L'Unità - anno III - n.23 - 5 giugno 1914

-L'UNITÀ 525 ..l' Ital ia debba ·indem1izzare pure una sociel(l i11g/ese che già è titolare della concessio ne stess a. ·e; ,pareva che la rinwtzia al credito co11tro la T11rthia gi à costilllisse atto di gene·rosa dona – .zioue, ma fa. prova migliore del nostro errore sta nel fatt o che il pagam ento dovrà. eseguir si due volte: alla Porta, e al capital e inglese. ~ E a questo p unt o ci si prese 11ta alh1 me·nte 1111aterza doma11da : qual e sarCI l'ent e che sarà o.ssm,tore della concessione di Adalia? « /11 Ital ia la Banca . che altrove ji.nanzia.udo le grand i impr ese commerciati: e industriali è la vera motrice dell'atti vità economica di una 1w-– .zione, 1io11 è organi zzata. Anche quando gli enti bancarii italiani sono f orteme11<1e costituiti di capitale nazioual e, essi dipend ono amm inislrti · livam ente da, centri fman ziarii esteri ; e mentre in Francia, in Germa,iia, in lngltilterra la Ban ca è 11110 dei bracci piH potent i che lo Stato hti a sua- d'/Sposizio11e per d irigere la poWica inter– nazionale secondo i fini com1mi, lo stesso non <wviene iu Italia . • CM anzi ricordi la simultan eità di certi atJi -politici del Governo italiano durant e ·il co11jlitto con la T14rchia, certe nomin e di alti diplomatic i ·a Berlino e allrùve, la scelta di uomini grati .a bm1che semi -german iche per annodare lraJJa– .live pacifiste, la soslihizion e del delegato al De– -ci to Pubblico ottoma110, l'affrettato clam/estino ,-imiovamento della Triplice Alleanza e tante al– J,-e circostanze concomitanti di quel momento, avrà forse il dubbio che in Italia possa accadere ' il contrario , e-;;;;-; / 11ostroGoverno possa dive- 11i,'.! ..• !!!.!! • .'"enlo, ;z"((lubitatamente inconsapevole, .della Banca. e, quel che è J,eggio, della Banca \ it~liana ! oll_anto di parv enza, ma sostanziai– .ment e strmn era. • Ora questo dubbio può avere una grande por– .Jata sopra un gi udizio sere>ioe obbiettivo che si voglia formare in ordine ai pretes·i • compensi • in Asia Minor e ; diventa sospella l' ·ila/ìaniltì .della part e italiana del capital e de//(i Banca .<l'Alba11ia, diventa sospetta l'i talianità delle .concessio11i in Asia ,Winore, come sospella è l' italìat1it,ì dello spirito d'iniziati va del nostro (;overno 11ella sua ·nuova politica di espansione .commerciale in Oriente. "' Tutta la-vita politica ilalitma- è costantr.mente inqHinala e -insidiata dal/' artra dei sospetti ; ma qua11to <JJOH diverrebbe pii', grave e pili pe• ricoloso il vir1,s della suspicio>1e,quando ·non si fermasse a prospettare gli atti del 11ostro go1.;erno \Jl ;::g:::':'~~~ =~;::,.:: '; ::~,:~ ~;::t ~e;;: ,le/I' ltalill come un gi t1oco, giuocato per il tra. ·mite di enti ba>1carii, da tma gram/e polen:a alleala che è vitalmente imptgnala ·in una com– petizion e spietata e irriducibile contro ,ma con– sorella amicfl Jt. LA PLUTOCRAZIA -secondo i nost ri nazionali sti. ha una tenerezza -speciale per la sola dem ocrazia. • È orma i pa lese - ha scrit to Enrico Corradini - che gli uomini d i affari, i grandi indus triali , i grandi costrutto ri , gli uom ini di ban ca, le grand i ditte , le gra ndi officine, gli cquites TO· mani della Terza Ita lia, cioè i Comm . delle soc ietà anonime, hann o una spiccat a inclin a– zione per la democraz ia. Cosi in Fran cia, -cosi è anche in Italia. Perchè ? f-'orsc per amore della dem ocrazia ? Nean che per sog no. Perchè ? Per il torna conto, che hanno ad ap – parir e dem ocrat-ici. a muove rsi in cert-a a tmo– sfe ra di fav ore democrat ico•. Sost it uit e, o amic i lettori, alle parole demo– -crazia e democratici, le parole na zionali smo e nazi onali sti . E poi sapp iate ci dire se Enrico Corradini non è davver o un gra nde profeta ,e int erpetrc del nazionali smo elci Bombrini, <lei Fcrraris , elci Ratta zzì ad altr.i simili ... de– mocrati ci caratis ti del nuovo quotidiano na– zionalista. A proposito elci , Comm . delle socie tà ano– nim e Jt, i qu ali hanno ta nta inclinazi one verso la democrazia, Enric o Corra dini rappre sen ta nel giornal one nazi onali sta, con le sue 175 mi la lire di azio ni. giust'appunto il • Comm . <:ercsa Luigi gerente del Canapi ficio venet o Antonini e Ceresa Jt. Anche in questo num<ro le ragioni dello -spazio ci costringono a rinvi are J' articolo .del Sa velli, sul!' indirizzo dell' Un/là e una .nostra risposta al <[?es/odel Carlino sul Comm issariato dell'emig razione. I DOLORI DELLE PUGLIE Ai dolori de lla Sarde gna, abb iamo visto in breve aggiunge rsi qu elli della Bas ilicata; e agli uni e agli altri, si aggiungono ora quelli delle provinc ie di Foggia e di Bari . Qui la siccit"à ha distrn tti qua si tutti i rac – colti. I proprietari, avendo innanzi a sè un' an– nata impr odutti va, hann o sos peso ogni lav oro agri colo. Fra essi e i contadini non si sa chi stia peggio. I con tadini , alm eno, non dev ono pagar Q la fondiaria ogni bimestre. Ad Andria si muore lettera lment e cli fame e di sete. I fo rnai hann o dovuto licruziare parte dei lavora11ti, pere/id ·il p,rne 110n si vende. È spavente ,·olc, ma è cosi. Dinanzi a tanto spet tacolo di miseria, non è il cas o di far questi oni politi che : bisogna cercare che <1uclla gente non muoia di fame. Al resto si penserà poi. Ma bisog na pensarci una buona volta. Bi– sogna finirla col met odo di invoca re pietà e miseric ordia nel momento in cui si ha fa– me ; e ottenuto un ~eone di lavori pnb .blici, e addorme ntati gli stim oli più immed iat i, ri~ cascare a terra a rumi nar e stra ccame nÌ:e la propria miseria. Annate catt ive o -pessime ce ne sono, più o men o, prima o po i, in tutti i paesi d ' Ita lia. Solamente nel Mezzogiorno un 'annata cattiva riduce immediatamente ~ntiere popolazioni a lla farne e a li' accattonaggio. Perché ? Perché nel Mezzogiorno non esiste nessuna notevo le acc umul azione di ca pital e. Il 1\1ezzo– giorno d'Italia 110nfa economia . E non fa eco – nomia, perché il fisco pompa conti nuam ente tutte le risorse della popo lazione, e non lascia ai meridi ona li che gli occhi per pian gere . Nel No rd - meno povero del Sud - qual– che parte del reddito annuo sfugge alla barba– rie fiscale ; qualche tenue accum.ulazione ca– pita listica non man ca nelle campa_gne; nelle annate di catt ivo raccolto, si consumano le prect"'denti economie , e si ricomin cia da capo. Nel Sud si ricava da lla terra appena tanto da man giare e da p.-.--igare le tasse dirette e indiret te. E alla prima difficoltà, tutt o va per aria . Se non ci fosse l' emigrazio ne transoceanica, avremmo ad ogni cattiva raccolta , or qua or là, delle vere e proprie crisi di fame. E chi, non avend o mai em igrato, non é r iescito an• cora a mettere da part e qualche gruzzo letto per le C..'l.ttiveannate, non può fare altro che elemosinare. r proprietari mcdi e piccoli, che non emi– grano e che devo no pagare le tasse, sono i primi ad andare a roto li. F. la loro miseria si ri perc uote nella miseri a elci contadini. li bila ncio dello Stato it alian o sta per toc • { e-are i tre mil iardi : più clella metà ciel bilancio ddla Fran cia, che è ricca chi sa quante volte più dcli' Italia , e già si lamen ta delle troppe tasse. Siamo arrivat i a l margine est remo della follia. Se non ci fermiamo sulla via della po– liti ca spe ndereccia. e grandiosa, non solo este– ra , ma a nche interna, possiamo esse re mate– maticam ent e sicuri che fra pochi anni tutta la nost ra orga nizzazione na zionale si sfascerà nel!' ana rchia. E se alla follia finan ziaria continu eremo ad agg iungere l'ese mpio brutal e delle vio– lenze elettora li promosse dal GoYerno, della ingiu sti zia sistematicamente orga nizzata, della iniquità promossa, protetta e tri onfant e, non a vremo bisogno di aspettare neanche degli anni. ... Nella s peran za che la visione dcli' immediato peri colo susciti nei nost ri politic anti un cert o senso di responsa bili tà, noi doman diamo ai condottie ri de i partiti democrat ici se inte n– dono ridurre tutta la loro att iYità a pitocca re lavori pub blici per i disoccupàti o elemosine di leggine specia li. Noi domandia mo se non sia a rri, ·ato il mo• mento di fare una ca mpagna a fondo contro il daz io sul gra no. L ' U~ ITÀ . l1otecaGino Bianco Sul problema della scuola media. Caro Lega, i Sono ben lieto che Lu abbia voluto conti – nuar e su le colonne dcli' Uni tti la nostra di – scussione d i Parma. Mi dai cosi l' opportunità di chiarir meglio a lcuni lati della mia tesi. Pfoverò dunque a risponde re punto per punto alle tue ob iezioni . 1 ° Non ho dett o, come tu ed altri mi attr ibuite , che lo Stato debba riservar si • solo un num ero lim itato di scuole modell o" ·~ Stato dovrebbe man te~mt_ e, ~ n le somm e im-;s tate in bilan cio per I' ist ru – zione secondaria, può farne funzi onare bene. Se un giorno queste sonlm c, per ipotesi. .. al• ,quanto arrisc hiata, saran no cosl ingenti da J~ rmc tte re allo Stato di dar e buone sc uole X. tutt i, diamo pure a tutti l' inscgna 'mento secondai;io gratuito. Ciò che io contesto allo Stato , nel! ' interesse pr incipalmente della col– 'tura, é la pret esa di assumersi l'en orme onere della scuola media access ib ile a ognun o men– tre non -ha 'i. mezzi nece ssari, ciò che lo costringe a dare una scuo la di catt iva qualità. t ancho nel campo scolast ico, la stessa ~ sJL_chc ~i spinge a fan , il pa.:.so più lw,!..go del~~ m.9!,! nel cam po della politi ca ~ delle spese militari, della politica coloniale ~ Per vo– ler fare in gra nde, si fa male e si inceppa il progresso reale del paese. Lim itiamoci que l poco, eh' ~ possibi le far bene. '2° Da l· '66 ad ogg i son camb iate molte cosJ: Cinq uant ' aOni cli vita nazi ona le hann o reso assai meno temibile il confess iona lismo. E le ma sse prol etarie, che sempre pii:t s' a.v– ~iano a diventare la forza impul siva della storia , difficilment e ricadran no, qua lunque cosa avvenga, nel grembo de lla chiesa. 3° Certo neanche col sistema da mc pro• pos to si elim inerebbe totalmente quell o che tu chiami protezionis mo borghese, ma sa rebbe grandemente atten uato , quando, come io ho ac,cerpato , l'ammi ssione alle scuole pubb liche !OSse data di preferenza , a parità delle altre c~.~dizio ni, ai fiçli di famig lia povera. Inoltre , d\Ventan do tito lo di prefer enza asso lut a il mi– gliore, risultato degli esami d'ammissi one, sa– rebbe più giust ifica to l'onere pubb lico della scuola media con I' utilità socia le di un corpo di {~turi fun ziona ri, profes sioni sti ccc. ini ziai• mente seleziona to, e ben preparato. Del resto , an che la t ua proposta di una tassa progressiv a att enuer ebbe soltant o. non elimin erebbe l' ini– quità. fonda menta le : senza dir e che present e– rebbe grav i inconvenienti prat ici, per la dif• ficoltà degli accer tam enti. Essa potrebbe pas – sa.re come un c..-spediente , e come ta le - per – donami l'a ut ocitazione - io la proposi nel• l'estate 19 11 ali' on. Credaro, che par1.ial– mentc la accettò, tra sformando la, per ren– derla app licabile, nell'ist itut o dell'esonero e del semies onero. E non si può dire che con ciò sia risolta la q uestio ne, che deve interessare tutti coloro che si degnano, senza filosofico disp rezzo, di ricordar e, in•ogn i questio ne po– liti ca , gli int eressi della povera gente. .10 Non credo che possa temers i seria mente il pericolo cli veder risorgere per opera dei C~mnni, e peggiorat e, le scuole stat ali even– tualmente soppr esse . Le finanze della pii1 gran parte dei Comun i italiani sono ta lmente stre – mate, f hc saranno ben pochi quelli disposti ad accollarsi un nuovo e grave onere non ob– U1{gatorio .' E ino ltre il suffra gio univer sale ne– ces'sariam ent e polarizzerà la politica finanziaria dei Comuni ver so i bisogni infiniti cd urgenti delle masse proletari e, non verso quelli della borghesia. Sicco me poi le eve ntua li scuole me– die comunali non sarebbe ro che sost ituti pcg– g"iorati delle scuole statali, è o,·vio che se ne– ghiamo a.Ilo Stato il diritto di te nere ma la– mente la scuolsi- media. pur di da rla gratuita– mente anc he a chi potrebbe paga rsela da sé, a più for te ra gione tale diritto dov remm o ne– garlo ai Comun i. Un Comun e vorrà avere un 1 ginna sio, un a sc uola tecnica. Ebbene, versi allo Sta to - se può - la spes a necessa ria , e la scuola sia aperta e mant enuta in tutto e per tutto dallo Stato . Né v· è a temer e nuova spe– requa zione a dann o dei centri min ori e a fa– vore dei ma ggiori centr i urbani. La riduzione delle scuole sta tal i colpirebbe prin cipalm ent e - e questo sar ebbe uno dei maggio ri bene• fici per la serietà dc li' insegnamento - le clas si aggiunte, che si formano di preferenza appunt o nei grandi centri mbani. Una oculata polit ica scolastica, nel distr ib uire le scuole rimaste allo Stato, dovrebbe appunt o preferire ai grandi centri - dov e pili faci le sarebbe la formaz ione di istit uti privati - i centr i min ori, sopra• tutto nelle regioni eco nomica mente più arre – trate, come il Mezzog iorno e le isole, o pili espos te ali' invadenza cleri cale, come il Ve– neto . 5° l catt olici in Ita lia non hanno bisogno dì chiedere la libert à di insegnare, perchè già l'hann o, e ne profittano l~rgamente, perchè, valen dosi dcli' impossibili tà in cui ora si trova un privat o, sensa sussidi esterni, di ap rire un iitituto ed ucativo serio e 011eslo, che non avrebbe gli alunni disposti a pagare mentre nelle scuole pubbliche non si paga, accaparrano tu tti que• gli elementi che per particola ri ragi oni non possono valersi delle scu ole statali (prepara – :àoni accelerate, rip etizi oni dura nte l' anno o nell e vaca nze, preparaz ione a licenze ecc.). T cattolic i tendono a far dare valore legale alle loro scuole, ciò _eh' è ben div erso: e a questa pretesa si dovrà cert o resist ere con ogni forza. 6° I disordini e le immoralità delle scuole ora tenute da enti locali non provano contro istit uti privati che sorgesse ro in regime cli vera libertà. Le scuo le medie mun icipali, provin – ciali ccc. non sono scuole libere. Han no tutt e le caratter istic he delle scuole sta tali , e sono sort e appunto per tacita delegazione dello Stato. Noi vog liamo inve ce, ad integrare la ) fun zio~e educativa dello Stato, e a sopper ire a bisog ni cui lo Stato non può nè deve sodd i– sfa re, scuo le vera mente liber e, che non dia no alcun titolo ma solo la preparaz ione neccssa– na a conseg mr c il t itolo med iante esame in una scuo la cli Stato ; e dove possan o racc o– gliersi, per necess ità o per elezione, i ram polli della parte pii:t agiata della borg hesia, e non già - come nelle scuole comuna li - tutti quell i che posso no pagare una tc1!ue tas sa . È chìaro che, se istituti di tal genere potes • scro sorgere, essi sarebbero necessariamente org anizzat i in mani era da da.re il ma ssino rendim ent o col minimo dispendio di mezzi e di fon~.e. perc hè sottopost i alla legge della con– correnza: vale a~ le l' utilit à, cioè il pro– fitto degli alunni, sarebb e la rego la necessar ia per l'ordinamento interno, le nomin e, ccc. Tutti san no che, per que sto riguardo un o sta– bilim ento ind ustria le privato , per es. , è in ge– nerale assa i meglio organizzato che 119 11 un ' in– dust ria monopo lizzata. da llo Sta to o dai Co– muni. Ma come sarebbe assurda oggi, per es., I' intra presa cli un privato, che volesse ap rire uno smercio di chin ino dove <1ucsto per legge é dato gratu itament e da llo Stato, cosi oggi non posso no vive re istituti privat i seri, e vice– versa lo Stato ~ cost retto a man tenere una scuola media disordinata, confu siona ria , inef– ficace, per la. pretes a di aprirne i battenti a tutt i, anche a coloro che pii 1 utilmente per st e per il paese pot rebbero provveder in al- tra mani era. C. SANNA. Premi agli abbonati Agli abbonat i sostenitori annui sarà in– viat o gratuitamente il volume Per il Mez– zogiorno e per fa libertà commerciale di Antonio de Viti de Marco, oppure tre opuscoli dcli' " Unit à ,,. Per accordi coll'editore Lateu:a i due volumi di Giustino Fortunato, Il Mezzo– giorno e lo Stato Italiano, possono essere acquistati dagli abbonati dell'Unil.ì, che ne faranno richiesta per mezzo .nostro invian– docene l'importo , per lire 4, anzicbè. per lire 5 ; i due volumi dei Venti anni d{ vita italiana (1899-1909) di Francesco Papafava, possono essere acquistati per lire 8>anzicbè per lire IO. Per accordi con la Casa Editrice Athe – naeum il volume di Ghino V alenti, Sludr di politica agraria, è ceduto ai nostri abbo– nati che. ne facciano richiesta alla nostra amministr azione, inviandon e tt importo, per L. 4,50 invece che per L. 6. L, RfJ,ofu~fone Frances,, di G. Salve– mini < ceduto per il prezzo di L. 3,50 invece che per L. 4,50, A chi ci invierà l'importo di dieci nao)i abbonamenti offriamo un abbonamento an– nuo gratuito all'UNITA'.

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