L'Unità - anno III - n.26 - 26 giugno 1914

L ' UNITÀ b rio del nostro progr :nnm:1 minimo - ch1.· in ,u ssu,i raso si possa aumt 11larc l' 11/tunlt> lirdl o dr/la prou:i o'1r ....... e si contiene in que~ ti due pos tul:ui : a) l'att uale tar iffo. convenzi ona le (cioè la ,·ecch ia 1:1riffo ge ncr:1le del ISSi :itt e– nu :na d:ii tr :n 1:11i vigen ti) deve di ven t:uc 1:i nu ov:l 1:1riffa generale, dn ;,pplicarsi ::i.Ile provenienze cl:t tu tt i i paesi, con cui non si conclud cr:mno nuovi trntr: u i : b) sull'attu ale tariff:1 convcnz ion:dc I' 11:di :1. deve dichiarar si pron ta a conce– de re ult erior i ridu 1ioni, per conclude re più libe rali tr~nt:u i di com mercio. Z\on credo ncccs s:irio di soffermar mi a di– fendere que sto progra mm a cont ro la vecc hia teoria : - che, cioè, occo rr;1 a rm:irc i nego– zi:ttori di un' alt :l t:iriffa generale. Poichè con qu :1l11nque t:1riff:1 gene r:1le - e sopra– tuu- o se è ragionevo lment e moderata - si pu ò eserc itar e pres!--ionc sull' :1ltra parte comra ent e, concedend o, :1d un paes e e ne– g:rndo :id un :1ltr o paese conco rrent e, un a riduzi one che lo includ :t o lo escluda dal mercat o itali :m o. Qu el che conta è 11. TRAT– l 'A M EN T O 0 1!-TER ENZ IAJ.C CIIE SI l' t.;O 1 FARE A DCC l' AES I TISTE Rl 1 CII E SJE1'0 CO NCO R– RENT I St; I, NOST RO MERCATO. Del resto è c:iratt r.:ristico che la stampa pro tezionista non pa rla più della conv e– nienz a di preparare una nuova alta rnr iffa ge ner:ile come ;,rm a di negoziazion e. Il vec– chio giu oco non torn:1 più . Che, :mzi, i prot ezionisti, sotto la guida di chi sa t irare i sassi e nascond ere 1a mano h:m cam biato improvvi s:1mente rott a, e da ll~ teori:1, che bisogn ava :1rmare i negoziator i di grandi pote ri, son passa ti alla teo ria di:1- metra lmente opp osta, che bisogna disar– m:1rli del tutt o, ad ott ando il sistema auto– no mo della dopp i:, tariffa, massima e mi– nima! Il ncgoziarore - chiunque egli sia, pro– tczionisw o liber o-scamb ista - non pu ò fore concessioni al di sott o della tariffa mi– nima, qu :1lunqu e sieno le disposizioni - prote zioniste o libc ro-scnm biste - dcli' al– tra p:irt c cont raent e. E ev idente il giuoco: - si temono le tendenze libera li di qualcuna delle grandi po tenze contr:ienti; pr obabilmente degli S tati Uniti . Qu;indo dom in:ino nel mondo le corrent i protez ion iste, e i nostri prote zionisti pos– sono contare sulla resistenza protezi onista dcli' altr :t parte cont r:icntc, - :1llora il si– stem:1 che meglio risponde ai loro intere ssi è quel lo appunt o dell'a lta tariffa gener ale çome arm a di negozia zione ; per chè con essa i negozi atori d' amb o le pnrt i possono si– mubr e rccipro c:tmcnt e di concedersi gr:indi riduz ion i di dn i, indi possono contare re– ciproca mente sul rifiulo dcli' altra par te contr :1cnt c 1 e possono così cm r:11nbi giustifi– ca re I' insuccr.:sso dei negozinti, da ndone la colp:1 recipr oc:imentc :11la resistenza dei nc– _gozi:itori fort"stieri. Ma qu ando, come :t\•viene in que sto mo – mento , si man ifesta cd acce ntua in tutto il mond o ci\'ilc un moviment o di reazione contr o gli ecces si del protezio nismo, e si ha di front e un g r:ind e St:ito che ha gi à ridon a l:i sua t:1riffa e si dirhù,rn proll/o di ridurla ultui ormentc in sedr di trntt11tÙ!C rom11u r– ti11li, riuscirebbe molto diflìcilc ai nostr i ne– _go1ia tor i e ai loro mandant i di giustificare presso la pubblic:1 opini('lne il rifiuto di for t·ontr ocon ccs~ioni adeg uate sulla nost ra ta– riffa. Ecco dunqu e il pericolo che bisogna scon– giurar e. E il mezzo ~1a nel crea re il b~luard o preven ti vo dell:1 tn rifTa mini ma, che il P:u – lament o fissa prim :1 di conoscere le conces– sioni a cui è dispost:1 P alt r:1p:1rt e con traent e, e quindi sott o la esclusiva pressione degl' in– tere!-!li protezio nisti n:izionali. Il negozia– tore è ar mato della su:1 propr ia impotenza a negoz iare . 1\ d ogni con ccs5ionc che gli venga propo:;t:1 egli può solo oppo rr e un fine di non ricevere. Conclud endo: - 1>0 1J1HAMO RLC ISA) IENTE OPl' O RCI, Cli i! Al , SISTl! )IA. ATTU ALE DE I TRAr rATI CO'.' I.A e LAL'SOLA D r LLA NAZIO:'\' J: , •1 1'; FA\'O RJTA, \' l~~ CA SOSTITl' ITO IL SI- S1T)I \ u 1.1·RA l'R Ort z 10 ,·1<.TA l'RA NC LSE DCL– I.A OOPl'IA TARl!- 'I ,\ AL'TO \"O\IA. Il problema fin anzia rio. protezionisti hanno trova to un alle ato nel Fisco, e ne menan o g rande sca lpor e an– che per b voce cli or gani così detti demo– cr:ui ci. I nfatti , l'in successo indu st riale della tarifT:1 del 1887 ci pone di front e ad una gr:w issim:i situaz ione di bilancio. l\elb mi– sura stessa in cui i dazi prote tt or i non osno riuscit i :1 crc:1re l' indu st ria nazionale e qu indi ad esclud ere I' import :1zionc simi– b re estcr:i, fun zionano come ve ri dazi fi– ~cali, che assicurano allo Stato note voli en– t rate dogan:ili. Una riforma qu indi che ridu c:1con qualc he ra pidit :\ i dazi pr otett ori pot rebbe com pro– mett ere le sorti del bilanci o. La difficolt à app arisce gra \'c e insormont abile al punto, che qu alche pro te1ionjsta non ha esita to di <lichiarar ~i protczioni stic:imcnte favorevo le all:1. riduzion e di alcuni dazi pr otettor i.... 11011nppn w le coudi:io11i dtl bilancio lo co1!– se11tirn11110 ! Ecco un nlibi di ipocrisÌ:l. Poichè, qu ando il bilancio è pro spero , sono di regola .1nchc huone le condiz ioni econo– miche gencr:1li ; ed :1llora il nostr o popolo pag:1 .... p:1g:1d:1zi fisca li :1110 Stat o e dazi protett ori ai pri va ti, senza discrimin are e senza pr otestare. J.a riforma non è poss i– bile, perchè nessun:, forza politica preme per averla . Invece, il popolo rc:igiscc contr o i gra– vami tr ibut:iri in t empo di depressione eco– nomi ca ; cd è in siff:1tt i moment i che bi– sogn a agir e, cd agire anche pat riott icamcnte diri gen do le sofferen ze delle m:1ssc contro i tributi che esse pagano ai pa rassiti privati , per salvare appunto quelli che pagano il Fisco. li mov iment o inglese, che pr ende nome da Cobclen, fu favorit o (bila crisi che il comme rcio e le industrie att r:w ersav ario. Cobdcn lo ha ricono sciut o e eletto e scritto più volte senza ipocrisia . In un:1 lett era dice : t< Se la dep ressione " indu str iale continu erà a fav orirci, otter- 1 remo qu alcosa di sos tanziale tra 12 mesi, « e pr eved o che poss iamo cont are sulla du– o: r:1.t:1dell a crisi almen o per quel tempo • (1). Or:1, per tornare alla questione del bi– lan cio, la riforma dogan:1lc non crea un vero problema finanzi:irio ; ma piutt osto un problem a di tec nica tributar ia. In alt re pa– role, la riduz ione dei dazi protett ori libera, nelle mani dei consumat ori, un reddit o magg ior e di qu ello che perde lo Stato i pòichè libera anche qu elle: p:1rti, che i con– su mator i pagavano come sop raprezzo dei beni similari prodo tt i ali' int erno. Prendo :id esempio il daz io sul grano. Ln sua ipo– tctic:i. :1bolizione far ebbe perd ere nllo Stato in medi:1 So milioni :innui di entrat e dogana li, che andr ebb ero :ii consum atori. )fa qu esti gua d:1gnercb bcro :1lmeno alt ri 16o milioni che ogg i pagano :1i grandi prod utt or i di gr:1110,. In to tale sar ehb e libcr:1to un red– dito di 240 milioni. Xclla peggiore ipotesi la materi a imponi bile non è 5cemata. Si t rat ta dunque di sos tit uire al daz io sul gra no un' altr a forma cl' imposta di rett a od indire tt a, che re~ti tu isc:t :ilio Sta to gli So milioni e lasci ai consuma tori i loro 16o milioni recuperati. In Inghilterra prima , e d i rere nt e neg li Stati Lniti. si è ricorsi nll' impos ta sul red – dito. Xon è il momento di di.-;cut ere que sto pun to tecni co. Inve ce occor re rilevare che b fun zione della nuova impo sta s:1rebb e evcnlU:1le e sussidiari a, perc hè la riform:1 in senso liberista crc:1 spo n1ane:1mcnt c en– t ra te compen s:nrici nel hib ncio dello Sta to. Anzitu tt o il m:1ggior reddi to libera to nelle mani dei consum:it or i :1umen ta i consumi tassati e le relative en1r:1te. In secondo luogo lo St:u o è esso ste~so consumatore di a rticoli che oggi sono rincara ti da ll:t pro– tezione. Lo Stato consum a gr:ino e pa nni e sc:1rpe e ferro e corazze e locomotive e c:1rri e ro taie e cement i per cent ina ia di mi– lioni. Sui t re miliard i di spese pubbliche ( 1) T 1m LIFI? OF R. Co uoe~ by J. ì\loRL EY. Gino Bianco qu ale è la pe rcent uale di svp raprc;,zo doga– nale. che pagano le var ie ammin ist raz ioni pubb liche? f.: sta to, per es., calcola lO pel 19 10 che lo Sta to ha incassat i 36 milioni di daz i dogana li sul ferro cli prim a lav ora;.ione (sideru rgica); ma poi lo Stato ha spes o di sopr apreno per rotaie e per altro materi.- le fcrrov i:1rio non che ma teriali di ferro im– pieg;iti nelle costruz ion i della m:1rin:i cla guerra, dei lavo ri pubblici ccc. ccc. qu alcosa come 50 milioni ( 1). Il calco lo va rifatt o cd esteso ad altre non meno import am i categor ie di spes e pubbli che. Ecco :1ncora uno studi o che rac– comando alla J.cga . Dopo vedr emo se oc– corr:rno e in chi: misur:1 occo rrano impo ste sostitut rici e int egrat rici. Del resto io vorr ei dire qualco sa in se– greto alle vestali del paregg io. Il nostro prog ram ma. minimo è lo statu quo doga– nale; ciò r:1ppr esent:1 anche il mass imo di sicurezza pel bilancio dello Stato. Vor– ranno esse :1dcrirc al nostr o movimento per com battere le pretese di nuov i aument i di daz i prote tt ori ? Non bas ta. Noi vogfo1mo la ridu zione piu tt osto rap ida dcli' :1trn :1le protez ione zuc– cheriera, che sott ra e dircuam cnt c al bi– lancio dello Sta to almeno 40 milioni ali' anno. Domando alle ves ta li del bilancio se ci da – rann o il loro aiuto per ricuperare, qu esti 40 milioni in un br eve ciclo d i anni. E poi domando se, fau o il recupe ro, ci consenti– rann o di consac rarlo per iniziar e - senza ingiuri:1. possibile al bil:incio - la gradu ale riduzione dei da zi sul ferro di prim a l:wo– raz ione e sul gran o. - Ecco un modestis– simo prin cipio , la piccola palla di neve che può divent are 1a valan ga, che in nessun c:1so non si dirig erà contr o il bilancio ! Ri– spo nderanno le barbut e vest ali ~ l\o; esse sono pudicament e :isscnt i. ~la risponde in– vece chi è sem pre vivo e presente tra noi : il Conte di Cavour! L'e sempio di Cavou r. 11 gr:in Ministro libera le e liberi sta dd nost ro Risorgi mento acquisrn un gr :1ndc va– lore cl~ attu alità e di :rntorità . Poichè egli volle in Piem onte 1:- riforma dogan ale, che noi oggi vogliamo in It alia; la pro pugnò con gli stessi metodi, con gli stessi argo– menti , qua si con lo stcsEo lingu aggio che noi adop eriam o ; I' auu ò in cond izioni di bila ncio ben più difficili delle nostre :1ttua li poichè il Piemont e usciva :11lora. t"s:iusto dogli cven1i ·del 1848-49. Non solam ent e Cavour non pensò di ri– mand are la riform a doga nale a qu ando fos– sero sistemat e le difficili condizion i del bi– lancio; m:1 1 per potere aum ent are le im– poste a beneficio del Fisco, rit enn e conve– nient e di diminu ire nel contempo i daz i dog:1nali, di creare eve ntu :1lmentc anche il ,lf{icit nelle rela1ivc cnt r:ne. Gu:1stcr ci non ripe tendo il suo limpid o e sicur o pensiero con le sue semp lici e pre cise pa role. ~e lla sedut a del 15 :iprilc 1851 : « ~In, o signori, quand' :inche la riduz ion e daz iaria e b rifor ma economica do,·c ssero prod urr e un qua lche ribasso nelle nostre ent ra te, sarebbe questo un moti vo per non .1ccoglicrle ? Certam ent e il J\linistcro si preocc upa .... dello st:tto delle nostre fina n– :1.e.... E ben ne ha dat o egli delle prove :ivendo avuto il coraggio ò i proporre al Parl:imcn to una serie, disgraz iatamente non piccola, di nuo, •e imposte. i\la è :1ppunto pcrchè il Gove rno è nel la ncce .ssitù di far sogg iacere il paese a nuovi bah.clii c-he egli ha :avut o il fermo propo niment o di ope r:ire la riform a cla1.im i:1. Nel sistema :itt u:ilc, o signori, i consum atori pagan o tr e specie d' im poste. Una va nella c:1ssa del Go– vern o, una nel la scar sella dei contrabba n– dieri, finalment e un:, terza negli scr ign i dei produttori privi lcgi:i ti. Dunqu e per ot – tenere un prod otto come uno si viene ad im porr e all:1 società un sacrificio come tre. Ora, sicurament e è: questo di tu tt i i si– stemi d' imp oste il più catti vo, e t:1lc da richiedere la più pro nta, la più radi cale (1) Confr . L. E1:-.Auo1 nella • Riforma So• ciale •• mar zo 19 12. 539 riform:1. Credo dunque che , 111,uu/' mu he lr proposte ri/ornu dn:in rie do:·rssuo diminuir ci il prodotto, 11011,u scapiterebbe il panr , ptr– ch; m:rrbbegundngnalo due o trt volt,, e forse di pi ,t, qum,10 il lno ro ha ptr d1110. In de fi– nitiv a la ricchena del teso ro è in ragione della ricchen a dello Stato , e se le alt re risorse no n bas tano a compen !;arc la per– dita sulle dogane , il Governo , il Parl:lmcnt0 chiederanno al pnru ,ma pnrtr tiri bme/izio du gli ha prorurntn la riforma rronomicn, e i contribu enti volentieri l' acconsent ir:inno, poichè avran no sempre un benefi1io re:ile e positivo, . - (15 aprile 185 1. D. P., 11. 378) . E nella seduta del1' 1 J febbrai o 1854, r;1f– forzat o dalla esperienz:1 del 1851. con gli stessi argomen ti propugn a la necessità di esten dere la riforma dogan:1le da ll' ind ustri:1:1ll'agricol– tu ra : • ... io rr cdo che esa minand o la que stion e finanz iari:1 sott o tutti i suoi as pett i si verd a ricono scere c-he appunto perchè noi \·er– savamo nel!' :inno 185 1 in cond izion i di ffi– cili, arpunto pcrchè que ste condizioni sono tutt avia gra vi, noi abbiamo fott o bene di « entr are nelb via. della libertà commer– ciale, e faremo meglio 111cora prou guemlo 11elln vin strssn, nppl irmulo n/l' industria agriroln quei principii chr allora abbiamo applicati all'industria fabbrile. :\foi fummo costretti nel 185 1 di ricorr ere :, nuo, ·c tasse onde diminuir e il disavanzo che pr ese nt ava no le nostr e finanz e. Noi sia mo ancora cos tr etti in qu est' ann o a chiedere nuovi sac rifizi ; ebben e, egli è appunt o per ciò che nuovi sac rifizi dovevan o essere imp osti :1I p:i.esc, che si clovcv:1 procur :irgli d:1 un altro lato un comp enso, csoncr.1ndolo dalla tass:i che, a cag ione del sistema protettor e, esso pa – g:1va non solo all' erari o, ma alle indu str ie privil egia.te "· - ( 1 I febbraio 1854. D. P., VII I. 52-53). Il Cont e di Cavour dunque, fu gu id:1to, da qu esto pensiero luminoso: « l ibu arr il po– polo dei tributi i,idirctti chep ag11va 111/r d assi p rivilegiate, per dar modo allo Staio di nt– tingtrt in p i,; larga misura nrl reddito dt i cit– tadini u. Così l' onere delle nuove im poste si con– centra sulle class i abbienti. Oggi invece i finanz ieri che si proclam ano da loro stessi i continua tori del pensiero e dell' opera ca vouri ana, quand o hann o chi a– mat o le classi abbienti a pagare nuovi tri– bu ti, han dato loro in compen so nuovi dazi protetto ri. Fu qu esto uno dei con cett i che info rmò la tariffo del 1887; fu que sto concett o che decise dell'ultim o aument o del dazio sul grano, dato a comp enso di un nuovo agg ra– vio delle pr ediale ( 1) . Con siffatt o criteri o gli abbi enti chiamati a contribuire, con una mano p:igano l' imp osta, e con I' altra la ripr endon o, car icata di int eressi usurari, da tutti i consum:1tori. Cosi l' onere de i nuovi b:ilzclli si sc:trica sulle classi povere. La politi ca tributa rio-dog:1n:1lc del Cont e di Cavo ur imped ì il sorgere di un pr o blema politico, pcrc hè preve nne la lott :i t ra le classi popo b ri e le classi detent rici del poter e. Invece la polit ica tribut ario-doga– nale odicrn:1 dei side rur gici. dei cotonieri, degli zuccherieri, dei lati fondisti-grani col– tor i, che det engo no il potere e se ne ser– vono per difendere con tenace :1\'idità il privilegio economico, crea essa il prob!ema politico, pcrchè impegna la lotta contr o il popo lo e contro I' intcres ~e della colletti vità . I no stri alleati: L a m ecca – nica e l'a gricolt ur a, Volgendo al fine, do vrei mett erm i alla ri– cerca di q11:1lche :illeato tr :1 le file de lle stesse industri e pro tett e. Qu alche crepa :1p– par isce ogni tan to qua e là nell' edificio protezionista ; e sopra tutt o pare in qu esto momento che non cor ra buon sangue tr a la meccani ca e 1a siderur gica, t ra I' agr i– coltur a e l' industr ia in genere. L' antagon ismo d' int eressi teoric:l ment e esiste; ma finor a non ha logicamente por- (1) Avvenne poi di fatt o che l' aggravio delle fondiarie restò allo stadi o di proposta ; ma il dazio sul gra no fu app rova to !

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