non ò sufficiente a mantenere la pace. L. Angeli col suo libro potente, il Bloch con le sue dimostrazi oni sulla patolog ia bellica sono or mai oltrcpa..,;;;ati •· A noi <luolc d0\'Cr essere irri Hrcn ti verso un CO!,Ì grall(Ji, ... imo pensatore come I' on. l.u z• zatti . ~la ci ~cmbra che egli in quelle poche parole :i.bbia infilato troppe corbe llerie .. \ nzi· tutto: per dire che un dato pri ncipio ha man• ca to d i efficacia alla prov a dei fatli, ~i deve dare como dim~t rato eh· esso fosM.' stato, in teoria, ricono~ iut o e acce tt ato da lul/1 o dai pi ,ì. r-.Ja nel caso nostro la realt à è bon di• versa. Cen e esplosioni cli follia colletti va di. vengono non perc hl) certi prin cipi sicno fai. liti. cioè sicno ripudiati da lle masse dopo CS· sere stati credut i veri, ma perchè non sono ancora ent rati a far pa rte vha int egra le della mental ità comun e. E lo stesso Angeli d~· plom ta le lenta ass imilazio ne, in un suo re– cente arti colo nella N al ion, in questi tcn nini : , La gra vit:1 del P<'ricolo sta appunt o nel !att o che la mente della massa, in cau sa del predominio d i cer te idee fonda ment ali, ri• spo rule a uto mati came nte , senza una cosc ient e volontl\, alle forze esteriori (chques) cli finan. zieri, di milit-ari<iti ccc.) : le sue emozio ni si basa no su concetti mai an alizzati, su vaghe pa ure e vag ho cupidi gie, prcgiudi:d ereditat i, vecchi fanati smi politici: come l'id ea cl' ispi•. rare • rispett o• al barbar o strani ero, o <111ella che ogni vanta ggio degli altri sia un clanno propri o.. E ment-rc qu esto stato cli ~ e per • dura , il male maggiore non sta negli intri ghi de i grupp i dirigen ti ma nelle menta lità. delle folle •. L ' Angeli non si è mai cullato nell ' illusione di una prossima era di pace. Eg li è stato scmp:-e cosi convinto del pericolo della guerra, eia dichiarar e nel suo libro fam~o che non avrebbe volut o vede r diminu ire il bilan cio della guerrn inglese nemmen o cl' una sterlina . E non è neanche vero che !'An geli int enda attribuir e alla guerra un moven te esclus iva – mente economico, sia pur e suggerito da un concett o errato. A p. 232 della , Gr. lllu sione • egli osserva come as83i spesso una causa pu r tia.scurabil c da l lat o economico, se guarda te dal lato <lei clirit-to morale può sollevare un popolo e spingerlo alla guerra. Nel caso a tt uale, per es., è evident e che Serbia , Belgio, Fran cia huono atta ccati ; era quin di troppo natura le che il popo lo inso r. gessc come un sol uomo din anzi al comun e nemico .. Per queste nazio ni, du nq ue, lo stesso Xonnan Angeli non avrebbe bisogno dei scr• moni dcli' on. l.. uzzatti per riconosce re la inadegua tezza della spieg:i.zionc economica . Nè !'Angeli si è mai sognat o cli sottopo rre la difesa della patri a con un assa lto st rani ero a cons iderazio11i economiche. Del resto non sarà male ricordar e a certi idealisti - che però hann o fat to sempre bene i loro affari pcr, :ona.li - che gl' int eressi , mat erial i • non meritan o poi un eccess ivo disprezzo: il bem:ssore ma teria le d' un popo lo è stTettam entc legat o al suo progresso morale, alla sua educazione int ellettual e. I. s. Il quarto opuscolo dell ' UNITÀ Abbiamo riprodot to in opuscolo, eh, po– niamo in vendita al prezzo di Ce:nt. 20, il discorso dcll'On . ANTONIO DE VITI DE MARCO su Il pro6/ema doganale t l' alluale momtnlo politico. Per richieste superiori alle j O copie:, si concede il 25 % di sconto.

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