L'Unità - anno III - n.33 - 14 agosto 1914

566 L' UN I TÀ maggiornn·rn (Tripli ce- Inghi lterra), che as– sicurava la pace con1ro ogn i rcntarivo iso– lato, e dalb con trappos izione di una po– tente minoranz a (:1lleanza fr:rnco-russa), che impediv a la pr evar icaz ione dei più forti. Orn vedremo partitamente co me nessuno di questi elementi, che si:11110 <1ndari sceve– rando, più resista od ;igisca nella stessa fnn;,.iont:. Lo spostamento dei fattor i:. 11 sorgc:re delb Gc~rm:rni.i a gr:inde po– tenza ma rittim:1 è vernme1n c trn fotto sto– rico, per più rispetti, mir<1col so : ~ia per– chè il p1ogrcsse; fu r:-tggiunte, con un:1 ra– pidi t:\ senza pari, '-ia perchè con esso il popolo germanico h:1 s:iputo comb attere e vincere una tradiz ione e una psico logia se– colare che parcv:rno neg:irg li il dominio m:i.– rittimo. Se la rau c:a economi c:1 di tal feno– meno va ce-rcnt:1 nel gr:in<le sv ilupp o in– du stri ale e nelh con qui Fr:1 del primato tecnico, ond<.' le ncce ssit:1 espans ionistich e, non si può ncg:ire d' :1ltr:1 parte che esso si:1 stri.to potentemente presidìnro e diretto d:1 una tenace , silen ziosa e prepotente vo– lontù di dom inazione . La Ger mani a, che nel I 893, come ab– biamo visto, occup:1v:1 il 6° posto fr::i le potenze nava li, resr:mdo immedi:n::imente dopo l'Italia, nel 1906 conquist.n defin iti– v:1mente il seco ndo j mentre la sua marin a mercant ile, traspo rtandos i da l Baltico :d Mar e dt"l Nord, imprendev;i. a b:ittere le vie mond iali. 11 Se I., Nazione clH' ha il più grande est'r– cito del\' univer so - ha detto recente menre sir Ed w:ird Grey - st:1 per .1cquistnre di sorpresa una più gr:indc flott;i., non deve stupirsi se gli :-.Itri popo li la sorveg li:1no )), Ed ceco so rger e b riva lit:\ anglo-germa– nica, la <p1ale divent:, poi sempr e più ;1cura e min:1ccios:1 quan?o la Gcrm c1nia, in con– seguenza dello sviluppo 11aval1", incomincia a svo lgere i suo i vasti disegni co.loniali con una irreq uieta politi c:1 di int erven ti in tutti i campi, dove sono in gioco i grnn di int e– ressi dell e n:izioni: nell'E stremo Ori ente, nell'A~ia Minore, nel Marocco. M,1 non è solo il timore e la gelosia delb potenza n:w:ile german ica, che sospinge l'imp ero brirn.nnico a uscire prec ipitosfl..: mente dal superbo isolamento, per entrare, con ob blighi più prec isi, nel sistema delle allcam.c europee. Gli è che nel tra tt cmpo anche la lotta egemon ica fra l' Ingh ilterra e la f'r :rncia si è sed:na e c.onchiusa . :1) l~a Francia ; stata realmente vi11tt1 dnll' l11ghiltr rrt1, St.'IIZtl t0 mbattimento, uclla lotta. Essa non è più in grado di stra ppare, in niuna pane, ali' Ingh ilterra, l'impero m:u itt imo e co loni ,dc. D;JJ secondo posto de lle pot enze nava li, eh(· occupava nel 1893, è discesa success ivamente al terzo e :il quar to nel 1906, lasciando si .. ·superare da lla Germania e dagl i Stat i}Un iti. D' al– tra part e ess:1 è rima sta eno rmemente :1.d– dietro, nella sc1picnz:1 deg li ord inament i_co– lonia li, alla rivale i lo documentava di recente nelb Rtvm• des Dcu;,.:1/ondes uno scrittore france se, René Pin on, pnr;igo– n:1ndo il modo come sono governati i pos – sed iment i vicini ddle due n;•zion i nell e ~n– die. l nfine, gli :1vveniment i interni, e ~pccic la grand e crisi dreyfus ista, hanno rea l– ment e scosso nella sua intima s:1ldezza ln coscienza della forza milit art: del paese . b) l'In ghi lterra, in pari ltmpo, con l' imp rrsa del Sud-Af rica, ha raggiu11to il massimo confin t· del suo impero coloniale. Dice sempre sir Ed\\a rd Grcy, nel suo di– scorso del 27 nov embre 19 11, c1cui ricorre– remo sove nt e, come a uno dei test i più im– portanti dcli.i politica intern ;u·iona le odier- 11;1 : 1< La sav ie;,.za rnccomand;:i di estender ci il meno possibile, sopm tutto iu Afri ca)). T./ l ngh ilterr:1 (:. ogg i asso rbirn dnl gran compito int erno dell'ordinamento dd va– sto dominio, a cui c;i accinge con sav iezza romana, com<' tcstimonia ... no lo svo lgersi re– cente dclb cos tituzione indiana e P ord ina– mento del Sud-Afri ca, che c.oslituiscc per l' In ghilt erra una vitt or ia civile sup eriore di gra n lun ga al successo militare. E nella madre patri:1 si svilupp a il grnnde dib:ittil o sulla cosiituz ione fond:imenrale del\' Im– pero, fra il sistema protezionista e il sistema libera le. P erranro se l' Inghilterr a non h:1 più am– bizioni espansionistiche, sopratutt o in A /riea, ecco che l'Afri ca può esser lasci:ita alla Fr:in cia. L' :1rduo compito di con qui stare alla civiltà gli ultimi e più imper vii domini de lla barbari e sa rà assunto d:1lla naz ione medit('rranea, In quale si sforz:1 da :inni <li rinnove llare, sotto la propri a signori:1, un grande imp ero cartaginese. Così è trov:ito il terreno della pacificazion" non solo, ma :1nche della collaborazione e della alleanza . La T riplic:e intesa. Tutti que sti fattor i convergono t: si scon– tra no ad Algesir.:is, la data di partenza della nuov:i stor ia europea. La German ia, che ha in:1ugurato la po– liti ca degl i int erventi, tent:indo di mette re :1 partito le sue nt:ove forze, e che cvncvet:l {' indirizz a i suoi disegn i colonia li verso l'Af rica senent rion:-tle, afforman<loli teat ral– mente con la visita a T:inger i <lei K :iiscr, tro v:i :id Alge:siras già costituito l' acco rdo franco -;nglesc, c·d esce sconfitta da lb con– ferenza, provando in pa ri tempo lo sc;i.rso valore dcli' alleanza con l'Italia. E il rav– vicinam ento de lla Fr:inc ia con I' lnghilterrn prende le forme positi ve di un trattato, che dovd poi sosrn nzi;ilm entc rivebrsi ai dì nostri, com~ un vero e proprio pano dì solidar iet:1 politic a mil itare. La polit ica de ll' entrntl' con la Francia fu iniziata in Inghilterra dal g.ib inet to con– serva tore. Lord I.ansd owne lasciò al governo libera le, che rnccolse gelos:imente que sta ered itò, di complerare il disegno , col ri:iv– vicinamcnto alla Ru ssia . Così I' cntmft: cor– diale si sv iluppa in uno alb Tri plice inte sa . Sul v:1lorc reale di ques ti r;1pporti ang lo– franco-russi sono so rte note voli discusSioni. La pubbli caz ione del trattato ang lo-francese de l 1904 ha dimostrato come non esistano vere e propr ie cb usole, che tr:1gga no le naz ioni firmatarie .i que lla solidaried ar– mata a cui sopr:1 :iccen nammo come a fatto positivo. Lord Lan sdow ne e sir Asquit h furo no d'accordo nel di chiarare che l' in~ tesa è assolutamen te pac ifica . Secondo la for mul a cara ;i.l\' I nghi lterra , che rifugge d,;,. gli impegn i rigidi e diremo quc1si mcccaniCl dei trattat i bi~markiani , l' allennza è fon– data sul libero e diuturno consenso dcl– i' opin ione popobre senza st ipulazion i e obb ligaz ioni relat ive. 1< l i conco rso che no i possiamo (brc alla Frnncia e :1lla Russia in un' or:1 difficile - dice sem pre il Ministro deg li Ester i - di – pende int era mente dal sentim ento del Par – lame nto e de lla opinione pubb lica in ta l moment o; la Franci a e la R ussia sanno che l'opinion e pubb lic,1 inglese non le so– sterrebbe in una guerra d'aggre ssione con– tro la Germania >1. ìVfa il ronsc nso pubbli co esiste pieno e continu:ito . Le relaz ioni con la F ranci:i e la Russi:1 sono divenute ormai salde amici– zie. 11 La condizio ne di ogni migliornmento delle relazioni anglo-germaniclu - sogg iun ge il Ministro - è che 110ndobbitlmO sacrifica re ad t!S;;e nessuna delle già antiche nmicizit )). E il raid delle siluranti britanni che a tur– bin a sulla rott;1 della f-lochsujlo tte incro– ciante su lle coste norvegesi dove pure tro– vavas i Guglielmo JT con I' l-lohc11zol!cr11, nei giorni del famoso discorso di Uoyd George alla City, ha determinati i termini esatri, entro i quali la coop erazione milit are del– \' Ingh ilterra alla Francia si può ali' occa– sione manife sta re. E mentre si costitui sce e si forti fica la T ripl ice intc s:1, la Tri pl:cc alleanza va per– dendo ogni valore esterno cd ogni interna coesione. Non uno degli elementi, che ne hanno fatt o una forza p rcdominafltt e pa– cifica, resiste più . Le nnioni allc:itc agiscono secon do la linea singol :ire dei loro int ~ressi veri o supposr i, e ogni loro :itro attenta fatal – mente, volra a volta, - poichè mancano le condizi oni d' equi libri o dinamico - :illa pace del mondo. L'Au stria rompe nel 1908 il patto dcli., integrità dei Balcani, annd- BibliotecaGino Bianco tendosi la Bosnia- Erzegovina : e, necessa– riamente, !a politica navale d'Italia d:il ìVlediterr:rneo . propfrimente detto, si sposta verso L\dri atico : le due alleate si c1rmano ai confin i. - La German i:1, contrnd dicen do in termini :1lla form ula di Bism.1rk, prem e nelF oriente e nell'occ idente med iterraneo, suscit:1nclo prima la questione della fcrrovi:J di Hagdad, poscia il grande incend io di Ag,ldi r. -- I..' lt :ilia con la guerra della Tri– poliran ia vulnera b poliric:i e gli intere ssi ormai cap ita li della Germ ania in Ori ente ; e r :11.ione iniziale del Duc a degli Abruzz i sulle coste albane si, e il fatto stesso della guerra ital c-tur ca e del suo pro lung:irs!, ri:1ccendono la eterna questione b:1\canic a . Chi può pcns:1re ormai più ad una 'fri– plice alle:inza sald:imcn te costituita per terr;i., con la garanzia m:irinima dcli' armata hr i- 1ann ica, contro la Franc ia e la R ussia: quando appunto l' Jnghilterr:i è diventata la riva le della Tripli ce. dopo che la potenza n:wa le di qut:sta è pass:ita dall' I calia :illa Germ ania, dal Med iterr aneo al Mare del Nord; e qu:indo l' Tnghilt err,1 stessa è stata rratt.i :i v:iler:•i precisamen te del la F ranci a e de lb R uss ia contro la Germani a, come iil si se rvì della Tr iplice contro !a Fran cia ? Quindi , se la T riplice , che oggi 110n. f un– ziona pili, n? potrà rinascert sulle sur basi fforiclu, deve essere ricost iruita, non può diventare che un' :illeanza per li;: armi, contro b Triplice Inte sa, :i serv izio dcl– i' imperinlismo ge rmanico, con· nuove gra– viss ime obb ligazioni, s;inz ioni, consegue nze, per le naz ioni ade ren ti e specie per l' Ttali:1. Ubaldo Form entl ni. IL PROBLEMA NAVALE (Dall' « Unità » del 3 Febbraio 1912) In quest'u ltimo dece nnio l' Italia, pur rima• nendo nella Triplice alleanza, ha instaurat o quella politica che chiamer emo Vmostia na, e che è caratt er izzata pr incipalmente dal riavv i• cinamento alla Francia . È innegabile che questa tende nza è stal::t moltiplicata di valore e di ef• ficacia dal combin arsi dell'antica e ininterrotta amicizia dell'Ingh ilter ra verso l'It alia., con la nuova intesa anglo-francese. La conquist a della Trip olitania - comunque si giudichi nel suo valore economico e nella sua oppor tunit à at• tuale - reaHzza cer to, politicament e, il frutto della orientazione internaz ionale Ve11ostia11a dell'Italia. Esse ndo dunqu e l'It alia /(r sola potenza della Triplice, clze lza couservalo in/all e le sue ragio ni d'ami ch:ia con l' lnglzilferra, ne deriva che è essa arbi tra, col suò spos tamento, d i mutare le sor ti e le condizioni dell'attuale conflitto eu– ropeo. L'enorme au nento della ~farina germa nica e di quella deg li Sta ti Uniti ha reso imposs i– bile alla Marinn tranc ese di riprendere il posto che un giorno occupava. Con l'attuale ordina – mento e coi provved imenti in corso di esecu– zione, essa pertant o si propone un compito per nulla sproporziona to alle sue forze e ai suoi mezzi, quello cioè di fronteggiare nel Mediter– raneo gli alleat i della German ia, tlisimpeg nando così l' [nghilt erra dalle 1m,ggiori preoccupazioni per questo teatro d'ope razione e permetten dole di portar alla maggiore efficienza l' Alla nli c Fleef e la 1-Jome Fleel. La combinazione delle forze franco- inglesi sia per il materiale galleggia nte che per gli im– pianti fissi, è senza dubbio in pre valenza sulle corr ispon denti forze della Triplice. La sola In– ghil terra , infatti , mnnterrà sino al 1915 la sua superiorita di Drefldno uglt ts su quelle di tutta la Triplice riunit a. Nel 1913 partic olarmente essa ne avrà 27, mentr e Germania , Italia e Au– stria non ne avrann o che 2 0 . Nel 1914 il rap– porto sarà ancora più favorevole ali' Inghilterra risult~do di 32 contro 26. Tal e situazione ge– nerale, nei suoi riflessi mediterrane i, stab ilisce che la Francia potreb~e quivi concentrare le sue unita di pr ima linea lasciando ali' Inghil– ter ra di dominar e la forza navale germanica nel mare del Nor J. ~fa conviene ancora stabilire lo spec ifico ri– flesso di que3to rapp orto nel Mediterra neo. Poichè può riten~rsi che la " poderosa infe– rior ità " germanica valga a impeg nare total– ment e nel mare del Nord le unità di pr ima li• nea brita nniche, ne consegue che l'eflìcienza della lega franco-inglese nel Medite rr aneo si può rappre sentare nelle forze sole navali della Francia, la qua le cost ituirà il nucleo più potente della sua flotta con i 6 Dn11!011 e i 6 jean Bar i, ai quali l'Austria e l' Italia opporranno i loro IO Dreadnoughls, la cui inferiorità numerica è press'a poco compensata dalla maggior potenza militare dei tipi della Tripli ce contro il grupp o <legli esemplari Da11/011. Rimane sempre una notevole superiori tà an• glo-fra ncese nei tipi Pr e-Dreadn ought s, costi– tuita dalle foru · attu:11i di ·queste due Marine nel l'vled iterraneo : super ioriti però che l'av– vento de i nuovi tipi va di anno in ann o dimi– nuendo di Valore. Quindi non è affatto impos – sibile e teme-rario pensare che la differenza del rapp orto possa ven ire agguaglia ta e supe • rata. Questi dati valgano a dimostrare come l'a – desione dell'Ita lia alla Tripli ce intesa realizze– r.ebbe per questa, e pe,. l'Italia insieme, l'asso– luto e incontrastabi le dominio del Mediterran eo, tale che nessu no e più audace sforzo dell 'unica marina che resterebb e a contr astarne la pad ro– nanza, l'austriaca , potrebbe superare: neanche se si supponga la continuata adesione della Tur chia alla politica germanica, e l'add izione delle sue forze, comunque accresciute, a quelle austro-ungarich e. La situazio ne non muta quando la si consi– deri nel suo più vas to teat ro europ eo. Dato un nuovo agg ruppamento europeo, nel quale l' Italia aderisse alla Fra ncia e ali' Inghilterra, le forze dei due gruppi si possono fissare, esa ttamen te, nella formula: 11 Il pr epondera nte potere co11li• mu tale (Germm1ia -A11slria ) co11tro il prepo11de– ra11tepotere ma rittim o,( / 11g lziltrrr a-Fra1tcia-Ru s– sia -lla lia), In un tale conflitto la Germania sa– rebbe soffocata dalla guerra da preda e da l blocco r.avale, mentre l'In ghilterra avrebbe sempre liberi i suoi commerci quotidiani con le colonie, per le dominate aperte vie dell'Atlan – tico. Ali' Italia toccherebbe il compito specific o di bloccare con le sue forze l'ar mata austriac a nell'Adriati co, mentre le antiche posizioni na – vali francesi e ingles i e itali ane e la nuova po• sizione italiana (Tobruk) assicurerebbero alla nuova Eulmte la tranquillit à e il domini o deJle grandi vie mediterranee tenend o aper te ali' In• ghilu::rra anche le comuni :azioni con le Indie e l' Estremo Oriente. In conclusione in nessun caso meglio che in ques ta ipotesi sarebbe applicab ile la teoria 'dt:I SM•Powtr cosi lucidamente formulata da l Ma– nha n, secondo il qua le la definitiva vittoria toc• cherà semp re alle potenz e padron e del mar e (1). Ma, anche foor dalla ipotesi guerresca 1 cioè anche nel sist ema dell a pace, ci sembra che il nuovo ord inamento realizzerebbe il principio d'equilibr io, che fu nel passa to raggiunt o dalla T riplic e con la cooperazione dell'Inghilt erra . Come la Tripli ce alleanza ha una volta impe – dito che il connitto per il domin io mondi ale fra la Fra ncia e l'Inghilterra, destasse un in• cendio di guerra, cosi ora la nuova Quadruplic e raccolta intorno ::ali' Inghilterra esercit ereb'Je la (1) A confer ma dì ciò che il Fom ,entini $Crive, tenendo ptc• sente in modo speciale la dis1ribulione delle foue m.iriui me, - non urà inopponun o one rvare che anche per ]' equilibrio delle forlc terrcst, i l' adesione ddl' Italia ha notevolistima impor tanza. Anche calcola ndo a soli 200 mib uomini le forze 1crru1ri im– medintamenlc utiliu abili in cuo .ii gucrr;,. dnll' l1nlia - dopo che cna ne ha immobiliu 111 lantn parie in Tripolit3n ia] - , 1•adc• sione dcli' Italia al sistem:>.tedesco pcrmet1ercbbc all'Au stria di sguernire le sue frontiere ,·crso I' halia e obbligherebbe la Fran• eia ad impegnnre 201 mila uomini sulle Alpi: e ll'kc\'eru l'ade• sionc del\ ' lta\i:i 41 sistcrna inglese consentir ebbe alla Francia di conccntra 1c zoo mila uomini di pili sul Reno, e obblig herebbe l'Austri, a tenerne altrctbnti contro di noi. I.a foru tcrresirc, come I.i forza marittima, dcli" It11ia, non g,:indc .1uo/u1amrnlr , è note,•ole usa i ,-da tivamcll lt. L'a lleanza dcli" hali:i \'aie non 200 mih1, ma 400 mila uomini. E &pos11nd0Si 1·er10 il 1istem1 ingle se, I' Itali, . pur non annull andola, diminu irebbe asu i la pre• \'Ileni a terrestre del blocco auStro-1cdcsro. Questa posizione pri• l'ilegi111 e nello IIC$SOtempo usai pHk o\osa dcli' Italia lldo\'uta semplicemente alla noslra posizione geografica. L'I1, li1 ,Jovrebbc avere ereditata la politica dd vecchio Piemonte, che pur c5scndo a11ol,, 1,rnir11te debole, riustivo ad estere nlaliMmmlt for1c, con allca,si or:i ai \'ieini di c1t ora ai 1·icini di o,•c,i, Ma esiste pili in lt,!ia una tndizionc diplom~tica l ,. '

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