L'Unità - anno III - n.33 - 14 agosto 1914

stessa funzione contro l'irrequiet o tent ativo ger• manic o di rinno\'a rc un'egua le contesa. Contesa iniqua cd assurda - se è possibile instaurare un giudizio etico in ques ti temi - in antit esi cogli inte ressi comuni de lla consociazione mon• dinl c. Consideran do, poi, la situazi one par ticolar• ment e rispetto ali' Italia , le conse guenze di un'a – desio ne dcli' Italia al sis tema ingles e si possono stabilire in due punti essenzialissimi per l'e– conomia del nostro paese : a) il problema della difesa militare dell a nu ova colonia, che come dm, ostrainmo, reclama ingenti spese e pre occupazioni , nel caso della rinn ovata adesio ne:: ddl' Ita lia alla Tripl ice Al• leanza , sareb:>e 11wecc facilitato, e addiri ttura riso lto dall'ades1 one al sis tema inglese : per mare , dati' incontras tato dominio naval e ; per terrn, dalla vicinanza ai due lati, delle potenze alleate ; b) il problema degli armam enti navali si ridurr ebbe a un problema esse nzialmente adria– tico, e, in conseguenza, le nostre spese mari t – time si nrnntcrn:bbero nella proporzione att uale che già ci assicura la superiorità su ll'avversario orie ntal e; mentre, dovendo fronteggiare, colla T riplice alleanza, le n'Jtte mediterranee deWE 11- lt11te, sull'It alia prin cipnlm ente, 1>er ragioni geo– grafiche e politicht: 1 dovrebbero pesa re i mag• giori oneri dell'incremen to necessario a par eg– giare le notte stesse. Cer to dc li' E11te11te inglese fa par te oggi la Ru ssia che tende innegabilmente ad ass icurarsi la libera usci tu dni Dardanelli . Mn è pur vero che la sola mim 1Ctll1 immediata alfi nlrgri lti del ltr rilorio /ureo nei Balca 11i vimt dalf Austria. Tutte le altre potenze hanno interesse nl man – tenime nto dello slt1/u-q110 balcrmico, mentre trop– pi avv enime nti n centi llimostrnno chiarame nte il proposi to dcli 'Au:;tria di superare il confine bosniaco ve rso il Sangiac.:ato, per completare il doppio dis egno, economico e militare , dn un lato verso Salonicco e dall 'altr o \'ers o Vallona. Se non che ci attende qui forse un'obiezio ne, che corrisponde al modo prevalen te, in Italia, di concepire la politica intcrnaz1011n1c, anche nelle sfere dirigent i. Si dirà: 11m è propr io ne• ccssario che tutt e le potenze d'Europa, e l' Italia in pa rticolare, si orien tino secondo il dissidio angl o-germam co? ì\'on possiamo noi seguire il sistema inaugura to dop o il rinvviciname nto con la Francia, quello cioè della fedeli:\ alle alleanze -e alle amicizie insieme? Noi spe riamo n1,punto d'a\'er dunostrato che In rivnlit?t dcli' Inghilt erra e clclln Gernrnnia è tul fotto cln sis temare ncces sarinmente intorn o a sè le minori forze curope<",e peggi o per chi non snppia tro\'ar e h:, situazione ph1C()nvcnien tc. I.." Ger11111ia,del ri:sto, non sn che fars i cli una allea ta disposta n vi:nir meno, :11 momento op– por tuno, ai suoi do,·eri militari, o che rifiuti di app restare le forze necessari e ai prevedu ti cimenti. Dall'altr o lato l'amicizia franc ese e in– glr"SC non può ass isterci fuori .. lcg_li impegni precisi, sia pur e semplicemente n"'gnti\'i, che noi possiam o offrir loro nelle stesse circostanz e. L'ltnli~, tutt i 1)0s;o no conve nirne-,non ha forze mornli e milirnr i bastanti, per restare m equi – lihr=o tra la Tr iplice e l'E11lt.11/t nss umcndo il g rtmdt uffi cio modemlort che costitu irebbe i– dealm ente il modo di essere cli stffotto atteg– ginmento. Unn si tuazione europ ea, che ha con– siglint o l' Inghilterra a uscir e dalla storica so– htmline 1 110 11 può spingere l'I talin \'erso un iso– lamwl o, che sarebb e, Jlcr più rignnrd i, tutt 'altro che ~p1,.11di o. E In pro,·a palpirnntc l'abb iamo nvul,1 nei prim i ancora oscuri casi della guerra auualc, qu1m lo pro,·ammo lo scarso ,·alorc , mornle e posit\\·o, delle alleanze e delle amicizie, minore J t quelle che di queste. J::, forse, i peri - coli clclln no:,trn ~ituazio ne ci ap par irann o evi– denti, più gra\'i, qua ndo !èapr cmo in modo pre – ciso. come e pc,chè nbbiamo do,·uto subire 11 richiamo ciel Duca degli .-\bnizz1 dalla crocie ra ad riatica, l'i mm11nit;\ della flotta turca. e In li– m1t111.ionc successi\'~ J clla noslrn azione na– vale. L'ultimo inciden te fraoco-itahano. se ha porta to, biso~nn confcs~arlo, un soccorso impre– vedu to alla caus I triphcis ta, perch~ c' è stato nel risentim ento frnncese qualche cosa che hn supera to la misu ra. - in fondo non è la prova pos 1t1va d1 qu.mt o 1101 andiam o affermand o, che mm ,,, può ess~re am ic,.zto - ahimè I - senza L'UNI T À contratti e senza stipula zione di palli precisi ? e non deve esso sping erci a cercare appun to ques ti cont,.atti e queste stipulazioni ? I' llnlia, è : o con l'Enlenl , o contro di essa. Che si risok e per noi nell'altr o : o per la pace o per la guerra. In conclusione, il dilemma in cui è presa oggi UnA1.1>0 FoR~tESTINI. Alleanza tedesca e alleanza inglese (Dal!' • Unità • del 3 F ebbraio 1912). I fini della politica estera italiana. Obiett ivo fond:1ment :tle dell' I ta!ia. in fott e di politica cster:1. <l<"ve esser quello di evi– tar e ogn i ulteriore espa nsione politic:1 del– \'Austri:-1-Ungheri:'l nella p(•nisol:-tbalcanic:1. Questo non , uol dire che noi non si :1.bbianella nos tra politica ester:i nient e :1l– tro d:- far e. Mentr e drt1t di fender e b au tono 1ni e bc1l– c:rn ichc contr o gli :'\ltcntati dell'A ustr i:1, l' lt ~lia può :1nch e uti lment e propors i lo ~("opo di conc cntr :ue quant o più può la sua emigr:1zione nell'A fric:1 se1ten tri on:1le, invece di l:isci:n e che si di sperda tutt a per il mondo. La con quista di T ripoli non ri– solve che in minima p:irt e questo pro blena : 10 perchè I:,. Tri polit :1ni:1, salvo zone ecce– ziona li non pili estese in tutto di me7.Za Sicilia, non è p:1csc in :1lcun modo, allo stat o :n tu:1le della tecnic:1 :1gric la, u1:liz– zabile ; 20 perchè non bast:1 occupare mi– lit ar men te un p:1esc per coloni1.Zarlo : oc– corrono anche ca pilali eno rmi che l' It alia non ha. La nos trn emigr:izione può conccnt r:i.rsi in mass~ abbas tanza ragg uardevoli - r di /nl!i si ; giti t oncrntrat n - in Tuni sia, dove le condizi oni n:Hur ali assni miglior i che in Tri polit:inia e il Au~sod i capit alea u irnto dalle condizioni na tu rali. determinano rappor ti di prod uzione favorev oli nl 1:ivoro itali:mo . Prob:ibilment e condi zioni :rn"l oghc si :ivra n– no al i\larocco. l n tutti i modi, occorre tener pr esent e che qu esto è un programm:i a lung hissima scadenz:1.. Nel 18 2 in Tunisia e' erano gi:l 30 mila i1:di:111i. che <'r:-tno andati qui e non in T ripolitanin, :t.ppunt o perc hè in T uni– si:i e' erano con dizion i migliori per il loro la voro. D.11 18 2 ad oggi, dcpo 1utt e le cen– tin :lin e C'Cntinn ia di milioni C'he in Tu ni– !l.i:t h:1 profusi In. Franc ia, gl' itali:m i sono cresciuti cli appe n:i 100 mib: di poco pi ù che JOO{"I all' :um o ! N'è c'è da aspe tt:t.rsi una progre ssione molto più int ensa nell' :w – venirc per l:t stessa Tunisia ; e infinit a– men te meno c' è d:i att endersi per la Tri– polit.1ni.1 ; forse qu;ilcosa di più, date le ricchezze minerarie non fant astiche, a quel che par e, per il l\la rocco . Frtt un secolo, ~e I' l tali:1 non com prometter:i. co n isve nt a.– tezze pa z1esche i suoi int eress i rc:ili, ci :io:ld in tutt o il Xor d-.\ tTric.1 c,:c idcnt ale un milione, tutt · al pilì un p,1io di milioni d' it nliani, s:ilvo rivoluzioni tecniche im– pr e\·edibili, da lla cui po!-sibilid a._trat ta sa– rebbe ridi colo de durre 1:i. nostr ,l politica au u:ilc. E ,, que sta coloni 1.za1ione, se :ivverd, I' I ta li.1 non potrà da re altro che le bra ccia l:t.,·or.1tri ci, per un num ero :t.n.co ra :i.ss: ii lun go di :1.nni. I cap it.1li de,·o no c~serc dati da altr e nazioni. E l.1 na l.ione pilÌ indicat .1 a qu esto scopo è la Franci :t. Un.1 inte sa it:tlo-lr :•ncese per l.1colonizzazione del ì\"ord– \ ffrica mediant e il concorso del capi tale fr:tncese e del la\'oro italiano . senza pre– tese di sopr,,ffazioni politiche d.l una p:irte o da ll' alt ra - è b collaboraz ione di cbsse , che in ques to c:iso si com biner ebbe con un:1 coll;1borazione binnionn lc per lo ' '"i– luppo dd Ll ricchuz .1 di cntr .1mbc le cla!--.i e le na zioni - una inte!'.a di questo gene re è uti le. . , n1i neces,ar i.1. tanto alli\ Fr.rncia quanto ali' lt .,li:t. E le due nazioni possono lf,\tl;He j r,11ti di qucst,'l intesa d.1 p.1ri .1 p:ui . rinunz i:mdo I.i Fr.u,ci.1 .1 \'eJ en.· negli lt .tlian i del ~ ord-. \ tTrica • le rcril itali en • da prevenire con tcntati\"i di sn.u ionaliz– z:u.ione si.:ob:-tica irritanti e ìnclfit.:aci; e rinunciando I' lt ;1lia .td ogni !-otdntero di ulter iore espan,.,ione milita.re e polit ir a del Xord-. \ tTrica . la qu.1lc non le d.uebbe che !-pe:--ee danni enormi e In. rri ve rcbbe del concor..;.(l del capit.tle fr:rnce~e. neo E un :ilt ro fine si può e si deve proporre I' lt:1lia. subordin :itament c sempre :ti fine b:ilcanico, tht ; r•itnl, t pu domi11n11u su ltlfti : procurare che, non :t.ppen a ciò si:t possibile sen zn s:i.crificio di interess i supe– rior i, il Tr en tino ent ri :i. for pan e anc he polit ica mctùe della famiglia it:1Ji:1na. Per raggiun gere que sto fine, non c' è frett :t. Il T renti no è tc rr,1 compatt:tm cnt c e sald:un ente i1:ili:11rn : pericolo di sn:izio~ nnlizzazi one non ce n· l! : è un frutt o che prim:1.o poi deve c:idere d:t.11':tlbero . L' lt :1- li.1 aimi i tre ntini !.'.On le sue iniziati ve pri– v:tte nelb difosn, f:icile del resto, del terr i– to rio nazionale att1mle. Prep:1ri ai nuov i venuti una casa pulit a, giusta e r:t.n:i (se i la vora.tori tr ent ini si unissero oggi ali' lt a– lia pe rdere bbero il diriri o elett orale! ). ?\l:l si gu:>rdi bene dal per dere di vista per I' in– teresse tr enti no l'int eresse balca nico e qu ello Nord- Affricano, il qu :1le ultim o, se pu r minore drl balc:t nico, r,tppre sent a sempre un :1.m:tss, di utilid superiori :i quell e che avr emm o coll' it:ili:iniz z:ire nnche politi ca– ment e T ren tC'. II programma dell'alleanza tedesca. Sr i fini dc lln politi ca c:1-ter:i ita liana de– vono esse re quelli ch e :ibbiarno qui dcter– min:tti , risult a. evidente che I' I talia non deve e:.itare a piega re ve rso il sistem:1 an glo– fr:incese abb ando n.:indo il sistema austr o– gc rmanic o. Il fine ·rondamenta le della nos tr :i poli- 1ic:1 estera, cioè In. rntda ostin ata dalle au – tonomi e b:ilcan iche co ntr o gli a1tent:iti dcl – i' Au stri:t., è in contradd izione evidente col progr:imm , :ittual e del blocco au stro-ge r– manic:o. In qu esto blocco b Germa nia. h:t come obbic1ti vo In distru zione dcll.1 Oott:i in– glC'se, o per lo meno di far p:igare pe r 1err:1. :tlla Fr:1ncia le spese de i dann i che la Ger– man ia riport ereb be dall' I nghilt err :1.per ma– re. - E ,I' Austria, in compe nso dcli' ap – poggio che d:\ a.Ila Germania b:ntcnd osi per terra con gli allea ti della Fr:incia, 11011 può di.irdtrr n/Jro thr la libtrtlÌ di m•n11:ntn 11ri /Jnltm,i. J...' I mlia dunque, em r:rndo nella. Triplice, <leve per prima cosa ricono scere :inch' ess:1 :di' Austri :1. la libert :\ di qu esta a\': ln1.at: i. E deve cont entarsi di cercnre altr ove i com – pensi p .:r i servizi, che essa prester:\ per terra e per mare a.Ile sue alle:u e con tro l' Inghilterra e co ntr o la Fran cia. Il progr:imm :t. dell:t. nuova Trip lice sa– rebbe : guerr a :tll' Ingh iltcr ra (' alla Fr:in– cia i l'Austri a :i Salonicco e a V:illon:i i l' ftali:t :t Tun isi, m,g :iri in Corsic:t, mngnri nnthe n rr rmt o. 1.,' ,.\ ustri :i e la Germani;\ ci propo ru;o no di rinun1i:tre :il fine fond:imcnt:ilr- dcll:i no– st ra politi ca estera, e :i con tentar ci di r:1g– giun~ ere i più sus,.,iclinri; ci con sigliano di rinu nziare alL, primogenit ura. :idri atica per il piriu o di veleno~e lenticchie dd Medi– terra neo occ idcn1rilc. I:.' sptrin mo rhr d,1/ln imprua di rr ,ipoli r ltnlin .rù, spi111 n ,i 11- 11mMr~ la T'riplia toi 1110t1i ,h1llli. li programma dell'alleanza inglese. L' alk1111:a ,111Rlo-fr ancese , invece, ci pre– sent;1 un progr.1 mm a che sembra il se.lo progrnmma utile ogg i :tir lt ali.t. l nghilterr;1 e Frnnci.1 hanno l' ident ico intcres,e dcli ' It alia a m;m 1cnere le auto– nomie territorial i de lla pen isola bakanirn . E!-!-e d.1 un.t cri._j balc,rnica non hanno nulla in nC$sun sen so d.1 guadagnare. Oltre, poi, a garen tirC'Ì il fine fond .1men– t.1le della nostr.1 poli1ic.1 e!.tera . cioè le auto– nomie balc.1ni1.:he. le quali da lla nuo\"a Tri– rli ce .\ llen1a u, cire bbcro ~fracell:11c, I' Inghilte rra e la Fran ci., pc ssono far ci ot- 567 tenere ciò C'he l'A ustr ia ci offre in comp enso del m :i.lc ch e ci far ebbe C'On F :iva nz:it:t nt'i Bak :ini. li sistem:i. i1, lo-:inglo-fran C'e:-e, non solo :issicurc·rehbe b p:ice ass:ti nlt'g !io di un:i T riplice rinnov:11:i. r i' t1ssir11rtrl'bbr ;,, ,0 11- di:ioni buom· pt r i' lt nlin. m:i nel C.1S0 di gue rra p:tz1.:ime1Hc pro\·oc:ir:i. cb a.Itri po– t rebbe :issicurare ali' lt alin il Tre111ino, e nwg11ri muht In T'1 11isù1 per comp t·nso delle conqu is1e ff:mre si sul Reno e dcli' Inghil– terra sulle co!onic 1edcscht" cicli' \ ffrica . Un t r:iu :ito siffa110, acco mp:1gn:1to da un a conven zione per lo sfr1111:i.mcnt o in comun e di rutt c le co lonie i1ali.111~ e fr:in– cc3Ì dcli' \ ffrica, rispon derd~bc :i tutti 1 bi<:ogni attua li dcli' l t:t.lia e delln Fr anc ia e dcli' Inghilt err.1. E dovre bbe essere faci le co nchiud crlo. Pcr– chè - sa r:ì bene affer mar lo a voce :1lta - se I' li ali:i h:t ro,lt'm in 1:.1 ad :is-.oci:1rsi con I' lnghilr crr:i. o co n l:i Frnnci:i, que ste hanno un gr:111 bisogno drll' alle:inza cieli' Ita lia. Pu o'ò tll'f•ono p11gnr/,1 cc n qu:il cos.1 di pit'1 ~olido d \c con proteste di fr:n ellanz:1 e di amici1i.t 1r:idizion.1le. L' l tali;1 ,!cvc fug– gire :il vass:i!lag-gio 1edesc c-a us1ri:ico, non per forc l:i scrvell:'l :i!F lngltih i:rr:1. e alla F'r:--nci:i, 111.1 per sos 1ituire :t.tl un leg:m1c dannoso e- poco di~•nito so per (,,i e pt'rciò remp 1r c·scillante, un lt·g,,mc urile t' digni– toso per tuu e le pnni e pe rciò st:'lbile. G. Salvemini Il programma dei socialisti Fran cesi. Pr ,smo III pir11a 1:11r ra ,•oi dor•rte rtmtw ae f rdrl, fl/ 11ostr o idralr 1'1 pace. Jr come? / 11 1111 modo solo. Vo, s,rle costrrl/1 t1/11i-:uerra pr, la 11io/a:i o11e dr/ trrrtlon o ,irutro dr/ L 1Hsrmbu rgo r f>"r I' ll,(?{:l'l'Ssio11r della Grm uw i I tm/,rrlfllr. Ma 1,oi n111111etr ,<::ocialis ti ! I ·o, 11011 t,i bat– tete ·11l per ub,ù,cha w di ,-fo/11c1tt1, 11è prr de– lirio gw ,rrsto. Ciò 1·1 distm 1 :ur dt1glt scior•t– m s// . Vo, ,,, batletr per d1fi•11derr la rnltu m Jn111cese e la /1/>t'rti dei popoli l' 11i:1to11 - poirM iJtsngm, ehr Jrn/r r•m ci- lon 1,01 rtfi utu rle d1 1•10/an il d1rt/lo de,çh alt, ,. No, lt 11rn110 a dife ll(/ert la c11/t11ra fran r,esr, ma 11011 r•ogham o d1slr11J[gere la cullu rt1 tedrs{,(I. St I,, Uussia 11 /lorio.rn eo11 noi r•olrssc smem– brio e 11 Grr11umit1 o scl11accu11·e 501/o , piedi dei rtmal/i tosarr/11 lr sr,c 1;101iose 1111ivers1t11. 11011 glielo permtltenmm o. l"rnc,tor,, 1101 dnr,u (I al/' Al sa:UI rd olla Lo– rrna quel cl,... 110n lu11rno detto , trdrscJ,;. Noi d,,-r1110: Fratelli cl'.ll. rn.•1a-l .01n w, a 1•01 fo pa– l'Ofo I n ecidet~ mila 1·osl n1 sorte. Chr rosa r•o– letr l l'oi sit le liben. l'o/elt· r,t on u11·r 111 .<::r 110 """ Fra11c,a o 1111111/euac ili t•,1.~fm rml o11om ù1? Se lo 1,ogl,0110, fo r111en1111101111al?cpubbllru a11l0110111a. come '" St•1tzew : al/rat, a/la 51111• :era, al /.11sse111lmrgo, al Urlgio, ra/11111 di Stat i tamponi Q11rMt1 ,:ucna , .<::r 111 sium o comltw nat,, r•o– glwmo trl mr 110 cl,r sw I' 11/tmw g11r,n1, 1101 comballerrtr to me t 1•olo111to·1 dr/ 1 79 '\, 11011per , d1r1tt1 tln Jrm,us,. ma prr , d1r, lt 1 dtll' 11<1110, per 1/ d1rillo delle '"' r,0 111 / MAw.c m. S1rn11AT {d1~co110 1 •ROflt0 1914 •Il• liuniont del P11n i10 1od 1lh1• fruco cJ, li libl'odi S1• 11. l' LU~K 1.1·r rn l' Irland a nel se colo XX di mi pnl'l11111111 0 c//'Unit!t del J, Laglio /11 pubblicato dalla Riforma Sociale, ni wi abbo11ati viw dato iu do110, ed i edito dalla Socitti Tipografico-editrice N11 , io11ale (S. T E. N ) di Tori110 (Via Niz , a 149) dalla quale si p11/J av.,·e i11via11do Lirr 5. Per accordi coll'edito re Lat erza i due volumi di Giustino Fortun ato, Il Mer,~o– giorno e lo Staio Italiano, possono essere. acquistati dagli abbon ati dell'Un /là, che ne farann o richiesta per mezzo nostro invian – docene l'importo, per lire 4, an zichè per lire 5; i due volumi dei 'lJiecl anni di vita i/a/lana {1899-1909) di Fran cesco Papaia va, possono essere acquistati per lire 8, anzicbè per lire JO.

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